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Il 27 gennaio la prima commedia della Filodrammatica San Bernardino

San Bernardino commedia 

È ormai tradizione a Bettola che il primo mese dell’anno nuovo coincida con il debutto della Filodrammatica San Bernardino, la locale compagnia teatrale, con l’ultima commedia di Massimo Calamari.
La nuova opera in tre atti s’intitola “L'è mei ess invidiä che cumpatì” e porterà gli spettatori in casa addirittura di un ex presidente del Consiglio dei ministri. “La scelta del personaggio principale - spiega Calamari - è slegata da qualsiasi forma di politica locale o nazionale, è solo finzione naturalmente, mi serviva un personaggio in preda a un leggero esaurimento nervoso, rinchiusosi in casa e con qualche sfaccettatura divertente, che naturalmente non si può svelare per intero, altrimenti si svela tutto”.


La trama

Biagio, questo il nome dell’ex presidente del consiglio, sarà interpretato da Marco Marcotti, ossessionato dalla madre defunta Verdiana, Adriana Bergonzi e dal dolce ricordo della moglie perduta Sara, Adriana Chiappa, che si presenteranno sotto le vesti di visioni, che solo lui potrà vedere. Chiuso in casa ma non senza la protezione di Giuliana, Cristina Bertinetti, la sua responsabile della sicurezza, ma anche coccolato dalle ricette di Renzo il cuoco di casa, Stefano Chiappa, e dagli attenti servigi di Romano l’autista, Claudio Carini, Maura la sarta, Susanna Brizzolesi e Lara la cameriera, Alessandra Trombetta. Anche l’addetto stampa Camillo, Gabriele Montanari, seguirà da vicino ogni cosa, che andrà a complicarsi causa l’arrivo di una misteriosa busta e quello conseguente di Katia, onorevole nuora dell’ex presidente, Adriana Chiappa (nel doppio ruolo) e Diego, Massimo Calamari, Capo della scorta. “Sono tre atti divertenti - dice l’autore e regista del gruppo Calamari - come sono nel nostro stile. Purtroppo in corso d’opera Antonia Bianchi che interpretava Katia, per motivi di lavoro ci ha abbandonato, ma anche un ritocco al copione originale è ormai tradizione”.
Testo nato nei primi mesi del 2023 ed iniziato ad approcciare con le prime prove a settembre, quindi pronti per l’esordio che sarà sabato 27 gennaio alle ore 21, sul palco dell’oratorio San Bernardino di Bettola, per poi approdare al Teatro President a Piacenza la settimana successiva, per la rassegna dialettale organizzata dalla Famiglia Piasinteina.

Nella foto, la Filodrammatica San Bernardino di Bettola.

Pubblicato il 16 gennaio 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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