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Stop all'«ingiustizia più vecchia del mondo»

La fiaccolata della Comunità Papa Giovanni XXIII contro la tratta e lo sfruttamento: “Fermiamo la domanda”

fiaccolataViaXXsettembre

Sensibilizzare i cittadini sui temi della tratta e dello sfruttamento della prostituzione; portare avanti la campagna «Questo è il mio corpo», per chiedere al Parlamento di approvare una legge che punisca i clienti dello sfruttamento sessuale; infine “dare voce a chi non ne ha”, difendendo i diritti queste persone.
finePiazzaDuomoQueste le finalità dell’evento «Insieme contro la tratta», promosso in diverse città dall’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII in occasione della «VI Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone», istituita nel 2015 nella memoria di santa Giuseppina Bakhita, venduta come schiava ai fini dello sfruttamento sessuale quando aveva appena 7 anni e oggi simbolo universale dell'impegno della Chiesa contro la tratta.

A Piacenza, sabato 8 febbraio, l’Associazione fondata da don Oreste Benzi ha organizzato una fiaccolata, partita nel pomeriggio da viale Pubblico Passeggio e poi proseguita lungo le vie del centro storico; sono seguite performance, momenti di riflessione, e la messa celebrata in Duomo dal vescovo di Piacenza-Bobbio mons. Gianni Ambrosio.
Tante le persone, tra cui diversi giovani, che hanno voluto essere presenti all’evento e sottoscrivere la petizione per «fermare la domanda», attraverso il disegno di legge depositato in Parlamento dall’associazione.

Come spiega Romina Iurato, volontaria dell’Unità di strada della Comunità Papa Giovanni, presente su Piacenza da sei anni, “chiediamo che il cliente venga riconosciuto come connivente e principale responsabile dello sfruttamento della prostituzione. Queste persone devono essere punite e inserite in un percorso di rieducazione, perché anche questa è una forma di dipendenza".
momentoPerformance"Il dramma – prosegue Romina - è che un individuo possa pensare di poter comprare il corpo di una donna... Quello che ci muove, oltre ad aiutare queste ragazze che troppo spesso sono anche minorenni, è proprio cambiare questa mentalità diffusa".
"Se non fermiamo la domanda - conclude -, ci saranno sempre ragazze sulla strada. Quello che si chiama «il mestiere più vecchio del mondo», è in realtà l’ingiustizia più vecchia del mondo”.

Laura Parmeggiani

Pubblicato il 12 febbraio 2020

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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