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Il Vescovo alle Orsoline: «siamo sete e siamo acqua»

orsole messa anniversario in cattedrale 2013

“Siamo sete e siamo acqua”: sono le parole pronunciate, il 12 marzo in cattedrale a Piacenza, da mons. Adriano Cevolotto, nell’omelia della III Domenica di Quaresima, imperniata sul Vangelo della “Samaritana”. La celebrazione ha concluso il 25° di beatificazione della beata Brigida Morello, fondatrice delle Suore Orsoline di Maria Immacolata.
“La sete viene placata nella circolarità del dono, - ha aggiunto il Vescovo - e nel prendersi cura dell’altro, si trova l’amore che colma di gioia. Inoltre - ha proseguito il Presule - la mancanza di acqua oggi è una attualità drammatica anche nei nostri territori. Questo fenomeno ci deve istruire nella cura di un bene che non si può pensare inesauribile. La mancanza di acqua ci ricorda sempre la responsabilità di custodire questo bene prezioso. Trascurare o sprecare ciò che ci disseta, dimostra la mancanza di amore e di cura”.

Brigida, innamorata di Dio

La messa presieduta da mons. Cevolotto, concelebrata dal vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio e da altri sacerdoti fra cui don Paolo, parroco di San Michele di Pagana di Rapallo, luogo che ha dato i natali alla beata Brigida, è stata introdotta dalle parole di suor Elena Scotti, Superiora della casa madre di via Roma a Piacenza. “Anche Brigida ha incontrato Gesù, - ha affermato suor Elena - e ha saputo trasmettere alle sue compagne la bellezza di Cristo, tanto che la sua presenza fra noi è viva e ci ha ci reso missionarie del Vangelo. Brigida, innamorata di Dio, ha manifestato, nella sua esistenza, una sintesi tra vita consacrata e impegno socio educativo. Chiediamo la sua intercessione - ha evidenziato suor Scotti - e dal Signore il dono dell’acqua che sgorga dal suo cuore per la vita eterna”.

Chiedere e dare

Nell’omelia il Vescovo si è soffermato sulla sete e sull’acqua che rivelano la struttura dell’uomo. “Il popolo, - ha detto mons. Cevolotto - per mancanza di acqua, soffriva la sete e una donna va ad attingere al pozzo. Un gesto di straordinario significato che noi abbiamo perso, infatti oggi ci basta, per avere acqua, aprire un rubinetto o una bottiglietta, magari permettendoci di sprecare, non ricordando la fatica di andare ad attingere l’acqua. Gesù, nell’incontro con la samaritana, condivide la condizione di mancanza, ha bisogno di qualcuno che gli dia acqua, e la sete provoca un incontro. Così è per la mancanza di qualsiasi cosa, significa che noi non bastiamo a noi stessi, non c’è il necessario per colmare i nostri bisogni. Abbiamo bisogno di chiedere continuamente...
Nell’incontro tra Gesù e la donna c’è un gioco straordinario che porta alla luce una verità: siamo sete, ma insieme siamo anche acqua. Siamo persone che invocano, ma possiamo, a nostra volta, dare amore che è la cura che può dissetare.

L’esemplarità di vita della beata Brigida

Partendo da questa riflessione il Vescovo ha sottolineato l’esemplarità di vita della beata Brigida di Gesù che, vivendo nel 1600, in un contesto molto lontano dal nostro, ha espresso un desiderio di intimità profonda con Gesù, identificato dall’acqua necessaria per l’uomo. “Brigida - ha affermato mons. Cevolotto - ha sentito una sete profonda di quell’amore in una vita travagliata, dove il suo desiderio di consacrazione è stato negato, all’inizio per ragioni economiche e poi motivi di salute. Ma la sua sete è stata più forte e quando, nel suo matrimonio, dopo mille peripezie, si troverà ad essere una giovane vedova senza figli, il suo anelito di amore si riverbererà nell’ascetismo, nella povertà, nella cura dei bisognosi, fino alla chiamata a farsi educatrice delle ragazze che sarà il carisma delle suore Orsoline”.

L’importanza educativa delle Orsoline per Piacenza

Durante l’offertorio, oltre la pane e al vino, sono stati portati sull’altare, un vaso d’acqua, fonte indispensabile alla vita terrena, una lampada accesa, luce sul cammino della vita vita consacrata, e un mappamondo a significare le terre di missione delle suore Orsoline, dove esse donano la vita al servizio del Vangelo, nello spirito della fondatrice.
Al termine della celebrazione, suor Rosalina Broch, Superiora Provinciale per l’Italia, ha espresso il ringraziamento, anche a nome della Superiora Generale Suor Vandana Fernandes, ai vescovi, ai concelebranti, ai parrocchiani di San Michele di Pagana, agli alunni, ex alunni, genitori e conoscenti, presenti numerosi.
“Vogliamo ringraziare il Signore - ha detto suor Rosalina - per la Beata Brigida e per tutte le suore Orsoline che hanno dato la loro vita per l’educazione di tante generazioni. È bello ritrovarci nella cattedrale - ha aggiunto - dove la nostra fondatrice e si recava a pregare davanti al crocifisso ed ella ci ricorda che amare il Signore è il segreto di ogni impegno sociale a favore dei fratelli”.
Si è vissuta una intensa celebrazione che ha manifestato l’importanza educativa delle suore Orsoline nella realtà di Piacenza. Una istituzione religiosa che ha sempre donato il meglio di sé per dare alle giovani generazioni una educazione aperta e inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione.

Riccardo Tonna

morello

Nelle foto, le Orsoline in Cattedrale a Piacenza con il vescovo mons. Adriano Cevolotto e il vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio e il quadro raffigurante Brigida Morello, fondatrice della Congregazione religiosa.

Pubblicato il 13 marzo 2023

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