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Don Antonio, ritratto di un «capo»

La parrocchia cittadina della SS. Trinità ricorda il suo fondatore e parroco per 59 anni mons. Antonio Tagliaferri

richiamo

E’ uscito in questi giorni un numero speciale della rivista “Il Richiamo”, edita dalla parrocchia cittadina della SS. Trinità, dedicato interamente a mons. Antonio Tagliaferri, fondatore e parroco per 59 anni della parrocchia di via Manfredi, nel decennale della sua morte.
La pubblicazione contiene una selezione dei suoi editoriali pubblicati su “Il Richiamo” dal 1946 al ‘68.

Nell’editoriale il parroco don Giuseppe Tosca, cresciuto alla SS. Trinità, sottolinea che “in questa breve selezione, si può già notare come sia cambiato il suo linguaggio con il mutare della situazione storica e sociale; come l’attenzione di don Antonio si sia progressivamente spostata dalla preoccupazione per l’immane compito di costruire la chiesa (iniziata nel 1950, ndr) al tentativo di discernere i segni dei tempi; infine come abbia progressivamente lasciato il linguaggio «moralistico» degli inizi per interessarsi maggiormente alla qualità della fede dei suoi parrocchiani”.
“Mons. Tagliaferri - aggiunge don Tosca - per noi giovani era “il capo”, ma nonostante la differenza d’età e la non indifferente soggezione che potevamo provare nei suoi confronti, abbiamo sempre visto in lui un ardore giovanile, un’apertura al futuro, un saper sempre guardare avanti, un entusiasmo inestinguibile, che trasmetteva a tutti e che manifestavano, coll’avanzare dell’età, il persistere in lui di uno spirito sempre giovane”.
“Tutto ciò - prosegue l’editoriale - proveniva, oltre che dalla sua indole personale, anche e soprattutto da una fede provata dalle tante peripezie e umiliazioni, legate per lo più alla costruzione del «Tempio», come lo chiamava lui. Era fortemente convinto della presenza provvidente del Signore che, alla fine, gli avrebbe spianato tutte le strade (e così è stato). Da questa fede entusiasta probabilmente derivava anche un aspetto molto noto e che i più hanno scambiato per trionfalismo. Quando don Antonio «dava i numeri» erano sempre cifre enormi: migliaia e migliaia, centinaia e centinaia, stuoli di fedeli, di giovani, di vocazioni”.
L’azione di mons. Tagliaferri suscitava in ogni caso interrogativi. “Il suo - precisa don Tosca - non era né trionfalismo né magalomania: era fede nell’opera che il Signore avrebbe compiuto nella sua parrocchia, della quale era profondamente innamorato al punto che, quando era in sede, mi sembrava un bambino in mezzo ai suoi giocattoli preferiti. Non si stancava mai”.

Pubblicato il 20 giugno 2019

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