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Notizie Varie

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Iniziati i lavori di restauro alla cupola della Sala dei Teatini

cupola sale dei teatini

Dopo il restauro del tetto del Teatro Municipale, concluso nelle scorse settimane, prenderà avvio nei prossimi giorni l'intervento sulla cupola della Sala dei Teatini in via Scalabrini, che permetterà di sistemare la copertura esterna del tiburio e dell'estradosso e di mettere in sicurezza le decorazioni pittoriche interne alla stessa.
“Grazie a una serie di analisi preliminari si sono riscontrati alcuni problemi di degrado che necessitano un intervento tempestivo, che abbiamo subito predisposto con la progettazione degli uffici, che ringrazio, in accordo con la Fondazione Teatri a cui l'Auditorium è affidato in convenzione”, commenta l'Assessore ai Lavori Pubblici, Marco Tassi. “L'intervento – aggiunge – permetterà non solo di risolvere le problematiche riscontrate mettendo in sicurezza l'edificio, ma anche di proteggere le decorazioni pittoriche, in un'ottica di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e architettonico della nostra città e con la speranza che i luoghi dell'arte e della cultura possano quanto prima tornare a una piena fruizione da parte del grande pubblico”.
I rilevamenti preliminari, effettuati anche tramite droni, utilizzati sia all’interno del fabbricato che all’esterno in considerazione dell’elevata altezza dei punti da indagare (dai 30 ai 35 metri), hanno permesso di riscontrare condizioni di degrado dell’abbaino che si trova verso il lato del cortile di San Vincenzo e che consente di accedere al sottotetto presente sopra la cupola, in cui si sono verificati i sottostanti distacchi di intonaco.
E' stato, quindi, predisposto l'immediato progetto redatto dagli uffici del Comune e approvato dalla competente Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che prevede da un lato, come detto, la messa in sicurezza della copertura esterna del tiburio e dell’estradosso della cupola e, dall'altro, l'installazione del ponteggio per la messa in sicurezza delle decorazioni pittoriche della cupola. A seguito dell'installazione del ponteggio potranno essere definite con precisione le modalità dell'intervento di restauro per la messa in sicurezza degli affreschi della cupola, posta nella zona soprastante al palco.

Pubblicato il 23 febbraio 2021

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Insegnare ai giovani l’uso del denaro: un libro di Assopopolari

 Copertina libro Assopopolari

Nella Sala Ricchetti della Banca di Piacenza, venerdì 26 febbraio, alle ore 18, è in programma la presentazione in streaming del volume “I giovani, l’Economia e la Finanza” edito da Assopopolari. Interverranno, in dialogo tra loro, Angelo Antoniazzi, Pietro Coppelli e Pietro Boselli, rispettivamente direttore generale, condirettore generale e vicedirettore generale dell’Istituto di credito di via Mazzini. Introduzione e conclusioni affidate a Riccardo Mazza dell’Ufficio Relazioni esterne della Banca. Si potrà assistere all’evento collegandosi al sito www.bancadipiacenza.it (per ogni chiarimento rivolgersi all’Ufficio marketing, 0523/542347).

La pubblicazione guida i giovani lettori nel mondo dell’economia e della finanza con un linguaggio semplice e una grafica accattivante ricca di immagini, tabelle, grafici, disegni. “Educare le giovani generazioni all’uso consapevole del denaro è di per sé un’attività di importanza prioritaria - si legge nella presentazione del presidente dell’Associazione nazionale fra le banche popolari Corrado Sforza Fogliani - che assume oggi rilievo ancor più marcato in considerazione delle crescenti difficoltà che i nostri giovani si trovano ad affrontare in un periodo tanto difficile dal punto di vista economico e sociale”. Il segretario generale di Assopopolari Giuseppe De Lucia Lumeno, nell’introduzione al volume, ne spiega il significato ricordando “l’impegno ultradecennale, che prosegue, dell’Associazione sul tanto delicato, quanto urgente, tema dell’educazione finanziaria: spiegare l’economia e la finanza ai ragazzi in modo da dare loro gli strumenti per poter maneggiare questi argomenti così come fanno con i più complessi e sofisticati strumenti tecnologici”.

Pubblicato il 23 febbraio 2021



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Covid e disagio psicologico, attivo lo sportello Acli Piacenza

Locandina Sportello psicologico 1

 

Stress, depressione, disorientamento, rabbia. Sono alcuni degli stati d’animo comuni a migliaia di italiani in questi mesi di pandemia e restrizioni. Per far fronte ad un disagio crescente, Acli Piacenza (Associazione Cristiane Lavoratori Italiani) grazie ai fondi del 5xmille ha deciso di mettere a disposizione - da questo febbraio almeno fino a maggio 2021 - uno sportello psicologico gratuito in grado di fornire supporto e aiuto alle persone che ne sentissero necessità. “Si tratta di un servizio che avevamo già lanciato subito dopo il lockdown della primavera 2020, nel periodo da maggio a settembre - ha spiegato nel corso di una videoconferenza il presidente provinciale Acli, Alessandro Candido -. Con l’estate sembrava che le cose potessero migliorare, ma la seconda ondata del virus e il perdurare di una situazione di generale incertezza ci hanno spinto a riattivarlo”. Ascolto e consulenza psicologica saranno a cura dalle psicoterapeute Laura Mocchi ed Elena Nazzari. “Il celebre motto dell’organizzazione mondiale della sanità «Non c’è salute senza salute mentale» ben fotografa la necessità di prendersi carico di questo disagio - ha affermato Mocchi -, affinché non si cronicizzi e non si traduca nel tempo in un più generale peggioramento della salute psicofisica, con i costi umani, sociali ed economici che ne conseguirebbero”.

Come funziona lo sportello

“Le persone interessate ad usufruire dello sportello - ha poi spiegato Nazzari -, saranno sottoposte ad una prima consulenza gratuita telefonica; quindi, a seconda dei singoli casi e necessità, sarà avviato un breve percorso di supporto psicologico, articolato in cinque incontri da fare online o in presenza. In ogni seduta, il nostro approccio mira ad un ascolto empatico della sofferenza emotiva e della sintomatologia psicofisiologica connessa all’emergenza, favorendo così l’attivazione di un processo di elaborazione dell’evento traumatico. Tutto ciò consente a chi chiede aiuto l’acquisizione di competenze emotive e cognitive utili per affrontare anche il post-emergenza”.

Le prime richieste di aiuto sono già arrivate. “Al momento ci hanno contattato sei persone - hanno informato le due psicoterapeute -. Ci aspettiamo numeri in crescita rispetto all’anno scorso, quando in tutto abbiamo portato a termine una quindicina di percorsi seguendo persone di ogni età e sesso, dai 20 ai 70 anni: erano universitari, impiegati, liberi professionisti. Sempre con le Acli di Piacenza - hanno aggiunto -, in collaborazione con quelle di Bologna, avevamo inoltre attivato uno sportello dedicato solo alle donne: in questo caso ci ha contattato soprattutto personale sanitario, di età compresa tra i 30 e i 50 anni”.

INFO E PRENOTAZIONI SPORTELLO PSICOLOGICO ACLI
Dott.ssa Laura Mocchi: 348 8510069; Dott.ssa Elena Nazzari: 348 7657913

Pubblicato il 22 febbraio 2021

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Un'immagine internazionale per «I borghi piacentini»

 Bobbio


I meravigliosi borghi di Bobbio, Vigoleno e Castell’Arquato sono stati i protagonisti di un articolo, scritto da Piacenza Musei,  pubblicato sulla rivista Borghi e città magazine di febbraio, che ha permesso di far conoscere, in parte, le bellezze museali, architettoniche, culturali e artistiche dei luoghi raccontati.
Il racconto, iniziato con il caratteristico paese di Bobbio, vuole invogliare i lettori a giungere nel nostro territorio per ammirare i monumenti ed immergersi nella storia di questi borghi. Dopo aver attraversato il caratteristico Ponte Gobbo - o Ponte Vecchio – ci si può addentrare nelle vie del paese e riscoprire sapori e prodotti locali tipici, riscoprendo la storia millenaria di San Colombano, patrono della città, e vistando le bellezze storiche dell’Abbazia e dei Musei.
Il viaggio prosegue a Castell’Arquato con l’imponente Rocca Viscontea e la Collegiata, nella piazza alta del borgo; un luogo suggestivo, carico anch’esso di storia.
Il percorso si conclude nel borgo di Vigoleno dove si ha l’idea di entrare in un vero e proprio castello, grazie alle imponenti mura che circondano tutto il borgo, al mastio e al rivellino.
La rivista si trova in tutte le principali edicole italiane.

vigolenoCastellArquato Aerea

Il borgo di Vigoleno e Castell'Arquato.

Pubblicato il 21 febbraio 2021

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Venturi: «superare la crisi insieme»

venturi

Il corso Cives dell’Università Cattolica ha ospitato il dottor Sergio Venturi, già assessore regionale alle Politiche per la Salute in Emilia Romagna, poi commissario regionale per l’emergenza del coronavirus sino al 9 maggio 2020. È stato nei momenti più difficili di questa pandemia il braccio operativo della nostra regione nella lotta contro questo nemico invisibile che ha messo così duramente alla prova l’intera umanità ed anche un punto di riferimento, grazie alle sue dirette Facebook di ogni sera, per i cittadini dell’intera regione. Dopo questa esperienza ha scritto un libro dal titolo “La goccia del colibrì, fare la propria parte durante e dopo l’epidemia”: un racconto di due mesi di lotta in prima linea, senza dimenticare ciò che dovremo fare in futuro per evitare il ripetersi di simili esperienze.

Tutti devono fare la propria parte

“Piacenza è stata colpita duramente dalla pandemia anche in ragione della sua vicinanza con il primo focolaio. L’evoluzione di questa malattia ha sorpreso un po’ tutti e all’inizio eravamo ignari che ciò che stava succedendo in Cina avrebbe potuto essere così concreto anche per tutti noi, purtroppo dopo la sorpresa è arrivato il panico. Abbiamo dovuto attrezzarci insieme per cercare di superare quel tragico momento, per questo nel mio libro uso la metafora della goccia portata dal Colibrì per spegnere l’incendio, perché tutti possono e debbono fare la propria parte. Il servizio sanitario del nostro paese ha dimostrato una solidità invidiabile garantendo interventi gratuiti per tutti, perché non conta dove si nasce, nè quanti soldi hai e nemmeno il colore della tua pelle, questa è un’idea che a noi pare scontata ma non è purtroppo così per tutti”.

Cosa succede oggi

“Oggi per fortuna sono cambiati gli strumenti che possiamo mettere in campo per combattere il virus, primo tra tutti il vaccino e poi cure come gli anticorpi monoclonali che rappresentano un farmaco molto evoluto che consente d’intervenire efficacemente nelle prime fasi dello sviluppo della malattia, in particolare sulle persone più fragili. In Italia siamo stati i primi ad affrontare il covid, consumando in due mesi i presidi di sicurezza ospedalieri che normalmente si utilizzano in un anno, non avevamo gli strumenti e ci siamo trovati all’improvviso nell’occhio del ciclone. Il lavoro dei nostri medici e le squadre di assistenza domiciliare sono stati un esempio anche per le altre nazioni, insegnando ciò che era necessario fare e cosa non lo fosse. Ora dovremo essere molto bravi a prendere tutte le risorse che ci arriveranno, avendo le idee chiare su come spenderle. Il nostro paese ha bisogno di rivalutare in particolare il protagonismo dei giovani, mi spiace pensare che nel mondo siamo stati i primi a chiudere le scuole e gli ultimi a riaprirle. I ragazzi devono avere un presente ed un futuro da protagonisti, non possiamo più permetterci che i più preparati se ne vadano lontano senza mai tornare, soprattutto perché non c’è reciprocità verso l’Italia. Bisogna dare a loro un concreto contributo per la rinascita del nostro paese".

Cosa sarà necessario fare domani

“È stato dimostrato che questo virus, come molti altri, si è sviluppato trasmettendosi dagli animali, la crescita del territorio urbanizzato, industrializzato e coltivato ha portato le diverse specie non domestiche a vivere sempre più a stretto contatto con l’uomo, questa commistione ha permesso lo sviluppo di differenti agenti patogeni sconosciuti e letali. Per questo penso che il vero cambiamento stia nel ripensare a questo sistema di sviluppo economico, modificando la cultura delle persone verso una transizione ecologica e sostenibile. Una trasformazione radicale che possa permettere ai nostri figli di vivere in equilibrio con tutti gli esseri viventi del pianeta. Saremo chiamati a riorganizzare il sistema sanitario, l’assistenza agli anziani, le modalità di lavoro. Abbiamo verificato ad esempio che l’home working è cosa possibile e permette di creare meno traffico ed inquinamento, consumando meno risorse ed energia, in quest’ottica dovremo anche ripensare alle nostre città creando nuovi spazi di socializzazione. Sarà inoltre necessario potenziare l’assistenza domiciliare ed i servizi territoriali, i poliambulatori, le case della salute, riservando gli ospedali a luoghi di cura specializzati per interventi acuti. Il decentramento e l’occupazione del territorio razionale saranno necessari per evitare di nuovo il diffondersi di pandemie fatali. Per fare tutto ciò sarà indispensabile ridisegnare le professionalità, in particolare quelle legate al sistema sanitario.

Stefania Micheli

Pubblicato il 21 febbraio 2021

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