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Visite guidate alla scoperta di Piacenza nel mese di marzo

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Nuovi appuntamenti in calendario con gli itinerari alla scoperta di Piacenza a cura dello sportello Iat-R in collaborazione con le guide turistiche cittadine. 
Domenica 2 marzo, dalle 15.30 alle 17 è in programma l’iniziativa “Piacenza Arlecchina”, p
asseggiataper tutti, adulti e bambini - che potranno partecipare con il proprio travestimento di Carnevale -tra i principali monumenti del centro storico, raccontati attraverso i simboli nascosti dei colori e del loro significato in epoca medievale. Partendo dalla sede dello Iat-R in piazza Cavalli il percorso arriverà sino alla Cattedrale in piazza Duomo.
“Donne sul trono” è invece il titolo della visita guidata per adulti in calendario domenica 9 marzo dalle 15 alle 16.45, un breve viaggio nella storia di Piacenza attraverso le figure femminili che ne hanno calcato i “troni” reali e mistici. La visita prevede l’ingresso (3 euro) alla Pinacoteca di Palazzo Farnese, con biglietto da pagare in loco.
Domenica 16 marzo, dalle 15.45 alle 17.45, nell’ambito dello speciale “Via Francigena”, l’invito ai partecipanti è quello di percorrere l’affascinante itinerario dall’ex Strada del Guasto alla ex Strä Lvä (via Taverna), attraverso il centro storico e i luoghi che i pellegrini hanno attraversato e attraversano ancora oggi lungo il cammino della Via Francigena. Il percorso, con partenza dalla sede dello Iat-R in piazza Cavalli avrà come destinazione finale la meravigliosa Basilica di Santa Maria di Campagna, un gioiello dell’architettura rinascimentale. Lungo il percorso, la guida si soffermerà su facciate di chiese ed ex chiese, vicoli e luoghi simbolo della storia di Piacenza, come piazza Borgo e la Chiesa di Santa Brigida. La proposta per domenica 23 marzo, dalle 11 alle 12.30, è rivolta agli adulti, una visita guidata ribattezzata “Piacenza: La città, i palazzi, le piazze” attraverso la   lunga storia del nostro centro abitato attorno ai suoi luoghi di incontro, le piazze e i palazzi storici. Ritrovo come per le altre occasioni davanti allo Iat-R in piazza Cavalli.
Infine, domenica 30 marzo, dalle 15.45 alle 17.45, ancora per lo speciale “Via Francigena”, il percorso “Quando via Scalabrini era via San Salvatore”, con visite in esterno e/o interno a monumenti e chiese lungo il tragitto, come la Basilica di Sant'Antonino, l’interno della Sala dei Teatini (ex Chiesa di San Vincenzo) e la Chiesa di Santo Stefano Martire. La guida racconterà l'evoluzione dell’ex Monastero della Neve e, dopo un passaggio per i resti dell'antica Porta dei Ladroni e l'Oratorio Mariano della Madonna di Guastafredda, la visita – con partenza dallo Iat-R in piazza Cavalli - si concluderà presso il Duomo di Piacenza, che ospita all'interno un'interessante formella legata alla figura dei viandanti.

Come partecipare

Per tutte le visite guidate la prenotazione è consigliata, rivolgendosi allo 0523-492001 o scrivendo aiat [AT] comune [DOT] piacenza [DOT] it. La sede dello sportello di accoglienza turistica in piazza Cavalli 7 è il punto di ritrovo per la partenza dei diversi appuntamenti.  Il costo di partecipazione è di 10 euro per ogni adulto (gratuito per i bambini sino ai 12 anni e per gli accompagnatori di persone con disabilità), con riduzione a 8 euro per gli ospiti degli hotel situati a Piacenza.Nell’ottica di valorizzare l’offerta del territorio piacentino e per avvicinare i partecipanti delle visite guidate alla scoperta del mondo enogastronomico della nostra provincia, il Mercato coperto di Campagna Amica (via Farnesiana 17) riserva loro un buono sconto per gli acquisti del dieci per cento (che potrà essere ritirato all’ufficio Iat-R durante il pagamento delle visite guidate). Dotato di un ampio parcheggio gratuito e riservato ai visitatori, il Mercato coperto di Campagna Amica osserva il seguente orario: martedì e venerdì dalle 16 alle 20 (area ristoro fino alle 22), sabato dalle 9 alle 14 e dalle 16 alle 20 (area ristoro dalle 9 alle 22).

Pubblicato il 25 febbraio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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