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Notizie Varie

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Lutto per don Omar Bonini. Muore improvvisamente il padre Sergio

Sergio Bonini

Nella serata di San Silvestro, Sergio Bonini, padre di don Omar, vicario parrocchiale a Fiorenzuola, ha perso la vita in seguito a un arresto cardiaco. E’ successo nella frazione Godi di San Giorgio, poco prima delle 22 del 31 dicembre 2024. Era in corso la cena di Capodanno con una trentina di persone, quando il 66enne si è accasciato in cucina e per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Vani i tentativi di soccorso.
Il 66enne era molto noto in provincia, in passato era stato titolare di un negozio di ortofrutta e aveva gestito anche un’attività come ambulante. Chi lo conosceva lo ricorda come un uomo gentile, accogliente, con un sorriso per tutti.
Lascia nel dolore la moglie Luisa e i figli, oltre a don Omar, Simona, Barbara e Pamela.

I funerali si terranno a Centovera nella giornata di domani 3 gennaio alle ore 15.

La redazione de Il Nuovo Giornale è vicina nella preghiera a don Omar in questo triste momento.

Nella foto, Sergio Bonini.

Pubblicato il 2 gennaio 2025

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Piazza Casali, la Soprintendenza approva il progetto di riqualificazione

piazza

Il progetto di riqualificazione di Piazza Casali è stato approvato da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza. «Questo traguardo significativo - afferma con soddisfazione l’assessora comunale alla Rigenerazione urbana Adriana Fantini - segna un importante passo avanti verso la trasformazione di uno spazio centrale della città, che sarà restituito alla comunità come piazza pubblica». Il progetto prevede la demolizione dell’attuale edificio che ospita il mercato coperto per lasciare spazio a una piazza rinnovata e accogliente. La progettazione è stata curata dallo studio Arteas di Reggio Emilia.

Il progetto si inserisce nel programma di rigenerazione urbana promosso dall’Amministrazione comunale e prevede il trasferimento delle attività del mercato coperto nelle ex Scuderie di Maria Luigia. Questa soluzione, resa possibile grazie ai fondi del Bando Periferie, consentirà di liberare Piazza Casali e di trasformarla in uno «spazio inclusivo e accessibile». Il percorso di approvazione ha richiesto un’attenta collaborazione tra le istituzioni per garantire il rispetto del patrimonio culturale e archeologico dell’area. L’Amministrazione comunale desidera ringraziare la Soprintendenza «per la sollecitudine e il supporto offerto ai progettisti nell’analisi del progetto di fattibilità tecnico economica, che ha permesso di giungere all’approvazione entro la fine dell’anno». Particolare attenzione è stata posta dalla Soprintendenza alla tutela archeologica, alla qualità dei materiali e alla coerenza estetica con il progetto dell’adiacente Piazza Cittadella.

Piazza Casali, situata a ridosso del convento del Carmine, ha una storia che va dagli antichi chiostri dei Carmelitani fino alla sua funzione attuale come sede di un mercato rionale ospitato in un edificio prefabbricato della metà degli anni cinquanta. Oggi l’area è caratterizzata da pressoché totale assenza di verde e da un traffico intenso. Il nuovo progetto mira a trasformarla in un luogo di incontro e socializzazione. Sarà creato un “hortus”, un giardino che richiama la tradizione degli orti urbani, seguendo la traccia dell’antico chiostro seicentesco. Percorsi pedonali immersi nel verde e aree per il relax renderanno la piazza un luogo accogliente e vivibile. Sarà inoltre realizzato un piccolo parcheggio per i frequentatori del mercato coperto, con relativo accesso carrabile  e possibilità di transito per i residenti prospicienti la piazza. Il piano prevede un incremento degli spazi pedonali, la piantumazione di 46 alberi per contrastare l’isola di calore, e l’utilizzo di materiali sostenibili come la pietra di Luserna e pavimentazioni drenanti. La nuova Piazza Casali sarà un ambiente multifunzionale pensato per eventi, mercati e momenti di socializzazione, con un ridotto impatto del traffico veicolare e un miglioramento del comfort urbano.

Il progetto si collega a quello di Piazza Cittadella, dove è previsto un parcheggio sotterraneo. Pur con obiettivi distinti, i due interventi saranno armonizzati tramite materiali e dettagli comuni, puntando su sostenibilità e mitigazione dell’impatto climatico. «Restituire Piazza Casali alla comunità come spazio pubblico – dichiara l’assessora Fantini – rappresenta una pietra miliare per la nostra Amministrazione. Questo progetto valorizza il nostro patrimonio storico e risponde al desiderio della cittadinanza di avere spazi condivisi e accoglienti. Si inserisce in una nuova idea di città che ridisegna tutto il comparto nord e si estende alla rifunzionalizzazione dell’Arena Daturi, come spazio urbano accessibile, aperto al pubblico e infrastrutturato per grandi eventi». L’intervento si colloca all’interno della più ampia visione di rigenerazione dell’area nord di Piacenza, un piano che punta a ridefinire l’identità della città unendo sostenibilità, innovazione e attenzione al patrimonio architettonico.

Pubblicato il 2 gennaio 2024

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Suor Adalgisa ha compiuto 99 anni. E' la più longeva delle suore del Buon Pastore

adal

Suor Adalgisa ha compiuto 99 anni.
Insieme alle consorelle  del Buon Pastore anche gli abitanti di San Polo hanno desiderato festeggiarla con messaggi e
22 vasetti di ciclamini, tanti quante sono attualmente le suore in casa Madre in via Mazzini.
La riconoscenza del paese è sempre viva per queste sorelle che hanno dato la vita per la Chiesa… al nostro servizio per cento anni!
Suor Adalgisa è nata ad Agrate Brianza il 24 dicembre del 1925.
Oggi è la più longeva dell’Istituto e l’unica della lunga schiera di suore venute da Agrate.
E’ entrata al Buon Pastore il 24 settembre del 1948.  Da lì è partita la sua avventura di donazione di cui 27 anni a San Polo, poi a Vigolzone, Travo, Santa Margherita Ligure, Cremona, Torino, Vercelli, ed ora a Piacenza.

Nella foto, suor Adalgisa con le consorelle del Buon Pastore.

Pubblicato il 31 dicembre 2024

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Stefano Fugazzi nominato direttore dei Servizi per l'accesso e relazioni con l'Usl

Fugazzi Bardasi

Il direttore generale dell'Azienda Usl di Piacenza Paola Bardasi ha nominato Stefano Fugazzi direttore dei Servizi per l'accesso e relazioni con l'utenza dell’Azienda Usl di Piacenza.
“I servizi per l’accesso e le relazioni con l’utenza – evidenzia Bardasi – rappresentano una colonna portante del nostro sistema sanitario, poiché garantiscono ai cittadini un contatto diretto, equo e moderno con le prestazioni sanitarie. L'esperienza, la visione innovativa e la profonda conoscenza delle necessità del territorio permetteranno al dottor Fugazzi di continuare a svolgere la sua attività, così strategica per l'Azienda, con competenza e affidabilità. A lui va il mio più sentito augurio di buon lavoro in questo incarico importante per la nostra comunità”.

“L’area di cui mi occupo, in estrema sintesi, è quella dell’accesso alle prestazioni sanitarie. Un’area che ho visto cambiare nel tempo”, afferma Fugazzi. “Da anni, ma ancora oggi, l’obiettivo principale è quello di un accesso più equo e facile per tutti i cittadini. Un obiettivo che la tragica esperienza della pandemia – ribaltando tutti i paradigmi classici di accesso; la gente non poteva muoversi ma aveva bisogno di usufruire comunque di determinati servizi – ha reso più raggiungibile. La filosofia che sta dietro a tutti i processi di innovazione dell’accesso è quella di decentrare il più possibile quelle operazioni che un utente può fare da solo (grazie alle nuove tecnologie digitali) o appoggiandosi alle farmacie. Sebbene le fasce più deboli siano sempre al centro della nostra attenzione, va sottolineato che oggi la popolazione ha innumerevoli modi per accedere alle prestazioni. Ciò che intendiamo continuare a portare avanti è il decentramento di tutte le attività a bassa complessità (il pagamento di un ticket, per esempio), la specializzazione degli operatori per quanto riguarda le attività più complesse e il rafforzamento della multi-canalità degli accessi”.

Innovazione nell’ottica di un’utenza sempre più varia, insomma. “Il grande lavoro – in parte già fatto dai miei predecessori – è quello di omogeneizzare le procedure sull’intero territorio, in modo che il cittadino di Lugagnano abbia le stesse agevolazioni e lo stesso trattamento di quello di Piacenza”, ha sottolineato Fugazzi.
“La sfida definitiva, poi, resta quella legata alle fasce più deboli. Come il Covid ha dimostrato, quando l’esigenza è reale e urgente la gente trova il modo di fare un accesso a un servizio senza per forza presentarsi allo sportello. Gli anziani dei prossimi vent’anni avranno una capacità digitale maggiore rispetto a quelli di oggi e questo sarà anche il frutto di tutti questi processi di innovazione, tuttora in atto, che non sono solo più veloci, ma anche più sicuri (pensiamo, ad esempio, a quanto possa semplificare la nostra vita di cittadini, in modo peraltro più che sicuro, il Fascicolo sanitario elettronico)”.   

Il dottor Fugazzi è arrivato all’Azienda Usl di Piacenza nel 2008, dopo un master in Management sanitario all’università Bocconi di Milano. Dopo poco è andato all’Azienda Usl di Bologna, dove si è fermato per otto anni, nei quali ha ricoperto diversi ruoli: dal supporto alla Direzione generale per la pianificazione strategica al controllo di gestione. Per due anni è stato anche responsabile amministrativo del distretto di Pianura est, il secondo per popolazione della provincia. Quindi, è rientrato nella Direzione generale per occuparsi dell’Area vasta Emilia centro (integrazione metropolitana dei servizi, processi di unificazione dei procedimenti amministrativi).
L’ultima esperienza bolognese è stata la direzione amministrativa del Centro regionale sangue, la banca del sangue della regione Emilia-Romagna. Nel capoluogo emiliano ha conseguito anche un secondo master in Politiche sanitarie.

Pubblicato il 2 dicembre 2024

Nella foto, Stefano Fugazzi con Paola Bardasi.

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In Emilia-Romagna finanziate 29mila borse di studio

Borse di studio regionali

Un investimento record per garantire, anche per l’anno accademico 2024/2025, la borsa di studio a tutti gli oltre 29mila studentesse e studenti iscritti agli atenei dell’Emilia-Romagna che ne hanno diritto. Lo ha deciso la Regione che, per raggiungere l’obiettivo, ha messo a disposizione, oltre 160 milioni di euro, la somma più alta di sempre, non solo per dare la borsa di studio al 100% degli studenti, ma anche per aumentare l’importo del contributo che ognuno di loro riceverà. Sono precisamente 29.283 le studentesse e gli studenti che, per l’anno accademico 2024/2025, riceveranno le borse di studio da Er.Go., l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori, il 5% in più rispetto allo scorso anno accademico, quando i beneficiari erano stati 27.876. Aumenta anche, sempre rispetto allo scorso anno, l‘importo unitario delle borse di studio, +5%, con un impegno della Regione che sale di oltre 11 milioni di euro: da circa 150 milioni a 160 milioni e 818mila euro, con un incremento del 7,4%. “Un investimento senza precedenti per assicurare al maggior numero possibile di studentesse e studenti la possibilità di accedere ai più alti gradi di istruzione, indipendentemente dalle condizioni economiche di partenza- commentano il vicepresidente con delega all’Università, Vincenzo Colla, e l’assessore regionale alle Politiche per il diritto allo studio universitario, Giovanni Paglia-. Anche così difendiamo e garantiamo a tutte e tutti il diritto allo studio, valorizzando le competenze e il talento di ognuno, anche attraverso la possibilità offerta dai nostri Atenei di sviluppare relazioni multiculturali e internazionali, fondamentali oggi per una formazione di qualità”. “Un risultato raggiunto anche grazie alla collaborazione degli Atenei dell’Emilia-Romagna- concludono Colla e Paglia- con l’obiettivo condiviso di rendere il sistema universitario ancora più inclusivo, attrattivo, accogliente. Luoghi capaci di creare condizioni favorevoli per studenti e ricercatori, veri incubatori per lo sviluppo di nuove idee e progetti dove tutti possono esprimersi e portare il loro contributo senza distinzioni di genere o economiche”.

LE RISORSE

Degli oltre 160 milioni - compresa la spesa per i servizi -, 34,6 milioni di euro sono risorse regionali, di cui 12 milioni del Fondo sociale europeo plus e 3,5 milioni di euro del Fondo regionale per l'occupazione delle persone con disabilità; 27,5 milioni di tassa regionale per il diritto allo studio; 66,2 milioni del Fondo integrativo statale; 31,5 milioni di risorse Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e 1 milione dalle Università emiliano-romagnole.

LE BORSE DI STUDIO

L’importo unitario della borsa di studio cresce di oltre il 5% rispetto all’anno precedente e raggiunge 7.015,97 euro per i fuori sede, 4.100,05 euro per i pendolari e 2.827,64 euro per gli studenti in sede. Ulteriori incrementi del valore della borsa sono destinati a coloro che si trovano in maggiori difficoltà economiche (sono 12.589, pari a circa il 43% degli studenti assegnatari) e alle studentesse iscritte alle lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Per queste ultime la maggiorazione dell’importo della borsa è del 20%, e ne beneficeranno in Emilia-Romagna 3.345 studentesse. La prima rata della borsa di studio è già stata pagata a oltre 4mila matricole.

L’ATTRATTIVITÀ DEGLI ATENEI DELL’EMILIA-ROMAGNA

Il Rapporto 2023 dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) conferma l’attrattività degli Atenei dell’Emilia-Romagna, evidenziando come la nostra regione sia la prima nel rapporto fra ingressi e uscite di immatricolazioni nelle diverse Università, che è al 4,3, seguita dal Lazio (3,1), Lombardia (2,2) e Toscana (1,75). Ciò significa che per ogni studente residente in Emilia-Romagna che va a studiare fuori regione, vi sono 4,3 studenti di altre regioni che si immatricolano nei nostri Atenei.

Pubblicato il 29 dicembre 2024

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