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Notizie Varie

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Natale Pietro eletto presidente provinciale delle Acli

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Nel Seminario Vescovile di Piacenza, nei giorni scorsi, si è riunito il Consiglio Provinciale della ACLI, nominato dal recente Congresso del 19 ottobre che ha eletto all’unanimità il nuovo Presidente provinciale delle ACLi nella persona di Pietro Natale, attuale Direttore di Enaip Piacenza. Il nuovo Presidente ha proposto la composizione del nuovo Ufficio di Presidenza, per i prossimi quattro anni, pienamente condiviso ed accolto dal Consiglio, che risulta essere:

Roberto Agosti, vice presidente vicario;

Paolo Rizzi, vice presidente;

Gianmarco Marchettini, responsabile amministrazione;

Carlotta Benatti, responsabile sviluppo associativo;

Mariangela Cappelletti, segretario;

Sara Losi, responsabile progettazione.

Il Presidente Natale, dopo aver ringraziato il Presidente uscente Alessandro Candido ed il Consiglio, ha illustrato le linee di programma da avere a riferimento nei prossimi quattro anni, linee ispirate a tre importanti documenti: la Costituzione Italiana, le Encicliche di Papa Francesco Laudato sia e Fratelli tutti e lo Statuto delle ACLI. Tra i principali obiettivi da perseguire ha indicato: la lotta alla povertà, alle disuguaglianze, alla precarietà ed ai fenomeni di devianza, con particolare attenzione alle donne, giovani e lavoro.
Ha garantito il pieno sostegno alle famiglie ed alle persone più fragili, con una particolare attenzione alla dignità della persona, alla solidarietà ed alla difesa dei più deboli. Ha altresì confermato la partecipazione delle ACLI alle iniziative a favore della pace e la solidarietà tra i popoli ed a sostenere con vigore la tenuta delle strutture democratiche del Paese, mantenendo viva la coesione sociale e favorendo la democraticità delle strutture partitiche, per esercitare pienamente i doveri di cittadinanza e la partecipazione diretta dei cittadini. Ha evidenziato la necessità di condividere e partecipare, con tutto il mondo dell’associazionismo e del volontariato, alla progettazione del futuro della nostra Comunità, per dare speranza e prospettive alle nuove generazioni.

Ha esaminato in dettaglio sia il mercato del lavoro locale che i principali aspetti sociali della nostra Comunità, evidenziando i principali punti critici a cui dedicare attenzione ed impegno come ACLI e come azione congiunta ed integrata dei propri servizi (CAF, Patronato ed Enaip), mettendo in atto diverse misure interne finalizzate a sostenere la tenuta ed il rafforzamento dei Circoli, a ricercare una maggiore integrazione interna per garantire l’erogazione coordinata di “pacchetti” di servizi ai quasi 10.000 utenti delle strutture ACLI e ad alimentare i momenti di collaborazione con la Chiesa e le Associazioni cristiane, gli Enti pubblici, la Cooperazione sociale, il Terzo settore, il Volontariato ed il Sindacato.

Nella foto, Natale Pietro nuovo presidente provinciale delle Acli.

Pubblicato il 31 ottobre 2024

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MyMentor, un'esperienza pilota unica

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MyMentor inizia con il botto il suo decimo anno di vita: è infatti record di domande di ammissione, che raggiungono quota 168, rendendo necessaria una selezione, e 17 nuovi Mentor, di cui 2 legati al dottorato Agrisystem.

Usando le parole del co founder Max Traversone che ha snocciolato questi e altri dati del progetto durante il kickoff meeting del 29 ottobre «la famiglia sta crescendo» e lo fa mantenendosi nel solco dell’idea iniziale che ha mosso le professoresse Elena Zuffada e Franca Cantoni quando lo idearono insieme a una manciata di alumni (presenti anche all’avvio di questa nuova edizione), ovvero creare un abito sartoriale, customizzato sulle esigenze di ciascuno studente: «abbiamo cominciato con 5 mentor e 5 mentee, pensando di offrire un percorso differenziante all’interno dell’attività formativa degli studenti di Economia» ha ben spiegato Cantoni: «Ritrovarci oggi così numerosi ci conferma nella validità della nostra scommessa. Ma non ci fermiamo: con careERhub cercheremo di ampliare ulteriormente il nostro bacino di mentor e mentee, puntando a percorsi di sviluppo sostenibile e inclusivo».

Un esempio anche per altri Atenei

Il preside Marco Trevisan ha ricordato come questa sia «l’ottava edizione per gli studenti di Scienze agrarie, alimentari e ambientali: quando ci fu proposto, aderimmo immediatamente al progetto, che si è rivelato da subito estremamente qualificante per gli studenti, affiancati in maniera personale a professionisti esperti che sanno guidarli e consigliarli».
«Un’esperienza arricchente per tutti, un vanto di questa sede» ha ricordato il professor Paolo Flavio Mondini, intervenuto per la facoltà di Economia e Giurisprudenza in rappresentanza del preside Marco Allena. Del resto, ha ricordato il direttore della sede di Piacenza e Cremona Angelo Manfredini: «anche il Rettore professoressa Beccalli, ha definito MyMentor un progetto visionario per la sua capacità di essere un’ esperienza pilota unica» guardata come esempio anche da altri atenei.
«Un grazie sentito – ha concluso Manfredini - a chi ci lavora con dedizione da anni, ai mentor, ma anche agli studenti che hanno saputo approfittare di questa opportunità unica».

110 coppie di mento-mentee

Dopo gli interventi dei co-founder Giuseppe Ghittoni («voi ragazzi riceverete molto, ma potrete anche dare molto ai vostri mentor. Sarà un’esperienza win win») e Giulio Drei, che ha illustrato la piattaforma di MyMentor, strumento essenziale per sfruttare al massimo tutte le potenzialità e i servizi che negli anni si sono evoluti, è stato l’effervescente Fabrizio Capocasale, coordinatore del programma, a snocciolare i nomi di mentor e mentee che andranno a costituire le nuove 88 coppie formatesi quest’anno nel campus di Piacenza, a cui si aggiungeranno quelle di Cremona, dove il kickoff meteting si terrà il prossimo 6 novembre, per raggiungere la quota complessiva record di 110 coppie di mento-mentee.
«Un’edizione importante che ci ha visti partecipi nello sviluppo e nella crescita di un percorso formativo unico in Italia di cui siamo fieri come Alumni di contribuire a portare avanti; un’edizione importante perché vede l’ingresso tra i mentee dei dottorandi di ricerca e l’avvio di una grossa novità, MyMentor 2030, un nuovo percorso finanziato dalla rRegione Emilia Romagna che contribuirà a costruire valore non solo con i nostri laureandi ma anche con coloro che hanno già iniziato un’attività, per valorizzare il loro talento. Un’altra novità è un percorso interamente in inglese, per venire incontro agli studenti internazionali, sia a Piacenza che a Cremona».

Pubblicato il 31 ottobre 2024

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Un nuovo mezzo di trasporto disabili per la Pubblica Valtrebbia

Mezzo disabili Pa Valtrebbia 


La Pubblica Assistenza e Soccorso Valtrebbia nella propria sede a Travo ha inaugurato un nuovo automezzo per il trasporto disabili alla presenza del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che ha finanziato l’acquisto, Roberto Reggi accompagnato da Luigi Salice. Sono intervenute la sindaca di Travo Roberta Valla, la sindaca di Coli Ester Pugni, il comandante della Stazione dei Carabinieri di Rivergaro Roberto Guasco, Giuseppe Magistrali dell’Ausl di Piacenza e Marco Grazioli, direttore sanitario dell’associazione. Il vicepresidente della Pubblica Valtrebbia Matteo Sozzi, dopo aver motivato l’assenza del presidente Fiorenzo Bonetti, ha ringraziato la Fondazione a nome dei pazienti cha hanno usufruito dei 1500 accompagnamenti effettuati nel corso dell’ultimo anno. Sempre di più la Pubblica Assistenza è chiamata a rispondere a richieste di trasporto presso ospedali o studi medici da parte di persone anziane, disabili o in situazione di fragilità sociale.
I circa 100 volontari sono quotidianamente impegnati in questa attività e al contempo garantiscono i servizi in convenzione dell’emergenza 118 e dei trasporti inter-ospedalieri. Reggi ha quindi elogiato la meritoria opera dei volontari, sottolineando la qualità del servizio offerto, seguito dagli amministratori locali, da Magistrali e dal luogotenente Guasco. La cerimonia ha avuto anche un fuori programma: appena prima del taglio del nastro è stata consegnata a sorpresa una targa di ringraziamento a Lodovico Albasi che per 15 anni è stato sindaco di Travo.

Pubblicato il 29 ottobre 2024

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Ucid: intelligenza artificiale e sostenibilità ambientale, sociale, economica

ucid

Nel salone del Circolo dell’Unione, il 28 ottobre, gremito da una platea interessata ed attenta, ed alla presenza di alcune autorità cittadine (tra cui il  Prefetto di Piacenza, dott. Paolo Ponta), Manlio d’Agostino Panebianco, docente a corsi universitari di Cyberanalysis & Data Protection, membro del BASC Università Milano Bicocca, accreditato all’European Data Protection Board EDPB’s Support Pool of Experts, Membro del Comitato di Presidenza e Direttore del Dipartimento “AI & Social-Economic Sustainability” di E.N.I.A. (Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale) e Membro del Comitato Scientifico di Federprivacy, ha parlato della relazione tra “Artificial Intelligence e sostenibilità ambientale, economica, sociale”.
La conferenza promossa ed organizzata dall’UCID (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), è stata introdotta dal presidente della locale sezione, dottor Giuseppe Ghittoni, è stata sviluppata dal relatore in modo interattivo con i partecipanti, evidenziando l’importanza non solo di comprendere l’evoluzione tecnologica, ma soprattutto di essere consapevole di quali siano le opportunità ed i rischi.

D’Agostino Panebianco ha evidenziato come «il binomio Intelligenza Artificiale e sostenibilità non può che essere inquadrato in una strategia G-Local (come illustrato da Zygmunt Bauman), in cui è necessario considerare tanto le caratteristiche e le specificità del contesto territoriale delle singole realtà locali, quanto le evoluzioni del contesto internazionale», continuando attraverso una disamina dei cambiamenti in corso (molto interessante, la considerazione sulla modificazione del modello decisionale e delle relative responsabilità). Una particolare attenzione l’illustre relatore l’ha voluta porre sull’antropocentrismo che non può essere un obiettivo»: una provocazione che trova il fondamento su una considerazione tecnica. Infatti, il relatore ha ricordato come «non bisogna dimenticare, che in economia un obiettivo potrebbe anche non essere raggiunto, ponendo grandi questioni di carattere sociale e del rispetto della dignità della persona umana; al contrario, porla al centro, deve essere adottato come “metodo costante ed imprescindibile».

L’analisi del relatore, è proseguita con una disamina delle cosiddette Smart-IoT: «l’Intelligenza Artificiale offre la possibilità orientare in modo corretto l’impiego degli IoT, rendendoli smart-IoT, utilissimi nella gestione della sicurezza sul lavoro, al fine di prevenire gli incidenti, e quindi salvare vite umane, ma anche garantendo un miglior ben-essere . Inoltre possono supportare i modelli di compliance e di legalità, favorendo la prevenzione della commissione di reati; ed ancora, aumentando la tempestività decisionale, che pur richiedendo un cambiamento dei modelli tradizionali, possono consentire all’imprenditore o al manager di assumere decisioni maggiormente consapevoli, in un tempo ridotto».
Prima di lasciare spazio alle domande, Manlio d’Agostino Panebianco ha voluto sottolineare come «il grande dinamismo degli argomenti trattati non può portare ad alcuna conclusione, poiché sarebbe sbagliato pensare di mettere un punto ed a capo: al contrario, (“richiamando l’Infinito” di Giacomo Leopardi) bisogna volgersi oltre “questa siepe, che da tanta parte, dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”, per continuare ad essere un attore di questo cambiamento, senza divenirne solo uno spettatore passivo».
Nonostante i numerosi richiami e citazioni, il relatore avendo voluto adottare un linguaggio semplice e chiaro, è stato molto apprezzato dalla platea, ed anche il presidente Ghittoni ha ricevuto numerose manifestazioni di gratitudine con l’invito a rinnovare tali incontri, perché molto interessanti e costruttivi.
A margine della conferenza, il relatore ed i partecipanti hanno degustato alcuni piatti della cucina locale, continuando in modo del tutto informale, il dialogo aperto con la conferenza.

Pubblicato il 30 ottobre 2024

Nella foto, da sinistra il presidente del Circolo dell’Unione che ha ospitato l’incontro Stefano Sfulcini, il relatore Manlio D’Agostino Panebianco, il Presidente della sezione UCID Giuseppe Ghittoni.

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Inaugurato il parco agrovoltaico della Cattolica, al via la comunità energetica rinnovabile

Benedizione 1

Il parco agrovoltaico dell’Università Cattolica di Piacenza è realtà. Dopo sei anni dal convegno di aprile 2018, in cui si parlò per la prima volta di quella che all’epoca era solo un’idea, il progetto di sostenibilità ambientale è stato realizzato in un’area di proprietà dell’università, lungo strada dell’Anselma, e presentato, nel pomeriggio di lunedì 28 ottobre, alla presenza del rettore dell’ateneo Elena Beccalli. Nel parco trovano spazio 768 pannelli fotovoltaici. La benedizione del parco agrovoltaico, impartita dal vescovo mons. Adriano Cevolotto, ha preceduto l’incontro, tenutosi nell’Auditorium “Mazzocchi”. “Canto di lode e benedizione per far sì che le nostre opere possano contribuire al bene per noi e per le future generazioni, che ci renda custodi di queste risorse e non solo consumatori”, ha detto il Vescovo.

Beccalli: “Progetto che si lega alle corde della Laudato Si’”

“È un progetto estremamente innovativo che esprime tutto il potenziale di questa università – le parole del rettore Beccalli ai microfoni dei cronisti –. Va a combinare gli aspetti tipici della facoltà di scienze agrarie con elementi di tecnologia all’avanguardia per la produzione di energia rinnovabile. E quindi è anche nelle corde di quello che l’ateneo, nel suo complesso, porta avanti in termini di sostenibilità ambientale. L’idea, come già accade nella facoltà di Economia e Giurisprudenza di Piacenza, è di avere un sistema produttivo economico agricolo orientato alla sostenibilità. (Il progetto, nda) è anche nelle corde della Laudato Si’ di Papa Francesco, che mette la cura del Creato e uno sviluppo integrale che tenga conto delle varie dimensioni anche sociali al centro del sistema economico”.

impianto

La comunità energetica

Il progetto segna la nascita della comunità energetica rinnovabile creata dall’Università Cattolica e dalla Fondazione EduCatt, costituita ufficialmente lo scorso 25 luglio, la prima in Italia creata da una università. Il prossimo obiettivo, come fu detto in occasione della firma, sarà estendere la comunità energetica alla casa circondariale di Piacenza, alla diocesi di Piacenza-Bobbio e all’Opera Pia Alberoni. La nascita della comunità energetica è, commenta il rettore Elena Beccalli, “un modo per rendere ancora più solidale la produzione di energia rinnovabile. Questo fa acquisire una dimensione sociale all’intero progetto, che renderà la sede di Piacenza interamente sostenibile in termini di produzione energetica. In questo senso si acquisisce un ulteriore valore, quello della solidarietà, all’interno della sede, reso possibile dagli avanzamenti tecnologici e scientifici portati avanti con i progetti della sede”.

Brianzi: “Un laboratorio didattico a cielo aperto”

Nel corso della presentazione all’Auditorium “Mazzocchi” ha preso la parola l’assessore comunale all’università e alla ricerca Francesco Brianzi, che ha sottolineato come “l’inaugurazione del parco agrovoltaico è un evento importante non solo per l’Università Cattolica, ma per l’intera comunità piacentina, perché rappresenta il segnale, forte e inequivocabile, di un’innovazione volta alla sostenibilità, alla ricerca e al rispetto dell’ambiente che incarna appieno il percorso di una città vocata a promuovere e valorizzare tutti questi elementi, l’uno a sostegno dell’altro”. Brianzi ha aggiunto: “Oggi viene restituita alla città, grazie al lavoro prezioso, alla progettualità e alla visione lungimirante dell’ateneo, un’area rimasta inutilizzata negli anni, che all’interno del campus trova una funzione a servizio del risparmio energetico, dell’economia circolare e dello sviluppo scientifico di un’offerta accademica sempre più qualificata e di alta specializzazione”. I pannelli installati, conclude Brianzi, “permetteranno di implementare nuove colture sperimentali e di mettere a disposizione degli studenti un vero e proprio laboratorio didattico a cielo aperto”.

Taglio nastro


C’è spazio per un nuovo agrovoltaico

A seguire, i saluti dei presidi delle tre facoltà dell’Università Cattolica di Piacenza. Marco Allena (Economia e Giurisprudenza) ha sottolineato che la comunità energetica rinnovabile è stata costituita come una società consortile, una formula che si adatta a realtà che hanno scopi mutualistici. Marco Trevisan (Scienze agrarie, alimentari e ambientali), alla sua ultima uscita pubblica da preside di facoltà, ha ripercorso la storia del progetto, partito nel 2018, e ringraziato tutti coloro i quali si sono impegnati per la realizzazione. “Tutto quello che può dare un incentivo alle aziende agricole va bene, ma deve essere coniugato con la massima sostenibilità ambientale”, ha detto. Pensando già al prossimo step, Trevisan ha rivelato che l’Università ha un altro spazio, vicino alla ferrovia, che potrebbe essere destinato a un nuovo parco agrovoltaico. “Dare energia a chi non ce l’ha credo sia una cosa molto importante”, le sue parole. E aggiunge: “Abbiamo anche un vitivoltaico dietro la cascina Gasparini che permette di dare 16 KW a Educatt”.

“Un’università generativa”

Domenico Simeone, preside di Scienze della formazione, ha detto che il progetto mette in luce “un’università che è bene comune, un bene per la comunità ma anche l’esito di un’attenzione di questa comunità per il nostro ateneo. È il simbolo di un’università generativa che cresce e fa crescere la città”. Simeone ha sottolineato poi il lavoro condiviso che ha portato alla realizzazione del progetto. L’ultimo intervento è stato quello di Stefano Amaducci, docente di agronomia e coltivazioni erbacee e responsabile scientifico del progetto del parco agrovoltaico, che ha illustrato le specifiche tecniche.

Francesco Petronzio

Nelle foto, l'inaugurazione del parco agrovoltaico della Cattolica.

Pubblicato il 29 ottobre 2024

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