Si è riunita questa mattina, mercoledì 4 dicembre, nella sede centrale della Banca di Piacenza (Sala Ricchetti) la Commissione regionale dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), che ha affrontato il tema degli orientamenti dell’Autorità bancaria europea (Eba) in materia di esternalizzazione dei servizi, illustrati da Romano Stasi, segretario generale di ABI Lab (sempre maggiore è l’attenzione che le banche devono prestare verso i rischi legati alla sicurezza nella gestione dei sistemi informativi). Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti di Unicredit, Federazione Bcc Emilia Romagna, Banca di Piacenza, Cassa di Risparmio di Cento, Credito Emiliano, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banco BPM, Banca Nazionale del Lavoro, La Cassa di Ravenna, Crédit Agricole, Monte dei Paschi di Siena, UBI Banca, Intesa Sanpaolo. Corrado Sforza Fogliani, coordinatore nazionale delle Commissioni regionali ABI, ha sottolineato l’importanza del ruolo che queste possono avere nei rapporti con le istituzioni, mentre in qualità di presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, ha portato i saluti dell’Istituto di credito, ringraziando la Commissione di aver scelto Piacenza come sede della riunione. La commissione ha quindi esaminato la situazione del credito in Emilia Romagna, dove l’erogazione si è visto che cresce, così come crescono i depositi a causa dell’inerzia degli investimenti nelle imprese (pur in presenza di liquidità, non ci sono iniziative) e nelle famiglie, dove rallentano - in questo caso - per la mancanza di disponibilità. Nelle banche c’è dunque molta liquidità, sia perché il “cavallo delle imprese non beve”, sia per le difficoltà in cui versano le famiglie. Il condirettore generale della Banca Pietro Coppelli, nel suo intervento ha, tra le altre cose, illustrato ai colleghi le caratteristiche della Banca Dati Immobiliare Banca di Piacenza, il portale realizzato dagli uffici interni, e unico in Italia, che permette di eseguire varie interrogazioni e di ottenere informazioni relative alla tipologia, alla posizione, alla dimensione ed al prezzo - reale e non stimato - degli immobili situati a Piacenza e provincia. Al termine dei lavori, i componenti della Commissione hanno visitato Palazzo Galli, sede di rappresentanza dell’Istituto di credito di via Mazzini (dove lo stesso è nato nel 1936), ricevendo in dono una pubblicazione d’arte della Banca.
C'è tempo fino al 15 dicembre per iscriversi al concorso che premierà il presepe e la vetrina più belli a Ottone.
L'iniziativa, organizzata dalla parrocchia San Marziano in collaborazione con Comune e Pro Loco, si propone di promuovere sul territorio l'arte presepiale, facendo riscoprire la tradizione di costruire il presepe e vivendo così con più partecipazione il vero spirito delle festività natalizie.
Il concorso, a partecipazione gratuita, è aperto a persone singole o a gruppi e prevede una sessione riservata ai commercianti locali che potranno partecipare allestendo il presepe nelle proprie vetrine. La partecipazione è aperta anche alle scuole, che saranno premiate con materiale didattico. Il testo integrale del regolamento è disponibile sulle pagine Facebook della parrocchia, della Pro Loco e del Comune di Ottone.
La domanda di iscrizione deve essere presentata entro domenica 15 dicembre contattando Giulia (349.5590814) oppure il Comune di Ottone (0523.930122). I presepi potranno essere consegnati entro venerdì 20 dicembre al Museo di Arte sacra di Ottone, previo accordo con gli organizzatori, e lì rimarranno esposti e votati durante il periodo natalizio. Sono ammesse all'iniziativa anche le foto, in formato digitale, del proprio presepe.
La mostra dei presepi sarà inaugurata al Museo di Arte sacra (Piazza del Municipio, 1) nel pomeriggio del 22 dicembre. La premiazione del presepe e della vetrina più votati si terrà il 5 gennaio.
È possibile presentare anche, in formato cartaceo, poesie, racconti e ricordi sul Natale.
Ritorna il tema “Napoleone Wargame”, con la nuova presentazione effettuata al Circolo Militare di Presidio del volume di Atti che compendiamo il lavoro di ricerca effettuato, lungo l’anno 2018, da un gruppo di ricerca a nome del Comune di Piacenza, Assessorato Cultura. Ne hanno recentemente parlato a Palazzo Morando il dott. Massimo Polledri – all’epoca assessore alla cultura -, il prof. Maurizio Dossena e il dott. Paolo Corvi Mora, componenti il gruppo stesso. Il ciclo “Napoleone Wargame, il prezzo del trionfo, ciclo di studi tra passato e presente” costituisce una consistente concretizzazione dell’interesse per una cultura vera che viene dalla ricerca autentica, in aperta e fattiva collaborazione fra i ricercatori, piacentini e non, del settore: coerente attuazione di un impegno per la città, quello di dimensionare l’attenzione culturale nella piena corrispondenza di interessi veri con coloro che pongono quale riferimento prioritario l’autentico approccio non ideologico e non monopolistico all’obiettività culturale. Vi sono taluni nodi critici della modernità, conseguenza della componente rivoluzionaria e ideologica della modernità stessa, e conoscere bene tali nodi è assolutamente fondamentale per comprendere e vivere lucidamente il presente, senza equivoci ideologici: fra questi, certamente, il periodo napoleonico, erede diretto della devastante Rivoluzione francese, con tutte le conseguenze che ne derivarono nei diversi ambiti. “Il prezzo del trionfo è tinto anche del sangue degli eroici insorgenti delle vallate piacentine”; con il ciclo di eventi NWG – eventi che hanno interessato i diversi contesti critici del periodo, con l’intervento di esperti locali e non e di enti diversi (Museo cittadino, Conservatorio, Biblioteca Passerini-Landi. ecc…), l’insorgenza antinapoleonica, l’ambito artistico e le pesanti spoliazioni effettuate, l’ambito giuridico e il Codice napoleonico, la cultura musicale…) – si è inteso infrangere il colpevole silenzio della storiografia ufficiale e celebrativa sul tema dell’insorgenza antinapoleonica e antifrancese nel Piacentino così come in tanti altri luoghi d’Italia e d’Europa: è l’anima cristiana del popolo che si ribella spontaneamente all’empietà”. Così a epigrafe del lavoro di ricerca NWG, edito da LIR PC, a cura di Ignazio Cantoni, Giancarlo Conti, Paolo Corvi Mora, Maurizio Dossena, Stefano Gatti, Matteo Lunni, Carlo Emanuele Manfredi, Elena Montanari, Valeria Poli, Massimo Polledri, Carlo Scagnelli, Alessia Sordi, Luigi Zangrandi.
Dallo splendido complesso di San Vitale a Ravenna, patrimonio mondiale Unesco dal 1996, alle espressioni del “romanico emiliano” offerte dalle cattedrali di Piacenza, Parma, Fidenza, Modena (patrimonio mondiale Unesco dal 1997) e Ferrara, passando per la basilica di Santo Stefano a Bologna che riecheggia il Santo Sepolcro di Gerusalemme. E poi il Tempio Malatestiano di Rimini, dove Giotto realizzerà il suo crocifisso e la Biblioteca malatestiana di Cesena (nel Registro Unesco Memoria del Mondo dal 2005). E ancora le 23 strutture tra pievi, chiostri, abbazie, monasteri millenari e luoghi di culto che si trovano lungo alcuni dei 18 Cammini per viandanti e pellegrini dell’Emilia-Romagna e che hanno registrato più di 1.600 visitatori per la prima edizione di Monasteri aperti, l’appuntamento con l’arte sacra e la spiritualità frutto di uno stretto lavoro sinergico tra 10 diocesi emiliano-romagnole e una decina di associazioni di Cammini, che hanno contribuito alla realizzazione di un evento unico nel suo genere in Italia e in Europa. Tra questi figurano l’Abbazia di Nonantola (Modena), recentemente riaperta al pubblico dopo il restauro post terremoto, il Monastero di San Pietro a Modena, l’Abbazia e il Chiostro di San Colombano, a Bobbio (Piacenza), uno dei principali centri di cultura tardomedievale del Nord Italia, l’Abbazia di Sant’Ellero, nel forlivese, il Monastero Regina Mundi di Lagrimone, nel parmense e il Monastero benedettino francescano delle Sante Caterina e Barbara a Santarcangelo di Romagna (Rimini). Sono solo alcuni dei gioielli sacri che popolano l’Emilia-Romagna, un patrimonio storico, di arte e spiritualità che ora, attraverso un’azione comune e condivisa, viene messo al centro di un nuovo grande percorso internazionale pensato per i viaggiatori e i pellegrini. Dopo la prima convenzione del 2016, è stato siglato a Bologna il nuovo protocollo d’intesa sul turismo religioso, tra la Regione Emilia-Romagna e la Ceer -Conferenza Episcopale Emilia-Romagna – il primo del genere in Italia, che ha l’obiettivo di valorizzare e far conoscere a un pubblico più ampio i beni sacri, “nel pieno rispetto della tutela e delle esigenze proprie dei luoghi di culto, dell’attività pastorale, delle feste e delle tradizioni religiose”. A firmare l’intesa, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e Sua Eminenza il cardinale Matteo Maria Zuppi, alla presenza del vescovo emerito di Fidenza, monsignor Carlo Mazza, e degli assessori regionali Andrea Corsini (Turismo) e Massimo Mezzetti (Cultura). “Con questa intesa – per la quale ringrazio davvero il cardinale Zuppi e la Conferenza episcopale regionale - condividiamo l’impegno di valorizzare ancora di più luoghi storici e monumenti religiosi che sono parte integrante della vita delle nostre comunità - sottolinea Bonaccini -. Una stretta collaborazione che abbiamo ulteriormente rafforzato dopo il sisma del 2012, quando subito ci adoperammo per la riapertura dei luoghi di culto e nella ricostruzione successiva, con tante, importanti inaugurazioni anche nei mesi scorsi e nelle ultime settimane. Oggi, con l’accordo firmato, vogliamo fare un passo ulteriore per rispondere meglio anche all’esigenza di un turismo diverso e per poter favorire una lettura e una conoscenza del nostro territorio fuori dai percorsi più noti. In quattro anni le presenze turistiche in Emilia-Romagna sono aumentate di 15 milioni, passando da 45 ai 60 milioni del 2018, anche grazie a questo patrimonio inestimabile, che rappresenta il volto più spirituale della nostra regione. Forza di attrarre qui persone da ogni Paese dovuta anche al turismo culturale, accessibile, formativo ed etico legato all’arte sacra, ai cammini e alle vie di pellegrini di cui è ricchissima l’Emilia-Romagna”. Il protocollo d’intesa siglato dà attuazione a un accordo precedentemente firmato dalla Conferenza delle Regioni e dalla Cei. È valido cinque anni e rinnovabile per altri cinque e ha l’obiettivo di individuare azioni congiunte di programmazione e promozione finalizzate a garantire modalità di conoscenza, fruizione e valorizzazione dei beni ecclesiastici del patrimonio religioso materiale e immateriale da parte dei visitatori dei luoghi sacri (chiese, pievi, complessi monastici, santuari, musei, archivi, ecc). Il tutto nel rispetto di una accessibilità piena, non solo fisica, con un’attenzione particolare allo sviluppo di un turismo sostenibile, competitivo e di qualità, etico e responsabile e che si propone di favorire anche il turismo educativo attraverso viaggi di istruzione, visite guidate, vacanze studio e campi estivi. Inoltre, compito dei firmatari, anche quello di rafforzare gli itinerari religiosi, interculturali e interreligiosi ad hoc per ciascun territorio e un’informazione capillare sulle diverse iniziative e attività d’interesse turistico. Infine, è prevista anche una specifica formazione e un aggiornamento per le guide turistiche e gli operatori turistici e culturali sull’arte sacra e il turismo religioso. E per sviluppare l’intesa, che guarda anche alla valorizzazione dell’offerta turistica all’estero, è prevista l’istituzione di un tavolo permanente di lavoro che opererà a titolo gratuito, composto da un rappresentante della Ceer e altri quattro referenti indicati sempre dalla Conferenza episcopale regionale, due rappresentanti della Regione (nei settori del Turismo e della Cultura), un rappresentante dell’Ibc, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali e due di Apt di cui uno con funzioni di coordinamento.
L’Appennino dell’Alta Val Ceno, è desideroso di iniziare a vivere il periodo natalizio. Il castello di Bardi che fu dei Landi con l’occasione propone per l’occasione un ricco carnet: - il 7 ed il 21 dicembre due nuove visite guidate notturne, sempre alle ore 21. Le altre iniziative: *Le giornate di “Natale In Castello”: una lunga serie di aperture, iniziate già sabato 23 e domenica 24 novembre e che proseguiranno anche durante tutti i week-end di dicembre. Gli ambienti del Castello verranno arricchiti inoltre con la tradizionale “Casa di Babbo Natale” la quale attrae sempre l’interesse e la curiosità dei più piccoli. *I mercatini di manufatti locali che verranno organizzati dal gruppo, tutto al femminile, “il Lampo di un’idea”: le date previste sono 7/8 – 14/15 – 21/22 dicembre. Nelle date del 23 e 24 dicembre gli stessi mercatini si terranno in Bardi, presso i portici, in via Pietro Cella. *Il Castello sarà aperto anche lunedì 30 e martedì 31 dicembre con orario 10 - 17. Per il successivo mese di gennaio, sono previste aperture straordinarie (4/5/6) ed i già citati mercatini (5/6) sempre con orario 10. – 17 . Vi ricordiamo infine che l’orario delle aperture diurne è sempre dalle 10 alle 17 i sabati, le domeniche ed i festivi di dicembre, escluso il 25/12. Per maggiori informazioni e prenotazioni (+39) 3801088315 o 0525733021 - info [AT] castellodibardi [DOT] info.
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