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Notizie Varie

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Con Cristo per una vita piena, non per sopravvivere

Il vicario generale mons. Luigi Chiesa alla Festa di San Corrado

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Atmosfera surreale, strade semideserte... In questa situazione la parrocchia di San Corrado ha celebrato, nella mattina di domenica 23 febbraio, la festa del santo a cui è dedicata la chiesa di via Lanza a Piacenza. Infatti in questa domenica il coronavirus irrompe anche nelle chiese dove la comunione eucaristica viene distribuita solo sulle mani, l’assemblea dei fedeli non viene invitata a fare lo scambio di pace e le acquasantiere sono svuotate.

Una domanda fondamentale
“Vivere per sopravvivere o per una vita piena?”. È l’interrogativo fondamentale che ha proposto il vicario generale mons. Luigi Chiesa presiedendo l’eucaristia nella festa patronale della parrocchia cittadina.
In una liturgia, caratterizzata dalla sobrietà, concelebrata con il parroco don Paolo Cignatta e assistita dal diacono Giovanni Marchioni, mons. Chiesa ha posto questa domanda partendo dalla vita di San Corrado.
San Corrado1“Nell’esistenza del santo Patrono è avvenuto un cambiamento forte e radicale - ha affermato il Vicario generale - dopo una accusa ingiusta per incendio nei confronti di un poveraccio, Corrado si assume le responsabilità del fatto. Una decisione forte che significa la rinuncia ai suoi averi per risarcire i danneggiati. Non solo, il santo decide di consegnarsi, oltre che alla giustizia, totalmente al Signore iniziando un cammino come pellegrino ed eremita, vivendo nella penitenza, nella preghiera e nella carità”.
Per mons. Chiesa l’importanza di saper prendere delle decisioni forti si accomuna alle espressioni della liturgia della Parola: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo” dal libro del Levitico, “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” dal Vangelo di Matteo.

Un nuovo rapporto con Dio
Tutto ciò significa per don Luigi entrare in un rapporto buono, pieno di tenerezza con Dio. “In questi giorni - ha continuato il sacerdote - dove nascono sentimenti di paura e tristezza, la preoccupazione di fondo è quella una vita piena o è semplicemente cercare di sopravvivere? Come si può vivere con il terrore della morte senza amare veramente la vita?”. Queste le domande che ha fatto risuonare nel cuore dei presenti il Vicario generale, mettendo in rilievo come il vivere solamente per sopravvivere è una scelta di morte.
“I programmi sociali, politici, anche certe sottolineature delle religioni - ha aggiunto don Luigi - propongono tutte misure di sopravvivenza, come se il problema fondamentale sia quello di sopravvivere al disastro ecologico, alle malattie, alla depressione, agli incidenti, al terrorismo e oggi al coronavirus”.
Per il Vicario generale dobbiamo reimparare a scegliere la vita come è successo a san Corrado, riscoprendoci rigenerati dal Padre e capaci di un cuore che risponde all’amore di Dio alle esigenze dei fratelli.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 24 febbraio 2020

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Grande festa alla scuola di Borgotrebbia per la nuova lavagna multimediale

 

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Grande festa alla scuola elementare XXV Aprile di Borgotrebbia per l’arrivo nella classe terza della Lim (lavagna interattiva multimediale), donata dalla Banca di Piacenza, e del computer per farla funzionare, acquistato grazie alla generosità dell’Autoscuola Stadio. Gli alunni di tutte le classi hanno riservato una calorosa accoglienza ai rappresentanti dell’Istituto di credito (il vicedirettore generale Pietro Boselli e la titolare della filiale di Gossolengo Annalisa Repetti) e dell’Autoscuola (Filippo e Giuseppe Albasi), all’assessore comunale Jonathan Papamarenghi, alla nuova dirigente Domenica Portoghese (che ha appena raccolto il testimone da Ludovico Silvestri, anch’egli presente), al presidente del Consiglio di circolo Giancarlo Gerosa, alle rappresentanti dei genitori. Dopo un messaggio di benvenuto e di ringraziamento letto da una bambina a nome di tutti i compagni, ha preso la parola la coordinatrice del plesso scolastico Silvia Borlenghi: «La banca del nostro territorio - ha sottolineato - ha risposto a una necessità della nostra scuola, che è parte del territorio di cui la Banca di Piacenza dimostra di essere amica con la sua azione quotidiana a sostegno dello stesso. Un grande ringraziamento va anche ai titolari dell’Autoscuola Stadio e alla maestra Wanda, alla cui costanza dobbiamo il raggiungimento dell’obiettivo».
Il vicedirettore dell’Istituto di credito Pietro Boselli ha ringraziato dell’accoglienza e delle significative parole riferite al territorio e al ruolo della banca locale pronunciate dalla dott. Borlenghi. «Grazie alla Banca di Piacenza, sempre molto sensibile alle esigenze del territorio, e all’Autoscuola Stadio: a entrambi il merito di aver dato una risposta nel caso in cui non arrivano le istituzioni», ha rimarcato l’assessore Papamarenghi, che si è complimentato con il personale della scuola per il lavoro portato avanti al fine di dotare tutte le classi degli strumenti utili ad offrire un percorso educativo al passo con le nuove tecnologie. Il taglio del nastro per la Lim e il computer è stato suggellato da un canto degli alunni (agevolati dall’animazione e dalla musica trasmesse attraverso la nuovissima lavagna multimediale) che hanno intonato un «Grazie di cuore!» per un dono speciale. La preside dott. Portoghese ha poi svolto una breve dimostrazione sulle possibilità di utilizzo della Lim coinvolgendo gli alunni, che hanno dimostrato grande entusiasmo per il nuovo strumento didattico.

Pubblicato il 24 febbraio 2020

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Una viticoltura sempre più sostenibile

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Nell’ambito della ricerca di una viticoltura sempre più sostenibile, Cantina Valtidone ha organizzato nei giorni scorsi presso la saletta dell’enoteca di Borgonovo un incontro di approfondimento sulla tematica della viti resistenti, un particolare incrocio tra varietà coltivate e americane, con almeno il 90% del genoma proveniente dalla varietà coltivata, selezionate dai Vivai Cooperativi Rauscedo già dal 1998 in collaborazione con l’Università di Udine, e che si stanno oggi rapidamente diffondendo in Europa.
Queste nuove varietà hanno la caratteristica della resistenza alle malattie fungine che gli deriva dal “genitore” americano, fornendo quindi una serie di particolari vantaggi: prima di tutto una netta riduzione dell’uso dei fitofarmaci, la tutela della salute degli operatori e dei cittadini, il miglioramento della sostenibilità ambientale e della salubrità del prodotto finale. E, ancora, la riduzione dei costi di produzione, l’incentivo allo sviluppo di una coltivazione biologica, la riduzione del consumo idrico e del compattamento del suolo e, non ultimo, una risposta concreta al cambiamento climatico.
A presentare quella che è stata definita come “una selezione genetica naturale” è stato il Dottor Davide Sordi dei Vivai Rauscedo (Pordenone), insieme al Professor Roberto Miravalle, agronomo e docente universitario. Ad oggi, gli incroci con viti americane non sono ovunque autorizzati, ad esempio in Emilia Romagna sono permessi solo per ragioni di studio, ma come è stato sottolineato il tema è oggi particolarmente dibattuto per le diverse implicazioni che, come visto, questa pratica interessa.
Al termine dell’incontro, a cui hanno partecipato diversi consiglieri di Cantina Valtidone, oltre all’agronomo Dott.ssa Sara Monaco e all’enologo Dott. Francesco Fissore e al Dottor Andrea Poggi di Coldiretti, è stato possibile degustare – con la guida di Massimo Ghezzi della Fisar - una decina di tipologie di vini prodotti da questi nuovi ibridi nei vigneti sperimentali dei Vivai Cooperativi Rauscedo in microvinificazione come prove strumentali: tra questi particolarmente interessante è risultato il vino Soreli, che è un incrocio tra Tocai friulano e una varietà americana.
I rappresentanti di Cantina Valtidone ringraziando gli intervenuti e i relatori dell’incontro, hanno ribadito il grande impegno della azienda vitivinicola sui temi della sostenibiltà ambientale e dell’innovazione, sempre in un’ottica di conservazione della tradizione del territorio.

Pubblicato il 22 febbraio 2020

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Sentiero del Tidone, terminati i lavori di ripristino lungo il percorso

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"Finalmente il Sentiero del Tidone è stato interamente ripristinato e può essere percorso senza problemi". Questo, in sostanza, il messaggio dell'associazione “Sentiero del Tidone” relativamente all'intero percorso di 69 chilometri che costeggia l'omonimo torrente. "Il tempo durante l'ultimo periodo ha favorito diversi interventi che hanno avuto come obiettivo il ripristino completo dei tratti danneggiati dall'ingrossamento del torrente avvenuti in novembre. Adesso il percorso può essere percorso senza difficoltà e sono stati messi in sicurezza alcuni punti in modo che il percorso può essere eseguito a piedi, in bicicletta e a cavallo".
"In questi contesti e in questi momenti di difficoltà emerge la vera natura e lo spirito dell'associazione - dichiara il presidente Daniele Razza - e tutto questo ha un nome e cognome: Mario Capucciati. È lui che ha ideato ed è stato fondamentale, insieme al Consorzio di Bonifica di Piacenza, nella fase iniziale di questo progetto: a distanza di otto anni è stato ancora lui a capitanare tutti gli interventi eseguiti in questo periodo. A lui va il nostro grande grazie per essere sempre presente ed attivo ogni giorno e ogni volta che si presenta un problema perché, ricordiamo, la manutenzione del Sentiero non si svolge solo durante i numerosi tagli che si effettuano durante l'intero anno ma anche a seguito di erosioni del percorso che si presentano purtroppo in maniera sempre più numerosa. A questo aggiungiamo anche la manutenzione dei pannelli e dei cartelli presenti lungo il sentiero che annualmente viene regolarmente eseguita. Doveroso citare anche gli altri associati che hanno aiutato in queste manutenzioni e ripristini, in particolare quelle fatte nell'ultimo periodo: tutti coloro che si sono rimboccati le maniche durante il 2019 verranno premiati nella cena sociale che si svolgerà prossimamente”.
“Il 2020 sarà un anno importante per il sentiero: diversi sono i progetti in cantiere che speriamo possano vedere la luce già durante l'anno. Chi fosse interessato ad entrare a far parte dell'associazione è invitato a mandare un'email al nostro indirizzo di riferimento
info [AT] sentierodeltidone [DOT] it” - conclude il presidente Razza.

Pubblicato il 24 febbraio 2020

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Dalla Regione oltre 3,4 milioni per abbattere il costo dei prestiti per le imprese agricole

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Prestiti bancari meno cari per le imprese agricole emiliano-romagnole grazie al sostegno finanziario della Regione. Lo prevede un bando approvato dalla Giunta di Viale Aldo Moro che mette a disposizione un “tesoretto” di 3,4 milioni di euro per la concessione di contributi in conto interessi per alleggerire il costo dei finanziamenti a breve e a medio termine concessi dagli istituti di credito per far fronte alle spese varie legate all’ordinaria gestione aziendale (acquisto di concimi, sementi, carburanti, affitto terreni, ecc.) fino alla vendita dei prodotti. Una significativa iniezione di risorse che, in base ad una prima stima, consentiranno di attivare un volume complessivo di investimenti pari a circa 220 milioni di euro, indirizzata alle imprese agricole con particolare riferimento a quelle che nel biennio 2018-2019 hanno beneficiato di contributi per danni da calamità e/o aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari, oltre a quelle condotte da giovani con meno di 41 anni di età o situate in zone svantaggiate (come ad esempio quelle montane). La dotazione finanziaria del bando - che si avvale dell’intermediazione degli Agrifidi, gli organismi che assistono le imprese agricole nei rapporti con il sistema bancario - è articolata in due tranche: la prima, di importo pari a 1 milione di euro, è destinata al concorso nel pagamento degli interessi sui prestiti a breve (fino a 12 mesi); la seconda e più sostanziosa tranche di 2,4 milioni di euro sarà invece utilizzata per l’erogazione dei contributi sui prestiti a più lunga scadenza (da 12 fino a 36 mesi) fino ad massimo di 800 mila euro per ciascun anno del triennio 2020-2022. Le domande di contributo vanno presentate entro il 30 aprile 2020 all’Agrifidi di appartenenza e all’istituto bancario prescelto utilizzando l’apposita modulistica allegata alla delibera di approvazione del bando. La ripartizione tra gli organismi di garanzia del plafond di risorse a disposizione sarà effettuata in base all’ammontare delle richieste pervenute agli stessi Agrifidi.
L’importo dei prestiti varia da un minimo di 6 mila ad un massimo di 150 mila euro per azienda nel caso del credito a breve termine e da 12 mila a 500 mila euro per il credito a medio termine. L’ammontare dei finanziamenti richiesti da ciascuna azienda è invece calcolato in base a determinati parametri aggiornati annualmente che fanno riferimento al tipo di coltivazione o al numero dei capi allevati in azienda. L’abbattimento del tasso di interesse reso possibile dal contributo regionale varia a seconda della tipologia del finanziamento bancario e dell’identikit delle imprese agricole. Per i prestiti a breve si va da un minino di 1,30 punti percentuali in meno rispetto ai tassi ordinari di mercato per la generalità delle aziende fino ad un massimo di 1,50 punti per le imprese guidate da giovani under 41 e quelle situate in zone svantaggiate. Taglio dei tassi fisso di 1,60 punti per i prestiti da 12 a 36 mesi di durata. L’istruttoria delle domande è affidata agli stessi Agrifidi, che dovranno approvare le graduatorie finali entro il 31 maggio prossimo. Per stabilire l’ordine di ammissibilità delle richieste nel caso dei prestiti di breve durata saranno applicati nell’ordine i seguenti criteri di priorità: imprese che nel biennio 2018-2019 hanno beneficiato di contributi per danni da calamità e/o aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari; imprese condotte da giovani o situate in zone svantaggiate. Invece nel caso del credito a medio termine l’ordine di precedenza è determinato dal punteggio complessivo calcolato dalla somma dei seguenti parametri: aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari (5 punti); imprese che hanno beneficiato nel biennio 2018-2019 di contributi per danni da calamità (4); imprese giovanili (2) o ricadenti in zone svantaggiate (1). Nessun punto negli altri casi. A parità di punteggio viene data la precedenza all’ordine di presentazione delle domande.             
Per candidarsi ad ottenere i contributi le imprese devono esercitare in forma prevalente l’attività agricola, essere iscritte all’apposita sezione della Camera di commercio e all’Anagrafe regionale delle aziende agricole. Inoltre devono presentare un bilancio o conto economico in equilibrio e essere in regola con i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali. Gli aiuti saranno concessi con la formula de minimis, cioè con un tetto di 20 mila euro nell’arco dell’ultimo triennio per ogni singola azienda.

Pubblicato il 22 febbraio 2020

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