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Notizie Varie

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Confindustria Emilia: «L’economia ha ripreso a marciare»

industria

In Emilia-Romagna gli imprenditori guardano con ottimismo ai prossimi mesi. “L’economia regionale ha ripreso a marciare − dichiara il presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – e le prospettive sono favorevoli. I primi sei mesi del 2021 hanno visto un’impennata degli ordini, sia dal mercato interno sia da quello estero, e le imprese si aspettano un’ulteriore crescita nella seconda parte dell’anno. Dobbiamo mettere a frutto i segnali della ripresa per alzare la competitività e la capacità di crescita del sistema economico”. Nel 2021 l’Emilia-Romagna è la prima regione italiana per crescita del Pil, con un aumento del 6% rispetto al 2020 (media italiana +5,3%, dati Prometeia luglio 2021), trend che continuerà anche l’anno prossimo con un incremento del 4,2% che dovrebbe consentire alla regione di recuperare entro fine 2022 i livelli pre-pandemia.

Il settore manifatturiero traina la ripresa e contribuisce alla crescita dell’export che recupera e supera i livelli pre-pandemia: nel primo trimestre 2021 l’Emilia-Romagna segna un +3,2%, rispetto allo stesso periodo del 2019, con un risultato migliore sia della media italiana e del Veneto (che crescono dell’1,1%) sia della Lombardia che si ferma al -0,8%. Nel confronto con il primo trimestre 2020, già influenzato dagli effetti del Covid-19, l’aumento delle esportazioni è maggiore: +6,1%. Si conferma anche il primato della nostra regione per quanto riguarda l’export per residente, superiore a Veneto e Lombardia. Il presidente Pietro Ferrari ha illustrato le priorità degli industriali dell’Emilia-Romagna per dare una spinta alla ripresa, a partire dalla necessità di proseguire con decisione nella campagna vaccinale e dall’utilizzo dello strumento del Green pass per garantire la maggior sicurezza possibile nei luoghi di lavoro. Le associazioni Industriali della regione hanno realizzato 9 hub aziendali, che da metà giugno ad oggi hanno permesso di vaccinare circa 20 mila dipendenti delle imprese. “Si tratta di un contributo importante − dichiara il Presidente Ferrari – reso possibile dall’intesa con la Regione e dal senso di responsabilità di imprese ed Associazioni. I vaccini in questo momento sono, insieme al senso di responsabilità di tutti noi, la migliore arma che abbiamo a disposizione per fronteggiare la pandemia”.

È fondamentale concretizzare rapidamente il programma per la semplificazione a cui la Regione sta lavorando nell’ambito del Patto per il Lavoro e il Clima, intervenendo con pragmatismo per semplificare le relazioni di imprese e cittadini con la pubblica amministrazione su temi ambientali, urbanistici, accesso ai finanziamenti, formazione e così via. Occorre portare a termine la programmazione dei Fondi strutturali, specie FESR e FSE da utilizzare in modo complementare con il PNRR, e avviare nei tempi più celeri possibili i bandi per accompagnare gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione e la formazione delle persone. Gli interventi per l’export, forte traino della ripresa per la nostra regione, vanno rafforzati con una strategia condivisa che sostenga l’impegno delle imprese sui mercati esteri. La realizzazione delle infrastrutture rappresenta un’assoluta priorità per l’Emilia-Romagna e il Paese: le opere strategiche della regione sono di fatto ferme, mentre sono frequenti le occasioni per riaprire dibattiti più o meno utili.

“La transizione ecologica − sottolinea il presidente Ferrari – è un obiettivo strategico a cui puntare, ma è altrettanto importante non penalizzare le imprese. Il divieto di commercializzare in Europa motori benzina e diesel entro il 2035 rischia di mettere in crisi un settore centrale per l’Emilia-Romagna. La Regione deve favorire la transizione delle filiere produttive con investimenti pubblici verso tecnologie che facilitino la transizione verde e meccanismi premiali per gli investimenti aziendali nell’efficientamento energetico e nell’economia circolare”. Sul fronte del lavoro la mediazione trovata dal Governo sul blocco dei licenziamenti è positiva, ma è urgente arrivare ad una riforma che definisca un nuovo modello di tutele per chi perde il lavoro e renda veramente efficaci gli strumenti per trovare una nuova occupazione. Le situazioni sono diverse e complesse: crisi aziendali già esistenti prima del Covid e che la pandemia ha soltanto congelato, aziende che in questi mesi hanno visto cambiare radicalmente lo scenario dei mercati in cui operano, altre che devono completare o avviare percorsi di ristrutturazione indispensabili per restare sul mercato. “Il sistema − dichiara il presidente Ferrari – ha dimostrato la capacità e la volontà di tutelare le imprese e il lavoro, coniugando le necessità economiche e produttive con ogni possibile strumento di accompagnamento, tutela e riqualificazione delle persone. Il dialogo e il senso di responsabilità di tutti sono preziosi in questo momento. Dobbiamo tenere presente che in molti settori industriali la questione in campo è ben diversa dai licenziamenti, ovvero la disponibilità di personale, sia specializzato sia generico. Per questo dobbiamo diventare una regione sempre più attrattiva per i giovani in cerca di lavoro”.

Pubblicato il 1°agosto 2021

#EstateFarnese, il 3 agosto «La musica di New Orleans»

ass Papamarenghi Davide Rossi Seba Pezzani 2



Si arricchisce di un ulteriore straordinario evento il già ricco programma della rassegna #EstateFarnese. Il prossimo 3 agosto infatti, con inizio alle ore 21, sul palco allestito nel Cortile di Palazzo Farnese, saliranno ospiti e artisti per una serata all’insegna del blues e del ragtime dal titolo “La musica di New Orleans”.
“Dopo il successo – sottolinea l’assessore alla Cultura, Jonathan Papamarenghi – delle serate musicali organizzate da Fedro, con artisti di levatura internazionale e capaci di emozionare il pubblico con proposte non convenzionali, che hanno visto come apice il concerto di Alice in prima nazionale, al già nutrito calendario di #EstateFarnese si aggiunge un nuovo evento in programma martedì 3 agosto. E’ una proposta anche questa volta di qualità, che conferma l’alto livello degli interpreti chiamati a esibirsi e che, ne sono certo, il pubblico piacentino che sta seguendo con  calore, entusiasmo e una straordinaria partecipazione il progetto #EstateFarnese non mancherà di apprezzare. Uno spettacolo e un evento da conoscere e da aggiungere al carnet dei ricordi artistici e culturali di questa estate piacentina. L’ingresso non è gratuito, ma il prezzo del biglietto è tenuto bassissimo perché si vuole anche ribadire che la cultura – indispensabile – ha un costo, come tutto, e che chi lavora nell’arte e nello spettacolo va retribuito come ogni lavoratore”.
Il sipario sul palco di Palazzo Farnese si aprirà quindi martedì 3 agosto, alle 21, con la presentazione del libro “Usa e getta. Viaggio nell’America che non c’è” (Nuova Editrice Berti) dello scrittore e musicista Seba Pezzani. A dialogare con l'autore sarà la giornalista e guida letteraria Marta Ciccolari Micaldi (La McMusa).
Spazio alla musica di New Orleans invece dalle 21.30 con due gruppi musicali. Il primo a esibirsi sarà il duo formato da Alessandra Cecala (contrabbasso) e Mauro Ferrarese (chitarre e voce), che proporrà un repertorio attinto dal songwriting dei grandi padri del blues rurale nato tra gli anni '20 e '40, dal Delta e Texas blues al ragtime, allargando ulteriormente la scaletta ai traditionals dell'epoca. Alle 22.30 invece la vera e propria immersione nel New Orleans Sound con “Max Lazzarin Music & the Great Magicians”, un viaggio musicale tracciato dalla band dello straordinario pianista e vocalist Max “Alligator” Lazzarin attraverso l’atmosfera e la vibrante scena musicale della città della Louisiana “culla del jazz”, crocevia di razze e delle culture francese, africana e americana.
Per l’acquisto dei biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria di Teatro Gioco Vita, aperta dalle 10 alle 13 venerdì e sabato, in via S. Siro 9 (tel. 0523-315578, biglietteria [AT] teatrogiocovita [DOT] it), oppure online sul sito www.vivaticket.com o anche direttamente a Palazzo Farnese, a partire da due ore prima dell'inizio dello spettacolo.

Pubblicato il 1°agosto 2021

Musei di Palazzo Farnese aperti tutta estate; ingresso solo con Green Pass

palazzofarnese 



Per tutta la stagione estiva i musei di Palazzo Farnese restano aperti e sono visitabili nei consueti orari di visita (dal  martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18), con la possibilità di visite guidate durante il fine settimana.
A partire dal 6 agosto, in applicazione del decreto legge n. 105/2021, l’accesso sarà consentito solo ai possessori di Green Pass (stesso discorso vale naturalmente per il Museo di Storia Naturale e per tutte le biblioteche comunali).
Al sabato e alla domenica è possibile partecipare, con prenotazione obbligatoria, alle visite guidate comprese nel biglietto d’ingresso con due distinti percorsi: alle 10 e alle 15, il Palazzo e le collezioni; alle 11.30 e alle 16.30, il Museo Archeologico e la Sezione Romana. Ogni prima domenica del mese ingresso promozionale al costo di un euro. I biglietti si possono prenotare e acquistare on line sul sito https://ticket.midaticket.it/museicivicidipiacenza/Events.
L'ingresso ai Musei di Palazzo Farnese è prenotabile anche tramite la app gratuita “io Prenoto”.

Pubblicato il 31 luglio 2021

Green Pass scaricabile dal fascicolo sanitario elettronico: ecco come

green pass veloce

Per i cittadini dell’Emilia-Romagna ottenere il Green pass (Certificazione verde COVID-19 - EU digital Covid) diventa ancora più facile. Sarà infatti sufficiente collegarsi al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico per trovare, tra gli altri documenti sanitari personali, anche questo lasciapassare in formato digitale o stampabile, che sarà obbligatorio dal prossimo 6 agosto per svolgere molteplici attività, tra le quali partecipare a spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive, visitare mostre e musei, frequentare bar e ristoranti al chiuso. Chi potrà ottenerlo? Lo potranno ottenere i cittadini che sono stati vaccinati contro il coronavirus, oppure hanno effettuato un test molecolare o antigenico recente con esito negativo (con validità 48 ore) o chi è guarito dall'infezione. La disponibilità del documento sarà graduale, perché dalla piattaforma nazionale del ministero della Salute è iniziato proprio oggi il processo di indicizzazione, cioè il trasferimento delle certificazioni digitali, che in modo progressivo si estenderà nei prossimi giorni a tutti gli assistiti del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna.

“E' lo strumento più efficace per il ritorno alla normalità ed evitare altre chiusure"- sottolinea l’assessore alle politiche per la salute, Raffaele Donini-. La facilità con cui i cittadini potranno scaricare il green pass, utilizzando uno strumento come il Fascicolo sanitario, a cui sono già abituati, potrà essere di grande aiuto per dotarsi di questa certificazione. E’ un strumento utile, direi necessario, se vogliamo guardare con serenità ai prossimi mesi, evitando di dover gettare a mare i sacrifici che abbiamo fatto in questo anno e mezzo di pandemia”. Il Green pass è un documento digitale e stampabile, che contiene un codice a barre bidimensionale (QR Code) e un sigillo elettronico qualificato. In Italia, viene emesso soltanto attraverso la piattaforma nazionale del Ministero della Salute. Per scaricarlo dal Fascicolo Sanitario Elettronico basta collegarsi al sito Internet www.fascicolo-sanitario.it utilizzando le proprie credenziali personali. Il sito è raggiungibile anche dall’home di ER Salute, il sito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna: http://salute.regione.emilia-romagna.it

Pubblicato il 31 luglio 2021

Banca di Piacenza: un plafond di 70 milioni per fronteggiare i danni della grandinata

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La Banca di Piacenza in un comunicato del 30 luglio riflette sulle possibilità di rilancio dell’economia piacentina e annuncia lo stanziamento di un plafond di 70 milioni di euro per l’apertura di linee di credito agevolate a favore di aziende e privati danneggiati dal violento maltempo dei giorni scorsi nella zona di Fiorenzuola-Alseno.

Dice bene il prof. Paolo Rizzi nel suo intervento del 28 luglio, sulle possibilità di rilancio dell’economia piacentina dopo la grave crisi provocata dalla pandemia: “Piacenza si connota come sistema con elevata capacità di risparmio che però viene utilizzato per prestiti in altri territori, per la nostra minore propensione agli investimenti”. Tante volte, come Banca di Piacenza, lo abbiamo sottolineato: la progressiva perdita dei centri decisionali ha portato fuori dalla nostra provincia la “testa” delle aziende che, spesso, investono in altri territori le risorse che producono da noi.

Il nostro Istituto di credito - proprio perché unica banca locale rimasta - è stata in questi anni sempre vicina alle iniziative imprenditoriali del territorio di insediamento investendo risorse importanti, nella convinzione che se cresce il territorio anche la Banca cresce. E il sostegno a famiglie e imprese è stato ancora più marcato durante l’emergenza pandemica: lo scorso anno il nostro Istituto ha concesso appunto a famiglie e imprese 400 milioni di euro di finanziamenti per migliaia e migliaia di pratiche, sotto forma di moratorie sui mutui, anticipo cassa integrazione e finanziamenti liquidità. Azioni concrete, a dimostrare che quando serve, la Banca di Piacenza c’è. E c’è anche nella contingenza, per aiutare aziende e privati della zona della Valdarda colpiti dalla violenza del maltempo dell’altro giorno. Subito all’indomani della tempestata è stato varato dall’Amministrazione un plafond per la sola provincia di Piacenza (di cui tutta la rete è stata immediatamente avvertita) di 70 milioni di euro per la concessione di linee di credito a condizioni agevolate per fronteggiare i danni subiti dalla terribile grandinata.

In sostanza, il problema di Piacenza è di trattenere nel nostro territorio le risorse che il territorio produce. Piacenza soffre da secoli di spoliazioni, dalle statue di Veleja a tutta la quadreria farnesiana. Ma, ancora nel secondo dopoguerra, i suoi cittadini erano ai primi posti nella famosa statistica di Tagliacarne sul reddito delle singole province. Oggi, siamo molto più indietro (al trentesimo posto circa, secondo gli anni) proprio perché abbiamo subito una perdita grande e molte aziende, specie fra le maggiori, non sono più di proprietà piacentina, con tutto quello che ne consegue non solo sul piano dell’indotto ma anche e soprattutto del personale impiegato. La Banca di Piacenza è oggi la maggior azienda, per personale che occupa, con sede legale e operativa nel Piacentino. È questa la strada sulla quale bisogna insistere perché Piacenza ha oggi molte opportunità che non sono a sufficienza sfruttate. Non abbiamo bisogno di alleanze né con Parma né con altri. Abbiamo bisogno, solo, di valorizzare le iniziative di Piacenza ed i cui utili rimangano a Piacenza.

Pubblicato il 31 luglio 2021

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