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Notizie Varie

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La Banca di Piacenza in aiuto alla Caritas diocesana

Mario Idda


In questo difficile momento legato all’emergenza del coronavirus, la Banca di Piacenza continua, con azioni concrete, a svolgere la sua funzione di vicinanza ai territori di insediamento. In questa direzione va la decisione di sostenere l’azione della Caritas diocesana di Piacenza. La liberalità dell’Istituto di credito - di cui s’è fatto portavoce il Condirettore dott. Pietro Coppelli - servirà all’Associazione per dare continuità a due servizi più che mai essenziali in questo periodo emergenziale: la preparazione di 150 cestini alimentari al giorno (in sostituzione del servizio mensa ora sospeso), con un pasto caldo per il pranzo e il necessario per la cena (la distribuzione avviene tutti giorni, dalle ore 12, presso il centro Il Samaritano di via Giordani) e il servizio a domicilio di consegna di borse-viveri e medicinali essenziali indirizzato a famiglie bisognose e a singole persone fragili e vulnerabili.
“Ringraziamo la Banca di Piacenza del sostegno e della solidarietà dimostrata in questa occasione, ma che si ripete da diverso tempo”. Questo il pensiero del direttore della Caritas Mario Idda, che così prosegue: “In un momento simile l’aiuto della Banca locale è più che mai puntuale, perché all’emergenza sanitaria si aggiunge quella economica: tante persone che prima riuscivano ad arrivare con fatica a fine mese, ora non ce la fanno più. Stiamo registrando un continuo aumento di richieste di aiuto da gente che chiama perché non ha da mangiare. Quindi il gesto della Banca è molto importante e ci consente di rispondere a questo bisogno”.

Pubblicato il 3 aprile 2020


 

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Confapi pronta a pagare i test Covid19 ai lavoratori

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Il presidente Camisa scrive a Bonaccini: “Nell’emergenza coronavirus la salute è prioritaria, ma si programmi la ripartenza delle aziende. Sistema economico a rischio collasso”.
“Le imprese sono pronte a pagare i test rapidi per la valutazione degli anticorpi anti-Covid 19 ai lavoratori con l’obiettivo di far diventare l’azienda il luogo più sicuro dove stare. Ma occorre programmare la ripartenza”. Lo dice con un accorato appello il presidente di Confapi Industria Piacenza nonché vicepresidente Nazionale di Confapi Cristian Camisa in una lettera indirizzata al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
“Forse non tutti hanno consapevolezza della gravità della situazione in cui le aziende si troveranno a brevissimo – scrive Camisa – il rischio è che si vada incontro alla chiusura con effetti non solo economici ma anche sociali inimmaginabili. Dobbiamo costruire assieme un modello che coniughi sicurezza, salute e ripartenza economica. Per questo gli imprenditori sono pronti a pagare il test rapido di valutazione degli anticorpi di coronavirus ai propri dipendenti e applicare i tutte le ordinanze delle autorità in merito alla sanificazione, dispositivi di protezione individuale e tutto quanto necessario per garantire l’economia e la salute. I test potrebbero essere acquistati senza burocrazia con il rispetto di requisiti tecnici preconcordati. La ripartenza dovrebbe avvenire attraverso chi è risultato negativo o già immune per via del superamento del virus: ripeto l’impresa deve diventare il posto più sicuro dove stare e l’accordo con le parti sociali in questa fase è fondamentale”.
Camisa si sofferma sulla gravità della situazione sanitaria che il territorio si trova a vivere: “Siamo consapevoli che l’aspetto sanitario sia prioritario: di fronte alla salute tutto passa in secondo piano. Piacenza sta pagando un prezzo altissimo e tutti hanno dimostrato grande solidarietà e voglia di dare una mano. Sono orgoglioso della mia città – dichiara – e del lavoro straordinario fatto dagli operatori sanitari e non solo. Il territorio però non può reggere un fermo prolungato pressoché totale delle aziende: se non si prendono misure straordinarie e urgenti, il sistema economico locale rischia di collassare”.
“Sono orgoglioso della mia città – aggiunge Camisa – e del lavoro straordinario fatto dagli operatori sanitari e dal coordinamento delle Istituzioni”.
Confapi Industria aveva proposto al Governo una sterilizzazione delle scadenze di fine mese o un pagamento automatico garantito dallo Stato ai creditori con la conseguente attivazione di una linea di liquidità per le aziende che non fossero riuscite ad ottemperare ai propri doveri: “Nulla al momento è stato fatto – fa notare Camisa – tutti i provvedimenti recentemente adottati a livello locale, regionale e nazionale sembrano andare nella direzione di sostegno sociale e assistenziale ma non dimentichiamoci che la ricchezza e le entrate fiscali vengono prodotte dal lavoro delle aziende. Si consideri anche che i titoli del debito pubblico italiano vengono acquistati perché l’Italia è la seconda potenza manifatturiera d’Europa: se questo tessuto di piccole e medie industrie sparirà o diminuirà, anche l’appeal del nostro Paese crollerà e questi titoli saranno considerati poco più di carta straccia”.

Ecco allora l’appello forte e accorato che Camisa rivolge alle istituzioni: “Chiediamo alla politica di ogni schieramento e a ogni livello di competenza, da quella locale a quella regionale fino a quella nazionale ed europea, di programmare la ripresa delle attività e sviluppare un piano volto a sostenere finanziariamente le aziende e di fare presto – conclude Camisa – noi faremo qualsiasi sforzo per mantenere in vita le nostre aziende, ma per la prima volta chiediamo allo Stato di esserci: lasciar morire le aziende significa far morire l’Italia”.

Pubblicato il 2 aprile 2020

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Ti ascoltiamo: lo sportello di Link-Lab

loinklab

Impotenza di fronte a una situazione che sembra imprevedibile. Ansia per i numeri delle vittime. Ma anche difficoltà di riorganizzazione dei tempi e degli spazi familiari. Sono tante le emozioni e le possibili tensioni che affiorano in questo periodo di forzata coabitazione, che può e deve diventare invece un'opportunità di crescita e di relazione. 

"Ti ascoltiamo" è la proposta che i professionisti dell'associazione Link-Lab mettono a disposizione gratuitamente a chi ne sente la necessità, offrendo la loro esperienza nella relazione d'aiuto attraverso uno sportello di counseling via telefono o video-chiamata. 

"In un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo - spiega la presidente Elena Lazzari - non sempre è facile comprendere le nostre emozioni. L’impatto con l’incertezza spaventa; vale per tutti. Ma grandi responsabilità e pressioni ininterrotte, possono mettere a dura prova la nostra energia, aprendo a umani momenti di stanchezza e sconforto. Parlare, sfogarsi, confrontarsi, condividere le proprie emozioni è importante. Il nostro ascolto e la nostra competenza sono a tua disposizione. Un team interdisciplinare formato da counselor, psicoterapeuti, psicologi e pedagogisti, dell’associazione Link Lab, pronti ad accoglierti, ascoltarti e sostenerti per affrontare la situazione con l’empatia di chi vive l’emergenza insieme a te, e la competenza di chi svolge con passione e serietà questo lavoro da anni".

Come funziona il nuovo servizio? Si può telefonare al numero 3927589787 dal lunedì al venerdì dalle ore 14.30 alle 18.30, oppure inviare un sms o un messaggio WhatsApp. Si verrà subito messi in contatto con un professionista. Sono previsti due colloqui a persona di 50 minuti. Sul sito www.link-lab.org è  possibile consultare l'elenco dei professionisti che seguono lo sportello counseling. 

Pubblicato il 2 aprile 2020.

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Donne e digitale, 273 corsi per integrare le competenze

formazione donne

Aiutare le donne a valorizzare i risultati raggiunti nei percorsi di istruzione e renderli maggiormente spendibili nei contesti lavorativi, e accompagnarle nell’integrare le proprie conoscenze con i nuovi “saperi digitali” richiesti dal mercato del lavoro. Sono gli obiettivi dell’offerta formativa approvata dalla Regione e finanziata con 4 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo, rivolta a donne in possesso di una qualifica o di un diploma professionale o di un titolo di istruzione secondaria superiore o di un titolo universitario, che necessitano di azioni formative per acquisire conoscenze e competenze digitali. “Aumentare e completare le competenze delle persone porta alla buona occupazione- spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Vincenzo Colla-. A questo sono dedicate le risorse del Fondo sociale europeo, alle persone, per permettere loro di avere accesso a strumenti e percorsi per specializzare ed esaltare le proprie competenze ed essere parte attiva della vita sociale”. Sono 18 le operazioni risultate ammissibili ed approvabili, (due per ognuno degli ambiti provinciali della Regione) che consentiranno di realizzare 273 percorsi su tutto il territorio regionale. La durata sarà fra 40 e 80 ore, per una platea di 3000 potenziali destinatarie. Per partecipare occorre essere residenti o domiciliati in regione Emilia-Romagna in data antecedente l’iscrizione alle attività.

Pubblicato il 2 aprile 2020

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Il Gaep per la Croce Rossa

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4.150 euro sono stati donati nei giorni scorsi dal Gaep (Gruppo Alpinisti Escursionisti Piacentini) alla Croce Rossa di Piacenza.
La somma è costituita dall'ammontare degli importi versati dai soci per il rinnovo dell'iscrizione annuale 2020 e da importi versati volontariamente dai Consiglieri e da alcuni soci del sodalizio.
Subito è arrivata la risposta di Michele Gorrini, Delegato CRI dell’area 3 - Preparazione e risposta ad emergenze e disastri di Piacenza: “Grazie infinite da tutta la Croce Rossa”.

Il Gaep, come tante altre associazioni, sta attraversando un momento di difficoltà, avendo sospeso tutte le attività dal mese di marzo, compresa la gestione del Rifugio "Vincenzo Stoto" (nella foto), ma il presidente Roberto Rebessi e i consiglieri consci - come affermano loro stessi - dell’insegnamento di Sofocle che “L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”, proseguono l'iniziativa lanciando un nuovo appello: i soci e agli amici che si sentono coinvolti in questa emergenza sono invitati ad effettuare versamenti sul c/c del sodalizio (c/o Banca di Piacenza - Codice IBAN: IT 63 V 05156 12600 CC0000030934) scrivendo come causale "Donazione pro CRI".
La speranza - dicono - è di vedere crescere ancora questo aiuto e potere fare prossimamente un’ulteriore bonifico per potere dare aiuti a quelle persone che si stanno sacrificando per tutti noi.


Pubblicato il 2 aprile 2020

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