La lotta allo spreco alimentare per i bambini inizia dalla mensa scolastica e a Cadeo si fa azione concreta grazie a un sacchetto di cotone riutilizzabile. Tutto questo è possibile grazie al lavoro di squadra tra Comune di Cadeo e Cir Food – azienda che da settembre 2021 gestisce la mensa scolastica del territorio - che ha dato vita una splendida iniziativa che punta concretamente ad educare bambini e ragazzi contro lo spreco alimentare. “In questi giorni gli alunni che frequentano la nostra mensa scolastica hanno ricevuto una borsina in tessuto lavabile e riutilizzabile con cui possono portare a casa la frutta e il pane che non hanno consumato a mensa – spiega Marica Toma, prima cittadina di Cadeo -".
“Cir Food da anni si spende per la sostenibilità (l’azienda ha un bilancio di sostenibilità visionabile sul loro sito) e per l’abbattimento dello spreco alimentare – spiega Matteo Campisi Regional Account per Cir Food – anche attraverso questo piccolo sacchetto di cotone che permette ai bambini di portare a casa cibo non consumato e non facilmente deperibile. Un’azione che si affianca anche ai laboratori e alle attività, totalmente offerti da Cir Food in sede di gara, che saranno attivati a richiesta dalla Scuola, compatibilmente con la situazione Covid. Le proposte sono numerose, dal laboratorio sulla piramide alimentare fino a quello che permette di leggere le etichette degli alimenti”.
“Il nostro no allo spreco e il desiderio di educare alla sostenibilità i nostri ragazzi lo mettiamo in pratica anche nella volontà di ridurre lo spreco di bottiglie di plastica realizzata attraverso la presenza di distributori di acqua nella mensa, utilizzabili dagli alunni stessi”, puntualizza l’assessore Davide Pappalardo.
Ha ripreso la propria attività il 3 novembre scorso, dopo l’affidamento da parte del Comune di Piacenza al Consorzio Sol.Co, aggiudicatosi la gara d’appalto, il Coordinamento Pedagogico Territoriale (CPT), l’organismo istituito dalla legge regionale 1/2000 che garantisce il raccordo e il monitoraggio della qualità dei servizi educativi per la prima infanzia, sui singoli territori provinciali della regione Emilia Romagna.
Costituito dai coordinatori dei servizi per l’infanzia pubblici e privati, ha compiti di formazione, confronto, scambio, sostegno all’innovazione, alla sperimentazione, alla qualificazione dei servizi e di supporto al percorso di valutazione della qualità.
Il Coordinamento Pedagogico Territoriale di Piacenza si riunisce di norma mensilmente in forma plenaria, secondo un calendario concordato dai membri all’inizio dell’anno educativo. Nello svolgimento delle sue funzioni si attiva per corrispondere ai bisogni formativi dei coordinatori pedagogici, per supportare il monitoraggio e la valutazione del progetto pedagogico dei diversi servizi educativi e per rafforzare i processi di riflessione sulla qualità degli stessi.
Al lavoro 26 coordinatori pedagogici
Il CPT inoltre vuole entrare in sinergia con le realtà territoriali che si occupano dell’infanzia per favorire la realizzazione di una rete permanente tra i servizi, accogliendo istanze e suggerimenti al fine di sostenere la qualità delle azioni che si mettono in campo. Referenti primi di questo dialogo sono i Centri per le Famiglie, i servizi di Neuropsichiatria delle Ausl, le biblioteche e le scuole. Inoltre, la Direttiva sull’Accreditamento dei nidi d’infanzia, in attuazione della legge regionale n.19/2016, stabilisce e affida a questo organismo ulteriori funzioni, relativamente al percorso territoriale di autovalutazione all’interno dei nidi.
Ad oggi il gruppo conta la presenza di 26 coordinatori pedagogici che rappresentano nidi d’infanzia comunali, privati (convenzionati e non), micronidi, piccoli gruppi educativi e Scuole dell’Infanzia FISM, Spazi 0-6, Spazi bambini, Centri Bambini e Famiglie, sotto l’egida della tutor Daniela Martini.
“Si dirà che una panchina rossa serva a ben poco. È vero. Tuttavia a anche a Gragnano abbiamo voluto evidenziare, con questa modalità, il gravissimo problema sociale della violenza sulle donne” L’assessore Alessandra Tirelli commenta così il posizionamento della panchina posta nella Piazza della Pace. “Dopo che la panchina dipinta qualche anno fa dai giovani frequentanti il Centro aggregativo, si è scolorita, quest’anno abbiamo chiesto a due volontari della youngercard, Tommaso e Annarita Chimenti, di dipingere una nuova panchina rossa”. “Sono 89 al giorno i casi di violenza alle donne - prosegue il sindaco Patrizia Calza -. Tutti gli interventi fin qui svolti si sono dimostrati fallimentari. Gli uomini continuano ad uccidere soprattutto le loro moglie e compagne. Il 34% degli omicidi, si suicida. Dunque non si tratta solo di inasprire le pene: chi è disposto a rinunciare alla sua vita pur di distruggere quella di chi aveva (forse) amato, non si fermerà di fronte ad una pena più dura. C’è molto da fare sul piano della prevenzione, in quanto chi denuncia è evidentemente non protetta in modo adeguato, ma anche sul piano culturale e sociale poiché chi uccide non è tanto espressione di culture e mondi lontani da noi, ma piuttosto figlio del nostro Paese. Un paese dove evidentemente per molti ancora nei confronti della donna prevale non il senso del rispetto ma piuttosto un’idea di possesso. Quindi, mentre il legislatore dovrebbe lavorare su un altro piano, a noi spetta continuare nell’azione di sensibilizzazione perché si creino i giusti anticorpi che possano porre rimedio a questo vulnus della società. Una panchina è poco, ma è un segno visibile”.
“Tutti i dati indicano che il fenomeno della violenza sulle donne si sta aggravando: per intervenire efficacemente su questo fronte è fondamentale lavorare in un’ottica di rete, puntando su percorsi di accompagnamento, di aiuto e di reinserimento”. Così il presidente della Provincia e sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, ha sintetizzato il senso del convegno dal titolo “Violenza contro le donne: nessun alibi” svoltosi a Palazzo Gotico nel pomeriggio del 24 novembre. L’evento è stato fortemente voluto dal Valentina Stragliati, presidente del Tavolo provinciale di confronto contro la violenza alle donne, giunto al proprio decennale, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne che si celebra il 25 novembre, e accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Piacenza.
Ringraziati relatori e ospiti ed evidenziati alcuni dei più allarmanti dati sui negativi effetti della pandemia da Covid-19 per la condizione personale delle donne e il loro accesso al mercato del lavoro, il presidente Barbieri ha rimarcato l’importanza delle attività svolte dal Tavolo per sensibilizzare l’intera comunità piacentina, come nel caso dell’appuntamento che ha riunito ieri tutte le istituzioni e le associazioni impegnate nel contrasto alla violenza sulle donne.
In qualità di sindaco, Patrizia Barbieri ha ricordato i progetti sostenuti del Comune con l’assessore ai Servizi Sociali e alle Pari Opportunità Federica Sgorbati: per avviare (con il CIPM Emilia-Centro Italiano per la Promozione della Mediazione) un percorso assistito che prenderà in carico 20 autori di reati con l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva, per contrastare (con il Centro Antiviolenza) i fenomeni di violenza di genere e di discriminazione su donne in condizioni di fragilità e per sensibilizzare contro le discriminazioni di genere giovani tra 11 e 17 anni attraverso lo sport con l’iniziativa “Giocare alla pari”, cofinanziata dalla Regione Emilia-Romagna.
Il prefetto di Piacenza, Daniela Lupo, ha sottolineato l’importanza della contemporanea presenza a Palazzo Gotico di tutte le forze piacentine attive su questo versante, ricordando il pacchetto di proposte elaborate in queste settimane da cinque Ministeri per rafforzare le iniziative esistenti e le giornate formative sull’educazione finanziaria avviate con la Banca d’Italia e rivolte alle donne per favorirne l’indipendenza economica.
Nell’ambito del quadro normativo di riferimento, il questore Filippo Guglielmino ha ricordato i diversi protocolli attivi (Zeus, Eva e Fenice) in aiuto alle donne vittime di reati e ha posto l’accento sulle iniziative di carattere preventivo tra le quali il cosiddetto “Ammonimento del Questore”, misura (applicata tre volte a Piacenza nel 2021, due volte in più che nel 2020) che - in assenza di denuncia/querela - consente di anticipare la risposta dell’ordinamento giuridico a fronte di situazioni particolarmente delicate per i legami famigliari o affettivi tra soggetto attivo e passivo del reato.
Il comandante provinciale dei carabinieri Paolo Abrate ha sottolineato, tra gli aspetti operativi, anche l’importanza del sistema Scudo (applicativo interforze che evidenzia eventuali precedenti interventi nei confronti di vittime di lite o violenza e consente così di monitorare al meglio gli episodi da “codice rosso”: 165 i casi nella nostra provincia) e ha evidenziato l’importanza delle linee di azione volte ad aumentare anche tra i cittadini stranieri la consapevolezza della parità tra uomo e donna.
A chiusura degli interventi istituzionali, e prima degli interventi tecnici, ha preso la parola la presidente del Tavolo provinciale contro la violenza alle donne, la consigliera provinciale con delega alle Pari Opportunità Valentina Stragliati, che ha ringraziato partecipanti e organizzatori dell’appuntamento di Palazzo Gotico e ha elogiato il lavoro svolto dal Tavolo: “Collaborazioni e sinergie attivate in questi dieci anni consentono di parlare di ‘Modello Piacenza’ in relazione al sostegno e al supporto delle donne vittime di violenza, del trattamento degli autori di reato e dei minori vittime di violenza assistita. Guardando al futuro, la diffusione e il rafforzamento della cultura del rispetto dipenderanno molto dal coinvolgimento delle giovani generazioni: dall’incontro di oggi parte un messaggio di unità d’intenti e di speranza”.
Ai relatori - moderati da Nicoletta Bracchi, direttore di Telelibertà e liberta.it - è giunto anche il saluto del procuratore Capo della Repubblica di Piacenza Grazia Pradella, impossibilitata a intervenire personalmente, mentre il sostituto procuratore Ornella Chicca ha ricordato come molti femminicidi abbiano avuto antecedenti non denunciati e ha citato i dati relativi all’attivazione del Codice Rosso a Piacenza: tra novembre 2020 e novembre 2021, rispetto ai 12 mesi precedenti, sono rimaste pressoché identiche le denunce per stalking (90: erano 89), ma sono aumentati i casi di maltrattamento in famiglia (279: erano 207) e di violenza sessuale (78: erano 45).
Maristella Gatti, presidente della Sezione civile del Tribunale di Piacenza, ha evidenziato la delicatezza del lavoro dei giudici di famiglia, che è ancora maggiore nei casi in cui alle violenze dirette si sommano le violenze assistite dai minori.
Renza Bonini, direttore di Ostetricia e Ginecologia di Ausl Piacenza, ha tracciato un quadro delle mutilazioni genitali femminili, diffuse soprattutto in Africa e Medio Oriente, che comportano gravi rischi fisici (fino alla morte per emorragia) e drammatiche conseguenze psicologiche a lungo termine. Ogni anno circa 10 donne con vari gradi di mutilazione accedono ai servizi Ausl di Piacenza: ha particolarmente colpito i presenti al Gotico il racconto del percorso che ha portato all’intervento di deinfibulazione grazie al quale, nel 2020, una giovane donna africana ha poi potuto partorire spontaneamente.
Per il Centro Antiviolenza Associazione La Città delle Donne sono intervenute la presidente Donatella Scardi, che ha sintetizzato i 27 anni di lavoro del Centro piacentino (costituito dal 1994), ed Ilaria Egeste, che ha sottolineato come ascolto e accoglienza creino spazio e tempo mentale che sono spesso necessari alle donne vittime di reati per decidere di denunciare quanto subìto.
Glenda Marafante di CIPM Emilia ha illustrato il progetto “Disegnare buone relazioni: conoscere e contrastare discriminazioni e violenza di genere per costruire il rispetto”, che ha visto la partecipazione di un centinaio di studenti: è stato proiettato, dopo la presentazione da parte di due delle giovani autrici, il video dell’allora III D dell’I.C. Gandhi che tra 2020 e 2021 aveva raccolto il maggior numero di like durante la divulgazione - tramite la pagina Piacenza Memes - degli elaborati realizzati.
Proprio le collaborazioni sviluppate con il CIPM sono state illustrate da Maria Gabriella Lusi, direttore della Casa circondariale di Piacenza: Progetto APRI, Progetto Re-Start e Progetto TRA.MA.RE sono caratterizzati da attività, rivolte ai maltrattanti in esecuzione pena, che mirano a favorire il cambiamento personale e la riduzione della recidiva.
Maria Cristina Meloni, presidente dell’associazione Tutela, ha relazionato sul progetto I connect with you, con cui è stato stilato il protocollo La Fenice con la Questura, e sul delicato tema della violenza assistita, evidenziando i rischi ad essa connessi di trasmissione intergenerazionale dei comportamenti violenti.
Alessandra Volpe, rappresentante del Soroptimist Club Piacenza presso il Tavolo Provinciale, ha offerto un quadro sull’allestimento, in collaborazione con le istituzioni, della Stanza tutta per sé presso il Comando dei Carabinieri (sono circa 200 in Italia) e dell’Aula di ascolto protetto per Minori presso la Procura della Repubblica (80 in Italia), e ha ricordato la campagna Orange The World.
Il convegno del Gotico è stata anche la prima occasione per un saluto pubblico ai nuovi Consiglieri di parità della Provincia di Piacenza, Francesco Maria Piva e Venera Tomarchio, nominati ufficialmente dal Ministero lo scorso 14 ottobre.
Presenti, nel pubblico, anche una decina di ragazze e ragazzi della Casa del Fanciullo.
Nelle foto di Del Papa, il convegno a Palazzo Gotico.
I 170 Maestri del Lavoro della provincia di Piacenza hanno votato, in queste settimane, per l’elezione del nuovo Consiglio Provinciale che resterà in carica dal 2022 al 2025. Il neo Consiglio poi ha confermato, all’unanimità, Emilio Marani, console provinciale per i prossimi quattro anni. Con una forte partecipazione al voto i Maestri piacentini hanno scelto i Consiglieri che, assieme al console Marani, guideranno il Consolato provinciale. Il nuovo Consiglio provinciale che si è riunito, alla presenza dei consoli emeriti Aldo Tagliaferri e Roberto Girasoli (responsabile nazionale dell’Anagrafica della Federazione), nei locali della parrocchia di san Giuseppe Operaio per rieleggere, all’unanimità, Console Emilio Marani. E’ stata la Commissione elettorale provinciale (composta da Renato Passerini, Emilio Cravari e Bruno Ceresa) a proclamare gli eletti.
Consiglio Provinciale: Console Emilio Marani, Vice Console Carlo Tagliaferri (che fa parte anche del Consiglio Nazionale), Segretario Sergio Caccialanza, Tesoriere Walter Rattotti. Consiglieri: Gaetano Rizzuto (direttore della rivista nazionale dei Maestri del Lavoro “Il Magistero del Lavoro”), Roberto Mori, Francesco Cesena, Claudio Lisetti, Claudio Bonardi. Per il Collegio dei Revisori dei Conti è stato eletto Maurizio Barbieri (supplente Lorenzo Nicelli).
“Noi Maestri del Lavoro di Piacenza - ha subito dichiarato il console Marani – siamo sempre più impegnati nelle scuole piacentine, medie e superiori, per offrire ai giovani gli strumenti necessari per orientarsi nella scelta e nella ricerca di una professione. Dopo la didattica a distanza del 2020 siamo tornati, con il nuovo anno scolastico, con gradualità, nelle classi a parlare con i ragazzi e a portare la nostra testimonianza formativa”. “Abbiamo organizzato - ha aggiunto Marani - anche quest’anno un concorso a sostegno degli studenti meritevoli e continuiamo con i convegni sui grandi temi dello sviluppo sostenibile e della formazione. Proprio venerdì prossimo, 19 novembre, nella sala Convegni di Confindustria PC, si terrà il Convegno e la Premiazione degli studenti vincitori del concorso “Una Stella per la scuola 2020/21”. Un convegno sulla “Formazione permanente” che è la grande sfida del futuro, con grandi nomi dell’Università, del mondo delle imprese, delle banche e della scuola”.
I Maestri del Lavoro di Piacenza sono impegnati da molti anni nell’accompagnare gli studenti nelle visite alle aziende e in molte altre attività svolte al servizio della comunità piacentina “come abbiamo fatto, con concreti gesti di solidarietà – ha concluso il Console Marani - durante tutto il periodo del Lockdown. Ora siamo tutti impegnati come Maestri a dare una mano a Piacenza per ripartire tutti insieme verso una nuova normalità, verso la ripresa”.
Nella foto: il console Emilio Marani e tutto il nuovo Consiglio provinciale della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro.
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