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«Il giornalismo serve ancora?», Chiara Piotto a Cives il 14 febbraio

 CHIARA PIOTTO

“In un mondo pieno di informazioni, serve ancora il giornalismo? Ha ancora senso un ruolo di scelta, controllo, verifica e mediazione quando esistono mezzi che permettono alle notizie di arrivare direttamente?”. Sarà la giornalista Chiara Piotto ad aprire la terza parte del corso di formazione “Cives”, organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore insieme alla diocesi di Piacenza-Bobbio e alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, nella serata di venerdì 14 febbraio (ore 20) nella Sala Piana dell’Università Cattolica di Piacenza (via Emilia Parmense, 84). La 24esima edizione del corso, “È la stampa, bellezza”, mira ad approfondire il tema dell’informazione nel mondo di oggi e riflettere sul suo stato di salute.
Nell’incontro del 14 febbraio si parlerà anche di social: tra gli argomenti trattati da Chiara Piotto ci sarà la questione dei moderatori di Meta, limitati dal presidente e Ceo Mark Zuckerberg, e inevitabilmente Elon Musk con X (l’ex Twitter) e Starlink. La serata fungerà da prolusione alla 12esima edizione del Laboratorio di mondialità consapevole, promosso dall’Università Cattolica in collaborazione con la Caritas e diverse associazioni del territorio, che quest’anno ha per tema “Una bussola nella nebbia. L’informazione oggi per alimentare la speranza”.
L’ingresso è gratuito e aperto al pubblico.
Per ragioni organizzative, è necessario prenotare il proprio posto in sala inviando una e-mail a daniela [DOT] guzzi [AT] unicatt [DOT] it. Gli organizzatori del corso comunicano inoltre che l’incontro “Le migrazioni, tra verità e propaganda” previsto per il 21 febbraio con l’ex questore Emanuele Ricifari è rinviato a lunedì 3 marzo alle ore 20.

La giornalista Piotto
Chiara Piotto è una giornalista tv e digital, lavora per Sky Tg24 come corrispondente da Parigi e, da qualche settimana, è la voce della rassegna stampa mattutina “Pagine”. Da novembre 2024 conduce il programma “Connessi”, in onda ogni domenica alle 21 su tutte le piattaforme di Sky Tg24. Laureata in Lettere all’Università di Pisa, si è specializzata in giornalismo alla scuola “Walter Tobagi” di Milano. Nel 2017 ha iniziato a lavorare per Sky Italia come redattrice e poi inviata e conduttrice del telegiornale. Fa informazione anche su Instagram e TikTok, per un anno ha curato la parte video di Torcha. Nel 2021 si è trasferita a Parigi come corrispondente dalla Francia per Sky Tg24. È spesso ospite delle emittenti televisive francesi per commentare le notizie nazionali e internazionali. Ha partecipato alle prime due edizioni del Festival del Pensare Contemporaneo di Piacenza come moderatrice.

Cives
Cives è un corso di formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, promosso in collaborazione con la diocesi di Piacenza-Bobbio e la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Ogni edizione si svolge da ottobre a marzo e ha un macrotema che viene approfondito nei vari incontri, che si tengono di norma il venerdì sera. La terza parte del corso coincide con la prima del Laboratorio di mondialità consapevole, organizzato sempre dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con la Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio e alcune associazioni del territorio. Il comitato scientifico di Cives è composto da: Patrizia Calza, Enrico Corti, Angela Fugazza, Enrico Garlaschelli, Giovanni Groppi, Sara Groppi, Daniela Guzzi, Massimo Magnaschi, Marina Molinari, Fabio Obertelli, Francesco Perini, Francesco Petronzio, Paolo Rizzi, Susanna Rossi.

Nella foto, la giornalista Chiara Piotto.

Pubblicato il 10 febbraio 2025

 

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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