Come funzionano in Emilia-Romagna i Centri per l’impiego, come si svolge il lavoro dei suoi operatori e delle sue operatrici e soprattutto quali sono i servizi che mettono a disposizione per cittadini e imprese. Sono questi i temi della nuova campagna di comunicazione ‘Lavoro per te’ realizzata dall’Agenzia regionale per il lavoro Emilia-Romagna che da oggi, lunedì 13 gennaio, sarà diffusa sui principali social network. E attraverso video e interviste racconterà le storie vere di persone che sono state capaci di rialzarsi e ripartire. ‘Lavoro per te’, oltre a richiamare il nome del portale di servizi e offerte di lavoro dell’Agenzia regionale, rappresenta allo stesso tempo una dichiarazione d’intenti da parte dei Centri per l’impiego, una promessa di un patto con le persone.
“Con questa iniziativa di comunicazione- spiega l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia- diamo forza e visibilità alla missione dell’Agenzia regionale per il lavoro, un sistema di servizi pubblici per l’impiego allineato ai migliori standard europei con oltre 800 addetti distribuiti in 38 Centri per l’impiego e 9 sedi del Collocamento mirato diffusi in tutta l‘Emilia-Romagna”. “Insieme al potenziamento dei centri per l’impiego che saranno completamente rinnovati entro la metà del 2026 grazie alle risorse del Pnrr - conclude Paglia -, facciamo un ulteriore passo verso la definitiva trasformazione dell’Agenzia che dovrà essere capace di svolgere una funzione di hub sociale al centro delle comunità locali pronta a collaborare con tutti gli enti e le soggetti interessati alle tematiche del lavoro”. La campagna sarà una narrazione per immagini che racconterà il volto più vero e umano dei Centri per l’impiego emiliano-romagnoli, realtà fatte di persone che mettono a disposizione di cittadini, cittadine e imprese non solo professionalità e competenze, ma anche ascolto, accoglienza, disponibilità. Un luogo che vuole essere punto d’incontro per chi cerca un’occupazione e chi la offre, per chi sceglie di ripartire e ha bisogno di strumenti per formarsi e muoversi nel mercato del lavoro.
La decisione del Consiglio comunale dei ragazzi e del Comune
Sarà Don Ubaldo Magistrali il prossimo “ospite” del “Giardino dei Giusti delle Nazioni” creato a Gragnano tre anni fa. Lo hanno deciso l’Amministrazione comunale e il Consiglio comunale dei Ragazzi. Don Ubaldo Magistrali, nato nel 1915, è l’unico piacentino nominato nel Giardino dei Giusti di Gerusalemme che, come è noto, fa memoria dei non ebrei che salvarono ebrei durante gli anni della persecuzione nazista. Contribuì, con la sorella, a salvare un gruppo di 12 ebrei dall’arresto e dalla deportazione.
La sua storia è stata oggetto di approfondimento da parte degli studenti che nelle scorse settimane sono tornati sulle sue tracce partendo dall’Archivio di Stato a Piacenza, dove sono andati accompagnati dal sindaco Patrizia Calza, dall’assessore e insegnante Francesca Grignano, dalla professoressa Maria Guerresi e da Maria Chiara Ferri. Qui, grazie al fondamentale contributo della dottoressa Patrizia Anselmi, hanno ricostruito il periodo storico e le origini del sacerdote che fu anche parroco di Ottavello. Il 4 febbraio, a poca distanza dalla Giornata della Memoria, i ragazzi saranno accolti presso la sala consiliare di Nibbiano e successivamente, in occasione della Giornata dei Giusti, si terrà la cerimonia ufficiale a Gragnano.
È in fase di presentazione in questi giorni, nelle sedi politiche e in pubblico, il primo Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche del Comune di Piacenza, definito dall’acronimo “Peba” e identificato dal simbolo delle libellule giallo-azzurre che contraddistingueranno i luoghi della città oggetto di riqualificazione all'insegna della massima accessibilità. Il Peba è frutto del percorso partecipativo avviato nella primavera 2024 con il coinvolgimento costante del tavolo disabilità e degli ordini professionali cui fanno capo architetti, ingegneri e geometri. Ha l’obiettivo di favorire il movimento in autonomia di tutte le persone, promuovendo la fruibilità degli spazi urbani e riducendo gli ostacoli linguistici, culturali o di conoscenze. Si tratta di una lunga serie di interventi, suggeriti al Comune, per rendere la città veramente inclusiva. Come, ad esempio, rivedere l’arredo urbano, come giochi nei parchi per disabili, la mancanza di segnalazioni per i non vedenti lungo le strade, dislivelli, la mancanza di corrimano lungo le scale, scivoli con pendenze eccessive, transenne-fioriere-rastrelliere-cassonetti in luoghi non consoni, pavimentazioni dissestate, mancanza di ascensori e di rampe negli edifici e tanto altro. Il documento "tocca" 90 strade del centro storico, 30 edifici pubblici e 6 parchi e piazze.
“Il primo Peba - ha spiegato Adriana Fantini, assessore all’urbanistica - per una città più inclusiva per tutti. Sicuramente è più difficile intervenire nella parte storica della città, all’interno delle mura. Il piano è la cassetta degli attrezzi che si lascia alla città, da realizzare per la nostra Giunta e per chi amministrerà Piacenza in futuro, per un cambio culturale”. “La questione sociale - ha aggiunto Nicoletta Corvi, assessore ai servizi sociali - affianca quella tecnica-urbanistica. Il piano butta un occhio sulle disabilità sensoriali, oltre che quelle psichiche, come richiedono le associazioni che rappresentano le varie disabilità. Ringrazio la garante dei disabili, Miriam Stefanoni, per l’impegno profuso”. “Ho fatto da cavia in questo piano - ha detto proprio Stefanoni - ne sono felice. Siamo andati in giro con la carrozzina a vedere gli ostacoli per capire come sorpassarli”. Del “Peba” si sono occupati i professionisti Leris Fantini, Maddalena Moretti e Cinzia Araldi. “Ogni Amministrazione - ha ricordato Araldi - dovrebbe avere un Peba dal 1986 per gli edifici, e dal 1992 per le aree urbane. La città deve essere vissuta da tutti. I rilievi sul posto sono terminati a dicembre”.
Dopo la benedizione degli animali in occasione di Sant’Antonio Abate
Immancabile come sempre la benedizione degli animali a Groppallo di Farini, in Alta Valnure. Don Claudio Carbeni, in occasione delle celebrazioni di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali, ha benedetto sul sagrato della chiesa di Groppallo i numerosi cavalli, cani, gatti e conigli presenti. Presente alle celebrazioni e alla locale sagra che ha coinvolto le attività del territorio, anche l’Amministrazione di Farini, con il sindaco Marco Paganelli, e Roberto Gallizioli, direttore di Coldiretti Piacenza. Don Claudio Carbeni, che ha celebrato la messa ricordando i compianti parroci don Gianrico Fornasari e don Luciano Tiengo, è poi salito a cavallo, poco dopo la benedizione.
Facciamo un salto indietro, sfogliando l'album dei ricordi dell'Avvento. Le scuole dell’infanzia Fism della diocesi – la rete di realtà che nascono dal mondo ecclesiale – si sono preparate al Natale con una ricca attività rivolta ai bambini che, nel contempo, ha coinvolto anche i genitori in un percorso educativo di riflessione e lotta alla cultura dello scarto.
In particolare, è stata accolta con entusiasmo la proposta della Processione di Luci nel tempo di Avvento. Nella piccola comunità di Casaliggio, i bimbi che frequentano la scuola dell'infanzia e il micronido San Giovanni Battista e le loro famiglie si sono trovati nel cortile della parrocchia, per poi sfilare lungo le vie all'interno della frazione, e rientrare in cortile (nella foto in alto). I piccoli - una cinquantina, tra scuola materna e micronido - indossavano bracciali luminosi, mentre i genitori e gli adulti della comunità che hanno partecipato alla Cammino di luce tenevano in mano una candela. Vista la numerosa partecipazione, le insegnanti hanno deciso di riproporla ogni anno proprio per mantenere viva la speranza, l'amore e la pace. A San Nicolò invece la Processione di Luci è stata anticipata e fatta coincidere con la tradizionale festa di San Martino, il primo dei portatori di Luce verso il Natale. Una lunga processione di tante Luci per seguire una Luce, quella di Martino. La scuola “Beata Vergine Addolorata” ha organizzato inoltre in occasione della festa patronale di San Nicola la colletta "Un Dono per te...", portando poi in chiesa i doni. La raccolta – dicono le insegnanti – è stata particolarmente sentita; il numero dei pacchi che si vedono nella foto sotto è solo una parte della grande raccolta destinata poi alla Caritas parrocchiale.
A Vigolzone, le insegnanti della scuola “Orfani di guerra” hanno animato la Veglia d’Avvento trasformando alcune parole importanti – speranza, pace, gioia, amore – in gesti concreti. La direttrice del Nido Arca di Noé di San Giorgio(nella foto sotto) ha invece incontrato i genitori per un momento di riflessione sul Natale, a cui è seguito uno spazio in cui le famiglie con i bambini hanno costruito insieme la corona dell’avvento dopo aver letto e riflettuto insieme sulla storia delle quattro candele.
Le “scatole solidali” si diffondono Alla scuola San Vicenzo de’ Paoli si è riproposta con successo per il terzo anno l’iniziativa delle “scatole solidali”: dentro ciascuna, ogni bambino è stato invitato a inserire qualcosa di caldo, qualcosa di dolce, qualcosa per divertirsi in famiglia e a realizzare un biglietto di auguri. Le scatole sono state donate ai referenti della “Giara”, la Caritas della Comunità pastorale cittadina entro il cui territorio è inserita la scuola materna (nella foto sotto).
Quella delle “Scatole solidali” è un’idea accolta e rilanciata anche da altre realtà Fism. Alla scuola “Giovanni Rossi” di Pontedell’Olio durante la messa i bambini le insegnanti e le famiglie hanno consegnato dei regali confezionati per le famiglie e le persone in difficoltà (nella foto sotto).
Per il primo anno, anche la scuola “San Francesco” di Castel San Giovanni(nella foto sotto) ha aderito all’idea, anche se visto il successo sicuramente intende riproporla anche in futuro. Una parte dei doni sono stati distribuiti ai ragazzi con disabilità dell'associazione ”Isola che non c'è”, presente a Castel San Giovanni; le altre scatole sono state donate alla Conferenza di San Vincenzo. Sono andati a scuola i volontari e la presidentessa della conferenza che sono allo stesso tempo volontari nella realtà educativa.
La scuola “Regina della Pace” del quartiere Besurica a Piacenza (nella foto sotto) ha deciso invece di coinvolgere le famiglie della scuola con il progetto “Aiutaci ad aiutare”, una nuova iniziativa in collaborazione con ”Luna Stellata”, la comunità terapeutica della Fondazione La Ricerca per madri tossicodipendenti con figli minori o donne gestanti. “La nostra idea – spiegano le insegnanti - è stata quella di creare una sorta di legame solidale in cui i doni acquistati venivano trasmessi da bambino a bambino e da famiglia a famiglia. L’affetto e la partecipazione dei nostri genitori hanno consentito di raccogliere una grande quantità di materiale scolastico, giochi e abbigliamento ed è sempre grazie a loro che ogni nostra idea e ogni nostro progetto prendono vita. Siamo contente di aver contribuito a rendere il Natale di altri ancora più speciale e magico”.
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