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In Duomo il Concerto di Buon Anno

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Dopo la straordinaria accoglienza dello scorso anno, viene riproposto il concerto di Buon Anno alla cittadinanza organizzato dalla Lilt piacentina, dal Rotary Farnese e dall’Associazione Italiana Donne Medico. L’evento è patrocinato dal Comune di Piacenza e con la collaborazione della Cattedrale di Piacenza.

Anche per questa edizione, palcoscenico per il concerto sarà il Duomo di Piacenza, che ospiterà 177 esecutori, divisi in 110 coristi, 60 musicisti, 5 maestri e 2 voci soliste per un solenne concerto di Auguri ad ingresso gratuito.
Si esibiranno la Banda Cittadina di Modena Andrea Ferri, i coristi della Corale Evaristo Pancaldi di Modena, la Corale Schola Cantorum di Bazzano (Bo), i coristi dell’Associazione corale Gioachino Rossini di Modena, tutte compagini musicali di lunga tradizione. Con loro i solisti Annalisa Ferrarini soprano di Reggio Emilia e il tenore Giovanni Coletta di Modena, che vantano una lunga esperienza artistica.
I cinque maestri che dirigeranno il concerto sono Andrea Pedrazzi, Luca Saltini, Luca Colombini, Manuela Borghi, Pasquale Reale, anch’essi con una carriera artistica di elevata qualità.
I brani proposti sono tra i più famosi, come la Carmen di Bizet, l’Aida di Verdi, l’Ave Maria di Mascagni, insieme ad alcune colonne sonore di Morricone, per un concerto maestoso da ogni punto di vista, a tal proposito si allega il programma.
Promotori di questo evento a ingresso libero, sono la Lilt piacentina (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), il Rotary Farnese, con il sostegno dell’Associazione Italiana Donne Medico, realtà associative che fanno tanto per la città e il benessere dei cittadini, l’augurio per un anno di serenità e benessere passa anche attraverso la bellezza dell’arte e della musica.

Pubblicato il 18 gennaio 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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