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Notizie Varie

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A Bobbio il 12 aprile il nuovo appuntamento di «conCittadini»

conCittadini 12 aprile Speranzoni Baravelli

 

Appuntamento a Bobbio per la prossima tappa di “conCittadini 2023-2024-Rete Piacenza”, il progetto di cittadinanza attiva rivolto alle scuole che è promosso dall’Assemblea legislativa ed è coordinato - a livello territoriale - dalla Provincia di Piacenza. Si tratta dell’incontro con gli avvocati Andrea Speranzoni e Lisa Baravelli, che si terrà venerdì 12 aprile alle ore 10.45 a Bobbio presso l’auditorium ‘Philippe Daverio’ e avrà per titolo “Violenza politica e valore della democrazia nella seconda metà del ‘900: strage di Bologna e dittature in America Latina”.
L’evento sarà aperto da Roberto Pasquali, sindaco di Bobbio, e sarà introdotto e moderato da Claudia Ferrari, consigliera provinciale con delega alle Politiche giovanili e alle Pari Opportunità.

Memoria, Diritti e Legalità continuano ad essere i tre filoni di riferimento del progetto “conCittadini”: a fianco delle iniziative proposte in autonomia dalle scuole partner, in questi mesi la Provincia sta organizzando alcuni momenti formativi, di coinvolgimento e di confronto aperti agli studenti delle realtà coinvolte. È da sottolineare anche il fatto che per l’edizione 2023/24 la rete Piacenza si è ulteriormente ampliata: l’Istituto Tecnico Commerciale “San Colombano” di Bobbio e il Polo Scolastico “A. Volta di Castel San Giovanni” si sono infatti aggiunti a Istituto “A. Casali”, Istituto Tecnico Economico “G.D. Romagnosi”, ISII “G. Marconi”, Liceo Statale “G.M. Colombini” di Piacenza e Istituto Comprensivo “M.K. Gandhi” di San Nicolò di Rottofreno, portando a sette il totale delle scuole partner.

Pubblicato il 10 aprile 2024

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Aperto l’anno accademico della facoltà di medicina

Apertura anno medicina

Aperto ufficialmente a Palazzo Gotico l’anno accademico 2023-2024 del Corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Medicine and Surgery” dell’Università di Parma, attivato con la collaborazione dell’Ausl e del Comune di Piacenza e con il sostegno della Regione. Interamente erogato in lingua inglese e pensato con una spiccata vocazione internazionale, il corso è caratterizzato dalla presenza tanti studenti e studentesse provenienti dall’estero ed è nato da un lato per rafforzare ulteriormente l’offerta formativa dell’Università di Parma in ambito medico-chirurgico e dall’altro per potenziare il settore sul territorio regionale e in particolare piacentino. “È stato un onore ospitare a Palazzo Gotico l’inaugurazione del nuovo anno accademico: un momento solenne – ha detto Katia Tarasconi, sindaco di Piacenza - in cui la storia e la tradizione dell’istituzione universitaria incontrano la vitalità e l’energia dei giovani che costruiscono, attraverso lo studio, il proprio futuro. Il corso di laurea in Medicine and Surgery esprime appieno questo intreccio, nel dinamismo della sua vocazione internazionale e nel legame instaurato, in breve tempo, con il territorio e le sue istituzioni. Forti anche della reciproca collaborazione sancita dal Protocollo Atenei che abbiamo siglato insieme di recente, continueremo a condividere l’impegno affinché gli studenti che, da tutto il mondo, scelgono la nostra città per il proprio percorso di crescita e formazione, possano sentirsi sempre più a casa”.
“Attraversiamo un tempo di grande cambiamento – ha evidenziato Paola Bardasi, direttrice generale dell’Ausl di Piacenza, rivolgendosi a studentesse e studenti -. Un tempo che, per chiunque lavori in questo settore, rappresenta un’enorme sfida. Oggi, e questo dev’essere chiaro, stiamo costruendo il nostro futuro. Nel nostro ospedale, in particolare, avrete modo di entrare a far parte di una solida comunità di professionisti connessi alle migliori università italiane ed europee”. Prima inaugurazione di anno accademico a Piacenza da Rettore dell’Università di Parma per Paolo Martelli, che ha ricordato “le linee direttrici su cui si lavorerà in questi anni nel nostro Ateneo” sottolineando in particolare l’internazionalizzazione: “Il corso in Medicine and Surgery rientra perfettamente in queste linee d’azione. L’apertura internazionale è senz’altro uno dei suoi punti di forza. La scelta stessa dell’inglese come lingua veicolare costituisce una specificità rilevante nel panorama universitario italiano per i corsi di medicina, è un indiscusso elemento di attrattività per le studentesse e gli studenti di tutto il mondo e alla fine del percorso li proietta in un orizzonte molto ampio», ha spiegato il Rettore, che ha più volte sottolineato l’importanza del gioco di squadra alla base del corso ringraziando tutti i partner istituzionali. Infine alcune parole rivolte alle studentesse e agli studenti: “L’Università di Parma è e sarà con voi, vi affiancherà, lavorerà al meglio per far sì che questi anni siano per voi appassionanti, emozionanti, fruttuosi, ricchi di esperienze e di occasioni di apprendimento, per accompagnarvi nel modo più giusto nella vostra crescita intellettuale, professionale e umana”.

Pubblicato il 10 aprile 2024

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La «lezione» dell’astrofisica Brusa agli alunni di Carpaneto: per avere successo bisogna studiare

Marcella Brusa pubblico

Due “brevi” lezioni di astrofisica quelle che Marcella Brusa, scienziata piacentina e docente universitaria all’Alma Mater Studiorum di Bologna, ha tenuto nella mattinata del 5 aprile a Carpaneto Piacentino. Al Teatro Moder, Brusa ha parlato ai giovanissimi studenti dell’Istituto comprensivo di Carpaneto e Gropparello, spiegando con un linguaggio semplice le leggi che regolano gli elementi della Terra e rispondendo alle domande – molte e centrate – del giovane pubblico. La prima parte è stata dedicata alle classi terze, quarte e quinte della primaria, che a metà mattina si sono date il cambio con quelle della secondaria di primo grado. Un’iniziativa che la dirigente scolastica Roberta Gulieri ha voluto realizzare in un’ottica di avvicinamento delle nuove generazioni alle discipline Steam e di consapevolezza della parità dei sessi nell’approcciarsi alle scienze.

Il buon esempio: “studiate e avrete successo”

I bambini e i ragazzi hanno partecipato con molta attenzione alle lezioni. “Se li lasciamo alla stessa altezza da terra, cade prima il foglio o la penna?” ha chiesto Brusa prima di provare l’esperimento per spiegare, con un esempio pratico e poi con l’aiuto della teoria, la forza di gravità e il ruolo della resistenza dell’aria. “La penna!” hanno urlato alcuni; “Il foglio!” è l’urlo che si è alzato in contemporanea con altre voci. E alla domanda “Chi vuole venire a provare?” è stato difficile scegliere fra una schiera di mani alzate. Una sfida vinta, dunque, almeno sul piano dell’interesse, quella dell’istituto. Ma oltre alla fisica, Brusa ha dato al suo pubblico un insegnamento di vita: “Se volete raggiungere un obiettivo, studiate”. Da parte sua non è certo mancato il buon esempio. “Dopo tredici anni di scuola ne ho fatti altri otto fra università e dottorati di ricerca, e poi sono andata via, a Monaco di Baviera, per fare le prime esperienze lavorative. Molti miei colleghi, invece, si sono spostati di città in città”. Marcella Brusa ha anche raccontato di essere “partita” dal liceo classico. “La matematica si può imparare anche all’università – ha detto –, non è per forza necessario fare un istituto tecnico per diventare uno scienziato”.

Cambiare il linguaggio ma non i contenuti

“Ho cercato di non semplificare tanto i concetti quanto il registro linguistico – ha commentato Brusa dopo l’incontro coi bambini della primaria – per far passare concetti importanti, anche complicati, cercando di trovare parole comprensibili anche ai più piccoli”. La scienziata si è detta molto soddisfatta della preparazione e della curiosità del giovane uditorio. “È sempre una sfida – le sue parole – anche se lavoro su queste cose da tantissimo tempo, ogni volta che devo parlare con un pubblico diverso bisogna sempre mettersi in gioco”. Certe domande non se le aspettava. “Si vede che sono classi molto ben preparate, quindi complimenti alle maestre che hanno fatto un ottimo lavoro”.

Sperimentarsi in tutti i campi

La dirigente Roberta Gulieri ha spiegato che l’incontro nasce da un percorso, voluto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, di valorizzazione delle discipline Steam. “Incontrando Marcella Brusa i bambini e i ragazzi hanno potuto conoscere concretamente l’esperienza di una persona che è riuscita a mettere a frutto le proprie competenze fino a raggiungere livelli altissimi nella ricerca mondiale”. Bisogna partire dalla giovanissima età. “È molto importante che fin da subito sia chiaro che non ci sono differenze di genere – ha aggiunto la preside –. Dobbiamo sradicare l’idea che esistono discipline più adatte ai maschi o alle femmine: ognuno di noi deve trovare la propria realizzazione in quello che corrisponde alla propria indole. Il nostro compito è offrire ai ragazzi l’opportunità di sperimentarsi in tutti i campi, in modo che ognuno trovi la propria felicità”.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 9 aprile 2024

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Sanità, trenta milioni di euro per abbattere le liste d’attesa

Abbattimento liste dattesa

Trenta milioni di euro per abbattere le liste d’attesa su tutto il territorio regionale già a partire dal 2024. E per assicurare, sempre quest’anno, un milione di prestazioni in più, incrementando del 20% il numero di visite ed esami diagnostici monitorati dal "Piano regionale di governo delle liste d'attesa”. Sono le risorse messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna per ridurre i tempi attualmente previsti di prenotazione e accesso a visite ed esami clinici specialistici (le cosiddette ‘prestazioni specialistiche ambulatoriali’) erogati dal Servizio sanitario pubblico. Un investimento che dà forza al Piano straordinario voluto dalla Giunta, composto da misure concrete che verranno attuate già entro l’estate da parte di tutte le Aziende sanitarie, con un duplice obiettivo: incrementare sia il numero di prestazioni specialistiche disponibili, sia la quota di tempo dedicato alle prestazioni ambulatoriali da parte del personale medico. Tra le principali azioni previste entro il breve periodo, l’aumento dell’offerta anche attraverso il coinvolgimento delle strutture private accreditate, agende aperte e l’introduzione di liste per la registrazione delle richieste inevase, con smaltimento in ordine cronologico, per sgravare il cittadino dall’onere di ricontattare i servizi di prenotazione. L’obiettivo è accompagnare il sistema sanitario pubblico regionale verso un nuovo paradigma di attuazione dell’Assistenza specialistica ambulatoriale, e contemporaneamente consentire ai cittadini di usufruire, in maniera uniforme e omogenea in tutta la regione, di una maggiore offerta di prestazioni in tempi previ. Come sta avvenendo per la riorganizzazione della Rete di emergenza-urgenza, che procede con risultati molto positivi, anche sul fronte delle prestazioni specialistiche ambulatoriali l’impegno è da un lato continuare a garantire ai cittadini un adeguato livello di offerta e prossimità dei servizi, dall’altro accompagnarli verso una fruizione appropriata. In difesa della sanità pubblica e universalistica che, per l’Emilia-Romagna, resta l’unico modello sanitario possibile, da sostenere e rafforzare, perché messo fortemente a rischio per insufficienza di risorse stanziate a livello nazionale e per la carenza di personale. Un concetto ribadito dalla campagna di comunicazione e sensibilizzazione voluta dalla Regione - “Lunga vita alla sanità pubblica” -, che giovedì prossimo a Milano si vedrà assegnare il premio Una, l’Associazione delle aziende di comunicazione, come miglior campagna nella categoria comunicazione per la Pubblica amministrazione.

LE AZIONI PREVISTE NEL BREVE PERIODO

Il nuovo Piano per l’abbattimento delle liste d’attesa aumenta l’offerta di prestazioni, in particolare delle visite specialistiche, anche attraverso il coinvolgimento di strutture private accreditate, da un lato per consentire al sistema di assorbire il maggior numero di richieste non ancora evase e di riportare le attese a una situazione di maggiore equilibrio, e dall’altro per offrire ai cittadini servizi di assistenza e cura appropriati, ovvero commisurati ai propri bisogni, sotto il profilo prescrittivo, organizzativo ed erogativo. Sono tre le tipologie di intervento previste già per il breve periodo: rendere sempre effettiva la possibilità di prenotare le prestazioni, garantendo le condizioni per avere le agende sempre aperte e con un orizzonte di disponibilità di almeno 24 mesi; aiutare gli utenti sollevandoli dall’onere di dover ricontattare i servizi di prenotazione nel caso non vi fosse disponibilità, ma introducendo in questi casi le liste per la registrazione delle richieste in un elenco progressivo in ordine cronologico e garantire i tempi di attesa delle classi di priorità indicate in ricetta. Già entro il mese di aprile, inoltre, ciascuna Azienza Usl, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera-Universitaria o eventuale Irccs di riferimento, dovrà presentare un Piano straordinario di produzione per il proprio ambito territoriale, per garantire, nell’immediato e per tutto il 2024, un significativo aumento di prestazioni. Le aziende dovranno migliorare ulteriormente l’efficienza produttiva ed organizzativa, anche incrementando la presenza e l’operatività degli specialisti nel setting ambulatoriale e nelle strutture territoriali, in primis le Case della Comunità.

Pubblicato il 10 aprile 2024

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Coldiretti, un allarme alimentare al giorno. Ecco black list

agricoltori brennero

Nell’ultimo anno è scoppiato in Italia oltre un allarme alimentare al giorno con ben 422 allerte che hanno riguardato prodotti stranieri per la presenza di residui di pesticidi vietati in Italia, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti, in aumento del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno. E in quasi 6 casi su 10 si tratta di prodotti provenienti da paesi Extra Ue.
È quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Rasff al 1° aprile 2024 diffusa in occasione della mobilitazione di diecimila agricoltori in due giorni al Brennero per fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spesso spacciati per italiani.Al presidio partecipano anche oltre 2000 agricoltori provenienti dall’Emilia-Romagna, guidati dal Direttore Regionale Marco Allaria Olivieri.

Frutta e verdura sono al primo posto per numero di segnalazioni, pari al 30% del totale. Si va dai pistacchi turchi e iraniani con alti livelli di aflatossine – rileva Coldiretti – alle carote dall’Egitto con residui di Linuron, un pesticida vietato in Europa. Ma ci sono anche i fagioli all’occhio del Madagascar con Chlorpirifos, una sostanza bandita in Ue perché sospettata di danneggiare il cervello dei bambini, presente peraltro anche sui fagioli dal Bangladesh. Norovirus sui frutti di bosco congelati tedeschi e serbi, ma neppure il succo d’arancia congelato è sicuro – continua Coldiretti –, poiché su quello iraniano ci sono residui di Propiconazole, sostanza anch’essa vietata. Pesticidi banditi anche sui peperoncini dal Kenya, mentre sui fichi secchi turchi sono state rinvenute aflatossine. 
Al secondo posto tra i prodotti più pericolosi c’è il pesce, con 107 segnalazioni. Si va dalle ostriche francesi e olandesi con la presenza di norovirus – prosegue Coldiretti – alle seppie congelate dall’Albania con contenuto di cadmio, dal pesce spada e dal tonno spagnoli con presenza di mercurio oltre i limiti ai filetti di merluzzo congelato dalla Cina con la salmonella, presente anche nelle cozze cilene.

Tra i prodotti più pericolosi ci sono anche le carni, quasi principalmente per la presenza di salmonella. Ne è stata scoperta nelle carni di pollo e di tacchino dalla Polonia, dall’Olanda dalla Spagna e dall’Olanda, ma anche nelle cosce di rana turche e cinesi.
Al quarto posto i cereali dove la quasi totalità delle segnalazioni riguardano il riso dal Pakistan, per la presenza di aflatossine e residui di pesticidi vietati, mentre al quinto troviamo le spezie, dal peperoncino dello Sri Lanka con aflatossine all’originano turco con tossine naturali, dal peperoncino cinese con salmonella al cumino indiano con residui di pesticidi.
“E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute – ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - Dal Brennero chiediamo dunque l’applicazione del principio della reciprocità, ovvero stesse regole uguali per tutte a partire dai fattori di produzione. Basti pensare all’uso dei pesticidi. Un quarto di quelli usati negli Stati Uniti risulta vietato nella Ue e le percentuali salgono se si tengono in conto i paesi del Sudamerica. E’ assurdo che noi continuiamo a importare cibi prodotti con sostanze che in Europa sono vietate da decenni”.

Nella foto, al Brennero i diecimila agricoltori della Coldiretti per dire stop al fake in Italy.

Pubblicato il 9 aprile 2024

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