Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

Student Night a Spazio 2, torna la Festa delle Matricole

 spazio


Appuntamento mercoledì 23 novembre dalle 18, a Spazio 2 in via XXIV Maggio 51, con la Student Night che segna l'edizione 2022 della Festa delle Matricole. Un evento ormai consolidato, organizzato dall'Amministrazione comunale in collaborazione con le Asp Città di Piacenza e Collegio Morigi - De Cesaris, unitamente ad Er.Go – Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell'Emilia Romagna, Collegio Alberoni e le realtà accademiche aventi sede sul territorio: Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Parma per quanto riguarda i corsi di laurea in Infermieristica, Fisioterapia e Medicina in lingua inglese, Conservatorio Nicolini.

“Più che mai quest'anno – sottolinea l'assessore a Università e Ricerca Francesco Brianzi – abbiamo voluto che i ragazzi sentissero proprio questo momento, a partire da tutti gli aspetti organizzativi che, sotto l'egida di Spazio 2, sono stati loro affidati. Dalla locandina al programma della serata, tutto è stato ideato direttamente dalle rappresentanze di studentesse e studenti, protagonisti di un'iniziativa che, avviata dalla precedente Amministrazione, portiamo avanti con entusiasmo, nella convinzione che si tratti di un'occasione preziosa per socializzare e per conoscere ciò che la città può offrire agli universitari, con particolare attenzione a chi vive l'esperienza accademica come fuori sede”.

Ai saluti istituzionali seguirà, alle 19.30 circa, l'intrattenimento con esibizioni di giocoleria e arti circensi a cura dell'associazione Tadam per accompagnare l'aperitivo, mentre dalle 20 sarà la volta della cena – gratuita per le matricole, su prenotazione tramite i canali attivati e già comunicati nei singoli atenei – con dj set e la musica live di Nilo ad accendere il proseguimento della serata, durante la quale resterà operativo il servizio bar del Dopolavoro Ferroviario.
“Se, a medio e lungo termine, ci confrontiamo con la sfida di grandi progetti che riguardano la necessità di nuove strutture ricettive e di supporto per i giovani, sempre più numerosi, che scelgono Piacenza come sede dei propri studi, oltre ad attività culturali e di relazione in una più ampia logica inter-ateneo e di città universitaria – aggiunge l'assessore Brianzi – nell'immediato c'è l'impegno a valorizzare l'identità giovane, innovativa, versatile e dinamica della nostra città. E la Festa delle Matricole è un passo in questa direzione, con l'obiettivo di creare un legame sempre più stretto tra il tessuto universitario e la rete di servizi informativi utili, agevolazioni e misure a sostegno di ragazze e ragazzi, ma anche di favorire al massimo l'incontro, il dialogo e lo scambio di idee tra di loro”.

Nella foto di Pagani, la Festa delle Matricole.

Pubblicato il 22 novembre 2022

Ascolta l'audio

In un anno quasi 5mila donne si sono rivolte a un Centro antiviolenza dell’Emilia-Romagna

violenza donne

Senza rispetto non c’è gara. Nella vita, oltre che nel mondo dello sport. Viene proprio da due grandi campioni del basket e del motociclismo come Marco Belinelli e Andrea Dovizioso il messaggio contro la violenza sulle donne, cuore della campagna di comunicazione che la Regione Emilia-Romagna lancia in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne delle Nazioni Unite. E che è stata presentata a Bologna dall’assessore regionale alle Pari opportunità Barbara Lori. Due testimonial d’eccezione che hanno accettato di impegnarsi a fianco della Regione, per trasmettere un invito alla responsabilità e al rispetto. Due protagonisti di successo del mondo dello sport che si rivolgono ad altri uomini, a partire dai più giovani, per sensibilizzare su un dramma -la violenza sulle donne - che nel nostro Paese sta assumendo proporzioni sempre più drammatiche.

In Emilia-Romagna secondo i dati elaborati dall’Osservatorio regionale sulla violenza di genere sono 4.934 le donne che nel 2021 hanno contattato un Centro antiviolenza: oltre 300 in più rispetto alle 4.614 del 2020. Mentre sono 1.667 le chiamate al numero 1522 del Dipartimento nazionale per le pari opportunità (1.606 nel 2020), di cui 994 da parte di donne vittime di violenza o stalking (913 nel 2020). In crescita anche le donne ospiti di Case rifugio, in prevalenza straniere: 320 nel 2021 contro le 301 dell’anno precedente. E quelle accolte in un Centro antiviolenza: 2.646 (2.335 nel 2020). Una prima anticipazione sul 2022, limitata tuttavia a 16 Centri, rivela che tra gennaio e maggio hanno preso contatto con un Centro antiviolenza 1.749 donne, mentre le chiamate al 1522 sono state tra gennaio e marzo di quest’anno 370, di cui 191 da vittime di violenza o stalking.

L’impegno della Regione

A partire dal bando contro la violenza di genere - uscito lo scorso 4 novembre e per il quale è possibile presentare domanda fino al 2 dicembre - che mette a disposizione di enti locali, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, onlus 2,5 milioni di euro nel biennio 2023 – 2024 per progetti che puntano soprattutto alla prevenzione. Uno stanziamento in crescita rispetto ai 2,1 milioni del bando precedente che ha sostenuto 83 progetti. Di questi 7 in provincia di Piacenza per 106.420 euro. Tra le misure più innovative il Reddito di libertà. Uno strumento per sostenere l’autonomia economica delle donne vittime di violenza e dunque la possibilità concreta di voltare pagina, grazie all’erogazione di un assegno mensile fino a 400 euro per un periodo massimo di un anno. A disposizione per il 2022 risorse per 1,3 milioni di euro, con le quali la Regione integra in modo significativo lo stanziamento nazionale, portando a 1 ,5 milioni di euro le risorse disponibili in Emilia-Romagna.

Pubblicato il 22 novembre 2022

Ascolta l'audio

Dagli scarti dei batteri della filiera alimentare di latticini e altri cibi arrivano i fertilizzanti bio-green

Scienze agrarie


Ricercatori dell’Università Cattolica, campus di Piacenza, hanno sviluppato un nuovo fertilizzante ‘bio e green’ dagli scarti della filiera alimentare, precisamente dagli scarti delle produzioni dei batteri lattici che attualmente vengono eliminati attraverso dei processi di depurazione.
È il risultato che arriva da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Land e coordinato dal Pier Sandro Cocconcelli, professore di Microbiologia degli Alimenti presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolicae Edoardo Puglisi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile – DiSTAS. Lo studio è stato svolto in collaborazione con l’azienda Sacco srl di Cadorago (CO) e il Centro di saggio agronomico LandLab srl di quinto Vicentino (VI) e ha visto coinvolto come primo autore Gabriele Bellotti, dottorando di ricerca della Scuola Agrisystem dell’Università Cattolica.

Batteri  lattici

I batteri lattici sono un gruppo di microrganismi in grado di fermentare diversi substrati, dando origine a numerosi prodotti di interesse per il settore agroalimentare e industriale. Tra i vari alimenti per la cui produzione sono coinvolti i batteri lattici troviamo formaggi, latti fermentati, insaccati.  “I batteri lattici - afferma il professor Cocconcelli - si producono a uso alimentare e nutraceutico, per produrre cibi, bevande e probiotici. Normalmente gli scarti dei terreni di coltura utilizzati nella produzione dei batteri lattici vengono smaltiti in impianti di depurazione; si tratta di diverse migliaia di tonnellate di scarti prodotti ogni anno in Italia”.

Fertilizzanti chimici, ad alto impatto ambientale

“Il settore delle produzioni vegetali agrarie è soggetto a nuove e complesse sfide determinate anche da congiunture internazionali di carattere economico e geopolitico - sottolinea il professor Pier Sandro Cocconcelli -, nonché da una sempre maggiore attenzione di cittadini e consumatori verso la tutela dell’ambiente. La Commissione Europea si è infatti impegnata con la strategia Farm to Fork entro il 2030 a ridurre del 20% l’uso di fertilizzanti, del 50% le perdite di nutrienti dal suolo e del 50% l’utilizzo dei pesticidi chimici. In parallelo, la situazione geopolitica e in particolare modo il conflitto in Ucraina hanno fortemente alzato prezzi delle materie prime utilizzate in agricoltura, a partire dai fertilizzanti chimici. “In questo scenario diventano fondamentali gli approcci di economia circolare, volti a valorizzare scarti industriali minimizzando gli sprechi e riducendo la dipendenza da input esterni”, afferma il professor Cocconcelli.


Lo studio

I ricercatori piacentini dell’Università Cattolica hanno mostrato come sia possibile utilizzare virtuosamente gli scarti della produzione industriale dei batteri lattici come fertilizzanti e biostimolanti in agricoltura. Nello specifico le prove hanno riguardato la coltivazione in serra di pomodoro e lattuga e dimostrato come l’utilizzo di questi scarti industriali permette di ridurre del 30% il quantitativo di fertilizzanti chimici azotati, senza ridurre in alcun modo la produzione e migliorando anche alcune caratteristiche fisiologiche della pianta.  Inoltre, si stima che potremmo ridurre del 40% le emissioni di gas serra associati alla produzione dei fertilizzanti chimici. “Approfondite analisi di carattere chimico, microbiologico ed ecotossicologico hanno escluso qualsiasi impatto negativo sull’ambiente e sul suolo, evidenziando anzi effetti di promozione dei microrganismi utili alla crescita ed alla difesa della pianta”, spiega il professor Edoardo Puglisi. L’attività degli scarti è risultata maggiore quando applicati al suolo, ma si stanno progettando applicazioni anche su foglia e frutto.Il vantaggio di utilizzare questo fertilizzante sarebbe quello di nutrire contemporaneamente la pianta (con nutrienti diretti ed indiretti), i batteri che hanno effetti positivi per la pianta nel suolo, e il suolo stesso (arricchendo la percentuale di umificazione del suolo). “Si tratterebbe quindi di un fertilizzante ecologico nel più ampio senso possibile, volto cioè a stimolare un intero sistema e non un solo organismo a scapito di altri”, sottolinea il professor Cocconcelli.  “Questo studio mostra la capacità della ricerca del settore agrario di fornire rapidamente soluzioni alle emergenze contingenti del settore – conclude il professor Puglisi -; è inoltre un virtuoso esempio di trasferimento tecnologico, dimostrato dal fatto che la azienda Sacco srl coinvolta nel progetto sta ora già valorizzando con questo approccio più di 700 tonnellate l’anno di residui del loro processo produttivo”.

Pubblicato il 21 novembre 2022

Ascolta l'audio

«Coltivare tradizioni» chiude il suo quinto anno

 Cosmonauti

Le potature, gli innesti, l’incontro con la storia degli ulivi del Ducato: eventi da «tutto esaurito», grazie al trasporto di cittadini e cittadine per tematiche green e pratiche che consentano di vivere a pieno la natura, anche nel contesto urbano. A ospitare lezioni teoriche e laboratori - accessibili gratuitamente e aperti su prenotazione a tutti gli interessati - il frutteto degli Orti di santa Maria di Campagna, per il quinto anno sede del progetto “Coltivare tradizioni” di Cosmonauti Aps, finanziato dal bando “Giovani protagonisti” del Comune di Piacenza. Un luogo ormai divenuto simbolo della mission dell’associazione di promozione sociale, impegnata nella valorizzazione degli spazi verdi della città con attività consolidate - come il riconoscimento delle erbe spontanee commestibili e la didattica ambientale ideata per i più piccoli - e nuove proposte: dalla costruzione di un “albergo per insetti” a tutela della biodiversità, all’operazione di trapianto di nuovi arbusti. Oltre cinquanta le essenze messe a dimora da Cosmonauti nell’arco degli ultimi dodici mesi.

“Siamo entusiasti del riscontro ottenuto, tutti gli appuntamenti hanno registrato il sold out” – commenta Javier d’Argenio, presidente dell’associazione, nel tracciare un bilancio dell’edizione 2022. “Le persone di ogni età manifestano sempre più desiderio di fruire attivamente le aree verdi urbane e questo non può che darci una motivazione sempre maggiore. Poter apprendere e mettere in comune conoscenze antiche e nuove tecniche di agroecologia, da applicare anche nella cura dei propri orti o giardini, fa sì che ogni partecipante divenga a propria volta custode di questo patrimonio, la cui tutela è garanzia per il futuro di tutti”. Una rete ampliata ulteriormente dalla collaborazione con realtà extra provinciali attive nello stesso ambito - a partire da Fruttorti/Parma sostenibile - ed esperti del settore, intervenuti in qualità di docenti. “In questi anni abbiamo dato vita a un percorso che intreccia ambiente, cultura e cittadinanza attiva, in un’ottica di condivisione di saperi - conclude il presidente dell’associazione –; il nostro obiettivo è quello di proseguire su questa strada, continuando a proporre esercitazioni, incontri e workshop con figure professionali di rilevanza nazionale, per dare radici sempre più profonde a questa esperienza e proiettarla nel domani”.

Pubblicato il 21 novembre 2022

Ascolta l'audio

Comune di Fiorenzuola, arriva il premio «Agenda Digitale ER 2022»


premio

La più alta percentuale (99,07%) di servizi interattivi comunali usufruibili mediante lidentità digitale, lo Spid, nella Provincia di Piacenza. Questo dato ha permesso al Comune di Fiorenzuola d’Arda di risultare vincitore, tra i Comuni con oltre 15 mila abitanti secondo i dati a disposizione degli osservatori della Regione - del Premio Agenda Digitale ER 2022, istituito dalla Regione Emilia-Romagna come riconoscimento per le buone pratiche di trasformazione digitale sul territorio, e basato sullindicatore regionale Desier. Presenti alla cerimonia di consegna dei premi, tenutasi all’Unahotels di Bologna, il Sindaco di Fiorenzuola d’Arda, Romeo Gandolfi, e l’Assessore Comunale allo Sviluppo Economico ed Industriale, Marcello Minari, che hanno ritirato il riconoscimento consegnato loro da Paola Salomoni, Assessore alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, e dal Sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi.

Desier” è l’indicatore che misura e diffonde la digitalizzazione a livello comunale in Emilia- Romagna: l’indicatore trae origine dall’indice “Desi, prodotto annualmente dalla Commissione Europea, al fine di misurare il livello di digitalizzazione della società: Desier, promosso da Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Art-ER Scpa e Lepida Scpa, ha l’obiettivo di misurare il livello di digitalizzazione dei Comuni emiliano-romagnoli attraverso sessanta indicatori, utilizzati per analizzare i progressi del settore. Gli indicatori sviluppati dall’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano sono riferiti a diversi ambiti: capitale umano, connettività, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali.

Nella foto: da sinistra Davide Baruffi, Paola Salomoni, Romeo Gandolfi e Marcello Minari.

Pubblicato il 21 novembre 2022

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente