Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

La chiusura della Mensa dà una sveglia alla città

mensa esterno

Ieri, la borsa viveri. Oggi, cestini con pasti caldi per chi ha un luogo dove poterli consumare. Per gli altri, si sta studiando una soluzione alternativa. Non si ferma la cucina della Mensa della Fraternità di via San Vincenzo, anche se, con una decisione "dolorosissima” - come ha ribadito più volte il direttore della Caritas diocesana Mario Idda - il servizio distribuzione pasti da domenica è sospeso. Una decisione senza precedenti, ma non più differibile, per evitare che l'escalation di episodi di aggressività da parte di un manipolo di ospiti - che va avanti ormai da qualche mese - degeneri in fatti più gravi. La lite di venerdì scorso al turno serale, con due persone finite al Pronto Soccorso, ha posto un aut aut. E, dopo un confronto con il Vescovo e il Prefetto, è arrivata la scelta di chiudere temporaneamente. Un gruppo di ospiti lunedì è andato ad incontrare il direttore Idda. "Volevano esprimere solidarietà rispetto a un gesto che non solo hanno capito, ma condividono nel contenuto. Chiaramente ci hanno portato di fronte un’evidenza oggettiva: che hanno la pancia vuota - non nega Idda -. Ne siamo ben consapevoli. Stiamo lavorando per garantire un pasto a chi non lo ha più”. La distribuzione degli alimenti avviene al centro Il Samaritano, come avvenne nel periodo buio del Covid.

La chiusura temporanea della Mensa vuol dare un segnale alle istituzioni cittadine e portare alla luce un crescente disagio sociale di cui la Caritas è testimone. “Le persone che si sono rese protagoniste di questi episodi le conosciamo bene, sono state segnalate più volte, non sono di passaggio”. Il cuore della questione però non è solo la sicurezza. “Come Caritas, ci interessa la persona e queste persone con problematiche serie - alcol, droghe, problemi psichiatrici - sono abbandonate a se stesse. È ora che ci si prenda, ognuno, la propria responsabilità per accompagnarle dentro un percorso di assistenza e di cura che non dipendono solo dalla Caritas”.

Gli ingressi alla Mensa sono aumentati esponenzialmente da circa otto, nove mesi. A pranzo si è dovuto provvedere al doppio turno. A cena, addirittura, in certe sere i numeri sono triplicati rispetto alla media dei 30-35 ospiti del 2022. Per accedere al servizio Mensa, occorre prima fare un colloquio al centro d'ascolto della Caritas diocesana: è la porta di ingresso per conoscere la persona e studiare per lei una serie di interventi di accompagnamento che vanno oltre l'assistenzialismo. La povertà oggi ha un volto sempre più complesso. Ci sono situazioni che hanno bisogno di un lavoro di rete con i Servizi e le istituzioni. È la spinta che Caritas, nel suo stile di prossimità e di animazione della comunità, porta avanti da cinquant'anni a questa parte. 

Pubblicato il 26 marzo 2024.

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Il Venerdì Santo Via Crucis cittadina con il Vescovo all’interno dell’ospedale
  2. Quaresima in Santa Rita. Padre Valdo: Dio non vuole la morte del peccatore
  3. Forum Associazioni Familiari, evento il 6 aprile in Cattolica
  4. Con la Domenica delle Palme inizia la Settimana Santa
  5. Volontari cercasi. Incontro formativo alla Ricerca
  6. Nuovi incarichi per don Groppi
  7. 8 per mille, a Piacenza nuova campagna informativa
  8. Un reading e una messa per ricordare don Bosini
  9. Storytelling Emmaus: un cammino di rinascita e condivisione con Francesco Luppi
  10. Caritas diocesane dell'Emilia-Romagna: insieme per riflettere sulla questione abitativa
  11. Un nuovo incarico per don Ponzini
  12. Madre Emmanuel: Non possiamo capire l'amore di Dio senza umiltà di cuore
  13. Fondazione La Ricerca sempre di più tra i giovani
  14. Il 4 marzo messa di guarigione spirituale
  15. Cives. Energia, rinnovabile e per tutti: Piacenza lavora alle comunità solidali
  16. I Vescovi dell’Emilia Romagna intervengono sul fine vita
  17. Il patto di solidarietà della parrocchia Nostra Signora di Lourdes
  18. Un viaggio di fede e libertà con Donata Horak
  19. Appuntamenti di Quaresima con la Pastorale giovanile
  20. Mons. Cevolotto: «Come le Orsoline scopriamo nella carità la risposta ad ogni povertà»
  21. Don Paolo Capra: non smettiamo mai di essere sognatori
  22. «Don Antonio, aiutaci dal Cielo!»
  23. Giornata anti-tratta, fiaccolata e messa con il Vescovo
  24. Orsoline, messa con il Vescovo per il 375° di fondazione
  25. Nasce la Fondazione «Don Giorgio Bosini»
  26. «I giovani vogliono testimonianze pratiche del Vangelo»
  27. Il Mercoledì delle Ceneri celebrazione con il Vescovo
  28. Don Borea e il «segreto» della sua generosità
  29. Sabato 10 messa in ricordo di don Borea
  30. Giornalisti a convegno: vivere una comunicazione pienamente umana
  31. Messa di guarigione spirituale in Santa Maria di Campagna
  32. «Uso e abuso del web», incontro alla Besurica
  33. Frati Minori e Caritas diocesana insieme per l'accoglienza
  34. Dialogo tra cattolici ed ebrei: la Bibbia unisce
  35. Lectio divina con don Paolo Salvadori: l'importanza dell'ascolto nella fede
  36. Giornalisti a convegno sull’intelligenza artificiale
  37. Guerra Lisi, mons. Cevolotto e suor Donatello al convegno As.So.Fa.
  38. Vicariato 4, Visita pastorale dal 24 al 28 gennaio
  39. Don Mascilongo: Isaia, un libro autentico e aperto alla salvezza
  40. Don Luigi Mosconi in viaggio in Messico e Guatemala

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies