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Notizie Varie

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Giubileo: il Cammino di San Colombano tra i 15 percorsi verso Roma

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Con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Roma, è iniziato il Giubileo 2025, un anno straordinario per pellegrini e viandanti di tutto il mondo. Il tema scelto, “Pellegrini di speranza”, richiama il significato profondo del cammino come viaggio interiore e spirituale ed è un forte invito a mettersi in cammino.
Tra i tanti modi per vivere questa esperienza unica, uno dei più suggestivi è proprio quello di percorrere uno di questi 15 Cammini che conducono a Roma per il Giubileo 2025, ripercorrendo le orme di santi e pellegrini del passato.
Questi percorsi ovviamente non sono riservati esclusivamente ai fedeli, ma sono aperti a tutti coloro che cercano un’esperienza di cammino arricchita da significati spirituali, culturali e personali. Da nord a sud, ogni cammino racconta una storia fatta di fede, natura, arte e tradizioni. Tra i 15 Cammini principali per arrivare a Roma e vivere profondamente l’esperienza di un pellegrinaggio c'è anche il Cammino di San Colombano.

330 km, 18 tappe. Sosta anche a Bobbio

Il Cammino di San Colombano con i suoi 330 chilometri in 18 tappe  è un antico itinerario che segue le tracce del monaco irlandese del VI secolo che viaggiò per tutta l’Europa, fondando monasteri e diffondendo la fede cristiana. Il cammino si snoda dalla Svizzera all’Italia, passando per città come Como e Milano, fino a Bobbio, sede della sua abbazia.In Italia, il percorso attraversa borghi medievali e splendidi paesaggi appenninici. È un viaggio che combina storia, spiritualità e natura, offrendo l’opportunità di visitare luoghi come la cripta di San Colombano a Bobbio e la Grotta di San Michele a Coli. Il tracciato è adatto a camminatori esperti e appassionati di storia, grazie alle sue tappe variegate e alla ricchezza culturale che offre.

Gli altri percorsi

Gli altri percorsi sono: la Via Francigena (1000 km, 45 tappe), l'Alta Via delle Grazie (300 km, 13 tappe), la Via Lauretana ( 220 km, 11 tappe), Con le ali ai piedi (la via micaelica, 530 km, 25 tappe), il cammino francescano della Marca (170 km,8 tappe), la Via di Francesco (450 km, 24 tappe), il Cammino dei Cappuccini (400 km, 17 tappe), il Cammino di San Francesco di Paola (318 km, 15 tappe), i Cammini di Oropa ( 4 percorsi al santuario di Oropa), il Cammino di San Benedetto (300 km, 16 tappe), il Cammino di San Nilo, nel Cilento (100 m, 8 tappe), il Cammino di don Tonino Bello ( 400 km, 17 tappe), la Via degli Abati e del Vin Santo (350 km, 15 tappe), la Via Francisca del Locomagno (510 km, 8 tappe in Italia).

Nella foto, pellegrini lungo il cammino di San Colombano da Travo a Bobbio: sullo fondo la Pietra Parcellara.

Pubblicato l'8 gennaio 2025

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Ausl, parte l’attività dell’ambulatorio di Medicina del Lavoro

 Ambulatorio medicina professionale

L’Azienda Usl di Piacenza ha attivato l’ambulatorio di Medicina del lavoro, in linea con quanto previsto dalla normativa regionale. Si tratta di un servizio innovativo e specializzato, pensato per rafforzare le misure di prevenzione e tutela della salute dei lavoratori. Sotto la guida di medici esperti in questo ambito, l’attività si concentrerà sull’identificazione precoce delle malattie professionali e sull’analisi dei rischi connessi ai diversi settori produttivi. Il nuovo ambulatorio, già operativo, si trova al quinto piano del blocco A in piazzale Milano stanza 3.19, all'interno dell’unità operativa Prevenzione e Sicurezza ambienti di lavoro. “Questo servizio - evidenzia Paola Bardasi, direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza - risponde alla necessità di offrire strumenti concreti per la prevenzione e la diagnosi precoce delle patologie legate all’ambiente lavorativo ed è il risultato di un impegno costante nel promuovere la salute e la sicurezza dei cittadini, fornendo risposte mirate e accessibili. Le competenze di Medicina del lavoro che sono messe in gioco per questa attività sono allineate con la normativa vigente, la letteratura scientifica in materia e sono anche oggetto di un dialogo e confronto continuo, ciascuno per le proprie competenze, con i professionisti del Servizio di prevenzione e protezione aziendale”.
L’accesso al servizio avviene tramite prescrizione medica, indicando il codice 7667.001 per la visita di medicina del lavoro. La prenotazione può essere effettuata tramite Cup. La visita è gratuita, mentre eventuali accertamenti diagnostici successivi potranno prevedere il pagamento del ticket, secondo le norme in vigore. Per garantire un corretto iter, è necessario che la prescrizione riporti il quesito diagnostico relativo alla sospetta malattia professionale. “Questo ambulatorio - aggiunge Giuseppe Sergi, direttore dell’unità operativa Prevenzione e Sicurezza ambienti di lavoro - rappresenta un importante passo avanti per la prevenzione di salute pubblica. Grazie alla professionalità e competenza dei nostri specialisti, saremo in grado di affrontare le problematiche di salute legate al lavoro in modo da poter individuare in una fase iniziale una malattia professionale, prevenendone il possibile aggravamento clinico e contribuendo a migliorare la qualità della vita dei lavoratori del nostro territorio”.
Con l’avvio di questo nuovo servizio, l’Azienda Usl di Piacenza riafferma quindi il proprio impegno a supportare i lavoratori e le loro famiglie, garantendo un accesso diretto a cure specialistiche e promuovendo una maggiore consapevolezza sui rischi professionali e sulla loro prevenzione.

Pubblicato l'8 gennaio 2025

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Visita alla Banca di Piacenza per il nuovo comandante della Guardia di Finanza

 La visita allo Spazio Arisi del PalabancaEventi

Il nuovo comandante provinciale della Guardia di Finanza, col. Massimo Amadori, ha fatto visita alla Banca di Piacenza, accolto dal presidente del Consiglio di amministrazione Giuseppe Nenna, dal direttore generale Angelo Antoniazzi e dal vicedirettore generale Pietro Boselli. In particolare, all’illustre ospite è stata mostrata - oltre ai locali operativi dove sono esposte alcune delle opere più importanti della collezione d’arte della Banca - la Sala del Consiglio di amministrazione, dove ha potuto ammirare l’affresco di Luciano Ricchetti, che rappresenta la silloge della storia e dei principali monumenti della nostra città, che il col. Amadori ha poi osservato dalla terrazza della Banca, che offre un panorama a 360 gradi del nostro centro storico. La visita si è conclusa al PalabancaEventi, dove al comandante della GdF sono stati mostrati la Sala Corrado Sforza Fogliani con il quadro del Piccio Aminta baciato da Silvia, la Sala Panini, l’esposizione permanente di Francesco Ghittoni, la sala dove è conservato Il Balilla di Luciano Ricchetti (parte del quadro In ascolto che si aggiudicò il Premio Cremona) e altre sale poste al primo piano.

Il col. Amadori, proveniente da Prato, ha ricevuto il testimone dal col. Corrado Loero (ora comandante provinciale a Udine). Nella sua carriera ha già ricoperto importanti incarichi: comandante dell’Antiterrorismo pronto impiego di Udine, della Sezione criminalità organizzata del Gico di Venezia, del Gruppo tutela entrate del Nucleo di polizia economico finanziaria di Firenze e aiutante di campo del comandante interregionale per l’Italia sud occidentale a Palermo; presso il Comando generale del Corpo, ha ricoperto l’incarico di capo sezione alla Direzione approvvigionamenti e capo sezione Affari generali presso l’ufficio del sottocapo di Stato maggiore.

Il col. Amadori, che ha avuto parole di elogio per l’ottima organizzazione della sede operativa e del PalabancaEventi, apprezzando in particolare il grande sforzo della Banca nel mantenere viva la memoria storica della città e del territorio, ha ricevuto in dono alcune pubblicazioni dell’Istituto di credito.

Nella foto, la visita del comandante Amadori alla Banca di Piacenza.

Pubblicato il 7 gennaio 2025

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Sabato 11 messa a ricordo di Elisa Bricchi e Costantino Merli

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Sono trascorsi tre anni dalla tragica morte dei quattro giovani annegati nella acque del Trebbia nella notte tra il 10 e l'11 gennaio 2022. I ventenni Domenico Di Canio, William Pagani, Elisa Bricchi e Costantino Merli hanno perso la vita in un incidente che ha visto la loro auto sulla quale viaggiavano precipitare nel fiume in località Puglia di Calendasco. I quattro giovani condividevano la grande passione per la musica.
La tragedia aveva suscitato vasto cordoglio non solo nella provincia piacentina ma anche a livello nazionale.

Sabato 11 gennaio sarà celebrata una messa nella cripta del Duomo di Piacenza alle ore 18.30 a ricordo di Elisa Bricchi e Costantino Merli, legati da un amore profondo che li ha resi una coppia felice e innamorata.

Pubblicato il 7 gennaio 2025

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Tumore al colon retto, screening gratuito dai 50 ai 74 anni


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L’Emilia-Romagna amplia l’offerta degli screening oncologici gratuiti. Da gennaio 2025, in coerenza con i contenuti del Piano oncologico nazionale (Pon) 2023-27 e in linea con il Piano regionale della prevenzione 2021-2025, il programma di screening del colon retto viene esteso alla fascia di età 70-74 anni, come sostenuto anche dalle raccomandazioni del Consiglio dell’Unione europea (2022/0290 Nle) e dal Piano nazionale della prevenzione 2020-2025, che indicano come popolazione target la fascia 50-74 anni. “La prevenzione - sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi - è l’elemento chiave per contrastare i tumori. L’estensione del programma di screening gratuito per il tumore del colon retto a una fascia d’età più esposta al rischio oncologico ci aiuta a contrastare la malattia, ma al tempo stesso riconosce il ruolo centrale degli screening, grazie ai quali l’incidenza e la mortalità sono diminuite. Ai cittadini chiediamo di aderire con convinzione: si tratta di un test semplice, non invasivo e potente, lo dicono i dati, per la salute di tutte e tutti”. Il programma di screening prevede il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni 2 anni a tutte le donne e gli uomini residenti e domiciliati assistiti in Regione Emilia-Romagna a partire dai 50 anni. In Emilia-Romagna grazie allo screening si registrano -33% di diagnosi di nuovi tumori del colon retto negli uomini e -21% nelle donne.

COSA CAMBIA DAL 2025

L’estensione dello screening gratuito per il cancro del colon retto alla fascia d’età 70-74 anni è graduale, ovvero nel 2025 l’invito è rivolto ai nati nel 1955 che nel corso dell’anno compiranno i 70 anni, in continuità con la cadenza biennale dall’ultimo test eseguito o invito ricevuto. Contemporaneamente saranno invitati tutti i nati nel 1951 che compiranno i 74 anni e che avranno così l’opportunità di eseguire un ulteriore screening prima di uscire dal programma. Nel 2026 saranno invitati anche i nati nel 1956 e nel 1952, proseguendo così fino al 2028, quando tutte le persone in età tra i 70 e 74 anni saranno comprese nella chiamata di screening. I dati del Registro tumori dell'Emilia-Romagna mostrano, infatti, un repentino aumento dell’incidenza a partire dai 75 anni: la prevenzione, grazie a un’anticipazione diagnostica del programma di screening, potrebbe avere un ruolo importante nel ridurre ulteriormente l’incidenza del tumore del colon retto e di quella in stadio avanzato, nelle fasce di età dai 70 ai 79 anni. Questo è particolarmente importante alla luce dell’attuale speranza di vita a 70 anni che, in Emilia-Romagna, è di 16,6 anni (stima dati Istat).

L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE

Il tumore del colon retto è al secondo posto sia in termini di incidenza che di mortalità, tra le cause oncologiche di malattia e di morte in Italia e in Emilia-Romagna: nella nostra Regione i nuovi casi di tumore del colon retto e ano diagnosticati nel 2020 sono stati 3.088, pari al 10,7% del totale dei nuovi casi di tumore diagnosticati nell’anno (dati Registro Tumori dell’Emilia-Romagna). Nella fascia di età over 70 anni, rispetto alla fascia 50-69, l’incidenza di questa patologia è ancor più frequente. In Emilia-Romagna, però, per chi partecipa allo screening, introdotto nel 2005, la mortalità diminuisce del 65% negli uomini e del 54% nelle donne. La Regione Emilia-Romagna è stata la prima in Italia a estendere, già dal 2010, lo screening mammografico dalla fascia 50-69 anni alla fascia 45-74 anni e ora viene esteso anche quello del colon retto per coinvolgere un numero sempre più ampio di persone. Infatti, secondo i dati del Coordinamento Regionale Screening, in Emilia-Romagna si registra, purtroppo, un calo complessivo della copertura dello screening per il tumore del colon retto (51,3%). Dunque, quasi la metà della popolazione non usufruisce regolarmente di questa opportunità di prevenzione gratuita ed efficace che permette, non solo di proteggere dal tumore, ma anche di trovare e asportare lesioni pretumorali, prima che diventino tumori.

Pubblicato il 6 gennaio 2025

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