Bella da vedere e brava a comunicare. L’Emilia-Romagna conquista il podio con il terzo posto, dopo Trentino Aldo Adige e a ridosso della Toscana, nella classifica stilata dall’istituto di ricerca Demoskopika dedicata alle reputazioni turistiche delle regioni Italiane nel 2021. La ricerca, giunta alla quinta edizione, ha analizzato i dati di oltre 688 milioni di pagine indicizzate sul web, quasi 7 milioni di like e follower sulle reti sociali, più di 50 milioni di recensioni e 450 mila strutture ricettive ed è basata sugli indicatori di visibilità, interesse dei portali turistici istituzionali, social appeal presso gli stakeholder, popolarità, fiducia, tendenze e reputazione dei sistemi ricettivi. Con un ‘Regional Tourism Reputation Index’ di 116 punti l’Emilia-Romagna si è quindi aggiudicata quest’anno il terzo posto, appena dietro a Trentino-Alto Adige (130,1) e Toscana (117,2). Dallo studio, infatti, emergono un’elevata visibilità della destinazione turistica regionale sul web e sui principali canali social istituzionali e un altrettanto alto indice di gradimento dell’offerta ricettiva da parte degli utenti.
“Città d’arte, mare, cibo, appennino, sport, benessere, natura, cultura- commentano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini - ; l’elenco di tutto quello che la destinazione turistica Emilia-Romagna ha da offrire ai suoi visitatori è noto, ma il punto non è solo questo. Perché se da una parte siamo di fronte a una conferma dell’attrattività della nostra regione, dall’altra si registra l’efficacia della strategia di comunicazione e di promozione sul web che è stata adottata”. “Ricerca e innovazione per lo sviluppo continuo dei nostri portali e dei social media, ma anche campagne web mirate e una attività di promozione video che punta sulla qualità e su testimonial autorevoli- continuano Bonaccini e Corsini- sono scelte che, a fronte degli investimenti fatti e in un momento estremamente delicato per gli effetti dell’emergenza sanitaria, premiano un territorio che sa lavorare in squadra. Grazie ad Apt Servizi e alle tre Destinazioni turistiche per il risultato raggiunto, perché saper investire sulla bellezza della nostra regione è un valore aggiunto, e non certo scontato”.
Un cambio di passo nella pubblica amministrazione, che in ogni settore renda più facile la vita di cittadini e imprese, senza abbassare la guardia su legalità e rispetto delle regole. Grazie al Patto per la semplificazione, che la Regione Emilia-Romagna ha predisposto e condiviso con i sottoscrittori del Patto per il Lavoro e per il Clima, di cui la nuova intesa diventa parte integrante, a partire da enti locali, istituzioni e parti sociali. Documento che la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha presentato proprio ieri in Assemblea legislativa. Provvedimenti - questo uno degli obiettivi principali - che permettano all’intero sistema regionale di poter gestire in maniera efficace le risorse straordinarie in arrivo in Emilia-Romagna, previste sia nella nuova programmazione dei fondi comunitari sia nel PNRR, per una ricostruzione post pandemia basata sull’accesso semplificato ai servizi e alle prestazioni della Pubblica amministrazione.
Undici linee d’azione e 78 misure di semplificazione trasversali distribuite nei seguenti comparti: opere, affidamenti e contratti pubblici; agricoltura; imprese; ambiente ed energia; edilizia e territorio; lavoro; formazione; cultura; giustizia; sanità e sociale. Alcuni esempi pratici: riduzione e rafforzamento delle stazioni appaltanti; pratiche edilizie informatizzate per facilitare il ricorso al superbonus edilizio 110% e la rigenerazione urbana. Ancora: banche-dati catastali e calcolo digitale del contributo di costruzione; imposta di bollo per via digitale e accesso diretto alle fatture elettroniche per le imprese. Si arriva poi alla standardizzazione dei costi per le aziende e per gli enti di formazione, fino alla condivisione di dati tra Inps e Agenzia Regionale per il Lavoro per ridurre oneri in capo a cittadini e imprese. “Il PNRR, unitamente ai fondi europei per il 2021-2027- spiegano il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, e l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano- mette a disposizione del Paese una quantità di risorse superiori a quelle del Piano Marshall nel secondo dopoguerra. L’attuazione efficace e in tempi rapidi dei tanti investimenti pubblici e privati previsti passa necessariamente da una maggiore semplificazione delle procedure. Una variabile fondamentale per il rilancio del Paese, scelta obbligata affinché cittadini e imprese possano accedere alle opportunità oggi in campo, senza mai derogare rispetto a quei principi di legalità, tutela ambientale e giustizia sociale che per noi sono imprescindibili”. “Vogliamo superare disarmonia e ipertrofia delle regole, cioè realizzare azioni concrete che rendano più semplice, e rapido, il rapporto tra pubblico e privato. Questo Patto- aggiungono Baruffi e Calvano- impegna la Regione in una sorta di autoriforma relativa alle proprie competenze, coordinandola con i diversi processi già avviati a livello nazionale dal Governo. A partire dall’Agenda di semplificazione 2020-2023. Una sfida complessa che vogliamo vincere insieme a tutte le componenti della società regionale”.
Il nuovo Patto si basa sul rafforzamento organizzativo e la qualificazione delle risorse professionali pubbliche e private, il rafforzamento del processo di digitalizzazione e la legalità, valore fondativo e irrinunciabile. Un percorso che sarà articolato per fasi successive di azione, con la valutazione puntuale dei risultati raggiunti, con anche l’avvio di progetti di sperimentazione circoscritti che consentano una misurazione in tempo reale dei traguardi possibili. Fondamentale è continuare a investire da un lato nella Data Valley regionale, dall’altro nella diffusione di competenze digitali che garantiscano pari opportunità alle persone e competitività alle imprese, impedendo che l’innovazione accresca distanze sociali e territoriali. La semplificazione non sarà una de-regolamentazione, così come le misure di riduzione degli oneri e la revisione di alcune delle modalità tipiche dei controlli amministrativi, non possono in alcun modo pregiudicare la tutela dei diritti e della legalità.
In sintesi
Si va dall’applicazione di linee traversali (quali il principio “One Only”, l’accesso ai dati, il dialogo fra le piattaforme di gestione dei bandi e le principali banche dati nazionali) a specifici atti destinati ai singoli settori amministrativi regionali. Su opere, affidamenti e contratti pubblici, sono previste la riduzione e il rafforzamento delle stazioni appaltanti, fino all’unicità dell’invio della documentazione e il nucleo di orientamento per le procedure complesse. In agricoltura si agisce sulle semplificazioni in materia di Durc e sull’interoperabilità fra sistemi gestionali. Ancora, semplificazione su: attuazione della programmazione dei fondi europei 2021-2027, presentazione di domande in modalità informatica, oneri amministrativi, silenzio-assenso nei procedimenti del settore agricolo. Diverse le misure anche per le imprese: dall’effettivo assolvimento dell’imposta di bollo in via digitale all’accesso diretto alle fatture elettroniche, dal contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata ai costi in tema di internazionalizzazione rendicontabili nei bandi, fino alla semplificazione e standardizzazione dei costi per le imprese e gli enti di formazione. Ambiente ed energia: introduzione del precompilato ambientale, consulenza tecnicoamministrativa, omogeneizzazione delle prassi operative di Arpae, semplificazione progetti di innovazione ambientale e in materia di energie rinnovabili (quest’ultima già in atto). Capitolo edilizia e territorio: informatizzazione delle pratiche edilizie, semplificazioni in materia di superbonus edilizio 110% e rigenerazione urbana, in materia di banche dati catastali e calcolo digitale del contributo di costruzione, fino a misure di semplificazione e legalità nel lavoro edile. Nell’ambito del lavoro si punta sul collocamento obbligatorio precompilato, semplificazioni in materia di collocamento (applicazioni informatiche per velocizzare le procedure) e sistema Sare, giungendo a premialità per imprese aderenti aisistemi di certificazione volontaria e alla condivisione di dati tra Inps e Agenzia regionale per il lavoro per ridurre oneri in capo a cittadini e imprese. Si punta poi al registro elettronico della formazione e alla semplificazione dei bandi di finanziamento, poi riduzione dei tempi, agevolazione all’accesso, standardizzazione dei costi per le imprese e gli enti formativi. Misure anche per la cultura, con la semplificazione dei procedimenti relativi alle prestazioni artistiche e culturali, e per la giustizia, per favorire l’accesso al casellario giudiziale e istituire sportelli di prossimità. Infine, la sanità e il sociale, con l’informatizzazione nella concessione ed erogazione dei contributi, l’applicazione omogenea e semplificata delle norme, l’individuazione della casa come primo luogo di cura con la telemedicina, quindi case e ospedali di comunità.
L’Assemblea della Banca di Piacenza – riunita, allo scopo, in via straordinaria – ha approvato la distribuzione del dividendo dell’esercizio 2020, pari a 1 euro ad azione. E’ il secondo dividendo che la Banca locale corrisponde quest’anno. L’importo relativo (pari a più di 8 milioni di euro, che vengono quindi riversati sul territorio piacentino, con le relative ricadute) era stato appostato in una specifica riserva di bilancio in attesa che la Bce rimuovesse il vincolo a suo tempo posto a tutte le banche italiane in ordine alla distribuzione dei dividendi.
La Banca, forte dei suoi dati patrimoniali e reddituali, già nel maggio di quest’anno ha distribuito il dividendo afferente all’esercizio 2019 (anche con possibilità di concambio fiscalmente agevolato) avendo a suo tempo appostato la somma relativa – unica banca in Italia, che risulti – a “debito verso i soci”. Ora – a seguito dell’apposito provvedimento dell’Autorità di vigilanza relativamente alla distribuzione del dividendo riferito al bilancio 2020 – la Banca riprende la tradizione, che la caratterizza, di non mancare mai di versare ai Soci l’annuale dividendo, come l’Istituto ha sempre fatto dalla sua nascita.
Quest’anno la Banca paga dunque il dividendo due volte. Lo stesso verrà automaticamente accreditato sui conti di tutti i Soci (in continuo crescendo ed essendo oggi quasi 17mila). Anche le prospettive per il nuovo anno, e nonostante la perdurante situazione economica, sono positive e l’andamento di questi mesi conferma la redditività della Banca, già del resto acclarata dall’andamento positivo del primo semestre 2021, che ha fatto registrare un utile netto al 30 giugno di quasi 8 milioni di euro, in aumento del 71,3% rispetto al 30 giugno dello scorso anno. Nello stesso semestre la Banca ha fatto registrare un aumento degli impieghi netti – pari a 1996,6 milioni di euro – del 2,77%, così come l’erogazione di mutui (ammontanti complessivamente a 218 milioni di euro) ha realizzato un incremento di circa il 13%, con un aumento dei mutui destinati all’acquisto della prima casa del 79,7%. I finanziamenti concessi per l’innovazione tecnologica e per investimenti di varia natura nel settore dell’agricoltura sono aumentati del 28%. Dal canto suo il risultato netto della gestione finanziaria ha registrato nello stesso periodo un incremento del 15,49% rispetto al 2020.
Appieno confermata la solidità patrimoniale dell’unica banca territoriale rimasta nella nostra provincia, con un Cet 1 ratio pari a 18,7% e con un livello di capitale che piazza la nostra Banca ai livelli più alti del sistema bancario italiano e, comunque, notevolmente più alto di quello delle grosse banche.
Attualmente, la Banca ha in programma un’espansione a Milano città e nel territorio lombardo in genere nonché in altre zone circonvicine e l’apertura di nuove sedi di Agenzie e Filiali.
La Pubblica Assistenza di Bore ha un nuovo mezzo. Si tratta di un Fiat Doblò XL, completo di elevatore ed allestito al suo interno per poter trasportare anche persone con ridotta mobilità. L’acquisto dell’automobile, affidata dall’Azienda Usl di Parma alla Pubblica Assistenza con un contratto di comodato d’uso, è stato possibile grazie ad un progetto della Regione Emilia-Romagna, che ha utilizzato a questo scopo finanziamenti previsti dalla Strategia nazionale per le aree interne (Snai). Nei giorni scorsi, il Presidente dell’associazione di volontariato borese Roberto Ralli ha ricevuto le chiavi del mezzo dal direttore del Distretto “Valli Taro e Ceno” dell’Ausl Giovanni Gelmini. Grazie a questo importante investimento, ora il trasporto sanitario non urgente di anziani e diversamente abili potrà contare su una nuova e confortevole vettura, a disposizione di tutta la comunità.
È Filippo Cigalini della classe terza “G” il nuovo sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi di Gragnano. Così hanno deciso i nuovi consiglieri eletti per l'anno scolastico 2021-2022: Simone Braga, Silvia Coroli, Lorenzo Gino Grillo, Filippo Lanza, Francesca Morganti, Emma Bracchi, Pietro Sogni, Luca Freschi, Andrea Morelli, Nicolò D'Urso, Arijola Krasniqui. Il sindaco ha poi scelto come vice Francesca Morganti e come assessori Andrea Morelli e Emma Bracchi rispettando pienamente le quote rosa. Nella seduta convocata presso la sala del Consiglio del comune, i consiglieri hanno incontrato il sindaco Patrizia Calza, l'assessore alla pubblica istruzione Alessandra Tirelli e il consigliere comunale Matteo Provini.
Come ha spiegato il sindaco Calza questo è stato il primo di una serie di incontri in cui i ragazzi, in rappresentanza di tutti gli studenti del polo scolastico locale, saranno chiamati a condividere con gli adulti iniziative pubbliche, celebrando le date più importanti della storia Nazionale o partecipando a eventi di interesse locale proposti dall'amministrazione comunale, dalle associazioni o dalla scuola stessa, crescendo così non solo come persone ma anche come cittadini. “Il consiglio comunale dei ragazzi – ha dichiarato - attivo a Gragnano da più di 10 anni, è considerato dall'amministrazione uno strumento fondamentale per promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva. Per funzionare però è necessaria la collaborazione del corpo docente. Per questo vogliamo ringraziare la professoressa Silvia Cruciani, ancora prima la professoressa Giovanna Della Croce e ora la professoressa Maria Guerresi per la disponibilità”.
I ragazzi hanno indirizzato la loro attenzione soprattutto sulla scuola e sullo sport e la musica, chiedendo la possibilità di utilizzare un maggior numero di attrezzature sportive e strumenti musicali. In tal senso hanno molto apprezzato la possibilità di poter utilizzare in tempi brevi la nuova palestra in fase di costruzione, anche per poter praticare la pallacanestro e la pallavolo. Hanno altresì auspicato di poter ripetere la giornata dello sport che offre di provare a sperimentare attività sportive da loro mai praticate. Nel corso della discussione sono state anche avanzate proposte che l'amministrazione ha promesso di accogliere e organizzare anche con il coinvolgimento della Pro Loco o di altre associazioni locali, quali una caccia al tesoro dedicata agli studenti è un concorso fotografico che metta a confronto angoli e zone del paese attuale con le stesse del passato. Amministratori adulti e ragazzi si sono dati infine appuntamento per la celebrazione del 4 novembre.
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