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Notizie Varie

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Cercasi giovani formatori per la montagna

volantini

“Hai buone capacità organizzative e relazionali?”: giovani aspiranti “facilitatori” cercansi per le nostre zone di montagna. L’opportunità offerta è di lavorare come “youth worker”, termine inglese con cui si definisce chi sa creare percorsi di attivazione e orientamento, animare iniziative di contatto per facilitare l’incontro tra il mondo del lavoro e i giovani. Nella nostra provincia la prima ad usufruirne sarà l’alta Valtrebbia. Prima occorre però che questo “facilitatore” venga formato: chi fosse interessato a diventare youth worker può far riferimento alla cooperativa Eureka o alla cooperativa L’Arco oppure all’associazione La Ricerca: sono le tre realtà a cui l’Unione Montana Valli Trebbia e Luretta del Distretto di Ponente, promotrice dell’operazione, ha assegnato la gestione del progetto, finanziato dalla Regione Emilia Romagna con il bando per progetti che promuovono azioni e interventi per contrastare le diverse forme di precarietà giovanile e favorire forme inedite di informazione e di orientamento.
Gli attuatori del progetto “Youth worker” sono i Comuni dell’Unione Montana Valli Trebbia e Luretta e precisamente Bobbio, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Ottone, Piozzano, Travo e Zerba. A questi si affiancano come partner i Comuni di Castel San Giovanni, Borgonovo, Pianello, i comuni dell’Alta Val Tidone, Ziano, ma anche gli istituti scolastici superiori Volta di Castel San Giovanni/Borgonovo, Marcora di Castel San Giovanni, Tramello di Bobbio e l’ente di formazione Endo Fap Don Orione.
S’inizierà con un corso di formazione gratuito per massimo venti giovani diplomati, di età compresa fra i 18 e i 29 anni. Gli interessati potranno accedere iscrivendosi entro il 9 dicembre presso la Cooperativa Eureka di via Manfredi, 18 (Tel. 0523.756677,
info [AT] eurekacoop [DOT] it
).
Il corso sarà gestito da Endo Fap Don Orione a Piacenza. Al termine, lo staff del progetto valuterà a chi affidare la funzione di youth worker.
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato con certificato di competenze che potrà arricchire il curriculum personale.

Pubblicato il 4 dicembre 2019

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Calendasco, il vescovo Ambrosio in visita all’istituto “Longobucco”

Longobucco

Giornata ricca di belle emozioni all’Istituto Longobucco di Calendasco, gestito dal gruppo “Sereni Orizzonti”, per la visita del vescovo di Piacenza mons. Gianni Ambrosio e per la contemporanea presenza in struttura del vice sindaco Federica Borghi (in sostituzione del sindaco Filippo Zangrandi, indisposto) e dell’assessore Gianfranco Brachino nonché del luogotenente Vincenzo Russo, comandante della locale stazione dei carabinieri. Nell’accogliere le autorità religiose e civili la direttrice Michela Ghizzoni ha espresso tutta la sua soddisfazione per questo implicito riconoscimento alla qualità dell’assistenza prestata agli ospiti così come al pieno inserimento della struttura nel tessuto sociale della comunità locale. Dopo aver celebrato la Santa Messa, monsignor Ambrosio si è intrattenuto con tutto il personale di “Sereni Orizzonti” per poi recarsi nelle camere dove lo attendevano gli ospiti allettati. La sua visita pastorale si è quindi conclusa in un clima di grande serenità e amicizia con un rinfresco e con la consegna da parte della direttrice Ghizzoni di un cesto con la coppa piacentina e i vasetti di marmellata confezionati nei giorni precedenti dalle ospiti dell’Istituto.

Publicato il 4 dicembre 2019

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Caorso dice «grazie» ai frutti della terra

caorso

È stata celebrata a Caorso la 69esima Giornata del Ringraziamento, evento promosso da Coldiretti a livello nazionale e riconosciuto dalla CEI; ultima giornata di festa per la Coldiretti piacentina, è stata occasione per gli agricoltori del Comune e delle zone limitrofe hanno festeggiato la fine di un anno di lavoro, unendo il proprio ringraziamento a quello della comunità. Giampiero Cremonesi, presidente della sezione locale di Caorso di Coldiretti ha ricordato come, in un momento in cui i cambiamenti climatici stanno creando moltissimi problemi al territorio, gli agricoltori si trovano in prima linea non solo nella produzione del cibo che consumiamo sulle nostre tavole, ma anche nella tutela ambientale.
La giornata è iniziata con la partecipazione alla messa nella chiesa parrocchiale, celebrata dal parroco di Caorso don Franco Cattivelli, durante la quale gli agricoltori hanno presentato, nella processione offertoriale, i frutti del loro lavoro. Erano presenti per Coldiretti, oltre a Cremonesi, il segretario di zona di Coldiretti Franco Fittavolini e il segretario del movimento giovanile di Piacenza Valerio Galli; in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Caorso l’assessore all’agricoltura Carla Trabucchi accompagnata dall’assessore Luigi Bongiorni; l’assessore Maria Rosa Zilli in rappresentanza del comune di Cortemaggiore; il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani, oltre ad alcuni funzionari della sede caorsana della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e della Banca di Piacenza. Al termine della messa, sul sagrato della chiesa è avvenuta la tradizionale benedizione dei trattori e delle macchine agricole, indispensabile strumento di lavoro.
La festa è proseguita con il pranzo presso l’oratorio Casa dell’Amicizia, cui hanno partecipato numerosi agricoltori con famiglie e amici, oltre a una decina di ospiti della Caritas. Al pranzo si è unito anche il consigliere regionale caorsano Fabio Callori. Il menù, preparato dalle famiglie degli agricoltori, ha visto protagonisti i frutti del lavoro agricolo, con prodotti provenienti dalle campagne e dagli allevamenti della zona. “È un momento di riflessione – ha detto Franco Fittavolini – e la dimostrazione delle profonde radici cristiane del mondo agricolo”. La festa è stata frutto di una ricca collaborazione tra organizzatori diversi; un momento di unione, tralasciando le bandiere di appartenenza, per ringraziare e costruire il futuro del mondo agricolo partendo da idee semplici.

Pubblicato il 4 dicembre 2019

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«Educare ad affrontare il fallimento è la sfida per il futuro»

giovani cattolica

 

Uno spazio dedicato all’ascolto e al confronto, per dialogare e supportare i giovani in una fase complessa e delicata della propria vita. È il counseling scolastico, un servizio che anche nella nostra provincia sempre più sta prendendo piede, mettendo insieme attori diversi che ruotano nello stesso universo di relazioni: studenti, genitori, insegnati, educatori, operatori sociali. Se ne è ragionato nel pomeriggio del 3 dicembre all’Università Cattolica in un convegno organizzato dall’associazione “La Ricerca” – che gestisce una rete di sportelli d’ascolto sul territorio - dal titolo “Fatica e bellezza del crescere oggi: il ruolo del counseling scolastico”. Dati, approfondimenti e testimonianze portate da vari esperti del settore hanno dato vita ad un pomeriggio intenso, utile per tirare le fila su quanto si è fatto e per offrire nuovi spunti di riflessione per il futuro a tutti coloro che sono impiegati nel mondo dell’educazione. Ciò che è emerso, è che negli ultimi anni a Piacenza il servizio di counseling si sta poco a poco “sdoganando”. “Negli ultimi tre anni il numero di giovani che si è rivolto ai nostri sportelli è davvero significativo – ha segnalato l’educatrice de “La Ricerca” Elisabetta Balordi -: è importante che si stia affermando una cultura condivisa dell’ascolto, e che accedere a quella porta non sia più spaventoso come una volta”.

TRE ANNI DI COUNSELING, CIRCA TREMILA COLLOQUI - Entrando nel dettaglio dei dati riportati da Balordi emerge come dal 2016 ad oggi - nelle 9 scuole medie della provincia dove è attivato il counseling - sono circa 440 persone le persone ricevute - tra studenti, genitori e insegnanti - per circa 800 colloqui. Su un campione di queste persone, più o meno la metà, si scopre poi come il 75% siano studenti, il 22% genitori e il rimanente 3% insegnanti. Passando alle superiori, nello stesso periodo di tempo - nei 5 istituti della provincia di Piacenza dotati di sportello d’ascolto - sono state 939 le persone che hanno beneficiato del servizio, per 2195 colloqui totali. Il 75% sono studenti, il 19% genitori e il 6% insegnanti. Interessanti anche i dati che riguardano l’età e il sesso degli alunni: il 67% di questi si rivolge a uno sportello nel biennio, mentre solo il 33% nel triennio. La maggior parte sono femmine (67%), in minoranza i maschi (33%).

Tornando invece indietro fino al 2006 - anno in cui sono stati attivati i primi punti counseling - ed arrivando fino al 2019, secondo i dati sono 2350 le persone ricevute tra studenti, genitori ed insegnanti, per un totale di 5300 colloqui. “Le criticità che emergono da questi numeri – ha evidenziato Balordi – riguardano principalmente il rapporto degli studenti con i genitori e con i familiari. Seguono le relazioni affettive e sessuali, quindi problemi legati al rapporto con i compagni di scuola, all’autostima, all’ansia, nonché alla salute e all’abuso di sostanze – alcol e droga – al senso della vita e al lutto”.

“SERVONO ADULTI AUTOREVOLI” - Un quadro articolato e ricco di sfaccettature, che per essere affrontato nella giusta prospettiva deve tenere conto dei profondi cambiamenti che attraversano il mondo e le nuove generazioni. Un aspetto messo in luce da Matteo Lancini, noto psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano. “La domanda che dobbiamo porci deve essere: con che tipo di adolescenti abbiamo a che fare oggi? – le sue parole –. I ragazzi non sono più trasgressivi ma sono soggetti narcisisticamente fragili, crescono per delusione e non più per opposizione. Ecco perché servono adulti autorevoli che siano capaci di prendersi carico delle complessità di una società che cambia. Educare al fallimento - ha evidenziato -, senza cercare di rieditare tardivamente modelli educativi non più validi, diventa la vera sfida per il futuro”. Al convegno – coordinato da Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Cattolica – sono intervenuti anche Paolo Savinelli, responsabile dell’équipe Servizi Educativi Territoriali dell’associazione “La Ricerca”; la psicologa e psicoterapeuta Paola Marcinnò e la psicologa e psicoterapeuta Alessandra Zioni dell’Ausl di Piacenza. A loro hanno fatto seguito due testimonianze dal mondo della scuola portate per la scuola Secondaria di Primo Grado dalla professoressa Federica Bassi dell’Istituto comprensivo “Gandhi” di San Nicolò, e per la Secondaria di Secondo Grado dal professore Massimo Trespidi del Liceo “Colombini”.

Federico Tanzi

Pubblicato il 4 dicembre 2019

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