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Notizie Varie

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Open Day all'Istituto e al Museo «Gazzola»

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È in programma sabato 13 aprile a Piacenza la settima edizione del Gazzola Day, la festa della scuola d’arte e del museo più antichi di Piacenza.
Porte aperte, quindi, all'Istituto di via Gazzola 9, dove alle ore 15 e alle 15.30 sono in programma due visite guidate alle aule dell’istituto con i maestri e gli allievi al lavoro.
Nelle aule di scultura, ornato, figura e incisione, i visitatori saranno accolti dai docenti Mario Branca, Giorgio Fanzini, Bruno Grassi e Bruno Missieri.
Alle ore 17 è invece in programma la visita guidata al Museo Gazzola, a cura di Alessandro Malinverni, docente di storia dell’arte e conservatore del museo.
La visita, incentrata sui differenti stati d’animo rappresentati nei capolavori del museo dal Seicento al Novecento, vedrà la partecipazione del gruppo di teatro danza "In libero stormo", con una performance dedicata all’arte.
L’ingresso è libero sino a esaurimento posti.

Il palazzo, sede della Fondazione Istituto Gazzola, del Museo e della Scuola d'Arte, risale al Medioevo. Costruito forse dalla nobile famiglia piacentina dei Fontana, che a lungo ne fu proprietaria, fu da essa ceduta al monastero di San Sisto nella seconda metà del Seicento e in seguito venduto, a fine Seicento, al conte Gian Angelo Gazzola. Dal figlio di questi, Felice, fu assegnato alla Congregazione di aristocratici piacentini scelta per amministrare i suoi beni e aiutare le fanciulle povere e i giovani di talento.
Nei secoli gli interni del palazzo hanno subìto numerosi rimaneggiamenti; a testimoniare l'antico splendore degli arredi dell'edificio rimangono due porte settecentesche collocate all'interno del Museo, mentre la sala delle riunioni e la biblioteca al piano terra hanno mantenuto intatta la decorazione ottocentesca.
Il loggiato superiore del cortile interno, cui si accede percorrendo lo scalone d'onore, presenta colonne con capitelli di ordine dorico, databili al XV secolo.

Il Museo custodice opere di artisti quali Antonio Campi, Gian Mauro Della Rovere, detto il Fiamminghino, del Miradori, del Piola, di Giovanni Andrea De Ferrari, del Guidobono, di Bonifacio dei Pitati, della scuola dell'Altdorfer, di Mattia Preti, di Giuseppe Maria Crespi, del Della Vecchia, di Benedetti Luti, di Luigi Mussi e Carlo Maria Viganoni. Vi si trovano inoltre due delle migliori prove giovanili di Gaspare Landi ("L'incontro di Ettore con Andromaca" ed "Ettore rimprovera Paride"), la tavola della Circoncisione firmata dal Perugino, la tela del Morazzone raffigurante Gesù flagellato e una "Educazione della Vergine"riferibile a Roberto De Longe, nonchè i numerosi dipinti del lascito Zanco. È anche presente una ricca scelta di opere che rappresentano gli aspetti salienti della pittura piacentina tra il XIX ed il XX secolo.

Alla Scuola d'Arte del "Gazzola", attiva in questa sede dalla fine degli anni Ottanta del Settecento, si sono formati artisti di fama.
All'inizio dell'Ottocento il primo allievo del Gazzola che si affermò in campo internazionale fu il miniaturista Ferdinando Quaglia, allievo di Bandini, nominato suo ritrattista ufficiale dalla prima moglie di Napoleone, l'imperatrice Joséphine de Beauharnais.
Tra fine "uscirono" dal Gazzola Oreste Labò, Pier Enrico Astorri e Fedele Toscani; poi Luciano Ricchetti, Giacomo Bertucci, Bruno Cassinari, Gustavo Foppiani, Umberto Losi detto Cinello .

Oggi al Gazzola s'insegna figura, ornato e prospettiva, scultura, tecniche dell'incisione e storia dell'arte.

Pubblicato il 12 aprile 2019

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Da Federfarma Piacenza 3200 euro per il Telefono Rosa

Consegnato il ricavato dell'iniziativa "Metti pressione alla violenza"

federfarma telefono rosa

55 farmacie piacentine hanno partecipato alla campagna “Metti pressione alla violenza” in favore del Telefono Rosa di Piacenza: per ogni misurazione di pressione arteriosa effettuata in una farmacia aderente era possibile donare almeno 1 euro al centro anti-violenza sulle donne.
Tra il 25 novembre 2018, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, e l'8 marzo scorso sono così stati raccolti 3.200 euro che nei giorni scorsi sono stati consegnati all’Associazione "La città delle donne" - Telefono Rosa di Piacenza.

“Siamo fieri di poter contribuire alla missione del Telefono Rosa - ha affermato Roberto Laneri, presidente di Federfarma Piacenza -: Federfarma Piacenza ha scelto di affiancare e sostenere le associazioni e le istituzioni che ogni giorno contribuiscono a proteggere la donna da quella che purtroppo è una problematica sempre più frequente e rilevante: la violenza di genere”.
“La farmacia vive una situazione di prossimità rispetto alle persone e di capillarità sul territorio, che diventa risorsa da mettere a disposizione della comunità - ha spiegato la dott.ssa Isabella Restori di Federfarma, promotrice del progetto "Metti pressione alla violenza" -. Spesso il farmacista si trova ad essere a stretto contatto con le realtà familiari e diventa un punto di riferimento per diverse problematiche di natura patologica e psicologica. Questo rapporto di fiducia è utile per riconoscere i segnali di violenza e fornire un aiuto concreto per informare e orientare le donne vittime di violenza.”

“Ci tengo a ringraziare nuovamente Federfarma - ha commentato la presidente Patrizia Barbieri - per la sensibilità dimostrata rispetto ad una tematica importante come la violenza di genere. Ha saputo mettere in campo un’importante iniziativa di solidarietà contribuendo a sensibilizzare la cittadinanza e dando un grande aiuto al Telefono Rosa, il Centro antiviolenza Provinciale ufficialmente riconosciuto a livello Regionale e Nazionale che si occupa di attività di ascolto, sostegno e ospitalità protetta per donne vittime di violenza garantendo loro il rispetto della riservatezza”.

Le farmacie aderenti all'iniziativa hanno coinvolto e invitato alcuni sportivi legati al territorio a intervenire come testimonial del progetto sui canali social di Federfarma Piacenza: Lorenzo Turini e Michele Antelli di UCC Assigeco Piacenza, Giovanbattista Venditti tre quarti ala delle Zebre Rugby e internazionale per la Nazionale Italiana Rugby, Simone Della Latta Centrocampista del Piacenza Calcio e infine Davide Bottini, storico maestro di arti marziali e promotore di diversi corsi di autodifesa.
Al progetto hanno aderito anche Comune e Provincia di Piacenza e l'unità operativa della Polizia Municipale con lo scopo di sensibilizzare le cittadine e di indirizzarle verso un percorso di consapevolezza, protezione e denuncia.

Pubblicato il 29 marzo 2019

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A Fiorenzuola la mostra fotografica sulla Zobia

carnevale

Nella sede del Club Cinefotografico in piazza Caduti, 1 a Fiorenzuola sarà inaugurata la mostra del concorso fotografico LA ZOBIA 2019 e nella stessa occasione si terrà la premiazione dei vincitori del concorso. L'appuntamento è per domenica 31 marzo.
Fedele alle aspettative, la ZOBIA  ha portato per le vie di Fiorenzuola lo spettacolo e l’allegria che tradizionalmente si accompagnano al carnevale fiorenzuolano. Mentre i postini di una improbabile sosia di Maria De Filippi consegnavano missive ai più vari personaggi fiorenzuolani, gli strilloni del nostro quotidiano LIBERTÀ annunciavano notizie sensazionali riguardanti nostri noti concittadini coinvolti in vicende che oseremo definire sconcertanti e degne di apparire su testate internazionali. Nel frattempo un nutrito gruppo di anziani, ospiti di una nota casa di riposo fiorenzuolana e ringalluzziti da sostanze di dubbia provenienza, si buttava con ritrovata vigoria nel turbine del gioco d’azzardo pensando di essere approdati nella nota Las Vegas. Non lontano numerosi e notissimi chef stellati si sfidavano ai fornelli proponendo ai malcapitati spettatori l’assaggio dell’anolino fiorenzuolano in tutte le più strampalate varianti. Chi invece avesse avuto necessità di dare una ripassata al codice della strada o recuperare punti della patente poteva approfittare rivolgendosi con “fiducia” all’esperto personale dell’autoscuola che stava sfilando per le nostre strade.
C’era anche chi, forse ingannato del tempo mite, aveva anticipato le agognate ferie d’agosto e sfoggiava succinti costumi da bagno o “provocante” biancheria intima esponendosi ai cocenti raggi del sole (anche il Sabato sera) ben protetti da abbondanti dosi di crema solare.
A far da contraltare ai bagnanti, uno strano ombrellaio ambulante offriva parapioggia per tutte le occasioni, con infinite varianti atte a risolvere qualsivoglia situazione. Chi poi avesse avuto bisogno di un buon studio di estetista poteva trovare quel che faceva al caso suo, sempre che fosse disposto a sottoporsi a trattamenti con strumenti che sospettiamo recuperati dall’officina di un carrozziere. Come tantissimi di voi hanno potuto constatare di persona, gli spunti per catturare ritratti e scenette non sono certo mancati ai numerosi fotografi che si aggiravano tra carri e carretti.
Ed infatti ben 39 autori hanno presentato a concorso 240 immagini che saranno esposte al CCF e che la giuria, composta
da Antonio Ferraroni - Fotografo ed ex Delegato Provinciale FIAF per Piacenza, Franco Nazzani - Regista della Compagnia Teatrale "Ancora Senza Nome" e Maurizio Rossi - Fotografo e Socio del Club Cinefotografico Fiorenzuola ha attentamente esaminato.
Alla fine si è giunti all’assegnazione dei seguenti premi.

Sezione Bianco-Nero

Primo premio a Pietro Del Monte

Secondo premio a Giuseppe Guerra

Terzo premio a Giorgio Villa

Opere segnalate a Aldo Cocco e Mirella Verile

Sezione Color Print

Primo premio a Roberto Maglio

Secondo premio a Paolo Timbri

Terzo premio a Rossano Giuliani

Opere segnalate a Mario Cadeddu e Luigi Peveri

Premi speciali

Premio Vidalen a Loredana Bondioli

Premio Carriola (Roberto Carretta) a Valter Sirosi

Miglior Bimbo in Zobia a Renata Bussandri

Miglior Zobia a Guido Decrema

Miglior ritratto a Giorgio Platè

Miglior elaborazione a Stefano Morbelli

 

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Confapi: la sicurezza in azienda

confapi

Ogni anno sono circa 1100 le persone che muoiono sul lavoro. Nove sono state a Piacenza l’anno scorso. Ma l’assassino chi è? La risposta l’ha data Davide Scotti, segretario generale della Fondazione LHS che ieri pomeriggio è intervenuto al workshop organizzato dal Gruppo Giovani Industriali di Confapindustria Piacenza sul tema “The Safer, The Better. Un programma per cambiare la cultura della sicurezza in azienda”. “È la cultura: è lei l’assassino – spiega – e cambiarla non è semplice, anzi”. Eppure in Saipem, l’azienda nella quale la Fondazione Lhs è nata, ci hanno provato e ci sono riusciti: lo hanno fatto con un programma che ha cercato di formare i lavoratori sulla sicurezza attraverso dei linguaggi non convenzionali, dal cinema al teatro.
“Non c’è cambiamento senza coinvolgimento: ognuno può essere strumento di cambiamento, nelle aziende come nella società – spiega Scotti – in Saipem ci siamo interrogati sul modo in cui la leadership influisce sulle performance di sicurezza e perché le persone esperte e intelligenti siano vittime di incidenti”.
Così è nata la metodologia Leadership in Health & Safety, improntata a formare all’interno dell’azienda dei safety leaders, ossia delle persone sensibili al tema della salute e sicurezza e capaci di influenzare positivamente gli altri.
“Attraverso questo programma siamo riusciti a ridurre gli incidenti del 90 per cento in dieci anni – continua Scotti – questo non significa che gli incidenti non ci siano, ma si sono ridotti”. La conferma è arrivata anche da Romano Bergonzi, responsabile business development – Drilling Onshore di Saipem che è intervenuto per spiegare la sua esperienza ultra trentennale in azienda e l’importanza della formazione quando si parla di sicurezza.
“Si tratta di una nuova iniziativa dell’associazione che testimonia la forte attenzione al tema della sicurezza sul lavoro anche nell’ottica di sensibilizzare le nuove generazioni – spiegano la vicepresidente di Confapi Anna Paola Cavanna e il presidente del Gruppo Giovani Industriali Giacomo Ponginibbi – altrettanto importante è la presenza di Scotti e Bergonzi di Saipem che ci consentono di condividere la loro expertise nel campo della sicurezza sul lavoro e in questo modo ci presentano l’interessante programma avviato per cambiare la cultura della sicurezza in azienda”.

Pubblicato il 27 marzo 2019

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MCL, commedia dialettale a Gragnano

trevozzo

Per iniziativa del circolo Mcl e del circolo Anspi Don Bosco di Gragnano, la compagnia dialettale "La curt di Sigullon" di Trevozzo Val Tidone presenta la commedia dialettale "ADESS I'ENN TUTT A POST !"  di Giorgio Tosi. L'appuntamento è domenica 7 aprile  nel salone parrocchiale Don Bosco con inizio alle ore 21.
Gli interpreti sono: Santina (Antonella Opizzi ), Bruna (Silvana Cavalli ), Aldo (Andrea Bersani), Maria (Alessandra Albertini), Andreina (Federica  Bersani), Iole (Elisabetta Cignatta), Rino (Michele Albertini ), Rag. Peveri (Vincenzo Repetti ), Luigi (Simone Braga), i costumi e scenografie sono di Barbara Civardi Olati; impianto e regia audio Mauro Pilla e la regìa di Andrea Bersani; mentre la rammentatrice sarà Emiliana Riccardi.

Pubblicato il 27 marzo 2019

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