Il Notariato di tipo latino esiste in 91 paesi nel mondo, eppure, nonostante la sua diffusione, rispetto alla figura del notaio permangono ancora luoghi comuni, fake news – tra le quali l’idea, assai diffusa, che si tratti di una professione che si tramanda dai genitori ai figli, quando invece oltre l’82% dei 5.033 notai italiani non è figlio di notaio – e, più in generale, scarsa chiarezza. Anche per questo al liceo Melchiorre Gioia di Piacenza è iniziato “Notai a scuola per la legalità”, un progetto che, promosso dal Consiglio Nazionale del Notariato in collaborazione con il Consiglio Notarile di Piacenza, è volto a far conoscere agli studenti il ruolo del notaio, pubblico ufficiale al quale lo Stato attribuisce particolari funzioni in relazione ad alcune categorie di atti a garanzia dei cittadini. Il primo appuntamento è oggi martedì 14 gennaio: ad incontrare gli studenti saranno i notai Silvia Bricchi e Carlo Brunetti, i quali, dopo un’introduzione sul ruolo del notaio e il percorso per diventarlo, si addentreranno nel tema della casa. Giovedì 16 gennaio sarà poi la volta dei notai Eloisa Alessandra Luini ed Emanuele Palombo, mentre mercoledì 22 gennaio chiuderanno gli incontri i notai Sharon Fummi e Francesco Poddighe.
Il progetto
Questo il commento della presidente del Consiglio Notarile di Piacenza Maria Benedetta Pancera: “Il notaio è una figura peculiare, un libero professionista che è anche Pubblico ufficiale, e come tale opera per conto dello Stato a tutela del cittadino, sia attraverso un controllo preventivo di legalità che consente di risparmiare futuri contenziosi, e di conseguenza tempo e risorse alla collettività, sia attraverso la segnalazione di operazioni sospette alle autorità competenti. Inoltre i notai riscuotono per conto dello Stato e versano annualmente, e senza aggio, quasi 4 miliardi di euro di imposte collegate agli atti ricevuti. Appare dunque evidente come sia utile sensibilizzare le giovani generazioni, facendo chiarezza rispetto a questo ruolo così particolare e delicato, che ha anche un percorso di accesso articolato, che passa per la laurea magistrale in Giurisprudenza, la pratica presso uno Studio notarile e un concorso nazionale assai impegnativo, indetto dal Ministero della Giustizia.” Il progetto, che proseguirà poi con incontri presso altri istituti del territorio, si sviluppa inquattro moduli didattici: oltre alla parte introduttiva sul ruolo del notaio, tre moduli tematici su casa, impresa e testamento. L’iniziativa ha tra i suoi obiettivi quello di far conoscere agli studenti il ruolo anche sociale svolto dal notaio, avvicinandoli ad alcuni temi notarili in maniera coinvolgente e inclusiva, e a sensibilizzarli alla cultura della legalità e all’importanza della certezza che i notai garantiscono.
A Cadeo, un nuovo pediatra di libera scelta in servizio dal 3 gennaio scorso. Da pochi giorni ha aperto le porte del suo ambulatorio il dottor Nicola Mattia Decarolis, giovane pediatra che ha conseguito la laurea e la specializzazione presso l’Università degli Studi di Parma. Decarolis – che ad oggi conta 899 piccoli pazienti - visita presso il suo studio in viale Aldo Moro, 8 a Roveleto, che fa parte dell’organizzazione di pediatri “Pediatri in rete Amico pediatra”. “Con piacere diamo il benvenuto al dott. Decarolis – sottolinea Marica Toma, sindaca di Cadeo – nell’ Amministrazione potrà di certo trovare un sicuro punto di riferimento costante così come una buona accoglienza da parte dei nostri cittadini”. Decarolis va ad unirsi ai tre medici di famiglia presenti sul nostro territorio comunale: il dott. Rosario Brancati, il dott. Erminio Crenna e la dott.ssa Mariapaola Parenti”.
Nella foto, il pediatra con la sindaca Marica Toma.
L’hanno intitolata “Risotti & musica”. E’ la cena benefica che ospiti, volontari e operatori di Casa Don Venturini hanno organizzato per venerdì 24 gennaio nel salone centrale del settecentesco complesso alle porte di Piacenza (Strada Agazzana 69). Accompagnerà il convivio, a base di risotti, l’intrattenimento musicale del duo Gaia Acustic. Tutti a tavola alle 20. Ovviamente occorre prenotarsi fin da ora (Info: 346.6747581). Il ricavato della serata andrà a sostegno di attività e progetti della struttura, gestita da Fondazione La Ricerca ETS, che accoglie persone in hiv-aids.
Sarà avviata, in questi giorni, l’attività chirurgica dell’Istituto ortopedico Rizzoli all’ospedale di Castel San Giovanni. In questa prima fase, si parte con interventi di protesi all'anca, per seguire, come programmato, con sedute dedicate anche a piede, caviglia, ginocchio, mano e polso.
Bardasi: offerta strategica per i nostri pazienti, una collaborazione tra aziende della Regione e tra i professionisti del sistema
“Stiamo lavorando in maniera concreta e fattiva al progetto di collaborazione tra l'Ausl di Piacenza e i suoi professionisti, ortopedici, anestesisti, fisiatri e personale di assistenza e l’Irccs Rizzoli per consolidare la vocazione del presidio della Val Tidone a polo di chirurgia elettiva con particolare attenzione all'ortopedia – commenta il direttore generalePaola Bardasi– Non è una novità in assoluto, quanto più una conferma e un’evoluzione di una sinergia che lega da tempo i nostri sanitari con il team del centro bolognese. Già da oltre un decennio, infatti, Piacenza collabora con il Rizzoli che opera nei nostri ospedali, per alcune competenze specialistiche di alto livello come l’Ortopedia pediatrica e l’Ortopedia oncologica per le quali l’Istituto è riferimento regionale. Oggi siamo in grado di sviluppare ulteriormente questa alleanza in un ambito chiave come quello ortopedico di elezione. I nostri professionisti anestesisti guidati da Ruggero Massimo Corso, direttore del dipartimento di Terapie intensive, anestesiologia e terapia del dolore, i medici specialisti ospedalieri con funzione consulenziale e il personale di comparto sotto il coordinamento di Michela Sanseveri, opereranno al fianco e in sinergia con gli ortopedici e i fisiatri bolognesi diretti da Cesare Faldini, direttore di Clinica ortopedica e Traumatologica I. Questa nuova opportunità – continua il direttore generale – rappresenta il completamento di un sistema aziendale già virtuoso nel trattamento della traumatologia e della ortogeriatria, nonché nelle patologie urgenti ed elettive del presidio di Piacenza, sotto la direzione di Pietro Maniscalco, direttore di Ortopedia e traumatologia Piacenza”.
Campagna: un progetto di ricerca per l’innovazione condiviso e di massimo valore per la comunità “È passato un anno da quando abbiamo annunciato la firma dell’accordo per l’ospedale di Castel San Giovanni - sottolinea il direttore generale del RizzoliAnselmo Campagna. - Un anno nel quale decine di professionisti delle due aziende sanitarie, impegnati nei tanti diversi settori necessari a far funzionare un ospedale ogni giorno, si sono confrontati per dare forma operativa ed efficiente a questa idea di collaborazione. L’abbiamo via via strutturata, col passaggio fondamentale delle visite ambulatoriali, primo momento di contatto concreto con la cittadinanza, e oggi siamo pronti a partire con quello che è elemento cruciale in gran parte del percorso di cura in ortopedia, l’attività chirurgica.
Partiamo, ancora e sempre con l’approccio che ci caratterizza come Irccs: siamo un ospedale di ricerca e il principio della sperimentazione continua verso il miglioramento è applicato in tutto il nostro agire, non solo nei laboratori della sede bolognese, non solo nei progetti di ricerca internazionali di cui siamo coordinatori, ma anche nella progettazione dei nostri modelli organizzativi. Per questo ringrazio il territorio della Val Tidone, i suoi amministratori, i suoi cittadini e le sue cittadine, oltre naturalmente alla dirigenza e a tutto il personale dell’Azienda Usl di Piacenza, per la fiducia accordataci; è nostra ferma intenzione costruire insieme una opportunità di cura che coniughi eccellenza e prossimità, con gli aggiustamenti in itinere che ogni progetto di ricerca per l’innovazione richiede ma con la certezza di un obiettivo condiviso e di massimo valore per la comunità.”
Fabi: un esempio di buone pratiche per la collettività che porta l'eccellenza delle cure vicino a casa, senza sprechi
"Un bel progetto che parla di sanità pubblica e universalistica al servizio delle cittadine e dei cittadini. Il potenziamento della collaborazione tra Ausl di Piacenza e Irccs IRizzoli di Bologna – commenta l'assessore regionale alle Politiche per la Salute,Massimo Fabi - è un esempio virtuoso di buone pratiche per la collettività che porta l'eccellenza delle cure vicino a casa, senza sprechi. Questo per noi rappresenta solo il primo passo di un percorso più ampio capace di mettere in dialogo le migliori risorse professionali delle aziende sanitarie e ospedaliere universitarie dei singoli territori con l'obiettivo di rafforzare l'intera rete del servizio sanitario regionale. Auguriamo quindi buon lavoro a tutti i professionisti e gli operatori che col loro impegno, ne siamo certi, sapranno rispondere al meglio ai bisogni della cittadinanza".
L’avvio della nuova organizzazione
I pazienti sono ricoverati nel reparto di degenza collocato al primo piano del blocco A riservato esclusivamente ai degenti del Rizzoli. I professionisti operano in una sala operatoria dedicata e possono contare anche su una palestra riabilitativa dedicata.
I pazienti sono chiamati sulla base della lista d’attesa elaborata dai professionisti di Bologna che, dall’estate a oggi, hanno svolto visite ambulatoriali nel presidio della Val Tidone: attualmente sono una quarantina i pazienti che hanno già fatto il prericovero e quindi sono pronti per essere operati.
Le sedute operatorie programmate, che saranno incrementate gradualmente, si svolgeranno da lunedì a venerdì, per lo più al mattino. Successivamente potranno essere ampliate anche ad alcune fasce pomeridiane.
Contemporaneamente prosegue l’attività ambulatoriale, con nuove visite, attività di prericovero e controlli post intervento.
Per avviare il progetto, l’Ausl, ha previsto un progressivo incremento delle risorse a partire dall'organico assistenziale: sono trenta i professionisti, tra infermieri, fisioterapisti e operatori socio sanitari già operativi.
Il personale ha svolto formazione in aula e sul campo con i colleghi di Bologna ponendo particolare enfasi sulla attività di sala operatoria e sull’assistenza in degenza, favorendo lo scambio di buone pratiche e il miglioramento delle competenze clinico-assistenziali. Questi operatori, così come il team di anestesisti, affiancheranno agli ortopedici bolognesi: sei o sette medici in tutto tra sala operatoria, visite ambulatoriali di accesso e controllo e degenza.
Le persone che hanno lasciato l’Ucraina a causa della guerra avranno diritto all’assistenza sanitaria gratuita per tutto il 2025. Lo ha comunicato una nota della Direzione generale per la cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia-Romagna inviata in questi giorni alle Aziende sanitarie locali. La nota recepisce i contenuti del decreto-legge 202 del 2024. Le persone provenienti dall’Ucraina titolari del permesso di soggiorno per protezione temporanea avranno due mesi di tempo per chiederne il rinnovo in questura. Durante questo periodo, il sistema sanitario della Regione Emilia-Romagna assicurerà loro la continuità dell’assistenza sanitaria, nell’attesa che i cittadini ucraini presentino il rinnovo del permesso oppure la semplice ricevuta della domanda di rinnovo presentata. Contestualmente all’assistenza sanitaria è stata rinnovata anche l’esenzione dal ticket per tutte le prestazioni erogate dal servizio sanitario. Per due mesi l’esenzione sarà garantita a tutti i cittadini ucraini che non svolgono attività lavorativa, poi sarà confermata a chi avrà presentato il rinnovo del permesso o la ricevuta della domanda presentata.
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