Mercoledì 4 novembre ricorre il 103° anniversario della fine vittoriosa della ‘Grande Guerra’ nel 1918; si commemora la firma dell'armistizio siglato a Villa Giusti (Padova) con l'Impero austro-ungarico. Questa ricorrenza è divenuta la giornata dedicata alle Forze Armate con la quale si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere. Tali ideali rimangono immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi. Ricorre anche il Centenario del Milite Ignoto la cui cerimonia di traslazione all’altare della Patria, unì in un solo abbraccio l’Italia intera nel suo viaggio da Aquileia a Roma. Nella cornice storica di Viale Malta, dalle ore 9 alle 12 (riservato agli Istituti scolastici) e dalle ore 14 alle 17 il Polo di Mantenimento Pesante Nord effettuerà un’apertura straordinaria al pubblico per un incontro con la Cittadinanza e la Comunità piacentina. Il Personale del Polo sarà lieto di condividere l’evento con tutti coloro che vorranno visitare i resti del Castello Farnesiano custoditi all’interno dello stabilimento e delle sale museali che raccontano gli oltre 100 anni di storia. Si potrà, inoltre, ammirare una mostra statica di mezzi e piattaforme dell’Esercito, oggi in servizio.
Ingresso da Viale Malta n. 30 – Accesso consentito solo con Green Pass, controllo della temperatura e mascherina indossata.
La Giornata delle Forze armate si celebra anche in San Francesco con la messa alle ore 9 e alle ore 10.15 cerimonia con le autorità in piazzetta Mercanti.
Pubblicato il 3 novembre 2021
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Nella foto di Del Papa, un momento della messa per i caduti di guerra.
Lunedì 8 novembre si aprono le iscrizioni per le prossime iniziative riservate alla terza età organizzate dall'ufficio Attività socio-ricreative del Comune di Piacenza. Nelle mattine di giovedì 11 e martedì 16 novembre sono in programma due visite guidate alla scoperta del “Farnese segreto”. I partecipanti potranno visitare ambienti normalmente non accessibili al pubblico e conoscere scorci di vita quotidiana di chi un tempo animava le stanze del prestigioso palazzo monumentale. Il percorso richiede un certo impegno fisico, quindi per chi avesse difficoltà, problemi motori o cardiaci e per le persone non in grado, per qualsiasi ragione, di affrontare la salita è stato realizzato un percorso alternativo con un video che illustra gli spazi di più difficile accesso. Sono consigliate scarpe comode. Prenotazione obbligatoria a partire da lunedì 8 novembre. Il costo è pari a 5 euro, da versare al momento della visita. Per partecipare sono necessari Green pass e mascherina. In caso di adesioni superiori ai posti disponibili, la visita - per soddisfare tutte le richieste - verrà riproposta.
Gli appuntamenti per la terza età proseguono lunedì 15 novembre con l’interessante approfondimento “Leonardo e il suo tempo” a cura dell’ing. Riccardo Golini. La lectio su Leonardo da Vinci si svolgerà al seminario vescovile di via Scalabrini: i visitatori verranno accompagnati in un affascinante viaggio culturale sulla storia del Maestro, cogliendone gli aspetti umanistici. Prenotazione obbligatoria all’evento (gratuito) a partire da lunedì 8 novembre. Per poter partecipare alle visite è necessario iscriversi, esclusivamente telefonando all’ufficio Attività socio-ricreative ai numeri 0523.492724/2743 dalle 8.30 alle 12.30 fino a esaurimento posti. Le iniziative, riservate ai residenti del Comune di Piacenza, sono organizzate nel rispetto delle normative anti Covid. L’ufficio Attività socio-ricreative anticipa, infine, che le prossime iniziative per la terza età in programma nella seconda metà del mese includono nuove visite guidate all’Archivio di Stato e una gita fuori-porta sulle colline parmensi.
Un cambio di passo nella pubblica amministrazione, che in ogni settore renda più facile la vita di cittadini e imprese, senza abbassare la guardia su legalità e rispetto delle regole. Grazie al Patto per la semplificazione, che la Regione Emilia-Romagna ha predisposto e condiviso con i sottoscrittori del Patto per il Lavoro e per il Clima, di cui la nuova intesa diventa parte integrante, a partire da enti locali, istituzioni e parti sociali. Documento che la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha presentato proprio ieri in Assemblea legislativa. Provvedimenti - questo uno degli obiettivi principali - che permettano all’intero sistema regionale di poter gestire in maniera efficace le risorse straordinarie in arrivo in Emilia-Romagna, previste sia nella nuova programmazione dei fondi comunitari sia nel PNRR, per una ricostruzione post pandemia basata sull’accesso semplificato ai servizi e alle prestazioni della Pubblica amministrazione.
Undici linee d’azione e 78 misure di semplificazione trasversali distribuite nei seguenti comparti: opere, affidamenti e contratti pubblici; agricoltura; imprese; ambiente ed energia; edilizia e territorio; lavoro; formazione; cultura; giustizia; sanità e sociale. Alcuni esempi pratici: riduzione e rafforzamento delle stazioni appaltanti; pratiche edilizie informatizzate per facilitare il ricorso al superbonus edilizio 110% e la rigenerazione urbana. Ancora: banche-dati catastali e calcolo digitale del contributo di costruzione; imposta di bollo per via digitale e accesso diretto alle fatture elettroniche per le imprese. Si arriva poi alla standardizzazione dei costi per le aziende e per gli enti di formazione, fino alla condivisione di dati tra Inps e Agenzia Regionale per il Lavoro per ridurre oneri in capo a cittadini e imprese. “Il PNRR, unitamente ai fondi europei per il 2021-2027- spiegano il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, e l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano- mette a disposizione del Paese una quantità di risorse superiori a quelle del Piano Marshall nel secondo dopoguerra. L’attuazione efficace e in tempi rapidi dei tanti investimenti pubblici e privati previsti passa necessariamente da una maggiore semplificazione delle procedure. Una variabile fondamentale per il rilancio del Paese, scelta obbligata affinché cittadini e imprese possano accedere alle opportunità oggi in campo, senza mai derogare rispetto a quei principi di legalità, tutela ambientale e giustizia sociale che per noi sono imprescindibili”. “Vogliamo superare disarmonia e ipertrofia delle regole, cioè realizzare azioni concrete che rendano più semplice, e rapido, il rapporto tra pubblico e privato. Questo Patto- aggiungono Baruffi e Calvano- impegna la Regione in una sorta di autoriforma relativa alle proprie competenze, coordinandola con i diversi processi già avviati a livello nazionale dal Governo. A partire dall’Agenda di semplificazione 2020-2023. Una sfida complessa che vogliamo vincere insieme a tutte le componenti della società regionale”.
Il nuovo Patto si basa sul rafforzamento organizzativo e la qualificazione delle risorse professionali pubbliche e private, il rafforzamento del processo di digitalizzazione e la legalità, valore fondativo e irrinunciabile. Un percorso che sarà articolato per fasi successive di azione, con la valutazione puntuale dei risultati raggiunti, con anche l’avvio di progetti di sperimentazione circoscritti che consentano una misurazione in tempo reale dei traguardi possibili. Fondamentale è continuare a investire da un lato nella Data Valley regionale, dall’altro nella diffusione di competenze digitali che garantiscano pari opportunità alle persone e competitività alle imprese, impedendo che l’innovazione accresca distanze sociali e territoriali. La semplificazione non sarà una de-regolamentazione, così come le misure di riduzione degli oneri e la revisione di alcune delle modalità tipiche dei controlli amministrativi, non possono in alcun modo pregiudicare la tutela dei diritti e della legalità.
In sintesi
Si va dall’applicazione di linee traversali (quali il principio “One Only”, l’accesso ai dati, il dialogo fra le piattaforme di gestione dei bandi e le principali banche dati nazionali) a specifici atti destinati ai singoli settori amministrativi regionali. Su opere, affidamenti e contratti pubblici, sono previste la riduzione e il rafforzamento delle stazioni appaltanti, fino all’unicità dell’invio della documentazione e il nucleo di orientamento per le procedure complesse. In agricoltura si agisce sulle semplificazioni in materia di Durc e sull’interoperabilità fra sistemi gestionali. Ancora, semplificazione su: attuazione della programmazione dei fondi europei 2021-2027, presentazione di domande in modalità informatica, oneri amministrativi, silenzio-assenso nei procedimenti del settore agricolo. Diverse le misure anche per le imprese: dall’effettivo assolvimento dell’imposta di bollo in via digitale all’accesso diretto alle fatture elettroniche, dal contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata ai costi in tema di internazionalizzazione rendicontabili nei bandi, fino alla semplificazione e standardizzazione dei costi per le imprese e gli enti di formazione. Ambiente ed energia: introduzione del precompilato ambientale, consulenza tecnicoamministrativa, omogeneizzazione delle prassi operative di Arpae, semplificazione progetti di innovazione ambientale e in materia di energie rinnovabili (quest’ultima già in atto). Capitolo edilizia e territorio: informatizzazione delle pratiche edilizie, semplificazioni in materia di superbonus edilizio 110% e rigenerazione urbana, in materia di banche dati catastali e calcolo digitale del contributo di costruzione, fino a misure di semplificazione e legalità nel lavoro edile. Nell’ambito del lavoro si punta sul collocamento obbligatorio precompilato, semplificazioni in materia di collocamento (applicazioni informatiche per velocizzare le procedure) e sistema Sare, giungendo a premialità per imprese aderenti aisistemi di certificazione volontaria e alla condivisione di dati tra Inps e Agenzia regionale per il lavoro per ridurre oneri in capo a cittadini e imprese. Si punta poi al registro elettronico della formazione e alla semplificazione dei bandi di finanziamento, poi riduzione dei tempi, agevolazione all’accesso, standardizzazione dei costi per le imprese e gli enti formativi. Misure anche per la cultura, con la semplificazione dei procedimenti relativi alle prestazioni artistiche e culturali, e per la giustizia, per favorire l’accesso al casellario giudiziale e istituire sportelli di prossimità. Infine, la sanità e il sociale, con l’informatizzazione nella concessione ed erogazione dei contributi, l’applicazione omogenea e semplificata delle norme, l’individuazione della casa come primo luogo di cura con la telemedicina, quindi case e ospedali di comunità.
Bella da vedere e brava a comunicare. L’Emilia-Romagna conquista il podio con il terzo posto, dopo Trentino Aldo Adige e a ridosso della Toscana, nella classifica stilata dall’istituto di ricerca Demoskopika dedicata alle reputazioni turistiche delle regioni Italiane nel 2021. La ricerca, giunta alla quinta edizione, ha analizzato i dati di oltre 688 milioni di pagine indicizzate sul web, quasi 7 milioni di like e follower sulle reti sociali, più di 50 milioni di recensioni e 450 mila strutture ricettive ed è basata sugli indicatori di visibilità, interesse dei portali turistici istituzionali, social appeal presso gli stakeholder, popolarità, fiducia, tendenze e reputazione dei sistemi ricettivi. Con un ‘Regional Tourism Reputation Index’ di 116 punti l’Emilia-Romagna si è quindi aggiudicata quest’anno il terzo posto, appena dietro a Trentino-Alto Adige (130,1) e Toscana (117,2). Dallo studio, infatti, emergono un’elevata visibilità della destinazione turistica regionale sul web e sui principali canali social istituzionali e un altrettanto alto indice di gradimento dell’offerta ricettiva da parte degli utenti.
“Città d’arte, mare, cibo, appennino, sport, benessere, natura, cultura- commentano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini - ; l’elenco di tutto quello che la destinazione turistica Emilia-Romagna ha da offrire ai suoi visitatori è noto, ma il punto non è solo questo. Perché se da una parte siamo di fronte a una conferma dell’attrattività della nostra regione, dall’altra si registra l’efficacia della strategia di comunicazione e di promozione sul web che è stata adottata”. “Ricerca e innovazione per lo sviluppo continuo dei nostri portali e dei social media, ma anche campagne web mirate e una attività di promozione video che punta sulla qualità e su testimonial autorevoli- continuano Bonaccini e Corsini- sono scelte che, a fronte degli investimenti fatti e in un momento estremamente delicato per gli effetti dell’emergenza sanitaria, premiano un territorio che sa lavorare in squadra. Grazie ad Apt Servizi e alle tre Destinazioni turistiche per il risultato raggiunto, perché saper investire sulla bellezza della nostra regione è un valore aggiunto, e non certo scontato”.
La Pubblica Assistenza di Bore ha un nuovo mezzo. Si tratta di un Fiat Doblò XL, completo di elevatore ed allestito al suo interno per poter trasportare anche persone con ridotta mobilità. L’acquisto dell’automobile, affidata dall’Azienda Usl di Parma alla Pubblica Assistenza con un contratto di comodato d’uso, è stato possibile grazie ad un progetto della Regione Emilia-Romagna, che ha utilizzato a questo scopo finanziamenti previsti dalla Strategia nazionale per le aree interne (Snai). Nei giorni scorsi, il Presidente dell’associazione di volontariato borese Roberto Ralli ha ricevuto le chiavi del mezzo dal direttore del Distretto “Valli Taro e Ceno” dell’Ausl Giovanni Gelmini. Grazie a questo importante investimento, ora il trasporto sanitario non urgente di anziani e diversamente abili potrà contare su una nuova e confortevole vettura, a disposizione di tutta la comunità.
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