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Tutto esaurito per la visita agli affreschi della Cupola di Santa Maria di Campagna

  cupola

Salutato favorevolmente ancora una volta da tanti piacentini il modo meno convenzionale di salutare l’anno vecchio e di dare il benvenuto al nuovo nella suggestiva cornice di Santa Maria di Campagna, con due momenti: il Te Deum in Basilica e l’attesa del Capodanno in Cupola, circondati dai grandiosi affreschi del Pordenone. Due iniziative che la Banca di Piacenza e la Comunità francescana offrono al territorio dal 2018, talmente apprezzate che sono già diventate tradizione.

Atmosfera di sentita spiritualità nel tempio mariano per il Te Deum (l’antico inno cristiano cantato dai fedeli il 31 dicembre per ringraziare il Signore dell’anno appena trascorso) con le musiche di padre Davide da Bergamo e di Antonio Diana eseguite all’organo da Alessandro Achilli e con i canti della Corale di Santa Maria di Campagna. Tra un brano e l’altro il celebrante padre Secondo Ballati, Superiore del convento, ha invitato i fedeli a momenti di preghiera. Al termine della celebrazione è stata offerta ai convenuti una cioccolata calda nella biblioteca del convento.

Numerosi i visitatori alla galleria della Cupola non solo in prossimità della mezzanotte ma per tutta la giornata: la Salita è stata, infatti, aperta straordinariamente - e gratuitamente - dalle 10 del mattino con ultima salita alle 23.30 e ha registrato un - non nuovo - tutto esaurito. Molto apprezzate le guide di Minerva Arte, che hanno illustrato gli splendidi affreschi pordenoniani, sia in Cupola che in Basilica, e le caratteristiche del “camminamento degli artisti”, recuperato dalla Banca e poi donato alla Comunità francescana, consegnando ai visitatori il pieghevole con il ricchissimo programma delle celebrazioni per i 500 anni dalla posa della prima pietra per la costruzione della Basilica di Santa Maria di Campagna (aprile 2022-aprile 2023).

La spaziosità della struttura ha consentito lo svolgimento degli eventi - che non hanno beneficiato di contributi pubblici o parapubblici - nell’osservanza della normativa sul distanziamento e di ogni altra disposizione sanitaria.

Domani, domenica 2 gennaio, sempre in Santa Maria di Campagna, al termine della messa solenne delle 11 verrà celebrato l’anniversario del ritrovamento del Pozzo dei martiri dove, nel 303 d.C., erano stati gettati i cristiani vittime della persecuzione di Diocleziano.

Pubblicato il 1° gennaio 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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