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Conservatorio e Piacenza Jazz Club insieme per arricchire la città

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Torna la collaborazione tra il Conservatorio Nicolini e il Piacenza Jazz Club. Due tra le più prestigiose realtà della scena musicale piacentina uniscono le proprie forze per regalare alla città coproduzioni, eventi, concerti, convegni e masterclass; filo conduttore la musica jazz. Anche l'utilizzo dei reciproci spazi, e sale concerto, e la promozione di concerti di giovani musicisti rientrano negli accordi della convenzione presentata giovedì 18 gennaio nell'auditorium del Conservatorio Nicolini. All'incontro erano presenti il presidente e la direttrice del Conservatorio Massimo Trespidi e Maria Grazia Petrali, i docenti del dipartimento Jazz del Nicolini Massimiliano Rolff e Lucio Ferrara; a rappresentare il Piacenza Jazz Club il direttore Angelo Bardini e il presidente Carlo Izzo.


"Si tratta di una sinergia organica, aperta, in continua evoluzione - ha dichiarato il presidente del Conservatorio Massimo Trespidi -. È inevitabile che la nostra scuola di alta formazione musicale e il Piacenza Jazz Club collaborino per portare ricchezza e cultura sul territorio". Il programma provvisorio della partnership è stato illustrato dal direttore del Piacenza Jazz Club Angelo Bardini; il Salone del Conservatorio sarà la location della serata inaugurale del Piacenza Jazz Fest con un concerto di un ospite ancora top secret domenica 25 febbraio alle ore 18.
Il secondo appuntamento, anch'esso inserito all'interno del cartellone principale del Piacenza Jazz Fest, è in cartellone venerdì 22 marzo nella Sala degli Arazzi di Collegio Alberoni: ad esibirsi sarà il Nicolini Jazz Trio, insieme al celebre pianista e compositore Dado Moroni e al vincitore del Concorso Bettinardi, categoria solisti. Capitolo Masterclass: il 7 febbraio il pianista jazz di fama mondiale David Kikoski terrà una lezione speciale agli studenti del Nicolini mentre l'8 maggio sarà il turno di Enrico Pieranunzi, pianista, compositore, arrangiatore e jazzista.

Il programma prosegue il 3 marzo con l'appuntamento "Jazz al cinema", dove il film Safety last! (pellicola muta del 1923) sarà "musicato" al Milestone dall'insegnante Mattia Cigalini e dagli allievi del Conservatorio. Il cartellone prosegue con le esibizioni itineranti degli allievi del Conservatorio nei locali della città: gli studenti ripercorreranno in quattro tappe la storia del jazz (probabile data 30 aprile).

"Il Conservatorio si apre sempre di più alla città proponendo eventi e collaborazioni - ha concluso la direttrice del Nicolini Maria Grazia Petrali - senza mai perdere di vista la valorizzazione dei nostri studenti".

Pubblicato il 20 gennaio 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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