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Notizie Varie

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Confcommercio, i candidati sindaci della città si confrontano

 commercio

 

“Come le imprese si integrano per rafforzarsi nel mercato, anche il sistema associativo deve trovare forza nell'integrazione, nella ricerca di scopi comuni, nell'identità associativa".
Sono alcuni dei valori della Confcommercio di Piacenza che si è attivata, il 31 maggio, nella sua
sede, su Strada Bobbiese 2, per un confronto con i candidati sindaci alla città.
Hanno partecipato all’incontro:
Patrizia Barbieri a cui sono collegate le seguenti liste: Patrizia Barbieri Sindaco - Trespidi con Liberi, Lega Salvini Premier, Giorgia Meloni Fratelli d'Italia, Forza Italia Berlusconi per Barbieri.

Stefano Cugini a cui sono collegate le seguenti liste: Movimento 5 Stelle 2050, Alternativa per Piacenza, Europa Verde, @ sinistra.

Samanta Favari a cui è collegata la lista: 3V - Libertà Verità.

Corrado Sforza Fogliani a cui è collegata la lista: Liberali piacentini - Terzo polo.

Katia Tarasconi a cui sono collegate le seguenti liste: Piacenza coraggiosa, Lista civica per Piacenza, Piacenza oltre, PD, Azione con Calenda, Pensionati piacentini.

Dopo i saluti di Raffaele Chiappa, presidente Confcommercio Piacenza, la parola è passata a Fabrizio Samuelli, vicedirettore di Confesercenti, che ha presentato un documento di sintesi, nato da un sondaggio, svolto con gli associati, a cui hanno risposto un centinaio di imprese, e da cui sono scaturite le domande rivolte ai candidati.

Patrizia Barbieri: rilanciare il centro storico

“Ci siamo impegnati, in questi anni, a tutelare il piccolo commercio - ha evidenziato Patrizia Barbieri - e cercheremo di rilanciare il centro storico a partire da via Roma e via Calzolai”. Barbieri ha affermato il suo impegno per calmierare i prezzi degli affitti degli esercenti, per l’incentivazione dei parcheggi vicino al centro, per il sostegno alle tipicità del territorio, per la riqualificazione del mercato, e l’investimento nell’arredo urbano.
“In questi ultimi due anni di pandemia - ha evidenziato la sindaca - abbiamo mobilitato circa 5 milioni di euro per aiutare le piccole imprese e ci impegniamo per la Tari (tassa rifiuti) del 2023, nel far partire una tariffazione puntuale, dove ognuno paga per i rifiuti che produce”. Infine la Barbieri ha ricordato ai presenti di non aver non applicato, in questo anno, nessun aumento Irpef.

Stefano Cugini: dare valenza sociale alle varie zone della città

“Riteniamo fondamentale - ha precisato Cugini - il rapporto con le associazioni di categoria, e il commercio di vicinato va tutelato. Nel prossimo mandato, se saremo eletti, vogliamo dare ridare valenza sociale alle varie zone della città”. La moratoria contro l’espansione dei centri commerciali e grandi distribuzioni, insieme al decoro urbano, è un altro degli obiettivi di Cugini per rendere la città più attrattiva. Altra priorità è quella di investire in professionalità e rendere la città più accessibile anche ai disabili. Per la fiscalità, il candidato dei 5stelle, si impegna alla rimodulazione della Tari.

Samanta Favari: incentivare le piccole e medie imprese

“Per venti anni sono stata imprenditrice e mi sento dalla vostra parte”: ha esordito Favari rivolgendosi ai commercianti, sottolineando il suo impegno a incentivare le piccole e medie imprese, reale valore sul territorio. “È importante fermare le grandi superfici commerciali - ha aggiunto - e favorire il commercio di quartiere, fare rivivere ogni via, i mercati rionali e di quartiere. Ci impegniamo a calmierare i prezzi delle locazioni e abbiamo la grande idea di lanciare una moneta locale con il Comune che fa da garante; una moneta, circolante solo sul territorio, che stimolerà un circolo virtuoso, l’acquisto di prodotti locali e di artigianato”.

Corrado Sforza Fogliani: abbassare il vero livello della fiscalità

“È la prima volta che parliamo di lavoro autonomo, quello che la pandemia ha più colpito”: ha affermato Sforza Fogliani che promette di aiutare questo settore molto sofferente. La diminuzione delle tasse per il candidato dei liberali si è dimostrata tutta ipotetica. “La moratoria contro le grandi distribuzioni c’è già stata. Qualcuno l’ha vista?” Si è domandato sarcasticamente. Sul tema della fiscalità Sforza Fogliani, ha evidenziato che bisogna guardarsi dai trucchetti di agevolazioni delle vecchie politiche. È importante quindi - per il liberale - abbassare il vero livello della fiscalità sul piano generale e non usare le agevolazioni come uno specchietto per le allodole.

Katia Tarasconi: tariffe più  corrette ed eque

“Sono in un ambiente che è stato parte della mia vita quando ero assessore al commercio”: ha affermato Katia Tarasconi che ha aggiunto la necessità di una politica urbanistica condivisa e si ripromette di programmare interventi, inserendo il tema della pedonalizzazione di alcune vie; la realizzazione di parcheggi con servizio di bus elettrici piccoli e veloci. “È necessaria una cabina di regia - ha aggiunto Tarasconi - che favorisca insieme turismo e commercio” No all’aumento di tasse. È un altro dei punti fermi di Tarasconi che si impegna, per la Tari, a rivedere le tariffe perché siano più corrette ed eque.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 1°giugno 2022

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Transizione ecologica, ok alla legge regionale sulle comunità energetiche rinnovabili

Comunita energetiche

Un condominio che produce da sé l’energia elettrica di cui ha bisogno e ne accumula anche per alimentare una flotta di automobili elettriche: sembra un sogno, quando invece a Scandiano (Reggio Emilia) è già una realtà, che la Regione intende replicare su larga scala grazie alla legge sulle Comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo di energia rinnovabile, approvata all’unanimità in Assemblea legislativa. Giunge così al termine l’iter legislativo avviato con una proposta di legge della Giunta regionale - poi integrata con due progetti dei consiglieri - finalizzata a sostenere lo sviluppo delle Cer e dell’autoconsumo collettivo: gruppi di persone fisiche, imprese, enti territoriali, di ricerca e formazione, religiosi, del Terzo settore e di protezione ambientale che decidono di agire collettivamente per produrre, distribuire, scambiare, accumulare energia a impatto zero attraverso impianti di energia rinnovabile.

Con l’obiettivo di contribuire in maniera concreta al raggiungimento della piena decarbonizzazione e ridurre le emissioni di gas climalteranti in atmosfera, per il quale sono necessari un maggiore sfruttamento del potenziale delle fonti di energia rinnovabile, promuovendo un sistema energetico decentrato e interconnesso, anche grazie ad un ruolo più attivo dei clienti finali. Un ambito in cui, oltre a Scandiano, in Emilia-Romagna sono già attive diverse sperimentazioni: a Imola un gruppo di imprese produce collettivamente e consuma energia generata da fonti rinnovabili, a Bologna si lavora a Geco, un progetto per sviluppare la produzione sostenibile di energia nella zona Pilastro-Roveri.

Le comunità energetiche non solo metteranno in condizione di incrementare la produzione, l’utilizzo e l’accumulo delle energie rinnovabili in Emilia-Romagna, ma consentiranno di farlo valorizzando progetti e azioni di coesione sociale, per ridurre i prelievi energetici dalla rete e per contrastare la povertà energetica. Cittadini, imprese, enti locali e associazioni saranno al centro della transizione energetica, protagonisti di un cambiamento senza precedenti. La Regione avrà un particolare riguardo per i progetti a forte valenza sociale e territoriale che coinvolgano i soggetti svantaggiati, ma anche per le opportunità che si potranno creare per il mondo economico. La nuova legge rappresenta un importante passo avanti verso il raggiungimento degli obiettivi individuati dal Patto per il Lavoro e per il Clima, sottoscritto dalla Regione a dicembre 2020, con il quale è stato previsto il raggiungimento della ‘neutralità carbonica’ entro il 2050 e il passaggio alle energie pulite e rinnovabili entro il 2035.

La legge individua le “azioni di sistema” e le misure di sostegno e promozione dell’autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche, prevedendo l’erogazione di contributi e strumenti finanziari che accompagnino le comunità dalla costituzione e progettazione, fino all’acquisto e alla installazione degli impianti di produzione e accumulo. Sono inoltre previste: iniziative di comunicazione, informazione e partecipazione dei cittadini sui temi dell’energia rinnovabile, dell’autoconsumo e della condivisione dell’energia anche in collaborazione con le Agenzie per l’energia; formazione delle professionalità coinvolte; accordi con i Comuni e con l’Anci Emilia-Romagna finalizzati alla diffusione e condivisione delle “migliori pratiche”; il sostegno alla realizzazione di sportelli informativi e al potenziamento degli sportelli territoriali Energia. Per l’attuazione, oltre il primo stanziamento inserito in legge di 200mila euro per il 2022 e 150mila per il 2023, la Regione ha previsto di utilizzare le nuove risorse comunitarie destinando almeno 12 milioni di euro del Fesr, da affiancare alle risorse previste dal PNRR, e rinforzando tramite l'FSE le attività formative su impianti e tecnologie green, come definito nel Programma già approvato dall’Assemblea Legislativa a febbraio e inviato alla Commissione europea. Già finanziati con 540 mila euro di risorse regionali sette laboratori territoriali per l'innovazione e la sostenibilità delle imprese emiliano-romagnole per il biennio 2022/23, per consentire lo studio, tra le altre cose, di modelli di comunità energetiche.

La Regione e gli enti locali individueranno, entro un anno dall’entrata in vigore della normativa, i tetti degli edifici pubblici e le aree pubbliche da mettere a disposizione per l’installazione degli impianti a servizio delle comunità energetiche rinnovabili. Si prevede che possano beneficiare di contributi maggiorati anche le comunità energetiche tra i cui membri sono presenti enti locali che hanno approvato piani o strategie integrate di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici (PAESC). Sarà istituito un registro regionale delle comunità energetiche, che saranno chiamate ogni anno a redigere un bilancio dell’energia prodotta, autoconsumata e condivisa. Verrà istituito un Tavolo tecnico permanente con funzioni consultive e di confronto composto da rappresentanti della Regione, delle associazioni maggiormente rappresentative a livello regionale, Anci e Upi Emilia-Romagna, Enea, nonché dai cluster regionali competenti in materia e dal Tavolo regionale dell’Economia Solidale. Con questa legge la Regione intende supportare tutte le tipologie di comunità energetiche coerenti con la norma ma, per contrastare la povertà energetica e favorire l’inclusione sociale, prevede di concedere contributi maggiori per la costituzione di Comunità energetiche rinnovabili composte da soggetti con fragilità economica, oppure da enti del Terzo settore, enti proprietari di gestione di alloggi di edilizia residenziale pubblica o sociale, o situate in aree montane e interne del territorio regionale o, in alternativa, che realizzino progetti di inclusione e solidarietà in collaborazione con gli enti del terzo settore o con gli enti locali.

Pubblicato il 31 maggio 2022

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«Il Credito Popolare fondamentale per lo sviluppo di un’economia sostenibile»

Gianmarco Maiavacca e Manrico Bissi

Si è parlato di economia sostenibile al PalabancaEventi di via Mazzini: occasione, la presentazione - organizzata dalla Banca di Piacenza in Sala Panini - dei volumi “Manifesto del Credito Popolare sull’economia sostenibile” e “La cooperazione come alternativa: sostenibilità, economia circolare e oltre”, curati dal segretario generale di Assopopolari Giuseppe De Lucia Lumeno.

Manrico Bissi ha posto l’accento sul ruolo delle Banche Popolari come cerniera dei sistemi economico, sociale e istituzionale, facendo rilevare come il Manifesto elaborato dal Credito Popolare sull’economia sostenibile (che si connette agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu) sia la testimonianza e, nello stesso tempo, la prova che il sistema delle Popolari vive col territorio e per il territorio. «Nel primo libro - ha spiegato l’arch. Bissi - viene presentata una ricerca della Bce, uno stress-test di come reagirebbero i mercati produttivo e bancario di fronte a due scelte fatte in base ai modelli di sviluppo da qui al 2050: o continuare nelle strategie produttive attuali senza considerare la sostenibilità, oppure tenere conto dei problemi ambientali e investire in tecnologia per ridurre le emissioni e contrastare il cambiamento climatico; in buona sostanza, attuare una conversione del sistema economico-produttivo». In questo secondo caso è chiaro che le imprese subirebbero dei contraccolpi nell’immediato, che entro il 2050 si trasformerebbero però in benefici. Al contrario, far finta di niente porterà a un punto di rottura che provocherà danni enormi nel prossimo futuro. Quindi, investire in sostenibilità oggi significa evitare problemi domani.

Ma in tutto questo che ruolo hanno le Popolari? «Una funzione fondamentale nell’accesso al credito - ha argomentato l’arch. Bissi - perché essendo banche legate al territorio sono vicine alle imprese che investono anche e soprattutto in sostenibilità. Non solo. Gli Istituti Popolari, banche cooperative, sono molto attenti al sociale. E con la pandemia sono stati in prima linea, attraverso le moratorie, nel garantire liquidità a famiglie e imprese». Il relatore ha concluso il suo intervento ricordando uno dei passaggi dell’introduzione che il presidente di Assopopolari Corrado Sforza Fogliani ha scritto nell’introduzione al primo libro del dott. De Lucia: “Ma mentre il clima pare - in più parti e da più parti - essere diventato il cavallo di Troia di una ideologia anticapitalista e antioccidentale, il nostro Manifesto indica con grande concretezza gli obiettivi di sviluppo sostenibile che la cooperazione bancaria persegue: da quello di porre fine alla povertà in tutte le sue forme a quello di volere che si intraprenda un’azione urgente per combattere il cambiamento del clima; da quello di garantire l’accesso ai servizi energetici, economici ed affidabili e così via”. «No dunque - ha sottolineato l’arch. Bissi - all’ambientalismo come ideologia, ma economia di mercato vista non come problema, ma come soluzione».

Gianmarco Maiavacca dal canto suo ha fatto cenno al differente approccio delle multinazionali al problema della sostenibilità, dovuto al fatto che risentono meno delle conseguenze del cambiamento climatico, soffermandosi poi sull’organizzazione e sull’attività del Credito Popolare a sostegno dei territori d’insediamento.

Nella foto, Gianmarco Maiavacca e Manrico Bissi.

Pubblicato il 31 maggio 2022

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Teleriscaldamento, il bonus è prorogato fino al 30 giugno

Bonus Teleriscaldamento

È stato prorogato al 30 giugno 2022 il termine per presentare domanda per ricevere il Bonus Teleriscaldamento Iren 2022, uno sconto sulla bolletta riconosciuto da Iren per la stagione termica 2021-22. Il prolungamento dei tempi per la presentazione delle domande è stato concordato con i Comuni interessati, in modo da venire incontro a quanti hanno bisogno di maggior tempo per dotarsi di Spid o dell’Isee. La misura, a totale carico di Iren, è stata sviluppata in collaborazione con le amministrazioni comunali delle città servite dal teleriscaldamento: per sapere in quali comuni è già possibile presentare la documentazione è necessario consultare le indicazioni sul sito di Iren (https://www.irenlucegas.it/bonus-teleriscaldamento), dove è anche disponibile un’area dedicata che riporta tutte le indicazioni su come procedere per la richiesta dell’agevolazione.

Il “Bonus Teleriscaldamento 2022” può essere richiesto da tutti i Clienti domestici che dispongono di un contratto di teleriscaldamento per la propria abitazione (singolo o condominiale), attivo tra il 1° ottobre 2021 e il 31 maggio 2022 e con Isee non superiore a 12mila euro, estendibile a 20mila euro in caso di almeno 4 figli a carico.

Gli importi dello sconto sono i seguenti:

 -       487 euro (pari ad un risparmio di 536 euro con IVA 10% inclusa) per le famiglie sino a 4 componenti;

-       679 euro (pari ad un risparmio di 747 euro IVA 10% inclusa) per le famiglie con più di 4 componenti.

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Pubblicato il 31 maggio 2022

Educazione alla Campagna Amica, festa finale il 1°giugno

Festa Educazione CA


Insegnare alle nuove generazioni il valore di un’alimentazione sana abbinata a corretti stili di vita. Con questi obiettivi da più di vent’anni Coldiretti Piacenza porta avanti il progetto di “Educazione alla Campagna Amica” nelle scuole piacentine.
La festa finale, a conclusione dei percorsi didattici, torna finalmente in presenza: si svolgerà il prossimo mercoledì primo di giugno dalle 8.30 alle 12, nell’oratorio del centro parrocchiale del Corpus Domini, in via Farnesiana,24 a Piacenza.

L’iniziativa è promossa da Campagna Amica insieme a Coldiretti Donne Impresa e a Coldidattica, quest’ultima nata nel 2017 per realizzare iniziative e attività che esprimano e divulghino appieno il valore e la dignità dell’agricoltura, rendendo evidente il suo fondamentale ruolo per la tutela dell’ambiente, del territorio, delle tradizioni e della cultura dell’Emilia-Romagna, con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza alimentare. Come da tradizione, inoltre, l’evento sarà organizzato in collaborazione con il Consorzio di Bonifica che darà conclusione alle proprie attività didattiche legate alla valorizzazione del ciclo dell’acqua, ai cambiamenti climatici, all’educazione ambientale e alla gestione del territorio. Da sottolineare che l’evento ricade nel centenario delle Bonifiche.

Il progetto di Coldiretti quest’anno era intitolato  “Lo sviluppo sostenibile e l'educazione alimentare” e attraverso le dispense fornite dall’associazione, gli studenti – circa 800 quelli che hanno seguito le lezioni in aula per un totale di 25 classi - hanno approfondito uno tra questi contenuti, a scelta: l’agricoltura di precisione e l’innovazione, la biodiversità e le api, il biologico e i metodi di coltivazione sostenibile, il consumo sostenibile e Campagna Amica, la dieta mediterranea e la corretta alimentazione, l’etichettatura e la sicurezza alimentare, il valore dell’acqua e il paesaggio, i prodotti e le filiere, lo spreco alimentare e l’impronta ambientale, le tradizioni agricole e i musei a tema e infine le video interviste.
Mercoledì prossimo si svolgerà quindi la festa finale, nel corso della quale agli studenti verranno proposti laboratori, iniziative e naturalmente la merenda a chilometro zero oltre che, da quest’anno, la visita guidata del Mercato Coperto di Campagna Amica Piacenza, che per l’occasione sarà aperto a tutti dalle 8 alle 14. Il clou della mattinata sarà alle 11 con la premiazione degli elaborati finali, realizzati dai ragazzi coinvolti nel progetto per illustrare quanto appreso.

“E’ un piacere – afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli –tornare a incontrarci in presenza per questa festa che testimonia l’impegno di Coldiretti Piacenza nelle scuole da oltre vent’anni”.  Purtroppo in Italia- secondo l’analisi della Coldiretti sul Rapporto 2022 dell’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) - il 42% dei bambini tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso, con un risultato che è il peggiore dell’Unione Europea, dove la media è del 29,5%, e un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni. Un dato su cui ha negativamente influito la pandemia, per questo - conclude Gallizioli -  l’educazione alimentare delle nuove generazioni è fondamentale, così come è importante qualificare l’offerta delle mense scolastiche con cibi locali a km 0 che valorizzano le nostre realtà produttive e garantiscono genuinità e freschezza”.
Le premiazioni sono previste alle 11. 

Nella foto, una passata edizione della festa di Educazione alla Campagna Amica

Pubblicato il 30 maggio 2022

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