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Notizie Varie

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A Ferriere in mostra cavalli e bovini degli allevatori di montagna

don Stefano premia una allevatrice

Va in archivio l’edizione 2019 della fiera equina e bovina di Ferriere. Nel paese dell’Alta Valnure sabato 12 e domenica 13 ottobre sono stati premiati gli allevatori più bravi delle zone limitrofe. Al sabato la mostra equina, alla domenica in esposizione invece i bovini delle poche aziende agricole rimaste ad operare nella montagna piacentina. A organizzare il tutto, l’Amministrazione comunale di Ferriere con il sindaco Giovanni Malchiodi, insieme alla Pro loco.
Ha partecipato nell’edizione quest’anno anche una scolaresca di studenti dell’Istituto agrario “Raineri” di Piacenza, in fase di osservazione e di studio. Insieme alla rassegna bovina, nella giornata di domenica, nel capoluogo si è tenuta anche una esposizione di prodotti della terra.

Pubblicato il 16 ottobre 2019

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L'ndrangheta in Emilia: incontro con Dalla Chiesa e Cabras

mafia

Quando si parla di infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna l’attenzione è ancora alta a Piacenza. Sono passati pochi mesi dall’arresto di Giuseppe Caruso, ex presidente del Consiglio Comunale, avvenuto nell’ambito dell’inchiesta “Grimilde” per i suoi presunti rapporti con la cosca calabrese Grandi Aracri di Cutro, da tempo operativa - stando all’ordinanza emessa dal Gip di Bologna - tra le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Incassato il colpo e superata l’iniziale incredulità, i cittadini hanno ora voglia di interrogarsi su come tutto ciò sia potuto accadere, di capire come ripartire individuando colpe e responsabilità di istituzioni e società civile.
Ecco perché nella serata del 14 ottobre l’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano è stato riempito da circa centocinquanta persone - cittadini e autorità civili e militari – per assistere all’incontro organizzato dalle associazioni “Nuovi Viaggiatori” e “Libera” in cui il sociologo e scrittore Nando dalla Chiesa e Federica Cabras, dottoranda in studi sulla criminalità organizzata all’Università di Milano, hanno presentato il libro-inchiesta “Rosso Mafia. La ‘ndrangheta a Reggio Emilia” (Edizioni Bompiani). “Un volume - ha esordito Anna Leonida di “Nuovi Viaggiatori”, una delle due moderatrici dell’incontro insieme ad Antonella Liotti di “Libera” - esito di una ricerca scientifica sulle infiltrazioni mafiose in Emilia, compiuta a partire da Reggio e poi estesa al territorio circostante, da cui emerge un affresco che ha stupito gli autori stessi”. Qui, infatti, a sentire i due ospiti della serata, la ‘ndrangheta ha compiuto una vera e propria opera di “civilizzazione”.
“Precisiamo – ha detto Dalla Chiesa – con questo termine non si intende necessariamente qualcosa che porta civiltà, ma si fa riferimento piuttosto alla capacità di alcuni soggetti di arrivare in un posto e produrre norme, linguaggi e modi di pensare. Nell’area del Po - ha evidenziato - la mafia ha portato le sue regole, le sue abitudini sociali: là dove si discuteva non si parla più; ragionamenti che una volta erano inaccettabili oggi sono stati sdoganati. Questa civilizzazione - ha continuato - si è sovrapposta a quella precedente ma non l'ha cancellata: ciò che si è verificato è un’erosione del tessuto civile e politico”. Ma per contrastare questa sorta di virus quali sono gli anticorpi che è necessario sviluppare? “Condanne e processi sono importanti ma non bastano - ha sottolineato Nando Dalla Chiesa - è sulla società che bisogna intervenire in maniera profonda. La mafia è un movimento sociale di conquista, solo avendone coscienza si può iniziare a contrastarlo. Ogni cittadino - ha poi commentato Federica Cabras - deve imparare a conoscere il proprio territorio, allenare lo sguardo. Per far ciò non servono studi specifici, solo eliminare la pigrizia: se vogliamo reagire dobbiamo essere capaci di riconoscere i segni di ciò che ci circonda”.

  Federico Tanzi

Pubblicato il 16 ottobre 2019

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Spots of light, essere una donna nella Shoah. Inaugurazione mostra

Punti di luce

Mercoledì 16 ottobre alle ore 11, nella sala Consiglio della Provincia di Piacenza (Corso Garibaldi, 50) sarà inaugurata la mostra “Spots of Light”, dedicata alle donne di religione ebraica perseguitate dai nazisti e dai loro alleati che riuscirono a sopravvivere alla brutalità della Shoah.
La mostra, resa disponibile dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna e allestita in collaborazione con lo Yad Vashem di Gerusalemme, un importante centro culturale con cui l’Assemblea collabora da anni, sarà inaugurata dalla Vice Presidente e consigliera della Provincia con delega alle pari opportunità, Valentina Stragliati e dalla dott.ssa Rita Chiappini, rappresentante per l’Italia della Scuola internazionale di studi sulla Shoah dello Yad Vashem di Gerusalemme. Interverranno inoltre circa 130 studenti del Liceo “G.M. Colombini” e dell’Istituto Superiore “G.D. Romagnosi – A. Casali”.
La mostra, aperta alla cittadinanza, rimarrà allestita nel palazzo della Provincia dal 16 al 24 ottobre e verrà successivamente trasferita presso il palazzo comunale di Fiorenzuola d’Arda dal 28 ottobre al 5 novembre ed infine presso Villa Braghieri in Comune di Castel San Giovanni dall’8 al 17 novembre.

Pubblicato il 14 ottobre 2019

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Trainagro, una giornata dedicata all'uso corretto dei pesticidi

peste

Trainagro è il progetto che si occupa di TRAsferimento delle conoscenze e dell’ INnovazione nell’uso sostenibile dei pesticidi in AGRicOltura. Cofinanziato dalla Regione Lombardia nell’ambito del FEASR – Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, mira a sostenere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo in Lombardia, rafforzando il legame tra agricoltura e ricerca.
La ricerca, coordinata dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca e sviluppata in collaborazione con il gruppo di lavoro del prof. Ettore Capri dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con l’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente, con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA CNR) e con il Parco dell’Adda Sud, ha come obiettivo specifico di promuovere, presso alcune aziende agricole lombarde, attività informative e dimostrative sul tema dell’uso sostenibile e responsabile dei prodotti fitosanitari. È proprio in quest’ottica che si inserisce  la giornata del
23 ottobre sul tema “Contenimento della deriva dei fitofarmaci – le cosa da sapere per non sbagliare” dalle ore 16.30 alle ore 19.30 presso l’Azienda agricola NETTARE DEI SANTI di Gianenrico Riccardi di San Colombano al Lambro.
La partecipazione all'incontro è oggetto di crediti formativi per gli agronomi iscritti all'ordine delle provincie di Milano, Lodi, Monza-Brianza e Pavia.

Pubblicato il 15 ottobre 2019

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Un corso di teatro in carcere a Piacenza

 teatrocarc

Un corso di teatro in carcere e un protocollo, ancora da siglare, con le associazioni professionali piacentine, per una possibile integrazione socio-lavorativa di giovani detenuti, a fine pena. Un’idea nata dall’incontro tra il prefetto Maurizio Falco e il presidente del Rotary Piacenza Pietro Coppelli, nel luglio scorso, parlando di disagio giovanile e di possibili service del Rotary Piacenza in questa direzione. Detto e fatto. Il percorso, già definito, potrà contare sul coordinamento complessivo della Prefettura, il sostegno del Rotary Piacenza, la professionalità della direttrice della Casa circondariale “Le Novate”, Maria Gabriella Lusi, oltre che sul talento e l’esperienza di Mino Manni, attore e regista.
Se n’è parlato per la prima volta in modo ufficiale nel corso di una conviviale rotariana all’albergo Roma a cui, oltre al prefetto Falco, al presidente Coppelli e a tutti i protagonisti del progetto, ha partecipato anche il presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza avvocato Corrado Sforza Fogliani.
Circa 15, di età inferiore ai 25 anni, scelti in modo mirato, i detenuti che parteciperanno al corso di teatro; lavoreranno con Manni per 4 mesi, tutti i lunedì pomeriggio, da gennaio 2020. L’artista piacentino, che già lo scorso anno aveva curato un progetto simile, sempre in carcere, e incentrato su “Giulio Cesare” di Shakespeare, questa volta ha scelto Iliade “Lavoreremo sul testo di Omero, ma anche sulla riscrittura di Baricco, con un linguaggio adatto e facendo leva sui valori che quest’opera trasmette - ha precisato Manni -. Useremo il teatro come veicolo di comunicazione, come esempio raro di corrispondenza universale, terreno efficace per un recupero e una nuova consapevolezza, senza paura di essere giudicati”.
Il service rotariano, come rimarcato all’unisono dal prefetto Falco, dal presidente Coppelli e dalla direttrice Lusi, punta a mettere insieme il dentro e il fuori dal carcere nel modo più efficace possibile, perché prepara i ragazzi per un futuro reinserimento, dando loro la certezza di poter tornare ad essere una risorsa per la società. Un gesto di valenza sociale, che contribuirà a migliorare la sicurezza del territorio, ma non un atto di buonismo gratuito. Applicato secondo regole di civiltà, premierà chi lo merita.
Il laboratorio teatrale si chiuderà con una rappresentazione finale, in spazi dedicati. “In collaborazione con la Scuola edile di Piacenza, stiamo riqualificando alcuni spazi perché l’esperienza del teatro possa avere un set adeguato all’interno dell’Istituto delle Novate - ha annunciato la direttrice Lusi durante la serata Rotariana -. Stiamo predisponendo un percorso di formazione professionale per allestire un locale che si presti ad ospitare spettacoli teatrali ed eventi simili”.
Un segnale di apertura, un gesto di coraggio, un’azione concreta oltre facili slogan. Il progetto di teatro in carcere firmato Prefettura e Rotary Piacenza è in linea con lo spirito della nostra città “A Piacenza sono riuscito a fare cose che non avrei mai immaginato - ha affermato il Prefetto riferendosi proprio a questo aspetto -. Anche in questo caso, la comunità piacentina, conferma di essere improntata al valore del fare, seguendo una tradizione di positività e concretezza”.

Pubblicato il 14 ottobre 2019

Laura Parmeggiani

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