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Festival del Pensare Contemporaneao, tra gli ospiti il Cardinale Zuppi

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Da giovedì 21 a domenica 24 settembre arriverà a Piacenza, per la sua prima edizione, il Festival del Pensare Contemporaneo, rassegna multidisciplinare che vuole mettere in dialogo generazioni e prospettive diverse per affrontare le sfide - vecchie e nuove - della contemporaneità, ospitando in città filosofi, scienziate, sociologi, esperti di intelligenza naturale e artificiale, storiche, artisti, sportive, economisti e architetti.
Piacenza diventerà luogo di approfondimento del mondo contemporaneo e delle sue molte sfaccettature. Ospiti di rilievo proporranno nuovi spunti di riflessione sul tempo presente, per ragionare anche sul futuro che ci attende.

Si attendono Roberto Saviano e Sabina Guzzanti

Si metteranno in dialogo con il pubblico e le nuove generazioni: l’attrice, regista e scrittrice Sabina Guzzanti; il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco; Bel Olid dal Center for the Study of Gender and Sexuality dell'Università di Chicago. Saranno molti i filosofi che parteciperanno alla riflessione: Miguel Benasayag, psicoanalista argentino, Laurent de Sutter, professore di Teoria del diritto presso la Vrije Universiteit di Bruxelles e Costica Bradatan, filosofo americano di origini romene che presenterà proprio a Piacenza, in anteprima per l’Italia, il suo ultimo libro che elogia il fallimento. A fornire una interessante prospettiva tra ricerca informatica e ragionamento umanistico sarà Juan Carlos De Martin, professore di Ingegneria Informatica e Vicerettore del Politecnico di Torino.

A portare il loro contributo di una filosofia che interroga altre discipline e realtà, ci saranno: tra scuola e filosofia, Matteo Saudino - Barbasophia; tra filosofia e femminismo Lorenzo Gasparrini; tra filosofia e serialità televisiva, Tommaso Ariemma. A dialogare e riflettere insieme agli ospiti, con conversazioni filosofiche, parteciperà anche Maura Gancitano.
Dal mondo dei giornali e dei libri: gli scrittori Eraldo Affinati e Roberto Saviano; i giornalisti Beniamino Pagliaro, Cecilia Sala e il giornalista e podcaster Stefano Nazzi, la scrittrice e podcaster Chiara Tagliaferri, la book blogger tutta piacentina Francesca Crescentini e la booktuber Ilenia Zodiaco. Per fondere ragionamento e meraviglia, parteciperanno anche i poeti: Guido Catalano, Giorgiomaria Cornelio e Francesca Matteoni.

Si parlerà anche di scienza

Nell’ambito dell’arte, non mancheranno rappresentanti del mondo del cinema, del teatro, della regia e dello spettacolo, come Roberto Mercadini, attore, scrittore e divulgatore, il regista Marco Martinelli, il drammaturgo Gabriele Di Luca e con Judith Wielander e Matteo Lucchetti, curatori di arte contemporanea.

Saranno inoltre presenti personaggi del mondo musicale, come Alex Braga tra i più importanti 10 musicisti al mondo a comporre con l’IA; il vincitore del premio per la critica di Sanremo 2021 Willie Peyote e, per il concerto dialogico previsto per la sera del 22 settembre, Eugenio Cesaro, frontman degli Eugenio in Via di Gioia. Ci saranno anche il rapper Rancore e, tra i cantautori, Niccolò Fabi, Giua e Lepre.
Dall’universo digitale arriveranno a Piacenza Francesca Fiore e Sara Malnerich, conosciute meglio come @mammadimerda, e la green influencer Silvia Moroni (@parlasostenibile).
Si parlerà anche di scienza e divulgazione con personaggi di rilievo nel panorama, come l’esperto di cambiamento climatico Guido Boccaletti, la biologa Antonella Viola, la psicolinguistica ed esperta in neurodivergenze Eleonora Marocchini, ma anche di comunicazione della storia e di storia dell’arte, Francesco D’Isa, filosofo e critico d’arte, Valentina Tanni, storica dell’arte, curatrice e docente. Arriverà a Piacenza anche l’architetto Cino Zucchi.
Attesi inoltre: lo chef tristellato Niko Romito; gli attivisti Marco Cappato e Cecilia Strada; la co-founder di RAME, la piattaforma che si occupa di educazione finanziaria Annalisa Monfreda; il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio; la pedagogista Alessia Dulbecco; la brand strategist Giuditta Rossi; la sociologa Francesca Coin.
Atteso anche il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale, che interverrà su Ucraina e Europa.

Lezioni e racconti del passato

In collaborazione con Editori Laterza lo Speciale Lezioni di Storia - La forza delle idee che entrerà a far parte della programmazione. Per riflettere sul presente, infatti, è fondamentale un affondo nel passato, per ragionare su ciò che è stato e proiettarsi consapevolmente nel futuro. Sono stati chiamati alcuni esperti a raccontare figure storiche che, al loro tempo, sono state particolarmente moderne e possono ancora oggi aiutarci a interpretare la contemporaneità: Alberto Maria Banti, storico e professore all'Università di Pisa, terrà una lezione inedita dedicata a Giuseppe Verdi e l'idea di nazione e Costantino D'Orazio, storico dell'arte e saggista, racconterà, in un talk inedito, Andy Warhol e la cultura Pop. Parteciperanno anche, con lezioni e racconti di personaggi di epoche passate, la giornalista Valeria Palumbo e lo storico e divulgatore Alessandro Vanoli.

Un'attenzione particolare rivolta ai giovani

Un progetto fortemente voluto da Comune di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano insieme a tutta la Rete Cultura Piacenza (che comprende anche Regione Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza, Diocesi di Piacenza-Bobbio e Camera di Commercio di Piacenza), che attraverserà più luoghi della città, con numerosi eventi a ingresso gratuito. Curatore del Festival sarà Alessandro Fusacchia, affiancato dal direttore filosofico Andrea Colamedici.
Raccolto idealmente il testimone del Festival del Diritto, che si è tenuto a Piacenza dal 2008 per nove edizioni sotto la direzione artistica di Stefano Rodotà, il nuovo evento ha l'obiettivo di creare una piattaforma per l'innovazione e il pensiero critico, che possa ispirare un futuro più sostenibile e coinvolgere persone di formazione, background ed età diverse. Un ambiente di dialogo e di scambio di idee, in cui i partecipanti possano esplorare modalità innovative di fruizione degli eventi.
L’adozione di formati innovativi di dialogo e confronto è difatti una delle principali novità della kermesse: con concerti filosofici, incontri dialogici, lezioni pratiche e laboratori di pensiero, per realizzare vere e proprie immersioni nel contemporaneo e affrontare temi di grande attualità rivolgendosi a tutti, con un’attenzione particolare ai giovani, risorsa fondamentale per la costruzione di un futuro più sostenibile e consapevole.
Prioritario in tal senso sarà il coinvolgimento delle scuole. Agli studenti degli istituti superiori saranno dedicate alcune iniziative specifiche, tra cui tre laboratori, allestiti a Palazzo Farnese, che per 24 ore in tre giorni coinvolgeranno 180 studenti nella co-progettazione di soluzioni a tre sfide del festival: acqua e cambiamenti climatici, nuovi linguaggi dell’arte per conoscere e raccontare i luoghi e nuove idee e raccomandazioni per l’edizione 2024 della manifestazione.
Il Festival del Pensare Contemporaneo coinvolgerà le università con sedi nel territorio Piacentino come il Politecnico di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università di Parma, per portare il meglio della riflessione accademica nazionale e internazionale, collaborando nell’individuazione di temi e ospiti.
Allo stesso tempo la direzione del festival ha aperto un confronto con alcune associazioni e organizzazioni nazionali, con l'obiettivo di co-progettare alcune porzioni e momenti del Festival e offrire una zona franca di discussione su temi e sfide della contemporaneità.

Sarà un Festival locale e nazionale

“Siamo felici di annunciare che Piacenza avrà un nuovo grande festival che vuole ispirare un pensiero profondo, informato, plurale, attivo, libero, lungimirante nei partecipanti, stimolando il dibattito e la riflessione sui temi della contemporaneità. Stiamo costruendo un programma fatto di lezioni, dialoghi, laboratori, e altri formati innovativi di fruizione degli eventi per costruire una piattaforma per l’innovazione e il pensiero critico” - ha dichiarato Alessandro Fusacchia, curatore del Festival - “ci immaginiamo un Festival al tempo stesso locale e nazionale, con relatori e relatrici italiani/e e stranieri/e in ascolto sul mondo, capaci di uno sguardo lungo, e disponibili a intersecarsi con altri pensatori anche distanti dal proprio campo di ricerca e azione”.

Il direttore filosofico del Festival Andrea Colamedici sottolinea: “Oggi, davanti alle sfide interconnesse della contemporaneità, dobbiamo reimparare a pensare. Il concetto di "Pensare Contemporaneo" si riferisce all'insieme delle riflessioni, delle teorie e delle pratiche che caratterizzano l'epoca attuale. E allora come pensare il contemporaneo?  Come pensare nel contemporaneo? Abbiamo più che mai il dovere, per usare le parole di un gigante del nostro tempo, il sociologo francese Edgar Morin, di “navigare oceani di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza”, e di collegare tra loro le isole del pensiero, creando porti di senso a cui attraccare e ponti da attraversare”.

Tarasconi: uno spazio di confronto ad alto livello

Katia Tarasconi, sindaca di Piacenza, non nasconde l'emozione: “Finalmente viene restituito, alla città, uno spazio di confronto e dibattito di alto profilo, in cui poter ascoltare i più autorevoli testimoni del nostro tempo e riflettere, insieme, sui temi che rappresentano le grandi sfide con cui ci confrontiamo oggi: la tutela dell'ambiente e delle risorse idriche, le conseguenze del cambiamento climatico, le prospettive dell'innovazione e della tecnologia. Una comunità capace di interrogarsi sulla contemporaneità, adottandone il linguaggio e gli strumenti, può guardare con maggiore consapevolezza al proprio domani: per questo crediamo sia fondamentale coinvolgere il territorio in tutte le sue espressioni, con attenzione particolare al mondo della scuola e al tessuto accademico, dove il futuro si costruisce giorno per giorno. Questo evento nasce – coniugando l'alto profilo dei relatori che accoglieremo a Piacenza con una formula agile, dinamica, accessibile a tutti – sulle ali del Festival del Diritto, richiamandone il simbolo nella capacità di farci volare alto, di ampliare i nostri orizzonti, di cercare oltre senza paura di cambiare prospettiva. Grazie a tutti i componenti del Comitato promotore, partner scientifici e sostenitori che ne hanno reso possibile, insieme a Comune e Fondazione di Piacenza e Vigevano, la realizzazione”.

Magnelli: l'attenzione a ciò che è contemporaneo

Mario Magnelli, vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, e presidente del Comitato promotore del Festival: “Il nostro ente, in dialogo costante con gli altri protagonisti del comparto culturale piacentino, da tempo dimostra la sua attenzione a ciò che è contemporaneo. Ne sono testimonianza le iniziative relative alle arti contemporanee di cui la Fondazione si è fatta promotrice, come XNL Piacenza, il centro dedicato ai diversi linguaggi del contemporaneo, dalle arti visive al teatro, dal cinema alla musica e nato come luogo d’incontro tra la tradizione artistica e le nuove generazioni. Su questo percorso si innesta l’idea di organizzare un festival come spazio e tempo di dialogo e scambio ulteriore su questi temi e che abbia al centro i giovani”.

Il Festival del Pensare Contemporaneo è un'iniziativa di Rete Cultura Piacenza promosso da Comune di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano Con la collaborazione di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza, Camera di Commercio di Piacenza e Diocesi di Piacenza-Bobbio. Curatore è Alessandro Fusacchia - Plurals; Direttore filosofico Andrea Colamedici - Tlon; Progetto Scuole a cura di Campo Base - Onde Alte
Le location del Festival: Salone Monumentale di Palazzo Gotico e Piazza Cavalli, la chiesa del Carmine, l'Auditorium XNL, Teatro Gioia, Palabanca Eventi e Palazzo Farnese.

Pubblicato il 21 luglio 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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