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Notizie Varie

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Cadeo, anziani in vacanza ad Alassio

anziani

Vacanze ad Alassio per gli over 65 del Comune di Cadeo. Anche in questo gennaio 2020 è stato riproposto il soggiorno climatico dedicato ai cittadini "senior". Tre settimane di relax e divertimento, nel mite clima della Riviera Ligure.
"Continuiamo a credere nel valore delle vacanze dedicate ai nostri over 65 - spiega Marco Bricconi primo cittadino di Cadeo - un'occasione per combattere la solitudine, staccare dalla solita routine e guadagnarci in salute". Un guadagno anche in termini di costi non affrontati: "Chi sta prendendo parte a questo soggiorno non ha dovuto sostenere i costi di trasferimento andata e ritorno. Il trasporto è offerto dall''Amministrazione, grazie al bando del trasporto scolastico", aggiunge Bricconi.
I partecipanti, 25 in tutto, sono partiti lo scorso 7 gennaio da Roveleto (faranno ritorno martedì 28) e alloggiano in un hotel tutto compreso situato direttamente sul mare. "Soggiornare ad Alassio è uno splendido modo per stare lontano da nebbia e temperature rigide - ricorda il vicesindaco Marica Toma che ha raggiunto i villeggianti per un saluto - . Qui si respira un clima familiare e accogliente. Le giornate trascorrono all'insegna della compagnia, tra tornei di briscola, aperitivi, passeggiate sul mare e ottima cucina".

Pubblicato il 21 gennaio 2020

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Turismo, nuovi fondi per i cammini della Via Francigena e della Via di San Francesco

cartello

Sistemazione dei sentieri e dei pontili, messa in sicurezza dei percorsi, nuovi parcheggi, segnaletica punti informativi. Sono i nuovi progetti per la Via Francigena e la Via di San Francesco finanziati con 2,8 milioni di euro assegnati all’Emilia-Romagna dal Ministero per i beni culturali. Gli interventi sono finalizzati a migliorare la percorribilità dei cammini della Via Francigena, nel territorio di Piacenza e Parma dal Fiume Po fino al crinale di confine con la Toscana (1,6 milioni di euro) e del cammino di San Francesco, nel riminese, lungo la Val Marecchia (1,2 milioni di euro) per valorizzare e promuovere l’offerta turistica dell’Emilia-Romagna.
Più in dettaglio per la Via Francigena sono 17 gli interventi nei 12 comuni interessati: sei nel Piacentino a Calendasco, Piacenza, Pontenure, Cadeo, Fiorenzuola, Alseno, sei nel parmense a Fidenza, Medesano, Noceto, Fornovo di Taro, Terenzo, Berceto, mentre venti cantieri partiranno in nove Comuni del Cammino di San Francesco in Romagna a Rimini, Sant’Arcangelo di Romagna, Verucchio, San Leo, Poggio Torriana, Maiolo, Novafeltria, Sant’Agata Feltria, Verghereto.
Per entrambi i cammini le opere riguarderanno la messa in sicurezza di tratti di percorsi che presentano criticità per la fruibilità e la protezione delle persone (sistemazione idrogeologica di tratti soggetti a frane, ripristino della rete di sentieristica, sistemazione guadi e pontili, messa in sicurezza dei pedoni nei tratti lungo le strade percorse da auto), la realizzazione di infrastrutture per consentire migliore accesso ai percorsi o a punti di intesse artistico (parcheggi di interscambio in prossimità dei centri abitati, aree di sosta attrezzate, piste ciclabili di collegamento) e la sistemazione diffusa di segnaletica e punti informativi. In particolare, per il cammino di San Francesco, due sono gli interventi strategici: la realizzazione della nuova “passerella” pedonale, un “nuovo ponte tibetano” che consentirà il collegamento in sicurezza tra le due sponde del Torrente Marecchia in località Pietracuta-Saiano - attualmente percorribile con guado nei soli mesi estivi - e interventi particolari e delicati per la conservazione del secolare Cipresso di San Francesco nel Monastero di Villa Verucchio.

Pubblicato il 21 gennaio 2020

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Coldiretti, alla scuola Carella il via al progetto sulla corretta alimentazione

valerio galli renato sampaolo e giulia alettijpg

Formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. E’ l’obiettivo del progetto di Educazione alla Campagna Amica di Coldiretti, ripartito nelle scuole piacentine per il 19esimo anno. La prima lezione si è svolta alla scuola d’infanzia Carella, in collaborazione con l’apicoltore Renato Sampaolo ed è stata dedicata al ruolo delle api e alla produzione di miele.
 Si tratta di un percorso multidisciplinare di educazione alimentare e ambientale, di avvicinamento al mondo agricolo con il fine di educare gli studenti, futuri cittadini e consumatori, a corretti stili di vita per il loro stesso benessere e per quello dell’ambiente. “Alimentarsi bene fa bene. Il cibo giusto per te e per l’ambiente” è il tema dell’edizione 2019-2020, in collaborazione con Donne Impresa e Coldidattica Emilia Romagna.
Destinatari saranno gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado di tutta la regione dove coinvolgerà oltre 10.000 alunni, di cui 3mila piacentini.
“Vogliamo continuare a sensibilizzare ed educare gli studenti – afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Claudio Bressanutti - su temi fondamentali per la loro salute e per quella del pianeta. E’ importante che le nuove generazioni conoscano il legame tra il campo e la tavola e il rispetto della stagionalità dei prodotti così come il valore della biodiversità e della sostenibilità, tutti argomenti di stretta attualità”.
 A ciascuna classe partecipante e quindi destinataria delle lezioni si richiederà di realizzare una ricerca approfondita sul tema proposto con il fine di realizzare un dipinto, una scultura, creazioni tessili o in carta pesta, video, tesine o progetti multimediali che rappresenti la sintesi delle riflessioni sul tema svolte durante l’anno, con gli elaborati che saranno esposti e premiati in occasione degli eventi di fine anno scolastico.  “Il progetto – afferma quindi il responsabile di Campagna Amica Piacenza Valerio Galli - oltra a diffondere un’adeguata conoscenza della stagionalità dei prodotti agricoli e della provenienza degli alimenti e favorire la conoscenza e la scelta di sani stili alimentari, mira – grazie anche a partner quali il Consorzio di Bonifica - a sensibilizzare i ragazzi su temi come il valore dell’acqua, il ruolo dell’agricoltura come custode del territorio e la necessità di evitare ogni forma di spreco alimentare. Tutte finalità ribadite anche in occasione del grande Villaggio Coldiretti di Bologna lo scorso settembre, durante il quale oltre 1000 bambini hanno partecipato ai nostri laboratori”. Da segnalare – come nel caso dell’apicoltore alla Carella - la partecipazione attiva alle lezioni anche da parte degli imprenditori agricoli associati, che illustreranno ai ragazzi le loro realtà aziendali e l’importanza di adottare scelte rispettose dell’ambiente.
Al via quindi le lezioni; durante il mese di gennaio Coldiretti Piacenza organizzerà anche una conferenza stampa per presentare tutti i partner coinvolti nel progetto e i dettagli dei contenuti approfonditi in classe.

Pubblicato il 20 gennaio 2020

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Elezioni regionali, candidati piacentini a confronto alla CNA

Infrastrutture, agevolazioni fiscali per le imprese e accesso al credito i temi proposti dalla sede piacentina della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa provinciale

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Dieci candidati alle elezioni regionali del 26 gennaio a confronto nella sede di CNA Piacenza su infrastrutture e sistema viabilistico, agevolazioni fiscali per il mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa, incentivi e agevolazioni per favorire l’accesso al credito.
Marco Arcelli Fontana (Più Europa), Leonardo Bersani (Forza Italia), Marcello Cappucciati (Borgonzoni Presidente), Stefano Cavalli (Lega), Enrico Ottolini (Europa Verde), Franco Pastorelli (Emilia Romagna Coraggiosa), Roberto Pasquali (Bonaccini Presidente), Giuseppe Rai (Movimento 5 stelle), Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) e Katia Tarasconi (Partito Democratico) hanno risposto all'appello dell'Associazione rivolto a tutte le forze politiche in campo dando vita a un pacato e intersante confronto.

L’incontro, coordinato dal direttore di CNA Piacenza, Enrica Gambazza, è stato introdotto dal presidente provinciale di CNA, Giovanni Rivaroli, che nel corso del suo intervento ha sottolineato come “il mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa rappresenti oggi circa il 93% dell’intero tessuto produttivo emiliano-romagnolo. Un mondo che ha bisogno di risposte concrete non soltanto da chi governa il nostro Paese, ma anche la nostra Regione, un mondo che rappresentiamo con orgoglio rivendicando il nostro compito di mettere sempre al centro l’impresa e gli imprenditori”.

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Dall'incontro con i dieci candidati sono emerse ricette e proposte che sembrano andare al di là degli schieramenti politici ed ideologici.
Proposte molto simili soprattutto in tema di infrastrutture, con la richiesta bipartisan della costruzione della quarta corsia dell’Autosole da Modena a Piacenza, dell’apertura del casello di Rottofreno sull’A21 e della necessità di incrementare il trasporto intermodale e su rotaia, anche per motivi ambientali.
Qualche distinguo in tema di fiscalità, con la necessità di dover fare i conti con il bilancio regionale in tema di Irap, ma con i candidati dell’attuale opposizione più propensi a proporre quei tagli fiscali non ancora realizzati.
Sostanziale vicinanza di idee anche in materia di accesso al credito, con tutti i candidati pronti a sottolineare le attuali difficoltà del mondo imprenditoriale ad ottenere finanziamenti.
Le proposte hanno messo sul tavolo l’idea di un fondo regionale di garanzia, il potenziamento dei Confidi ma anche agevolazioni per le start up, per i giovani e per chi avvia un’attività imprenditoriale in zone disagiate.

Pubblicato il 20 gennaio 2020

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Economia locale, il 2019 è stato a due facce per l’occupazione

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Il rapporto previsionale di ottobre 2019 elaborato da Prometeia prospetta per l'Emilia-Romagna una crescita del PIL per il 2019 pari allo 0,5% e una parziale ripresa nel 2020 (+1,1%). Nonostante il rallentamento, l’Emilia-Romagna si prospetta al vertice delle regioni italiane per capacità di crescita nel 2019 e lo sarà anche nel 2020, insieme al Veneto, ma staccando più nettamente la Lombardia. La crescita dei consumi, già bassa, rallenterà solo lievemente nel 2019 (+0,7%), per riprendersi nel 2020, con una crescita dell’1,1%, in linea con quella del PIL. Gli investimenti fissi lordi trainano la crescita della domanda interna nonostante il rallentamento del ciclo, ma nel 2019 la crescita rallenterà bruscamente (+2,9%) e la fase di incertezza ne conterrà la dinamica al 2,6% nel 2020. La dinamica delle esportazioni regionali, nonostante la debole crescita del commercio mondiale, resta sostenuta nel 2019 (+5,0%). La tendenza positiva dovrebbe risultare più contenuta nel 2020, con un aumento di solo l’1,8% delle vendite all’estero. Per quanto riguarda i settori, nel 2019 la crescita si riduce sensibilmente nel settore industriale, in misura più contenuta nei servizi, mentre accelera nelle costruzioni. In dettaglio, la crescita del valore aggiunto reale prodotto dall’industria si ridurrà sensibilmente nel 2019 (+0,3%). La tendenza positiva sarà prontamente ripresa nel 2020 (+1,7%). Il valore aggiunto delle costruzioni nel 2019 dovrebbe registrare una crescita sensibilmente più sostenuta e pari al 3,9%. Nel 2020 la nuova tendenza positiva proseguirà solo più contenuta (+2,9%). Infine, la dinamica del valore aggiunto del settore dei servizi subirà un ampio rallentamento nel 2019, quando scenderà allo 0,3%. La tendenza positiva dovrebbe però proseguire nel 2020 (+0,8%).
Secondo il rapporto previsionale di ottobre 2019 elaborato da Prometeia, le forze lavoro cresceranno nel 2019 (+1,3%), molto meno nel 2020 (+0,2%). Il tasso di attività, calcolato come quota sulla popolazione presente totale, si porterà al 48,7% nel 2019 e si manterrà a questo livello anche nel 2020. Il tasso di occupazione raggiungerà il 46,1% nel 2019 e dovrebbe giungere al 46,3% nel 2020. Il tasso di disoccupazione, che era pari al 2,8% nel 2007 ed era salito all’8,4% nel 2013, nel 2019 si attesterà al 5,2% e al 5,0% nel 2020.

Unioncamere Emilia-Romagna ha diffuso i dati sulla natalità e mortalità delle imprese nella regione Emilia-Romagna con riferimento al terzo trimestre 2019, elaborando i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio della regione. Le imprese registrate in Emilia-Romagna sono risultate 453.296 a fine settembre, 613 in più (+0,1%) rispetto al termine del secondo trimestre. Nel trimestre, le iscrizioni (4.895) sono lievemente aumentate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le cessazioni (4.315) sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto allo stesso trimestre del 2018. Le imprese attive a fine settembre erano 401.637, ovvero 2.875 in meno (-0,7 %) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. La perdita subita dalla base imprenditoriale regionale è quasi raddoppiata rispetto a quella riferita allo stesso trimestre dello scorso anno (-1.580 unità, - 0,4%). La tendenza alla riduzione delle imprese attive anche nel terzo trimestre dell’anno prosegue ininterrotta dal 2012. La base imprenditoriale regionale si è ridotta in tutti macro settori, più rapidamente in agricoltura, in misura più contenuta nell’industria e nelle costruzioni e solo lievemente nell’aggregato dei servizi. In dettaglio, nell’insieme del commercio all'ingrosso e al dettaglio e della riparazione di autoveicoli e motocicli accelera sensibilmente l’ampia flessione delle imprese (-1.689 unità, -1,9%). La base imprenditoriale dell’agricoltura, silvicoltura e pesca si riduce di 1.184 unità (-2,2%). Nell’industria lasciano 589 imprese con un’accelerazione della tendenza negativa che giunge a -1,3%. Le imprese delle costruzioni perdono 555 unità (-0,8%). Un ulteriore segno negativo è dato dall’abbandono di 304 imprese del settore del trasporto e magazzinaggio (-2,2%). Segnali positivi vengono solo dagli altri settori dei servizi, i principali giungono dalle imprese dell’immobiliare (229 unità, +0,9%), quindi dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+242 unità, +1,5%) e infine dall’aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+228 unità, +1,9%). Spicca la rapidità della crescita delle attive dell’istruzione (+3,6%) e della sanità e assistenza sociale (+3,2%), ambiti nei quali lo stato del settore pubblico ha lasciato ampi spazi all’imprenditoria privata. Per quanto riguarda la forma giuridica, la riduzione della base imprenditoriale è stata determinata dall’andamento negativo delle ditte individuali (-3.267 unità, -1,4%) e dalla riduzione più rapida delle società di persone (-2.147 unità, -2,8%) risultata la più ampia degli ultimi dieci anni. Queste ultime risentono in negativo dell’attrattività della normativa sulle società a responsabilità limitata, che sostiene invece il forte aumento tendenziale delle società di capitale (+2.697 unità, +3,0%).

IL QUADRO ECONOMICO LOCALE

Le imprese registrate nella provincia di Piacenza al 30 giugno 2019 sono 29.167, di cui 26.087 risultano attive. La movimentazione anagrafica del primo semestre dell’anno rileva 843 nuove iscrizioni, mentre le imprese cessate sono 1.100 e il saldo che ne consegue risulta negativo per 257 unità. Se si considerano le cessazioni esclusivamente “congiunturali” e quindi si escludono dal conteggio le chiusure disposte con provvedimenti d’ufficio, lo scarto negativo si riduce a 216 unità. Lo stock delle imprese registrate al 30 giugno 2019 risulta diminuito rispetto alla consistenza rilevata nel corrispondente periodo del 2018. Le contrazioni più significative fanno capo ai settori dell’agricoltura (-129 unità), del commercio (-109) e delle costruzioni (-48). Riscontrano un lieve calo anche le imprese del settore dei trasporti e magazzinaggio (-15) e del comparto manifatturiero (-14). Segnali positivi, invece, per i servizi di alloggio e ristorazione e per il noleggio e servizi alle imprese (+19). Per quanto riguarda la forma giuridica delle imprese, i dati evidenziano un andamento positivo per le società di capitale (+0,88%), mentre sono risultate in flessione le imprese individuali ( -1,28%) e le società di persone (-1,11%).
Prendendo in esame alcuni elementi connotativi delle imprese che hanno sede nel territorio provinciale, possiamo ricavare un’immagine più dettagliata del tessuto economico locale. Si rileva un nuovo calo del numero delle imprese artigiane, che contano 8.027 unità e costituiscono il 27,5% sul totale delle imprese registrate. Risultano ancora in crescita le attività gestite da imprenditori stranieri. Il nucleo delle imprese straniere è costituito da 3.425 realtà aziendali e rappresenta una quota pari all’11,7% dell’intero sistema imprenditoriale piacentino. Le imprese femminili che operano nella nostra provincia si attestano a 6.274 e rappresentano il 21,5% rispetto alla totalità delle imprese registrate. Le imprese giovanili, pari a 1.961, costituiscono il 6,7% sul totale delle imprese registrate.
Il rapporto congiunturale della Regione Emilia-Romagna di ottobre analizza i dati sul lavoro nella Regione, provincia per provincia. Con riferimento a Piacenza, emerge che dopo la crescita di 1502 posizioni di lavoro nel primo trimestre 2019, nel secondo trimestre si rileva una frenata con un saldo di sole 66 nuove posizioni. E’ interessante invece il movimento che riguarda i giovani: nel 2018 sono stati 1980 i contratti di apprendistato rispetto ai 1598 dell’anno precedente; gli avviamenti di giovani tra i 15 e i 24 anni sono stati, sempre nel 2018, 12.096, in salita rispetto al 2017 (11.412).

Pubblicato il 19 gennaio 2020

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