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Notizie Varie

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Università Cattolica, premio per due dottori Agrisystem

Letizia Mondani

Due dottori di ricerca Agrisystem tra i vincitori del Premio di dottorato bandito dall’Associazione Italiana per la Protezione delle Piante e Giornate Fitopatologiche, che ogni anno sostiene percorsi di ricerca applicata che portino ad una protezione delle piante sempre più sostenibile.


Sono di Letizia Mondani e Giorgia Fedele le tesi conseguite presso la Scuola di Dottorato per il Sistema Agroalimentare Agrisystem dell’Università Cattolica del Sacro Cuore riconosciute tra le sei migliori tesi di dottorato di ricerca nel settore della protezione sostenibile delle colture per l’anno 2021. Al concorso hanno partecipato sedici Dottori di ricerca provenienti da 11 Università italiane.

La tesi di Letizia Mondani - che oggi lavora presso il consorzio fitosanitario provinciale di Parma e si occupa di assistenza agli agricoltori e di controlli sul territorio per la presenza di organismi nocivi da quarantena come insetti, batteri e virus - si è focalizzata sulla ricerca degli agenti fungini causa del marciume secco dell’aglio, per poter elaborare strategie di difesa sostenibili al servizio dell’agricoltore. Un premio inaspettato, che ha riempito di soddisfazione Letizia: "Ho partecipato perché l’impegno profuso in questi 3 anni era stato tanto e i risultati ottenuti erano interessanti: il fatto che il lavoro svolto sia stato ritenuto valido da altri professori universitari mi ha reso molto onorata e felice".
La ricerca ha permesso di approfondire l’eziologia della malattia e di fornire alcuni strumenti concreti di lotta al marciume secco sia in campo che durante la conservazione del prodotto.

Giorgia Fedele

Nelle foto: in alto, Letizia Mondani; sopra, Giorgia Fedele

Giorgia Fedele ha partecipato al concorso per il premio di dottorato presentando la sua tesi dal titolo “Coupling botanical epidemiology and mathematical modeling for the control of Botrytis cinerea in vineyards”. I risultati ottenuti hanno complessivamente condotto ad un nuovo approccio nelle strategie di difesa contro la muffa grigia della vite, che include una mirata pianificazione delle applicazioni fungicide basata sull’integrazione delle conoscenze epidemiologiche del patogeno, del reale rischio di sviluppo della malattia e la valutazione di diverse strategie di controllo. Inoltre, inserisce nelle strategie di difesa, l’utilizzo di prodotti alternativi, come agenti di biocontrollo (BCAs) o botanicals.
"Q
uesto concorso - dice la dottoressa Fedele - è stato un’occasione non solo per evidenziare l’importanza della ricerca scientifica nell’ambito della protezione sostenibile delle colture ma anche per divulgare i risultati conseguiti durante il percorso di Dottorato".

Pubblicato il 2 agosto 2021

L’appello: «Prima di partire per le vacanze donate il sangue»

sangue donazione 2

Un appello a donare, a fronte di un aumento – che si sta verificando proprio nel mese di luglio – di sangue trasfuso. Anche quest’anno la Regione Emilia-Romagna rinnova l’appello a tutti i donatori (effettivi e aspiranti) a compiere un gesto di solidarietà prima di partire per le vacanze: l’estate è il periodo di riposo, ma anche quello in cui aumentano maggiormente la necessità e il consumo di sangue. “Donate, prima di partire - è l’invito dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Di sangue c’è sempre bisogno, e in questo periodo ancora di più. D’estate, infatti, la richiesta aumenta per la presenza delle centinaia di migliaia di turisti che affollano la Riviera, le città d’arte, le aree appenniniche. Al tempo stesso, c’è sempre un po’ di contrazione nelle donazioni, proprio per via della partenza per le vacanze. Ma l’attività trasfusionale non si ferma - conclude Donini -, e anche la raccolta deve proseguire”. In Emilia-Romagna, nello specifico, proprio a partire dalla prima quindicina di luglio, c’è stato un aumento del bisogno trasfusionale, legato sia alla ripresa – dopo la terza ondata pandemica – dell’attività chirurgica programmata, dei trapianti, ma anche per una forte crescita dei traumi. I dati arrivano dal Centro regionale sangue: nelle prime due settimane di luglio, da Piacenza a Rimini, delle 7.931 unità raccolte, ne sono state trasfuse ben 7.834. Se si esaminano i dati settimana per settimana, sempre a livello regionale, si va dalle 3.828 raccolte (di cui 3.770 trasfuse) nella settimana dal 5 all’11 luglio, alle 4.038 raccolte (di cui 3.639 trasfuse) nella settimana che va dal 12 al 18, fino alle 3.898 raccolte (di cui 3.736 trasfuse) dal 19 al 25 luglio.

L’aumento di richiesta “interna” trasfusionale ha ridotto la disponibilità, nei mesi di giugno e luglio 2021, da parte del sistema sangue dell’Emilia-Romagna ad aiutare regioni tradizionalmente più in difficoltà nella raccolta, come Lazio e Sicilia. Dopo il lieve calo registrato nel 2020, rispetto all’anno precedente, delle unità di sangue intero donate in Emilia-Romagna a causa della pandemia, nel primo semestre del 2021 si è assistito a una ripresa. Sono state infatti 146.521 le procedure complessivamente effettuate (tra aferesi e raccolte di sangue intero) da gennaio a giugno di quest’anno, rispetto alle 134.672 dello stesso periodo del 2020 (+8,8%). Per quanto riguarda unicamente il sangue intero (e non l’aferesi, dunque), sono 108.808 le unità raccolte in tutta l’Emilia-Romagna nel primo semestre di quest’anno, a fronte delle 99.853 dello stesso periodo del 2020 (+8,97%). Aumentate anche le unità trasfuse: 103.143 nel primo semestre di quest’anno, 93.113 nello scorso (+10,77). Per candidarsi alla donazione di sangue bisogna aver compiuto 18 anni, pesare non meno di 50 chilogrammi, godere di buona salute e condurre uno stile di vita sano. Dopodiché ci si può recare, dopo aver consumato una leggera colazione, nei centri di raccolta o nei punti di raccolta sangue della propria città. Un medico accoglierà l’aspirante donatore/donatrice per un colloquio, una visita e un prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti, in modo da accertare l’idoneità. Per informazioni sulla donazione e sul centro o punto di raccolta della propria città è possibile telefonare al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (attivo tutti i giorni feriali dalle ore 8.30 alle ore 18 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 13); inviare una e-mail all’indirizzo donaresangue [AT] donaresangue [DOT] it, oppure contattare le associazioni Avis e Fidas (emiliaromagna [AT] avis [DOT] it - presidenza [AT] fidas-emiliaromagna [DOT] it).

Pubblicato il 2 agosto

Appennino Festival: il 2 a Rivergaro «Suoni dal Mediterraneo»

Senecatrio

 

Un lungo viaggio in una sera. Lo offre l'Appennino Festival che lunedì 2 agosto, alle 21.30 sul sagrato della chiesa di Sant'Agata di Rivergaro, propone i “Suoni dal Mediterraneo”.
La partenza è nel Sud Italia, l'arrivo è la Spagna: le tappe da fare sono i Balcani, la Grecia, la Turchia, il Maghreb. A esibirsi saranno Giovanni Seneca alla chitarra classica e battente, la vocalist Anissa Gouizi e la percussionista Frida Neri: protagoniste sono le voci e le corde del Mediterraneo a cominciare dalla chitarra battente, tipica della tradizione del Sud Italia fin dal XIV secolo. Il suono di questo antico strumento è inconfondibile e più simile a un clavicembalo o a un sax: molto usata nella musica tradizionale, attraverso le composizioni di Giovanni Seneca la chitarra battente approda a nuove sonorità che ne ne esaltano la sua anima antica e popolare allo stesso tempo.
Nel corso della serata gli spettatori avranno modo di trovare, nelle composizioni originali e negli arrangiamenti presentati, riferimenti e citazioni che provengono da diverse aree geografiche e musicali connotate dalle loro lingue: arabo, ladino, greco, serbo-croato, napoletano, pugliese, abruzzese e marchigiano si mescolano in un vagabondaggio di suggestioni musicali ispirate al mare e al Mediterraneo.

Gouizi, cantautrice italo-algerina, unisce alla formazione classica e moderna una ricerca musicale sui canti della tradizione mediterranea in Algeria, sul repertorio arabo-andaluso, sul mondo della musica modale e sui canti antichi di tradizione sefardita. Ha collaborato con Moni Ovadia ed Erri De Luca ed è fondatrice della prima band in Italia composta interamente da richiedenti asilo ospiti nei centri di accoglienza di Pesaro-Urbino.

Frida Neri è cantautrice e autrice di spettacoli di teatro-canzone: insignita del Premio Daolio, ha collaborato con gli ex Csi Maroccolo e Zamboni, con i Nomadi, Ginevra di Marco, Noemi, Lella Costa. Attualmente studia canto barocco al conservatorio di Pesaro e tiene laboratori di “circle song”, oltre a essere direttrice artistica del festival “Via del canto”.

Pubblicato il 2 agosto 2021

Cadeo, un'estate a tutto sport per i cittadini over 60

piscina

Un’estate all’insegna della salute, della vita all’aria aperta e mai in solitudine. E’ l’estate a Cadeo dedicata agli over 60 che dopo un anno trascorso tra restrizioni e mancanza di socialità, hanno una preziosa opportunità di incontro nel corso di ginnastica dolce dedicato agli anziani e realizzato presso la piscina comunale di Roveleto.

"Tutti, giovani e adulti, abbiamo sofferto pesantemente delle conseguenze di questi lunghi mesi di pandemia ma soprattutto i nostri cittadini over 60 ora hanno bisogno di un'attenzione ulteriore, come la creazione di spazi privilegiati dove tornare ad incontrarsi e socializzare, in piena sicurezza. Lo sport all’aperto è uno di questi, fa bene al corpo e alla salute psicofisica. Per questo abbiamo optato per gli spazi della nostra piscina".

“Prosegue dal mese di giugno il corso con cadenza bisettimanale - sottolinea la vicesindaca Marica Toma- ogni martedì e giovedì dalle 9 alle 10 ben 20 anziani prendono parte alla lezione di ginnastica dolce collettiva, guidata dall’istruttrice sportiva Ilaria Mainardi. Il corso di 20 ore totali, promosso dall’ Amministrazione Comunale, è gratuito e prosegue anche nel mese di agosto”.

“Sono davvero soddisfatta dalla grande partecipazione al corso – spiega Ilaria Mainardi -. Le lezioni si aprono sempre con un breve riscaldamento con piccoli esercizi di coordinazione, seguita da sequenze che puntano alla mobilità articolare e al rinforzo muscolare senza mai forzare troppo”.

Pubblicato il 2 agosto 2021

Confindustria Emilia: «L’economia ha ripreso a marciare»

industria

In Emilia-Romagna gli imprenditori guardano con ottimismo ai prossimi mesi. “L’economia regionale ha ripreso a marciare − dichiara il presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – e le prospettive sono favorevoli. I primi sei mesi del 2021 hanno visto un’impennata degli ordini, sia dal mercato interno sia da quello estero, e le imprese si aspettano un’ulteriore crescita nella seconda parte dell’anno. Dobbiamo mettere a frutto i segnali della ripresa per alzare la competitività e la capacità di crescita del sistema economico”. Nel 2021 l’Emilia-Romagna è la prima regione italiana per crescita del Pil, con un aumento del 6% rispetto al 2020 (media italiana +5,3%, dati Prometeia luglio 2021), trend che continuerà anche l’anno prossimo con un incremento del 4,2% che dovrebbe consentire alla regione di recuperare entro fine 2022 i livelli pre-pandemia.

Il settore manifatturiero traina la ripresa e contribuisce alla crescita dell’export che recupera e supera i livelli pre-pandemia: nel primo trimestre 2021 l’Emilia-Romagna segna un +3,2%, rispetto allo stesso periodo del 2019, con un risultato migliore sia della media italiana e del Veneto (che crescono dell’1,1%) sia della Lombardia che si ferma al -0,8%. Nel confronto con il primo trimestre 2020, già influenzato dagli effetti del Covid-19, l’aumento delle esportazioni è maggiore: +6,1%. Si conferma anche il primato della nostra regione per quanto riguarda l’export per residente, superiore a Veneto e Lombardia. Il presidente Pietro Ferrari ha illustrato le priorità degli industriali dell’Emilia-Romagna per dare una spinta alla ripresa, a partire dalla necessità di proseguire con decisione nella campagna vaccinale e dall’utilizzo dello strumento del Green pass per garantire la maggior sicurezza possibile nei luoghi di lavoro. Le associazioni Industriali della regione hanno realizzato 9 hub aziendali, che da metà giugno ad oggi hanno permesso di vaccinare circa 20 mila dipendenti delle imprese. “Si tratta di un contributo importante − dichiara il Presidente Ferrari – reso possibile dall’intesa con la Regione e dal senso di responsabilità di imprese ed Associazioni. I vaccini in questo momento sono, insieme al senso di responsabilità di tutti noi, la migliore arma che abbiamo a disposizione per fronteggiare la pandemia”.

È fondamentale concretizzare rapidamente il programma per la semplificazione a cui la Regione sta lavorando nell’ambito del Patto per il Lavoro e il Clima, intervenendo con pragmatismo per semplificare le relazioni di imprese e cittadini con la pubblica amministrazione su temi ambientali, urbanistici, accesso ai finanziamenti, formazione e così via. Occorre portare a termine la programmazione dei Fondi strutturali, specie FESR e FSE da utilizzare in modo complementare con il PNRR, e avviare nei tempi più celeri possibili i bandi per accompagnare gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione e la formazione delle persone. Gli interventi per l’export, forte traino della ripresa per la nostra regione, vanno rafforzati con una strategia condivisa che sostenga l’impegno delle imprese sui mercati esteri. La realizzazione delle infrastrutture rappresenta un’assoluta priorità per l’Emilia-Romagna e il Paese: le opere strategiche della regione sono di fatto ferme, mentre sono frequenti le occasioni per riaprire dibattiti più o meno utili.

“La transizione ecologica − sottolinea il presidente Ferrari – è un obiettivo strategico a cui puntare, ma è altrettanto importante non penalizzare le imprese. Il divieto di commercializzare in Europa motori benzina e diesel entro il 2035 rischia di mettere in crisi un settore centrale per l’Emilia-Romagna. La Regione deve favorire la transizione delle filiere produttive con investimenti pubblici verso tecnologie che facilitino la transizione verde e meccanismi premiali per gli investimenti aziendali nell’efficientamento energetico e nell’economia circolare”. Sul fronte del lavoro la mediazione trovata dal Governo sul blocco dei licenziamenti è positiva, ma è urgente arrivare ad una riforma che definisca un nuovo modello di tutele per chi perde il lavoro e renda veramente efficaci gli strumenti per trovare una nuova occupazione. Le situazioni sono diverse e complesse: crisi aziendali già esistenti prima del Covid e che la pandemia ha soltanto congelato, aziende che in questi mesi hanno visto cambiare radicalmente lo scenario dei mercati in cui operano, altre che devono completare o avviare percorsi di ristrutturazione indispensabili per restare sul mercato. “Il sistema − dichiara il presidente Ferrari – ha dimostrato la capacità e la volontà di tutelare le imprese e il lavoro, coniugando le necessità economiche e produttive con ogni possibile strumento di accompagnamento, tutela e riqualificazione delle persone. Il dialogo e il senso di responsabilità di tutti sono preziosi in questo momento. Dobbiamo tenere presente che in molti settori industriali la questione in campo è ben diversa dai licenziamenti, ovvero la disponibilità di personale, sia specializzato sia generico. Per questo dobbiamo diventare una regione sempre più attrattiva per i giovani in cerca di lavoro”.

Pubblicato il 1°agosto 2021

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