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Notizie Varie

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Dagli amministratori comunali la lettera unitaria al Vescovo nel segno di un impegno condiviso dopo la Visita pastorale di gennaio

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E' firmata "Comune di Piacenza", la lettera condivisa da tutti i capigruppo consiliari, dalla presidente dell'assise cittadina Paola Gazzolo, dalla sindaca Katia Tarasconi e dalla Giunta comunale, indirizzata al vescovo monsignor Adriano Cevolotto in seguito all'impegno assunto in tal senso, in occasione della visita pastorale del 20 gennaio scorso in Municipio.
La nota, la cui stesura è stata affidata alla presidente della Commissione 3 Tiziana Albasi, esprime la condivisione delle sfide che monsignor Cevolotto aveva evidenziato nel suo intervento, con particolare attenzione all'emergenza abitativa che riguarda innanzitutto le fasce più fragili della popolazione e le nuove povertà, richiedendo una risposta corale e coesa della comunità. In primo piano anche la centralità dei giovani e dell'equità intergenerazionale, così come il valore della continuità amministrativa e dell'impegno per un costante miglioramento nell'accompagnare i cambiamenti sociali che caratterizzano il nostro tempo.
Nel corso della visita pastorale presso il Comune, la presidente Gazzolo aveva annunciato, a nome della Conferenza dei Capigruppo, l'intenzione di valorizzare un momento di incontro altamente significativo, affidando ai lavori di una Commissione consiliare - poi individuata nella n. 3, competente in materia di Servizi Sociali - una riflessione da cui potesse scaturire un costruttivo contributo di idee e sensibilità, con un approccio il più possibile unitario e teso agli obiettivi della solidarietà, della pace e di uno sviluppo mai disgiunto dai valori della condivisione e dell'inclusione sociale.

L'importanza del dialogo

Di seguito il testo integrale della nota, trasmessa nei giorni scorsi a monsignor Cevolotto, in cui si richiamano - declinandoli anche attraverso i progetti concreti già in essere - i temi della centralità di "relazione, incontro e cura", come punto di partenza per un confronto che, dalla prospettiva laica degli amministratori comunali, trovi il denominatore comune "nel rispetto della persona in quanto essere umano", riaffermando l'importanza del dialogo e delle sinergie tra tutte le componenti della collettività che sono partecipi di una corresponsabilità educativa e di un ruolo attivo nel tutelare e garantire la qualità di vita di tutti i cittadini.

Monsignor Adriano,

con questa lettera, innanzitutto, Le rivolgiamo un ringraziamento per l’opportunità di condividere riflessioni su questioni sociali e morali che caratterizzano questo nostro tempo, e quindi anche la comunità piacentina, opportunità scaturita dal discorso da Lei rivolto ai Consiglieri ed alle Consigliere Comunali, alla Sindaca e alla Giunta, nell’ambito della sua visita il 20 gennaio scorso. Un ripensamento “dell’umano”, alla luce di una mentalità sempre più diffusa che ha elevato il materialismo e l’individualismo a indicatori di vita, richiama un’urgenza intellettuale, quella di un movimento armonioso con gli altri, una rigenerazione esistenziale che ponga al centro la relazione, l’incontro, la cura, superando la solitaria nicchia dell’ego, incapsulato in una visione talvolta fantasiosa degli affanni del vivere e del morire.

Crediamo sia questo il punto di partenza per un confronto che, da un’ottica laica come quella assunta dal ruolo di amministratori nello svolgimento del proprio mandato, elabori un programma di intenti da tradursi in azioni concrete. Il denominatore comune che potrà unire credenti di ogni fede e non credenti è il rispetto della persona in quanto essere umano, il medesimo denominatore che anima il nostro agire quotidiano nel confronto costruttivo al nostro interno, talvolta critico, talvolta assertivo. Sono diversi gli ambiti in cui si può e si deve operare per migliorare la qualità della vita alle persone, a partire dai residenti nel Comune di Piacenza e da quelli in Provincia, in un’ottica di collaborazione e sostegno che oltrepassi i confini amministrativi e i campanilismi.

L’analisi dei bisogni rivela problematiche e fragilità sempre più diffuse, che attraversano trasversalmente le fasce sociali, le diverse etnie, le differenti età... Non è retorica ma emergenza reale, una revisione della dimensione educativa. In questo il nostro impegno, a vario titolo, affinché famiglia, scuola, sport, oratorio, mondo dell’associazionismo et alii siano chiamati a sinergie progettuali per un senso civico dell’agire, sulla base di valori che mettano in evidenza l’humanitas nel senso più ampio del termine. Rispetto e solidarietà profusi nel volontariato che coinvolga i giovani, come le scelte per le politiche giovanili e le pari opportunità stanno esemplificando. Percorsi formativi inclusivi per promuovere il senso di appartenenza alla comunità, al cui interno le differenze etniche e religiose siano un valore e non un pretesto di esclusione o peggio ancora di scontro. Il sistema del welfare, della formazione, della cultura, proprio in quanto sinergie di azioni, rappresenta per noi amministratori un grimaldello di crescita per la comunità piacentina, con uno sguardo sempre vigile e propositivo.

Spazi di incontro, di frequentazione, di dialogo sono oggi necessari per migliorare il modo di vivere le relazioni, fortemente minate dalla pandemia e sempre più trasformate in incontri virtuali. I giovani, oggi, hanno bisogno di sostegno per valorizzare con lo studio e il lavoro progetti di vita, il loro avvenire è più incerto che nel passato, le professioni del domani sono in progress costante, la promozione socio-economica attraverso le proprie forze è complessa e talvolta problematica: di fronte a questo quadro realistico la risposta deve arrivare proprio dalle Istituzioni, dai settori produttivi, dalle aziende.

I progetti per rendere Piacenza città universitaria stanno emergendo, la Fondazione ITS Academy della nostra città unisce formazione e lavoro in una prospettiva professionalizzante di largo respiro. Conoscenza e lavoro sono i grimaldelli con cui ogni persona può vivere in pienezza la propria vita, sapendo di essere parte di una comunità a cui non solo può chiedere – servizi, assistenza, sostegno, solidarietà...-, ma anche dare, in termini civici e umani. I principi di equità, giustizia e uguaglianza si consolidano nel valore positivo della continuità amministrativa e nel miglioramento continuo che accompagna il cambiamento sociale. Ma equità, giustizia e uguaglianza sono anche alla base dei sistemi di tassazione, di assistenza alla famiglia, di assegnazione di abitazioni con contratti di locazione agevolati... La casa oggi, purtroppo, è ancora un’emergenza per molte persone, di questo siamo consapevoli, ma abbiamo anche alcune risposte a breve e lungo termine: è il progetto Pinqua alla Farnesiana, le ristrutturazioni di Acer, la progettazione di studentati, i progetti PNRR che sono l’esempio di come l’azione amministrativa può e deve dare continuità a progetti strategici per il bene comune.

Essere cittadino responsabile è un imperativo da cui è impossibile prescindere per migliorare nella vita privata e pubblica, nei luoghi dove si è chiamati a svolgere i propri compiti, pensando al bene comune che temporaneamente abbiamo in affido. Il bene pubblico non è un sintagma suggestivo di comune evocazione: è quello spazio di bellezza da tutelare, dal verde alle emergenze storico- artistiche, dalle strade alle piste ciclabili, dai Parchi ai Campi – Gioco, un bene da valorizzare con la costruzione di reti di collaborazione tra Istituzioni laiche e religiose, Fondazioni bancarie, Istituti di credito, Aziende, Università, in continua sinergia con il territorio provinciale, e non solo.

Queste e tante altre tematiche sono alla base di confronti e discussioni per la stesura del Piano urbanistico generale (PUG). Piacenza è collocata in un contesto geografico e socio - economico che ne caratterizza la vocazione di città snodo a livello infrastrutturale, favorendo nel corso dei decenni l’attrattività del nostro territorio in termini di hub di logistica, trasporti e produzione di energia. Questa vocazione però da tempo deve confrontarsi con condizionamenti evidenti sul piano tecnologico, demografico e ambientale, con tassi di inquinamento particolarmente elevati e con fenomeni climatici estremi e sempre più frequenti. In prospettiva pensare Piacenza come città ecologica, attraente, innovativa, affidabile significa declinare in progetti una serie di interventi interconnessi, per ogni persona che vive nel nostro Comune, senza lasciare indietro nessuno. Come indica l’Agenda 2030 dell’ONU “Il futuro dell’umanità e del nostro pianeta è nelle nostre mani. Si trova anche nelle mani delle nuove generazioni, che passeranno il testimone alle generazioni future” (A/RES/70/1 Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile). Insieme, stimolando il protagonismo dell’ìntera comunità, possiamo contribuire a tracciare la strada dello sviluppo sostenibile e dell’equità intergenerazionale.
Desideriamo dunque farLe pervenire la nostra più sincera gratitudine per le sue parole, parole che ci hanno richiamato al significato più autentico del nostro “lavoro”, ricordandoci l’orizzonte impegnativo e stimolante su cui misurarci quotidianamente, quel “bene comune” che deve rimanere sempre il nostro unico ed esclusivo obiettivo.

Il Comune di Piacenza

Nella foto, il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

Pubblicato il 10 agosto 2025

Risorse per un milione per le associazioni impegnate contro la povertà

 Poverta aiuti associazioni

Un sostegno concreto alle famiglie e alle persone fragili che in Emilia-Romagna si trovano in una condizione di povertà da non riuscire a soddisfare un bisogno essenziale quale l’accesso cibo. L’aiuto arriva dalla Regione che attraverso un bando, quarta misura ad hoc, è pronta a finanziare con un milione di euro progetti del Terzo settore per il recupero e redistribuzione di alimenti, realizzare mense gratuite e iniziative di lotta allo spreco. Tra i progetti finanziabili quelli relativi al potenziamento e l’avvio degli empori solidali, punti di distribuzione al dettaglio completamente gratuiti con una funzione solidaristica di grande rilievo in Emilia-Romagna, oltre che mense e centri di distribuzione pasti. La misura di viale Aldo Moro punta a valorizzare aspetti come la capacità di accompagnare l’aiuto materiale al sostegno alle persone attraverso attività di accompagnamento e di cura delle relazioni, la promozione di stili di vita sani, la riduzione degli sprechi e degli impatti sull’ambiente, la sinergia con l’ente pubblico del territorio, la capacità di costruire reti e di sensibilizzare in particolare i giovani alla cultura della solidarietà e del contrasto allo spreco. “Con questo nuovo bando - afferma l’assessore regionale al Contrasto alle povertà, Elena Mazzoni - confermiamo l’impegno della Regione a sostenere concretamente le realtà del terzo settore che ogni giorno si prendono cura delle persone più fragili. Il recupero e la redistribuzione del cibo non sono solo un’azione di solidarietà, ma anche un gesto di responsabilità ambientale e sociale. Vogliamo rafforzare le reti territoriali, promuovere stili di vita sostenibili e contrastare lo spreco alimentare, costruendo una comunità più giusta e coesa”.

LA MISURA

Il bando è riservato a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti del terzo settore iscritti al Registro unico nazionale (Runts) e Onlus iscritte all’anagrafe dell’Agenzia delle entrate emiliano-romagnole che prevedano nel proprio statuto almeno una finalità tra produzione e distribuzione di pasti pronti (mense), recupero e redistribuzione gratuita di beni alimentari a fini di solidarietà sociale, lotta allo spreco alimentare. I progetti dovranno essere presentati dal 1^ agosto al 30 settembre e potranno riguardare azioni di sistema di rilievo regionale nell’ambito di reti strutturate, iniziative territoriali di recupero, stoccaggio ed erogazione gratuita di prodotti alimentari e non (come quelli per l’igiene personale e della casa, alimenti per animali domestici), produzione e distribuzione di pasti pronti alle persone in grave povertà. Il valore massimo dei progetti sarà di 160mila euro per quelli regionali e 60mila euro per quelli territoriali che potranno avere anche dimensione sovradistrettuale. Il contributo regionale sarà ricompreso tra l’80 e il 90% del valore del progetto in base al punteggio ottenuto dalle singole proposte. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente in via telematica utilizzando l’apposito servizio online che sarà attivo a partire dalle ore 10 del 1^ agosto e fino alle ore 12 del 30 settembre 2025. I progetti dovranno avere durata tra 18 e 24 mesi nel periodo compreso tra il 1^ gennaio 2026 e il 31 dicembre (salvo proroga massima di 3 mesi): ammesse le spese sostenute dal 1^ gennaio 2026.

Pubblicato il 9 agosto 2025

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In calo dello 0,2% le imprese attive nel Piacentino

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Confermando l’andamento del primo trimestre, è risultato in lievissimo calo, alla fine del giugno scorso, il numero delle imprese attive in provincia di Piacenza rispetto allo stesso periodo del 2024. I dati elaborati dalla Camera di commercio dell’Emilia, infatti, evidenziano una flessione dello 0,2%, corrispondente a 41 unità in meno, a fronte di dati nazionale e regionale che mostrano, invece, flessioni più marcate (rispettivamente -0,6 e -0,8%). Le realtà piacentine si sono così attestate a 25.608. Dall’analisi dei settori viene confermata la maggiore incidenza di quello del Commercio (21,1% sul totale delle imprese attive), nonostante il calo dell’1,9% che ha portato le imprese del settore a 5.410 (-103 unità rispetto al primo semestre del 2024). Seguono i servizi alle imprese, che contano 4.945 unità (il 19,3% sul totale) e hanno fatto segnare un aumento dell’1,8%, corrispondente a 88 unità in più in un anno. Fatta eccezione per il commercio, tutto l’ambito dei servizi ha mostrato buoni andamenti, con una crescita dell’1,6% del numero delle imprese nel segmento alloggio e ristorazione (1.901 imprese attive) e in quello dei servizi alla persona (1.885 imprese attive e +1,0%). Di segno opposto, invece, gli andamenti per le costruzioni (4.625 unità e -0,2%), l’agricoltura (attestata a 4.308 imprese, con un -1,6%) e la manifattura, che ha fatto segnare un lieve ribasso (-0,5%) e si è portata a 2.381 imprese attive. Osservando le imprese in base alla natura giuridica, le società di capitale attive a Piacenza, che rappresentano il 23,3% del totale, sono risultate 5.966, in crescita del 2,3% rispetto al 2024. Le società di persone, che rappresentano il 15,4% del totale delle imprese piacentine si sono attestate a 3.935, in calo del 2,1% rispetto al secondo trimestre dell’anno scorso. Le imprese individuali, che rappresentano il 59,6% del totale, sono risultate 15.252 e in calo dello 0,6% rispetto al 2024.

Pubblicato l'8 agosto 2025

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Nel segno di San Colombano la tre giorni piacentina di 80 giovani pellegrini irlandesi

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Hanno salutato anche Piacenza, gli 80 giovani pellegrini irlandesi che prima di rientrare in patria, dopo aver vissuto l'esperienza del Giubileo dei Giovani a Roma, dal 5 al 7 agosto hanno percorso le ultime tre tappe del Cammino di San Colombano, da Bobbiano a Coli. Accompagnati dai vescovi Michael Duignan - della Diocesi di Galway, Kilmacduagh, Clonfert e Kilfenora - e Kevin Doran, della Diocesi di Elphin e Achonry, hanno pernottato in centro storico per poi raggiungere ogni giorno la meta del loro itinerario in Val Trebbia. A guidarli, il presidente dell'Associazione "Amici di San Colombano per l'Europa" e segretario dell'Associazione europea del Cammino di San Colombano, Mauro Steffenini.
Nell'ultima serata in città, hanno portato loro il saluto dell'Amministrazione comunale la sindaca Katia Tarasconi e l'assessore alla Cultura Christian Fiazza, incontrandoli in piazza Sant'Antonino alla presenza del vescovo monsignor Adriano Cevolotto. "E' sempre una grande emozione - sottolineano sindaca e assessore - conoscere chi affronta un viaggio di fede, valorizzando la dimensione di accoglienza del nostro territorio come crocevia di percorsi, dalla Francigena alla via degli Abati, che esprimono innanzitutto la componente umana, spirituale e identitaria di persone provenienti da tutto il mondo. L'anno scorso, nel segno di San Colombano, avevamo ricevuto in Municipio le voci femminili del coro nordirlandese di Bangor e nel mese di giugno Piacenza aveva ospitato la 25° edizione del Columban's Day, oggi ci rispecchiamo nell'entusiasmo e nell'energia di questi ragazzi, che è stato bello poter incontrare prima della loro partenza".

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Durante la permanenza nella nostra provincia, la delegazione irlandese ha dedicato la prima giornata al tratto tra Bobbiano e Mezzano Scotti, visitando la chiesa di Sant'Anna alla Perduca e condividendo, all'arrivo, un momento di preghiera con don Francesco Gandolfi, nonché un rinfresco offerto dai giovani industriali della Val Trebbia. Il giorno seguente, ripartenza da Mezzano Scotti per raggiungere l'Abbazia di Bobbio dove è stata celebrata la messa con consegna del testimonium nella cripta, sulla tomba di San Colombano: una tappa cui sono stati invitati anche i giovani piacentini, conclusasi con il pranzo nel giardino delle Suore Giannelline. Terza e ultima tappa, invece, dalla piazza di Coli alla Grotta di San Michele, dove è stata celebrata la messa dal vescovo Cevolotto, per poi tornare in paese per un momento conviviale offerto dalla comunità locale e terminare il viaggio piacentino con una cena nel cuore della città e il saluto istituzionale.

Nelle foto, i giovani pellegrini irlandesi in visita a Piacenza.

Pubblicato il 9 agosto 2025

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Cambio alla guida di Auser Piacenza, Alberto Borghi eletto nuovo presidente

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Alberto Borghi è stato eletto nuovo presidente di Auser Piacenza dall’assemblea ordinaria annuale dei soci, riunita il 6 agosto alla Casa delle Associazioni di via Musso. Borghi, 68 anni, subentra a Giorgio Reggiani che ha formalizzato le proprie dimissioni per motivi personali dopo quasi quattro anni di impegno alla guida del sodalizio.

Nel suo primo intervento da presidente, Borghi, già sindaco di Nibbiano e amministratore provinciale con una lunga esperienza associativa, ha espresso il suo apprezzamento per l’operato del predecessore Reggiani: “Negli anni del suo mandato – ha affermato - Auser è cresciuta e si consolidata nel legame col territorio. Insieme al consiglio e agli organismi dirigenti ci metteremo molto presto al lavoro per definire il programma dei prossimi quattro anni nel segno della continuità ma anche dell’innovazione”. “Occorre ripartire dal protagonismo delle persone anziane e dai bisogni emergenti della società – ha sottolineato Borghi – per guardare al futuro della nostra organizzazione”.

Nel corso dei lavori dell’assemblea, alla quale ha preso parte la presidente di Auser Emilia Romagna Magda Babini, sono stati affrontati diversi temi, tra cui l’approvazione del bilancio economico 2024 e la presentazione del bilancio sociale. Il Presidente uscente Giorgio Reggiani ha illustrato le principali voci del bilancio di esercizio 2024, evidenziando alcune criticità che hanno caratterizzato l’anno, dovute principalmente al contesto generale di crescente fragilità sociale, all’aumento dei costi e a una progressiva complessità nella gestione delle attività. Tuttavia, Reggiani ha voluto sottolineare anche i segnali incoraggianti che consentono di guardare al 2025 con speranza e determinazione.

La presidente regionale Babini ha manifestato stima e apprezzamento al gruppo dirigente e ai volontari piacentini, sottolineando come il territorio di Piacenza si confermi, anche in un contesto regionale molto ricco e articolato, come uno dei presidi più attivi, innovativi e attenti alla coesione sociale. Nel corso del 2024, Auser Piacenza ha contato 2.866 soci attivi distribuiti su tutto il territorio provinciale. Il numero dei volontari attivi ha raggiunto quota 1.135, segno della vitalità della rete associativa e della capacità di Auser di attrarre persone disposte a donare tempo e competenze al servizio della collettività.

Un dato particolarmente significativo riguarda le 58 convenzioni attive con amministrazioni pubbliche ed enti che hanno consentito ai volontari di essere presenti e attivi in diversi ambiti: dall’accompagnamento scolastico alla cura e manutenzione di spazi pubblici, dal supporto a manifestazioni culturali all’affiancamento dei servizi sociali comunali. Tra i progetti che hanno conosciuto il maggiore sviluppo si segnala in particolare il Filo d’Argento, servizio gratuito di trasporto sociale per persone anziane e fragili con oltre 6.600 trasporti effettuati nel 2024. Anche la dimensione della promozione sociale ha conosciuto una stagione intensa e significativa. Le sedi territoriali di Auser Piacenza Aps hanno continuato a rappresentare un punto di riferimento stabile per oltre 1.200 soci. Un riconoscimento di rilievo è stato attribuito quest’anno al Circolo Università Popolare “Giuseppe Malvermi”, che ha ricevuto da Auser Nazionale il prestigioso Bollino Blu, riservato alle Università Popolari che raggiungono elevati standard di qualità nella progettazione dell’offerta formativa.

Pubblicato l'8 agosto 2025

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