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«Mirabili prospettive», biglietto cumulativo per le cupol piacentine

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Dopo le aperture straordinarie avvenute nel periodo festivo, prosegue stabilmente “Mirabili Prospettive”, l’iniziativa che vede il biglietto cumulativo per la salita alla cupola del Guercino (Cattedrale di Piacenza) e alla cupola del Pordenone (Basilica di Santa Maria di Campagna).
Il percorso di salita alla cupola del Guercino, oggetto di un’azione di recupero da parte della Diocesi di Piacenza-Bobbio, è un affascinante viaggio nel tempo attraverso i percorsi medievali della Cattedrale, tra scale a chiocciola, corridoi e sottotetti, e continui affacci sulla città e sull’interno della chiesa, fino ai 27 metri d’altezza del loggiato della cupola, per ammirare da vicino il più grande affresco realizzato dal Guercino.
Il percorso di salita alla cupola del Pordenone, reso possibile dai restauri voluti e realizzati alla Banca di Piacenza, è raggiungibile tramite il “Camminamento degli Artisti” che si snoda attraverso le possenti mura della Basilica fino a 20 metri di altezza, per osservare da vicino gli affreschi del capolavoro cinquecentesco, passeggiando lungo la galleria circolare che permette di godere di suggestive vedute a 360 gradi sul panorama della città.
Entrambe le esperienze sono fruibili con l’accompagnamento culturale degli operatori dei servizi educativi di CoolTour, per permettere ai visitatori di affrontare i percorsi in piena sicurezza e supportati da appassionanti narrazioni storico-artistiche.
I due percorsi verso le cupole affrescate, nati tra il 2017 e il 2018 nella città di Piacenza, costituiscono un unicum nazionale nell’ambito del turismo esperienziale e culturale, e si inseriscono perfettamente nell’ambito del turismo lento: i luoghi di culto che li ospitano, infatti, sorgono lungo il tratto urbano della via Francigena. Per coloro, piacentini e non, che vogliono assaporare la città da diversi punti di vista è quindi possibile scoprire sia le sue cupole, che tutta la meraviglia che -semplicemente passeggiando - è possibile ammirare lungo il tragitto.
“Mirabili Prospettive” è reso possibile grazie al protocollo d’intesa siglato tra Comune di Piacenza, Diocesi di Piacenza-Bobbio e Banca di Piacenza, in un’ottica di sinergia per la valorizzazione del patrimonio, e permette di acquistare un unico biglietto per effettuare entrambe le esperienze di salita, che possono effettuarsi anche in giorni distinti.

cupola pietro paviglianiti

Le visite
Ognuna delle due biglietterie emette prenotazioni e biglietti per l’altro luogo di visita, oltre al biglietto cumulativo.
Il servizio informazioni è attivo tutti i giorni dalle 10 alle 18.
La Salita alla Cupola del Guercino è visitabile ogni fine settimana con tre salite accompagnate alle ore 15, 16 e 17, e dal martedì al venerdì solo su prenotazione con turno unico alle 15.30.
La Salita alla Cupola del Pordenone è visitabile ogni fine settimana con due salite accompagnate alle ore 16 e alle ore 17.
La città di Piacenza e la sua provincia sono luoghi da scoprire, che desiderano accogliere i visitatori per un soggiorno prolungato sul proprio territorio. A coloro che però desiderassero effettuare la salita a entrambe le cupole nella stessa giornata, si consiglia di prenotare la Salita al Guercino alle ore 15 e la Salita al Pordenone alle ore 17.
Per gruppi e scuole è possibile fare richiesta di aperture straordinarie.
Per orari, info e prenotazioni: www.mirabiliprospettive.it
Pordenone: +39 349 516 9093 | salitapordenone [AT] gmail [DOT] com
Guercino: + 39 331 460 6435 | cattedralepiacenza [AT] gmail [DOT] com

Nelle foto di Pietro Paviglianiti la cupola del Pordenone e del Guercino.

Pubblicato il 26 gennaio 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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