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Il business delle armi

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Il vicedirettore vicario della Caritas italiana Paolo Beccegato è stato ospite di Cives e del percorso di Mondialità Consapevole all'Università Cattolica per parlare del V rapporto sui conflitti dimenticati.
Chi si occupa di povertà non può non chiedersi cosa stia dietro a queste tragedie e perché certe realtà siano completamente dimenticate.
Per questo motivo la Caritas ha voluto studiare ed approfondire l'argomento, per capire meglio le cause scatenati di tanti drammi sintetizzando nel rapporto cinque punti, riassunti da Beccegato durante il suo intervento.

beccegato2Povertà assoluta. "Dietro le guerre c'è la povertà, basti pensare che il 90% dei conflitti dopo la seconda guerra mondiale si è combattuta in Paesi poveri e le conseguenze hanno impoverito ulteriormente la popolazione, un circolo vizioso da cui pare non ci sia via di uscita. La lotta alla povertà è dunque un obiettivo primario che vale per ogni politico ma anche per ciascuno di noi".

Le diseguaglianze. "Se all'interno di un Paese vi sono grandi diseguaglianze nella distribuzione delle risorse, la conseguenza è l'aumento delle tensioni sociali.
Le diseguaglianze non sono inevitabili, la promozione di un'economia di mercato non è inconciliabile con una politica equilibrata che cerca di lottare contro gli squilibri sociali".

Dipendenza da poche materie prime. "In Italia abbiamo un sistema economico molto differenziato, ma in diversi Paesi la maggioranza delle ricchezze dipende da una o da poche risorse, ciò inevitabilmente porta alla necessità di accaparrarsi l'unica fonte di ricchezza, strumentalizzando questa bramosia con guerre razziali o religiose. Per questo la politica ha la funzione di diversificare le fonti economiche e produttive".

Recessione. "Le crisi finanziarie devono essere governate oltre che dai singoli Paesi anche globalmente, per evitare le speculazioni che conducono inevitabilmente a produrre ricchezze solo per pochi, perché di fatto siamo in balia d'investitori spregiudicati, basti pensare alle recenti speculazioni sui prezzi dei beni alimentari che hanno avuto come conseguenza non solo la riduzione alla fame di intere popolazioni ma anche numerose rivolte. La governance della finanza è fondamentale per prevenire le guerre".

Ambiente. "Il degrado ambientale e l'inquinamento hanno portato alla desertificazione dei suoli e allo scioglimento dei ghiacci, con conseguenze dirette sul cambiamento climatico. È necessaria una politica che lotta contro questi fenomeni perché di fatto lotta contro la guerra e le povertà. Ci sono al mondo duecentosessanta milioni di migranti ed ogni anno aumentano, la maggior parte scappa dalla fame".

"Le attuali guerre si sono poi caratterizzate per la mancanza di rispetto dei civili diventati il bersaglio privilegiato, vittime delle peggior violenze e ridotti deliberatamente alla fame. Inoltre il business delle armi ha condotto ad un sensibile aumento delle guerre negli ultimi quindici anni, perché le armi non sono solo uno strumento con il quale viene combattuta una guerra, ma ne sono soprattutto la causa. Ed infine è necessaria maggior informazione e voglia di conoscere soprattutto da parte dei giovani, che nonostante i molteplici mezzi d'informazione a loro disposizione, paiono ignorare il moltiplicarsi delle guerre e delle tensioni sociali".

Stefania Micheli

Pubblicato il 18 febbraio 2019

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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