«La resilienza di un padre»: il primo libro di Alberto Pizzi
Alberto Pizzi, 42 anni, è nato a Piacenza ma vive a Bobbio. Marito e padre di due figli, è responsabile di amministrazione, finanza e controllo presso un’azienda locale del settore beverage. Nel marzo 2020, agli albori della quarantena, è uscito il suo primo libro “La resilienza di un padre”, un sogno nel cassetto diventato realtà ma anche un’occasione di solidarietà; ha infatti scelto di donare il ricavato delle vendite del libro all’associazione Heal, che si occupa di ricerca sui tumori infantili.
Come è nato il libro? Immaginava sarebbe diventato uno scrittore?
Il libro è nato nel 2009, prima che nascesse mio figlio Giacomo: era un sogno nel cassetto, scritto di getto in qualche mese, poi sfortunatamente accantonato per mancanza di tempo. Un giorno, dopo tanti anni, a casa in malattia, mi è venuta l’ispirazione per il finale e sono riuscito a completarlo. Si tratta di un giallo, un libro avvincente ricco di colpi di scena. Ma non sapevo cosa farne una volta ultimato, così l’ho fatto leggere a mia sorella che ne è rimasta entusiasta e mi ha spinto a pubblicarlo.
È stata una sorpresa, non immaginavo sarei diventato uno scrittore, l’ho scoperto una volta che ho iniziato a scrivere. Molte idee mi sono venute istintivamente, ma non sapevo di avere fantasia.
Può raccontarci qualcosa di più riguardo la trama?
La storia ruota intorno a questo padre che purtroppo a un certo punto della sua vita deve affrontare una brutta situazione e il libro tratta proprio di come lui reagisce a questo evento. Ma non posso svelarvi tutto altrimenti si perde il gusto della lettura.
Quanto c’è di lei nel suo protagonista, Paolo?
È un personaggio totalmente inventato, a parte la figura lavorativa che ricopre. Infatti, il commercialista è un lavoro in cui ho pensato di cimentarmi per un certo periodo della mia vita, anche se poi ho finito per fare altro.
È amante della letteratura gialla thriller? O preferisce altri generi?
Sono appassionato di libri thriller, tra i miei preferiti Ken Follett e James Patterson, ma anche dei film sempre del genere, e ciò è stata la spinta a iniziare a scriverne uno mio. Mi piace anche leggere le biografie di persone famose che hanno avuto successo. Mi piace soprattutto leggere di chi è diventato un’eccellenza nel suo campo e scoprire la strada che ha percorso per arrivare fin lì.
Ha altre passioni oltre alla letteratura?
Il calcio, a cui ho giocato a livelli dilettantistici, ma che con il passare del tempo è un po’ svanita, dovuto anche ai tanti impegni familiari; ora mi piace molto il tennis e il nuoto.
Come si descriverebbe in poche parole?
Sono una persona molto semplice, attaccata alla famiglia, trasparente e genuina.
Sopra, l'autore Alberto Pizzi.
Ci parli infine di questa sua scelta solidale
Insieme a mia moglie abbiamo deciso di devolvere tutto il ricavato delle vendite a una associazione benefica (Progetto Heal, con sede in provincia di Frosinone), che si occupa di ricerca sui tumori cerebrali infantili. L’estate scorsa in un paese vicino a dove abitiamo è venuto a mancare un bambino dell’età di mio figlio per un tumore al cervello. Conoscevamo la famiglia e abbiamo partecipato a un evento organizzato dall’associazione in cui le testimonianze riportate ci hanno toccato particolarmente. E abbiamo deciso di renderci utili. Al momento ho venduto più di 200 copie, tramite la pubblicità sia sui social, che sul quotidiano del paese in cui vivo e grazie anche a quella fatta dall’associazione. Togliendo le spese sostenute per la stampa, abbiamo già devoluto a Heal 1000 euro. Inoltre, in questi giorni, è partita una newsletter dell’azienda in cui lavoro con il link per acquistare il libro direttamente dall’associazione, diretta a tutti gli agenti di vendita di tutte le province italiane e gli ordini sono ripartiti.
Il libro è acquistabile su sito dell’associazione Heal, https://shop.progettoheal.com/, cercando il titolo nell’apposita sezione; in alternativa si può trovare anche su Amazon.
Alessandra Gandolfi
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Pubblicato il 21 dicembre 2020