Tumore al seno: in caso di dubbi o sintomi che possano far sospettare l’esistenza di un nodulo mammario, non esitate a chiamarci. È l’invito lanciato da Dante Palli, direttore della Breast Unit dell’Azienda Usl di Piacenza a tutte le piacentine. “Non abbiate paura, sarà nostra cura regolamentare il vostro accesso in modo che non corriate rischi di contagio. La nostra squadra continua a lavorare: portiamo avanti gli interventi, anche se a regimi ridotti, per cercare di evitare che il virus covid possa essere responsabile anche di altri danni alla nostra salute oltre a quelli che già noti. Gli operatori della Breast Unit sono a vostra disposizione”. In particolare il primario è consapevole che la sospensione precauzionale e momentanea dello screening mammografico e la netta riduzione degli accessi al Centro Salute Donna per mammografie cliniche possano creare un ritardo di diagnosi. Questa situazione non riguarda - prosegue il chirurgo senologo - soltanto l’ambito del tumore al seno. “Sembra che le patologie non correlate al corona virus siano quasi sparite. Stiamo vivendo un momento drammatico della nostra esistenza che ha subito profondi cambiamenti anche negli stili di vita. La paura del contagio e le restrizioni che ci sono state imposte per cercare di contenere la diffusione del virus e che dobbiamo assolutamente rispettare, ci hanno rinchiuso all’interno delle nostre case isolandoci dai nostri amici, spesso dai nostri cari e dalle nostre abitudini. Questo contesto ha ripercussioni evidenti. Le urgenze chirurgiche sono diminuite di circa l’80 per cento. È un fenomeno descritto nella letteratura medica: la paura del contagio fa sì che le persone non si rechino in ospedale se non in casi di estrema gravità. Il rischio che ne consegue è un ritardo di diagnosi con peggioramento degli stadi iniziali di malattia nelle patologie non covid”. Di qui l’appello alle donne: ”Non trascurate l’autopalpazione e, in caso di necessità, fate riferimento alla Breast Unit”. In questo periodo, ancora più del solito, la popolazione femminile è invitata ad avere consapevolezza del proprio seno e a non trascurarne l’osservazione costante. Ecco i consigli dell’equipe per svolgere al meglio l’autopalpazione. “Per primo, occorre cercare l’eventuale presenza di secrezione dai capezzoli, di una retrazione della cute o di un rigonfiamento della stessa. La seconda fase è la palpazione vera e propria. Nel caso di un sospetto, oltre a rivolgervi ovviamente al vostro medico di famiglia, potete fare riferimento alla Breast Unit”. Ecco i recapiti da contattare: 0523 302131 (Case manager) 0523 303809 e 0523 303815 (Centro Salute Donna) mail: breastunit [AT] ausl [DOT] pc [DOT] it
Ha anche il patrocinio dell’Amministrazione comunale, l’iniziativa “La Bottega dei Nonni” ideata dalla Casa San Giuseppe di via Morigi: una raccolta solidale di generi alimentari che nasce dalla sensibilità condivisa di alcuni anziani ospiti, dei loro familiari e degli operatori della struttura, appoggiandosi – per gli aspetti organizzativi – ai Servizi Sociali comunali, alla vicina parrocchia del Preziosissimo Sangue, alla Caritas Diocesana e alla disponibilità di alcuni residenti del quartiere. Si procederà alla raccolta dei generi alimentari destinati a sostenere le famiglie in condizioni di difficoltà economiche: chi vorrà partecipare, potrà dare il proprio contributo lasciando i prodotti nell’apposito contenitore collocato di fronte al cancello di ingresso della residenza. Successivamente, saranno preparate dal personale della Cra San Giuseppe le “borse della spesa” che verranno consegnate alla parrocchia, i cui volontari, tramite la Caritas, provvederanno a recapitare il dono ai nuclei familiari che ne hanno necessità. Anche i Servizi Sociali del Comune di Piacenza segnaleranno ai propri utenti il progetto, comunicando loro il giorno in cui, presso la chiesa del Preziosissimo Sangue, nel rispetto di tutte le normative per la sicurezza e la tutela della salute verrà distribuita gratuitamente la spesa della “Bottega dei Nonni”. All’iniziativa – che, come sottolinea il direttore della Casa San Giuseppe Claudio Boriotti, “permette agli ospiti e a noi tutti di alleggerire il pensiero dalle cattive notizie di questo periodo, mossi dalla consapevolezza che fare del bene scalda il cuore” – va il plauso del sindaco Patrizia Barbieri e dell’assessore Federica Sgorbati, “riconoscenti per l’esempio di generosità e l’umanità sincera di cui è testimonianza”, così come il ringraziamento a tutti coloro che offriranno la propria collaborazione per la buona riuscita del progetto.
Penne e quaderni a domicilio a Calendasco. L’Amministrazione comunale ha attivato il nuovo servizio in collaborazione con una cartoleria del territorio piacentino e il prezioso supporto dei volontari di Protezione civile. “La scuola non è chiusa, si è solo trasferita on line”, afferma il sindaco Filippo Zangrandi. “Le necessità di tante famiglie con studenti potranno essere soddisfatte: già dalla prossima settimana la cancelleria arriverà direttamente a casa, l’istruzione è un bene primario”. Chi è interessato può prenotare il materiale necessario entro il sabato di ogni settimana al numero 3207698852; lo riceverà entro il mercoledì successivo. In caso di urgenze potranno essere attivate anche consegne eccezionali. “Un grazie particolare – conclude Zangrandi – va al Gruppo Volontari Protezione civile Calendasco che aggiunge un ulteriore tassello all’impegno quotidiano per assicurare spesa e farmaci a domicilio, oltre che per il monitoraggio del rispetto dei divieti sugli spostamenti svolto fianco a fianco con gli amministratori comunali in supporto alle Forze dell’ordine”.
In piena emergenza Coronavirus le persone con disabilità sono costrette ad affrontare routine stravolte e una quotidianità da reinventare, affrontando grandi difficoltà legate alle limitazioni della mobilità e alla sospensione dei servizi educativi e nei centri diurni. E con essi, le famiglie. Per questo la Regione Emilia-Romagna nei giorni scorsi è già intervenuta a chiarire, facendo riferimento alle indicazioni del Governo, che la persona con disabilità nei casi strettamente necessari può uscire dal proprio domicilio per attività correlate alla propria condizione di salute (ad esempio per evitare rischi di crisi comportamentali), - a piedi o in macchina, eventualmente accompagnata da un familiare o da chi la assiste – autocertificando negli appositi moduli l’indispensabilità dell’uscita e sempre osservando le regole di distanziamento sociale. Accanto all’autocertificazione la Regione consiglia di dotarsi di certificazione medica, che le Ausl di tutta la regione stanno già rilasciando su richiesta. Ed è alle persone con disabilità e alle loro famiglie che guarda la lettera che la Regione ha inviato a tutti i Comuni, da Piacenza a Rimini, in occasione della “Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo”, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’Onu, per richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico. L’obiettivo della missiva è quello di fare il punto sulle iniziative messe in campo nell’emergenza e chiedere attenzione particolare su tutto il territorio regionale per garantire supporto e vicinanza alle persone con disabilità e alle loro famiglie, a maggior ragione dopo la sospensione, a causa delle misture restrittive di contenimento del Coronavirus, dei servizi educativi e dei centri diurni, che ha portato, per molti, all’interruzione dei percorsi educativi e scolastici e delle relazioni con i propri contesti di cura sociosanitari. Una condizione - quella della prolungata permanenza in casa - che, soprattutto per chi presenta elevate fragilità psichiche e quadri spesso associati a disturbi del comportamento, rischia di causare situazioni particolarmente complesse e difficilmente sostenibili. “Durante la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, che quest’anno cade in piena emergenza sanitaria da Coronavirus - sottolinea la vicepresidente con delega alle disuguaglianze, Elly Schlein – abbiamo voluto invitare tutti i Comuni a riflettere insieme a noi sulla condizione di difficoltà e a volte di isolamento in cui stanno vivendo le persone con disabilità e le loro famiglie, a causa delle restrizioni imposte per contenere il diffondersi del contagio e a condividere le buone pratiche messe in campo per il supporto. In molti casi si stanno svolgendo prestazioni educative o assistenziali a distanza. In alcuni territori, come previsto dal decreto “Cura Italia”, per situazioni particolarmente gravose, le sedi dei centri diurni, ancora sospesi, sono state aperte per interventi individuali. Interventi che si svolgono chiaramente nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio, senza creare aggregazione e con l’adozione di tutte le misure necessarie per garantire la massima tutela della sicurezza e della salute, sia degli operatori che degli utenti. In altri contesti questo tipo di prestazioni è stato garantito, nei casi più difficili, anche grazie alla collaborazione degli educatori. Tutti insieme- prosegue la vicepresidente- possiamo collaborare al meglio per riuscire a rendere questa emergenza meno gravosa per le persone più fragili e vulnerabili”.
CHI E COME PUÒ USCIRE DAL PROPRIO DOMICILIO La Regione, sulla base delle segnalazioni pervenute dalle associazioni che si occupano di disabilità, è già intervenuta con alcuni chiarimenti, facendo riferimento alle risposte ad analoghe richieste da parte dell’Ufficio per le persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In particolare, è stato chiarito che, per evitare il rischio di crisi comportamentali legate alle limitazioni alla mobilità, la persona con disabilità può uscire dal proprio domicilio, a piedi o in macchina, per attività correlate alla propria condizione di salute solo se strettamente necessario e osservando le regole di distanziamento sociale, eventualmente accompagnata da un familiare o da chi la assiste. Come per tutte le uscite da casa per motivi di salute, è indispensabile l’autocertificazione. La Regione ha suggerito che, a supporto dell’autocertificazione, ci si doti di certificazione medica. Le Aziende sanitarie, su richiesta dell’interessato o del familiare che lo rappresenta, rilasceranno una certificazione attestante la condizione o lo stato di disabilità e le eventuali ulteriori informazioni ritenute necessarie. Ad oggi sono già state prodotte da tutte le Ausl le certificazioni richieste.
ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISABILITÀ Dal monitoraggio dei servizi offerti a livello locale alle persone adulte e minorenni con disabilità, sia fisica che intellettiva, con disturbi psichici e dello spettro autistico, emerge che le Aziende Usl, pur in una situazione di oggettiva difficoltà (oggi vengono garantite solo le prestazioni urgenti e indifferibili) si sono attrezzate per contattare i casi gravi (tra cui le persone con disturbi dello spettro autistico), con colloqui telefonici o videochiamate; sono stati predisposti materiali informativi per le famiglie, spunti per giochi e attività, letture online. In alcuni casi, come previsto dal decreto “Cura Italia”, per situazioni particolarmente gravose, le sedi dei centri diurni, ancora sospesi, sono state aperte per interventi individuali. Interventi che si svolgono chiaramente nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio, senza creare aggregazione e con l’adozione di tutte le misure necessarie per garantire la massima tutela della sicurezza e della salute, sia degli operatori che degli utenti. In altri contesti questo tipo di prestazioni è stato garantito, nei casi più difficili, anche grazie alla collaborazione degli educatori.
In questo difficile momento legato all’emergenza del coronavirus, la Banca di Piacenza continua, con azioni concrete, a svolgere la sua funzione di vicinanza ai territori di insediamento. In questa direzione va la decisione di sostenere l’azione della Caritas diocesana di Piacenza. La liberalità dell’Istituto di credito - di cui s’è fatto portavoce il Condirettore dott. Pietro Coppelli -servirà all’Associazione per dare continuità a due servizi più che mai essenziali in questo periodo emergenziale: la preparazione di 150 cestini alimentari al giorno (in sostituzione del servizio mensa ora sospeso), con un pasto caldo per il pranzo e il necessario per la cena (la distribuzione avviene tutti giorni, dalle ore 12, presso il centro Il Samaritano di via Giordani) e il servizio a domicilio di consegna di borse-viveri e medicinali essenziali indirizzato a famiglie bisognose e a singole persone fragili e vulnerabili. “Ringraziamo la Banca di Piacenza del sostegno e della solidarietà dimostrata in questa occasione, ma che si ripete da diverso tempo”. Questo il pensiero del direttore della Caritas Mario Idda, che così prosegue: “In un momento simile l’aiuto della Banca locale è più che mai puntuale, perché all’emergenza sanitaria si aggiunge quella economica: tante persone che prima riuscivano ad arrivare con fatica a fine mese, ora non ce la fanno più. Stiamo registrando un continuo aumento di richieste di aiuto da gente che chiama perché non ha da mangiare. Quindi il gesto della Banca è molto importante e ci consente di rispondere a questo bisogno”.
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