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Notizie Varie

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Un milione di euro dalla Camera di Commercio per l’export

 Bando Camera export

Ammonta a un milione di euro l’investimento della Camera di Commercio dell’Emilia a sostegno delle esportazioni delle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Uno specifico “Bando internazionalizzazione”, infatti, è stato approvato dalla Giunta camerale e, dal prossimo 23 aprile e fino al 9 luglio, le imprese potranno presentare le richieste di finanziamento. L’intervento della Camera di Commercio dell’Emilia va ad incidere su uno dei capitoli più rilevanti per l’economia piacentina; le esportazioni, infatti, nel 2023 si sono attestate ad un valore pari a 6,48 miliardi di euro, con un incremento dell’8,6%. “Un flusso – sottolinea il vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, il piacentino Filippo Cella – apparso molto intenso, con valori decisamente al di sopra della media per i prodotti del tessile-abbigliamento, il cui valore si è portato a 1,9 miliardi, con un incremento del 16,5%”. “Con questo nuovo investimento – osserva Cella – puntiamo, ovviamente, a dare continuità e ulteriore impulso alle nostre esportazioni, al quale certamente concorrono anche le iniziative che sviluppiamo stabilmente per sostenere le imprese nella ricerca di nuovi mercati e nuovi partners commerciali”. Quello dedicato all’internazionalizzazione è il primo investimento della Camera di Commercio dell’Emilia nel 2024, e sarà seguito a breve – come anticipa il presidente dell’Ente camerale, Stefano Landi – “da altri interventi che riguarderanno, tra l’altro, i processi di digitalizzazione, le piccole e medie imprese del turismo e l’efficientamento energetico”. Il "Bando Internazionalizzazione," intanto, mette a disposizione un finanziamento di un milione di euro, finalizzato a sostenere le micro, piccole e medie imprese nel processo di internazionalizzazione.

Assegnazione delle risorse

Le risorse saranno assegnate attraverso contributi a fondo perduto per lo sviluppo dei canali commerciali all'estero, ma anche per accrescere le competenze gestionali che possono consentire la migliore efficacia per affrontare con successo il mercato internazionale. Il supporto finanziario si concentra su due principali aree d'intervento. La prima riguarda la partecipazione a fiere internazionali, la seconda l’accesso a percorsi di affiancamento e formazione da parte di professionisti qualificati.
Le spese ammissibili, per le fiere internazionali, includono l'area espositiva, la progettazione dello stand, il noleggio dell'allestimento, il trasporto del materiale, i servizi di interpretariato/traduzione, mentre, per i servizi di affiancamento, si riferiscono a quelle per l’utilizzo di figure professionali specializzate come Temporary Export Manager, Digital Export Manager e Manager Esperto per i Processi di Export Import ed Internazionalizzazione. Il contributo a fondo perduto sarà pari al 50% delle spese sostenute, con un importo massimo di 12mila euro. È anche prevista una primalità aggiuntiva di 250 euro per le imprese in possesso del rating di legalità. La presentazione delle domande di accesso al contributo camerale dovrà avvenire esclusivamente in modalità telematica; le richieste dovranno essere firmate digitalmente dal legale rappresentante dell'impresa, attraverso lo sportello online "Contributi alle imprese".
Le imprese interessate sono invitate a consultare i dettagli dei bandi sul sito della Camera di Commercio dell’Emilia per assicurarsi di rispettare tutti i requisiti e le scadenze previste.

Pubblicato il 15 aprile 2024

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YouthBank Piacenza: in Fondazione la formazione con i “planner”

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Avranno tempo fino al 12 maggio per approfondire le loro idee di progetto e presentare formalmente la richiesta di contributo. Elaborare un progetto per richiedere un finanziamento, e poi realizzarlo, è un percorso complesso, che richiede prima di tutto una bella idea utile per la comunità, ma anche molto metodo. Occorre definire obiettivi, criteri e indicatori di valutazione, il budget, le modalità di gestione e controllo di costi, tempi e azioni. Su tutti questi aspetti hanno lavorando ieri i giovanissimi aspiranti “planner”, che hanno superato la fase 1 del progetto YouthBank – presentando le proprie idee – e che ora si preparano a strutturarle come progetti veri e propri per richiedere il finanziamento.
L’occasione è stata una intensa giornata di formazione che si è svolta nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano e ha visto in cattedra gli stessi “banker” (i giovani under 25 che gestiscono la YouthBank), ma anche il coordinatore del progetto Edoardo Favari, consigliere della Fondazione di Piacenza e Vigevano, la collaboratrice Giulia Guardiani. In mattinata è intervenuto anche l’assessore comunale alle Politiche giovanili Francesco Brianzi per offrire ai ragazzi una panoramica dei servizi e delle opportunità per i giovani già presenti a Piacenza, affinché i nuovi progettisti possano dare il via a iniziative che si integrano e non si sovrappongono all’esistente ed eventualmente attivare collaborazioni con altri gruppi già operativi.

IL PERCORSO DELLA YOUTHBANK

Il progetto sperimentale Youth Bank Piacenza, da subito entrato a far parte della rete YouthBank International, è partito lo scorso ottobre quando, dopo un bando di reclutamento aperto dalla Fondazione, si è costituito il gruppo dei “banker”, ovvero i quindici giovani under 25 che svolgono il ruolo di “banchieri”.
Nei mesi scorsi i banker hanno analizzato i bisogni dei giovani del territorio e definito un bando per intercettare e finanziare progetti di altri giovani under 25 che possano dare risposte concrete a questi bisogni. Il bando è strutturato in due fasi. La prima ha previsto la raccolta di idee di progetto e una prima selezione che ha dato a 12 di queste (e ai relativi proponenti) la possibilità di accedere alla fase 2 e diventare “planner”.
Nella fase due, aperta dalla formazione odierna, gli aspiranti “planner” (progettisti) dovranno approfondire le proprie proposte, strutturarle sottoforma di un vero progetto e presentare alla Fondazione la richiesta di contributo entro il 12 maggio 2024. Per ragioni formali questo passaggio deve avvenire con il supporto di una organizzazione no-profit e sul portale della Fondazione, ma la decisione su quali e quante proposte saranno finanziate sarà sempre compito dei “banker”, così come la responsabilità di seguirne la successiva realizzazione e rendicontazione.

«L’obiettivo del progetto è proprio questo – sottolinea il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -. in un paese in cui l’età media delle posizioni decisionali è fra le più alte del mondo, la YouthBank nasce per valorizzare l’impegno dei giovani e favorirne l’autonomia decisionale. Le ragazze e i ragazzi coinvolti gestiscono il sistema di progettazione e finanziamento, studiano i bandi (i banker), presentano i progetti (i planner) e soprattutto prendono decisioni importanti: decidono su quali temi con che meritano attenzione e su quali progetti finanziare».  

LE IDEE PRESENTATE

Le idee sul tavolo sono le più varie – da eventi sulla sostenibilità ambientale a spazi aggregativi senza barriere, da attività di sensibilizzazione contro il fumo a performance teatrali – così come molto vari, internazionali e intraprendenti si sono rivelati i gruppi di proponenti. Hanno partecipato al corso per planner: Giulio Fontanella, Maria Diletta Neri, Anastasia Grendene, Lorenzo Tassi, Giada Da Simone, Bianca Catalano, Estella Dallagiovanna, Aysenur Ozbek, Kayra Kiliçkan, Zeynep Tavukcuoglu, Lorin Yesilagag; Shantal Fummi, Naomi Ramirez; Anna Ferrari, Matteo Piva, Iola Maria Chiozzi, Guido Bos, Camilla Cattadori, Nausicaa Fermi, Anna Vullo, Ludovica Fissolo, Aurora Rosi.

I “banchieri” under 25 sono invece Beatrice Ciambriello, Sukdeep Singh, Alessandro Carini, Luca Ferrari, Benedetta Brusamonti, Manuela Terribile, Alice Lombardelli, Marta Bonatti, Micol Palisto, Emilio Maddalena, Maria Laura Grisi Sakamoto, Daniel Ilie Gambolò, Sofia Traversi, Daniele Spina e Alice Zucca.

Pubblicato il 15 aprile 2024

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Il giudizio degli utenti dei Cau: l’85% li valuta positivamente

Dati sui Cau

Oltre 112mila (112.301) accessi in poco più di cinque mesi di attività, dal 1 novembre al 7 aprile, che toccano quota 123.583 considerando anche Ferrara e provincia, prime a partire in via sperimentale. Sono i numeri dei 31 Centri di assistenza urgenza dell’Emilia-Romagna, costantemente monitorati dalla Regione per valutare l’andamento dell’attività su tutto il territorio dei Cau, ideati per la gestione dei casi di bassa complessità, continuando a mantenere in capo ai Pronto soccorso le emergenze. Con le ultime aperture dei Centri di Bondeno, nel Ferrarese (dal 2 aprile), Carpi e Modena, inaugurati oggi alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dell’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, salgono a 33 i Centri assistenza urgenza attivi in Emilia-Romagna. Si confermano i tempi di attesa contenuti, in media 45 minuti nell’ultima settimana, e l’83% dei pazienti che riceve assistenza e cura in loco. L’orario diurno continua ad essere quello a maggior affluenza, con l’82% degli accessi che avviene tra le 8 e le 20, e la fascia di età più rappresentata è sempre quella tra i 18 e i 64 anni (68% dei casi). Il 53% degli accessi è dovuto a problemi ortopedici o intestinali e a disturbi minori, segno che i cittadini stanno rivolgendosi alle strutture in modo appropriato, comprendendone la natura e l’utilità. Non solo, dai 2.600 questionari sul gradimento delle strutture compilati a livello regionale, emerge che oltre l’85% degli utenti ha della propria esperienza ai Cau un giudizio positivo o molto positivo.

I DATI

Questi, in sintesi, i numeri dell’attività svolta dal 1 novembre 2023 al 7 aprile 2024 nei 31 Cau aperti e monitorati: 112.301 accessi (123.583 considerando anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità), l’82% dei quali in orario diurno (comprese le strutture aperte solo di giorno); in media 17 accessi al giorno al mattino (dalle 8 alle 14) e 14 il pomeriggio (dalle 14 alle 20); variano invece da un minimo di 1 a un massimo di 30 gli accessi giornalieri in orario notturno (dalle 20 alle 8). Otto pazienti su 10 (ovvero l’83%) ricevono direttamente in loco assistenza e cura; i tempi medi di attesa nell’ultima settimana di monitoraggio sono di 45 minuti, da un minimo di 2 minuti a un massimo di 2 ore e 14 minuti; casistica per la maggior parte (53%) ortopedica, gastro-intestinale e relativa a disturbi minori; il 68% degli accessi sono effettuati da persone tra i 18 e i 64 anni.

IL GIUDIZIO DEI CITTADINI

I Cau stanno riscontrando il gradimento di quanti in questi mesi vi si sono rivolti per problemi di salute o disturbi a bassa complessità. Lo dicono i dati del questionario che la Regione Emilia-Romagna ha proposto in collaborazione con le Aziende sanitarie a partire dal 29 gennaio. L’85,3% degli intervistati, su 2.600 questionari (la compilazione del questionario è avvenuta su base volontaria e anonima da parte del paziente stesso o della persona che lo accompagna), valuta come positiva o molto positiva la propria esperienza al Cau. Il 43,1% degli intervistati ha un’età tra i 36 e i 64 anni, mentre il 27,9% ha più di 65 anni. Sono le due fasce di età che hanno risposto maggiormente alle domande. Chi si è rivolto al Cau lo ha fatto perché ne è venuto a conoscenza per il 35,3% tramite giornali, radio, tv e social, per il 23,7% con il passaparola, per il 22,1% tramite il medico di medicina generale o altri servizi sanitari. Il 6% ha saputo del Cau in farmacia e il 12,9% tramite altre fonti. Infine, per il 50% degli intervistati il tempo di attesa è stato ottimale. Per il 35,9% è stato adeguato e solo per il 13,7% è stato troppo lungo.

Pubblicato l'11 aprile 2024

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Pedagogia al futuro, incontro con Daniele Bruzzone e Pierpaolo Triani

campus Piacenza facciata 

Venerdì 19 aprile, dalle 9 alle 13.00, presso la Residenza Gasparini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza, si terrà la mattinata di confronto sul tema Pedagogia al futuro prossimo, promossa dalla facoltà di Scienze della formazione in occasione del 40° anniversario del Dipartimento di Pedagogia dell’ateneo.
File rouge del convegno saranno le sfide più urgenti e stimolanti che la pedagogia si trova ad affrontare, a partire dall’inclusione, fino al contrasto della povertà educativa e della violenza, passando per il legame tra generazioni.

Il convegno, coordinato da Daniele Bruzzone e Pierpaolo Triani, dopo i saluti del preside di facoltà Domenico Simeone e di Pierluigi Malavasi, direttore del Dipartimento di Pedagogia della Cattolica, vedrà l’intervento di Vanna Iori che con il suo contributo Quali domande presentano le città e i cittadini alla Pedagogia? introdurrà il confronto che si svilupperà a più voci durante la mattinata, tra i pedagogisti e i ricercatori della facoltà e le realtà del territorio che si occupano di educazione e formazione, tra cui il Centro Antiviolenza di Piacenza, l’Archivio di Stato di Piacenza, scuole, associazioni e cooperative sociali, oltre alla Compagnia teatrale Manicomics.

«L’obiettivo del Convegno» ha spiegato la prof.ssa Elisabetta Musi, che ha curato l’organizzazione dell’evento «è di rendere manifesto il dialogo pluridecennale che la sede di Piacenza ha instaurato con la Città, così da cogliere e rispondere alle esigenze dei cittadini e delle cittadine attraverso iniziative formative, culturali e sociali rivolte ai servizi sociali, educativi e scolastici attraverso un partenariato università-città finalizzato a migliorare le prospettive future dei bambini, delle bambine, dei giovani, delle loro famiglie e in generale dei diversi contesti di vita».

Pubblicato il 15 aprile 2024

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Mcl Emilia Romagna: basta morti sul lavoro

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Il Movimento Cristiano Lavoratori dell'EMILIA ROMAGNA, dopo l' ennesima tragedia nei posti di lavoro con l'esplosione della centrale di SUVIANA nel territorio bolognese, con forza desidera manifestare tutta la sua rabbia per le morti innocenti che anche in  questa occasione ha ancora un volta lasciato sul campo e tolto agli affetti più cari.
Da "movimento di lavoratori e da più di 50 anni fedele ai lavoratori " e alle loro famiglie riscontriamo ancora una volta nel mondo del lavoro quanto sia più determinante ogni giorno il profitto finanziario a discapito di un occupazione lavorativa sicura e giustamente remunerata, con  un  "nuovo umanesimo"  per dare sostegno economico e serenità alle famiglie che ogni giorno non devono vivere con il terrore che il proprio congiunto alla  fine della giornata non torni fisicamente nella propria abitazione.
Oggi è quanto mai urgente lavorare per un mondo del lavoro più sicuro e moderno con lavoratori e imprenditori in continuo dialogo con il rispetto delle proprie competenze all'interno dello stesso grazie a cui prevenire anche crisi economico - aziendali che troppo pesantemente negli ultimi anni hanno frenato la crescita economico .occupazionale del nostro paese. Desideriamo inoltre rivolgere il nostro appello alle autorità e istituzioni competenti di mettere fine a questa "guerra silenziosa e dimenticata" che ogni giorno molte volte anche nella totale indifferenza miete vittime nel nostro paese, dove urgono programmi di sicurezza lavorativa a favore delle maestranze, oggi totalmente assenti. 

Umberto Morelli
Presidente regionale MCL Emilia Romagna

Pubblicato il 10 aprile 2024

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