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Notizie Varie

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«Omaggio a Stefano Fugazza», fino al 1° settembre a Rivergaro

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È in corso fino al 1° settembre alla Casa del Popolo di Rivergaro (via Don Veneziani, 64) la mostra "Omaggio a Stefano Fugazza", a dieci anni dalla morte dello storico direttore della Galleria Ricci Oddi.
In esposizione, 22 delle oltre 330 opere della sua collezione privata
: sei suoi ritratti, otto opere di artisti storici nati a Piacenza e otto opere di artisti nazionali e internazionali, anche ottocenteschi.
La mostra, promossa da Comune di Rivergaro e Centro di lettura, è a cura di Gabriele Dadati ed è visitabile da mercoledì a domenica dalle ore 21 alle 23, sabato e festivi anche dalle 17 alle 19.

Ma perché proprio a Rivergaro una mostra dedicata a Fugazza?
Il direttore della "Ricci Oddi" promosse alla Casa del Popolo ben tredici mostre in soli sette anni, dal 2002 al 2009, anno della sua morte.
Ricordiamo quelle dedicate a Bruno Sichel, Cassinari, Cinello e Silvia Rastelli e quelle incentrate su soggetti d'interesse quali paesaggi, ritratti, autoritratti.
Tutto era nato dalla richiesta del gallerista Antonio Braga a Fugazza di farsi curatore della mostra dedicata ad Alfredo Soressi che stava organizzando proprio alla Casa del Popolo di Rivergaro.
Nato a Cantone di Agazzano nel 1955, Fugazza fu nominato direttore della Galleria d'Arte moderna "Ricci Oddi" di Piacenza nel 1993.
Fu autore di numerosi libri. Ricordiamo i saggi "Simbolismo" (Mondadori, 1991), "I Pompiers. Il volto accademico del Romanticismo" (Ilisso, 1992), "Giovanni Fattori" (Pagliai, 2008), diversi cataloghi di mostre (da "Italia romantica", 1996 a "Da Corot a Picasso, da Fattori" a De Pisis. La Phillips collection di Washington e la collezione Ricci Oddi di Piacenza", 2008) e monografie su singoli artisti (tra i tanti: Bot, Foppiani, Braghieri, Cassinari), oltre alla curatela delle "Pagine d’arte" di Gabriele D’Annunzio (Electa, 1986 e ora Abscondita, 2012).

L’“Omaggio a Stefano Fugazza” si articola in tre sezioni.
La prima è dedicata ai ritratti che restituiscono il volto dello studioso; la seconda è fatta di pezzi di artisti piacentini che in ordine cronologico raccontano il Novecento secondo il gusto di Fugazza; la terza è composta da opere di artisti italiani e non, con un paio di opere ottocentesche firmate Baudry e Ravier.

Pubblicato il 15 luglio 2019

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Sant’Agata di Rivergaro, nuova automedica

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La Pubblica Assistenza Sant'Agata di Rivergaro ha inaugurato la sua nuova automedica in servizio, dedicata alla memoria del milite Valerio Chiesa.
L’occasione è stata l'importante evento del 25esimo anniversario della fondazione della Pubblica di Rivergaro: una realtà che da tanti anni opera sul territorio grazie all’impegno dei volontari e in sinergia con il 118.
“Sono orgogliosa di fare parte di questa famiglia – spiega la presidente della Sant’Agata Katia Sartori – contro ogni previsione siamo riusciti a risollevare la situazione economica e organizzativa, implementando di circa il 60% i servizi svolti. Abbiamo portato un sacco di migliorie, ad esempio abbiamo acquistato un nuovo programma di gestione, abbiamo cambiato il logo associativo riprendendo lo stemma del Comune di Rivergaro e abbiamo riscritto lo Statuto del nostro Comitato. Sono molto fiera di festeggiare il 25esimo anno associativo, come presidente, soprattutto perché dopo molti sforzi siamo riusciti ad acquistare una nuova automedica e a fine estate arriverà una nuova ambulanza da implementare al nostro parco mezzi. Tengo a un caloroso ringraziamento a tutti i militi, dipendenti e professionisti che al mio fianco hanno collaborato per arrivare a questo grande traguardo. Desidero ringraziare anche il sindaco di Rivergaro Andrea Albasi, che è stato nostro milite e tutt’ora si rende sempre disponibile ad aiutare l’associazione e ad ascoltarci per qualunque miglioria che possiamo portare insieme per il beneficio della popolazione”.
Nel 2018 sono stati effettuati 3mila servizi e soccorse mille persone, grazie all’impegno di un centinaio di volontari e sei dipendenti. Davanti alle autorità, dopo il tradizionale taglio del nastro tricolore, è stata dato anche l’annuncio di una importante novità, il punto medico estivo che, proprio grazie alla Sant'Agata, sarà attivo gratuitamente ogni fine settimana a Rivergaro fino alla fine dell'estate. 

Pubblicato il 12 luglio 2019

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Appuntamento con le fiabe ai Bersani

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Ai Bersani di Gropparello nell'ormai noto borgo della fiabe si svolge l'ultimo appuntamento culturale della kermesse "I giovedì dei Bersani".
Giovedì 11 luglio alle ore 21 verrà illustrato il libro "Le fiabe illustrate dei Bersani", una raccolta di dieci favole tutte ambietata nella caratteristica località del Comune di Gropparello. Due di queste verranno interpretate nella serata  da Andrea Maddalena Micheli, Fabio Casati, Fiorenzo Gandolfi, Loredana Vallisa e Annarosa Zanelli.
L'evento è promosso e organizzato dai volontari dell’associazione culturale "Arte Nostra" nata nel 2016 su iniziativa del Presidente Fausto Chittofrati, con lo scopo di conferire un impulso alla promozione locale attraverso la valorizzazione delle bellezze territoriali.

Pubblicato il 10 luglio 2019

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Una nuova pompa volumetrica all'Ospedale di Borgotaro. A donarla la parrocchia di Caffaraccia

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Una pompa volumetrica di  ultima  generazione,  che contribuirà  a rinnovare la dotazione  dell’Unità   Operativa  di  Anestesia   dell’Ospedale   “Santa Maria”  di Borgo  Val di Taro  e a potenziare  quindi  le  attività  del  comparto operatorio.
"Questa importante  donazione  è stata resa possibile  grazie  alla  generosità dei volontari  della  Parrocchia  San Rocco, nella  piccola frazione  borgotarese di Caffaraccia, che attraverso questo gesto hanno voluto ricordare l’amico Massimo  Platoni. L’apparecchiatura  donata, una pompa modello  “Alaris” del valore   di   quasi   novecento euro, è  uno  strumento   con  caratteristiche funzionali avanzate,  adatto  all’uso   in terapia  intensiva  e  infusione generale. E’ indicata per l’infusione di soluzioni terapeutiche di analgesici, antimicrobici, emoderivati, farmaci chemioterapici ed integratori alimentari, risultando  indispensabile  in alcune  possibili fasi  critiche  del  percorso chirurgico"
 dei pazienti.
 L’Unità  Operativa di Anestesia,  attualmente  diretta  da Luca  Cantadori,  è  composta da tre medici anestesisti,  quindici infermieri e due operatori tecnici, e svolge  la  propria  attività  in collaborazione  con l’Unità  Operativa  di Anestesia, Rianimazione e Ossigenoterapia iperbarica dell’Ospedale di Vaio (Fidenza).
 Oltre alle  visite preoperatorie con valutazione del rischio anestesiologico, alla somministrazione  di anestesia  e controllo  dei  parametri  vitali del  paziente in sala operatoria e del dolore post-operatorio, l’Unità operativa garantisce l’assistenza  dei pazienti nei trasporti  urgenti verso altre  strutture e dei pazienti   critici  all’interno   dell’Ospedale,   pratica   la   sedazione  per procedimenti diagnostici ed operativi e l’applicazione  di cateteri venosi centrali in pazienti  oncologici.  In ambito  territoriale,  i professionisti  dell’U.O. sono presenti con l’ambulatorio di Terapia Antalgica, fornendo anche consulenze   e terapia  domiciliare,  in  collaborazione  con  i  Medici  di  Medicina Generale.

Pubblicato il 10 luglio 2019

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«La lotta alla mafia spetta ad ognuno di noi»

 

mafia

Una serata per guardarsi allo specchio. Per provare a rialzarsi e ripartire, ognuno con le proprie responsabilità. Sì perché il “colpo” ricevuto dalla nostra città un paio di settimane fa con i primi atti dell’inchiesta “Grimilde” - eseguita dalla Dda di Bologna - è stato duro: la ndrangheta è a Piacenza e agirebbe ai piani più alti della comunità. In carcere è finito infatti Giuseppe Caruso, ormai ex presidente del Consiglio Comunale che, secondo quanto emerso dalle circa 260 pagine dell’ordinanza del Gip di Bologna, sarebbe stato parte integrante della cosca Grandi Aracri di Cutro, da tempo operativa tra le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. E anche se l’accusa ha messo in chiaro che i reati contestati a Caruso risalgono al periodo antecedente all’incarico a Palazzo Mercanti, la gravità dei fatti non può essere ignorata ma merita un confronto maturo e ragionato, capace di coinvolgere sia istituzioni che società civile. Ecco il perché dell’incontro pubblico, dal titolo “Ndrangheta in Emilia Romagna: Piacenza si guarda allo specchio”, organizzato nella serata dell’8 luglio al centro “Il Samaritano” della Caritas dalle organizzazioni sindacali Cgil Piacenza, Cisl Parma-Piacenza, Uil Emilia, insieme alle associazioni Libera e Avviso Pubblico.

ABBIAMO BISOGNO DI FATTI CONCRETI” - “Non è accettabile, dopo ciò che è accaduto, che Piacenza sia già tornata nell'oblio - ha commentato in apertura Gianluca Zilocchi, Segretario della Cgil di Piacenza -. Noi questo non ce lo possiamo permettere: dobbiamo riallacciare il tessuto sociale del nostro territorio, cercando di dare una risposta democratica a questa vicenda. Tutto ciò - ha evidenziato - passa dalla partecipazione, dal confronto e dalla necessità di mettere dei contenuti in ciò che facciamo. Le parole retoriche non servono: abbiamo bisogno di fatti e cose concrete. La ndrangheta crea una sfera di potere - ha proseguito - una sfera sociale alternativa, si impossessa delle imprese e si collega alle amministrazioni pubbliche. Piacenza in questi giorni ha perso tante occasioni: abbiamo assistito ad un dibattito ripiegato su sé stesso e non all'altezza, con evidenti responsabilità politiche di chi ha indicato quella persona a gestire il Consiglio Comunale”. Zilocchi ha poi invitato le associazioni di categoria ad una maggiore partecipazione in questa vicenda - “da loro un silenzio assordante - ha detto - è possibile che questo sia un problema solo del sindacato? In casi come questi l’attacco è al lavoro in generale”. Il Segretario è poi tornato sulla necessità di mettere in campo azioni concrete “Bisogna restituire dignità e rispetto a Piacenza, i cittadini hanno diritto di sapere se le attività dell’amministrazione hanno subito dei condizionamenti da questa vicenda” - le sue parole - promettendo poi che “il sindacato piacentino si costituirà parte civile al processo”.

“QUANDO CI SARÀ IL PROCESSO, PARTECIPATE!” - Ha preso poi parola Enza Rando, avvocato, vice presidente di Libera e legale di parte civile in diversi processi sull’infiltrazione della criminalità organizzata al Nord Italia. “In vicende come queste tutti siamo un po' responsabili – il suo commento -, bisogna iniziare a convincersi che le mafie danneggiano sia la nostra democrazia che le nostre “tasche”: solo così smetteranno di esistere. Purtroppo siamo ancora portati a pensare che la mafia agisca solo là dove c’è il sangue e si spara – ha proseguito – la verità è un’altra: la malavita organizzata preferisce piuttosto instaurare patti corruttivi. Le mafie oggi sono moderne: hanno bisogno di essere simili a noi, non solo non sparano ma colgono i messaggi politici, relazionandosi coi soggetti più deboli e corruttibili”. Poi un invito alla cittadinanza a non rimanere passiva. “Quando ci sarà il processo andate - l’esortazione di Rando - e vi verrà meno l'indifferenza, che è ciò di cui si nutrono questi criminali. Oggi la lotta alle mafie è un compito che spetta ad ognuno di noi, non possiamo delegare”.

“CONTRO LA MAFIA RECUPERIAMO UN’ALTA TENSIONE MORALE” - Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonella Micele, avvocato e coordinatrice di Avviso Pubblico per l’Emilia-Romagna. “Sono sinceramente preoccupata - ha dichiarato -, perché, dopo un primo momento di alta tensione morale, in questa Regione ci siamo abituati all'idea della criminalità organizzata: una criminalità meno violenta, che non spara. Ho l'impressione che molti abbiano pensato di poter dominare questo mondo criminale, ma bisogna capire che queste persone non si fanno governare ma ti governano, magari in forma educata. È opportuno che si ricostruisca questa tensione e che si mantenga viva – ha sottolineato –: si tratta di una lotta da portare avanti quotidianamente. Sarà banale, ma il modo migliore per contrastare la mafia rimane fare buona amministrazione unita al rispetto delle regole”.

Federico Tanzi

Pubblicato il 10 luglio 2019

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