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Notizie Varie

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Le risorse per nidi, centri per le famiglie, centri estivi, studenti disabili

Fondi welfare asili

Un investimento senza precedenti per il welfare dell’Emilia-Romagna: +50% di risorse stanziate a bilancio per favorire il percorso formativo degli studenti con disabilità, +42% per i centri estivi, +36% per i nidi, +49% per i centri per le famiglie. È l’impegno della Giunta regionale per sostenere i più giovani, le donne e i nuclei familiari previsto nel bilancio 2025 che viale Aldo Moro si appresta a varare e che caratterizzerà gli obiettivi di mandato dei prossimi cinque anni. Per quanto riguarda la scuola, passano così da 12 a 18 milioni di euro le risorse annue per sostenere il processo formativo dei ragazzi con disabilità e da 7 a 10 milioni le iniziative realizzate in estate per favorire la socializzazione di bambini e bambine. Per quanto riguarda l’infanzia e l’adolescenza sono previsti 15 milioni di euro per potenziare i servizi educativi tra 0 e 3 anni, un aumento da 28 a 30 milioni di euro delle risorse per ridurre i costi delle rette dei nidi a carico delle famiglie e da 2 a 3 milioni di euro per i servizi a sostegno della genitorialità.

Numeri e linee strategiche illustrati in Regione dall’assessore a Scuola, Welfare, Terzo settore e Politiche per l’infanzia, Isabella Conti, prima in Commissione Giovani, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità. “Uno stanziamento straordinario e senza precedenti per continuare, non solo ad assicurare, ma anche a rafforzare e a migliorare il welfare dell’Emilia-Romagna che da sempre è un fiore all’occhiello della nostra comunità, anche grazie al Terzo settore- ha sottolineato Conti-. E per farlo, oltre a nuovi progetti e obiettivi, incrementiamo fortemente le risorse a bilancio, perché quando si parla di istruzione, infanzia, servizi alle famiglie, si parla della qualità della vita e della crescita di un territorio, sia da un punto di vista sociale che economico. Ogni euro investito oggi sui bambini, sui giovani, sulle famiglie ritorna domani moltiplicato in termini di sviluppo e benessere per la collettività”. “Per garantire l’accesso a un sistema educativo di qualità, indipendentemente dalle condizioni economiche, sociali o territoriali, servono risorse e a questo guarda la manovra finanziaria della Regione, necessaria per mantenere la sostenibilità del sistema, messo fortemente a rischio, ma anche per offrire agli emiliano-romagnoli servizi migliori- ha aggiunto Conti-. Sempre più bambini devono poter frequentare i nidi e i centri estivi per socializzare e formarsi dal punto di vista educativo e didattico, e la scuola deve essere uno spazio della comunità sicuro e moderno tutto il giorno per tutti i giorni dell’anno. Contrastare lo spopolamento delle aree svantaggiate e garantire un futuro alle persone con disabilità sono altri obiettivi che perseguiremo attraverso un approccio integrato e multidisciplinare, coinvolgendo famiglie, scuole, comunità, Terzo settore”.

INTERVENTI PER LA SCUOLA

Sarà incrementato il fondo regionale a favore di Comuni e Unioni per sostenere il processo formativo di ragazzi con disabilità, favorendo la transizione scuola-lavoro o scuola-università. Si passerà da 12 a 18 milioni di euro di risorse annue previste a bilancio, con una crescita del 50%.
Saranno sostenute con risorse del Fondo Sociale Europeo Plus le iniziative realizzate in estate per favorire la socializzazione di bambini e bambine: gli investimenti per i centri estivi cresceranno del 42%, passando così da 7 a 10 milioni di euro. E saranno sempre più coinvolti associazioni, enti locali e il Terzo settore affinché gli edifici scolastici possano ospitare attività educative, culturali, sportive e ricreative anche di pomeriggio e d’estate. Per sostenere l’edilizia scolastica è in via di definizione il nuovo piano per la costruzione e la riqualificazione di edifici sicuri, a basso consumo energetico ed emissioni zero che distribuisca ai Comuni i finanziamenti statali per il triennio 2025-2027. Confermata la ferma contrarietà al ridimensionamento scolastico previsto dal ministero: la Regione sarà in prima linea per preservare le autonomie scolastiche e rafforzarne la presenza nelle aree montane e interne a rischio spopolamento. Sempre per questi territori svantaggiati, compresi quelli alluvionati, saranno potenziate le risorse per il diritto allo studio, con particolare attenzione agli studenti provenienti da famiglie a basso reddito.

INTERVENTI PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

Per aumentare i posti nei servizi educativi tra 0 e 3 anni saranno stanziati 15 milioni di euro, con un aumento del 36% rispetto al passato (erano 11 milioni nel 2024). Aumenteranno anche le risorse per ridurre i costi delle rette a carico delle famiglie, che passeranno da 28 a 30 milioni di euro con una crescita del +7%. I centri per le famiglie potenzieranno il loro ruolo di sostegno alla genitorialità. Saranno sempre più luoghi destinati all’ascolto, alla consulenza educativa e psicologica e all’orientamento sia per i preadolescenti e gli adolescenti che per i loro i genitori. La rete dei centri sarà qualificata e sviluppata con un aumento degli investimenti complessivi del 50%: si passerà da 2 a 3 milioni di euro. Per favorire la crescita demografica, problema cruciale a livello nazionale, l’obiettivo è di varare nel corso della legislatura una legge per la natalità e per le politiche familiari che includa strumenti innovativi di sostegno alla genitorialità e misure trasversali per le famiglie. Altro impegno assunto dalla Giunta regionale, rendere gratuito e universalistico il sistema educativo 0-6 anni azzerando le liste d’attesa e implementando l’offerta educativa nelle aree montane e periferiche. L’assessorato, di concerto con il sistema sanitario regionale, vuole inoltre potenziare i servizi territoriali di supporto alle madri e ai neonati nei primi mille giorni di vita attraverso, per esempio, il rafforzamento dei servizi ostetrici territoriali volti a fornire assistenza domiciliare nei giorni post partum.

Pubblicato il 24 febbraio 2025

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Oltre 10 milioni di euro per l’Appennino piacentino e parmense

Montagna fondi Appennino piacentino parmense

Accrescere il benessere dei residenti e attrarre nuovi abitanti, per contrastare il declino demografico e dare futuro alla montagna. È l’obiettivo dei 42 progetti previsti per i 19 comuni compresi nella Stami (Strategie territoriali integrate per le aree montane e interne) “Appennino Piacentino-Parmense”, con un investimento complessivo di oltre 10 milioni di euro. Il dettaglio delle azioni previste è stato al centro dell’incontro che si è svolto a Bedonia (Parma) tra l’assessore regionale alla Montagna e aree interne, Davide Baruffi, e i sindaci dei diciannove comuni della Stami locale: Bettola, Farini, Ferriere, Ponte dell’Olio, Morfasso, Vernasca, Bedonia, Bore, Borgo Val di Taro, Compiano, Pellegrino Parmense, Tornolo, Varsi, Albareto, Bardi, Solignano, Terenzo, Valmozzola e Varano de’ Melegari. “Ai territori montani della nostra Regione va garantita la possibilità di trattenere le persone dando loro servizi e attrattività turistica. Le strategie Stami vanno esattamente in questa direzione- afferma Baruffi-. Anche per l’Appennino Piacentino-Parmense, come per le altre aree Stami regionali, è fondamentale il lavoro di relazione con le amministrazioni locali, perché è attraverso il confronto quotidiano che si possono definire le strategie per frenare lo spopolamento e investire per assicurare uno sviluppo sostenibile. Proprio per questo, a livello complessivo regionale, i fondi per le strategie delle aree interne superano i 100 milioni di euro, un volume di investimento che permette di lavorare con determinazione per questi obiettivi”. 

I PROGETTI  

Le risorse Stami permetteranno di attivare 42 progetti, di cui 10 cantieri per la riqualificazione di edifici e spazi pubblici, 8 progetti in ambito dello sport, 7 per il turismo, 6 per l’energia, 4 nel settore infrastrutture sociali, 4 nei servizi sociali e 3 per la digitalizzazione. I 42 progetti si sviluppano su due direttrici principali. La prima, indirizzata ai residenti, punta a rafforzare le condizioni di benessere locale, con l’attenzione ai bisogni di anziani, minori e disabili con progetti sociosanitari di riqualificazione delle Cra, di housing sociale, di conciliazione lavoro-famiglia e di contrasto alle povertà educative anche in chiave di sviluppo delle competenze digitali della popolazione. La seconda ha invece l’obiettivo di aumentare gli elementi di attrattività territoriale per turisti e residenti temporanei puntando al miglioramento della sentieristica, alla creazione e riqualificazione di ricettività extralberghiera, alla promozione turistica e alla valorizzazione di risorse culturali e degli spazi e infrastrutture pubblici. L’attrazione di nuovi residenti, anche temporanei, è evidente nel numero significativo di interventi di rigenerazione urbana (19) e di riqualificazione di infrastrutture sportive (8), ad uso sia della popolazione locale che dei turisti e residenti temporanei.

CINQUE GLI AMBITI DI INTERVENTO

 Appennino digitale: Azioni per la transizione digitale, promuovendo l’alfabetizzazione dei soggetti che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie (bambini in età scolare, anziani) e opportunità per lo smart-working e luoghi per attività lavorative a misura d’uomo.
Appennino accogliente: Creare le condizioni per l’insediamento di microimprese, liberi professionisti e per l’ospitalità di associazioni sportive; riqualificare aree verdi e infrastrutture per la fruizione sportiva, prevedendo un’offerta per periodi di permanenza temporanea.
Appennino in salute: Fare della qualità territoriale e della presa in carico una leva di attrazione e sviluppo locale; attivare e rinnovare la rete di strutture e servizi per presa in carico delle fragilità (anziani, disabili e minori), così da valorizzare la dimensione di cura e ristoro.
Appennino rinnovabile: Promuovere la transizione energetica, politiche di risparmio ed efficientamento energetico, produzione ed autoconsumo da fonti rinnovabili.
Appennino attrattivo: Migliorare l’offerta di turismo slow e culturale in diverse stagioni dell’anno attraverso sia la dotazione infrastrutturale di cammini, percorsi, ostelli e luoghi di sosta, sia con la valorizzazione delle emergenze ambientali, geologiche e culturali, rifunzionalizzando il patrimonio esistente.

LA STAMI APPENNINO PIACENTINO-PARMENSE

Nei cinque ambiti prioritari della Stami, oltre agli interventi da realizzare con i fondi Fesr, Fse+, Fsc, verranno sviluppate azioni con risorse del Feasr, del Pnrr e di altri fondi, oltre agli interventi ancora in corso finanziati dalla Snai. Il primo ambito “Appennino digitale” punta a promuovere le competenze digitali e cogliere le potenzialità del lavoro da remoto, per la diffusione della cultura digitale tra i residenti. Il Fesr finanzia la continuazione del progetto Snai Digital School Bus sui temi dell’alfabetizzazione digitale, ampliato alla popolazione non scolastica sul territorio dell’Unione dei Comuni Montani Alta Val d’Arda, mentre a Bardi si realizza “WeWonder”, laboratorio per smart e coworking in Appennino, e la riqualificazione energetica dell’ala delle ex-scuole medie destinata ad ospitare lo spazio coworking. Tramite fondi Pnrr si è intervenuti per i servizi digitali per i cittadini e l’abilitazione al cloud per le PA in tutti i comuni della Stami, l’interoperabilità dei dati per i comuni di Borgotaro, Pellegrino Parmense e Varsi, mentre in tutti gli Istituti Comprensivi e Istituti Superiori dell’area parmense e presso l’IC Alta Val Nure si sono realizzate nuove aule didattiche e laboratori e la didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico. Il secondo ambito “Appennino accogliente” punta a favorire il ripopolamento dell’area con nuovi residenti. Con fondi Fesr si interviene per: riqualificazione e ampliamento pista ciclabile tra Compiano e Bedonia; sistemazione naturalistica del Lungonure a Farini; riqualificazione del Parco delle Feste di Pellegrino Parmense e dei giardini pubblici a Ponte Dell’Olio; realizzazione di un’area attrezzata per manifestazioni pubbliche a Valmozzola; recupero e riconversione funzionale di edifici pubblici (infopoint turistico, attività pomeridiane dedicate ai bambini, organizzazione di eventi e manifestazioni nel periodo estivo e invernale) in località Strela e Cereseto a Compiano e dell’ex scuola elementare di Tornolo per dare una sede alla protezione civile e all’associazionismo locale; lo sport, si ammodernano il campo di calcio comunale di Bettola, il palazzetto dello sport Raschi di Borgotaro, il campo sportivo comunale di Pellegrino Parmense e gli impianti di Varano De’ Melegari. Tramite Fse+ si finanziano due interventi di contrasto alla povertà socioeducativa, “Baby Bardi Revisited”, focalizzato sulla fascia 0/36 mesi, e “Boremifa ed Estate a Bore”, fascia 2-6 anni, mentre la Snai ha già permesso la realizzazione di progetti per la conciliazione tempi scuola famiglia (a Bore, Bardi, Pellegrino Parmense, Varsi, Vernasca, Morfasso, Alta Val Nure, dove a Pellegrino Parmense, Varsi e Morfasso si è intervenuti con fondi Pnrr), di servizi flessibili di trasporto e acquisto mezzi e gestione per il trasporto sociale e il rafforzamento sistemi di protezione civile. Con fondi Fsc si riconverte funzionalmente l’ex scuola di Groppallo a Farini e si riqualificano il campo sportivo di Isola di Compiano, il Polivalente sportivo Morfasso e la palestra comunale di Albareto. Il Pnrr, infine, ha finanziato il piano per asili nido e scuole dell'infanzia (Bore, Compiano e Vernasca), l'estensione del tempo pieno a Albareto, Borgotaro, Ponte dell'Olio, Solignano, la messa in sicurezza e la riqualificazione dell'edilizia scolastica a Borgotaro, Farini, Pellegrino Parmense, Terenzo, Vernasca; ancora, misure di gestione rischio di alluvione e riduzione rischio idrogeologico, miglioramento accessibilità e sicurezza delle strade degli 11 comuni Snai, farmacie rurali (Bardi, Bettola, Farini, Ferriere, Varano, Varsi, Vernasca) e il potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola a Compiano. Il terzo ambito “Appennino in salute” mira a migliorare il supporto alle famiglie nella presa in carico di anziani e soggetti fragili. Tramite Fesr si riqualifica funzionalmente la casa per anziani di Ferriere e gli spazi Rsa di Vernasca; con Fse+ si finanziano il centro sociale aggregativo per disabili (18-64 anni) dell’Alta Val Nure e iniziative di inserimento lavorativo e sociale dei disabili residenti nei Comuni compresi nel Distretto sociosanitario delle Valli del Taro e del Ceno. I fondi FSC permettono interventi efficientamento energetico e potenziamento dell’accoglienza dell’RSA di Vernasca e riqualificazione del palazzo Ex Zucconi a Solignano per ospitare ambulatori medici e spazi per le associazioni. Il PNRR ha finanziato la riqualificazione tecnologica del Poliambulatorio di Borgotaro e la riconfigurazione dei servizi socio-sanitari comune di Bore, il sostegno alle persone vulnerabili e percorsi di autonomia per persone con disabilità nell’Asp Valli Taro e Ceno, formazione professionale e telemedicina nel distretto sociosanitario Valli Taro e Ceno. Tutto ciò considerando gli interventi già finanziati tramite Snai: infermiere di comunità e montagna solidale; accesso agevolato alla Casa Salute di Bettola; ricoveri di sollievo; acquisto mezzo trasporto sanitario a Bore; rafforzamento della gestione emergenza/urgenza in Valnure; housing sociale a Tornolo e Farini. Il quarto ambito “Appennino rinnovabile”, che ha come risultato atteso quello di rafforzare l’autonomia energetica dell’area, comprende i fondi Fesr per l’efficientamento e ampliamento impianti dell’illuminazione pubblica stradale di Bettola, la riqualificazione energetica della struttura “Filoss” per l’housing sociale e dell’edificio scolastico a Morfasso, così come la riqualificazione energetica dell’ala delle ex-scuole medie di Bardi destinata ad ospitare lo spazio coworking (WeWonder Bardi). Tramite fondi Fsc si riqualificano l’edificio comunale a piazza Colombo e il sistema di copertura dei locali dedicati a vari servizi al cittadino a Bettola oltre all’efficientamento dell’illuminazione pubblica stradale del comune di Vernasca.

Il PNRR ha finanziato l’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica in 14 comuni, interventi di efficienza energetica in tutti i comuni, la Green Community Valli Taro e Ceno e le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) di Nardi, Valli Taro e Ceno e Alta Val d’Arda (percorsi sostenuti anche da risorse stanziate tramite il bilancio regionale), mentre la Snai ha finanziato l’efficientamento energetico dell’Rsa di Vernasca. Infine, nel quinto ambito “Appennino attrattivo”, che ha come risultato atteso quello di aumentare il numero di visitatori in periodo estivo e non, il Fesr finanzia progetti di promozione turistica tanto per valli parmensi quanto per quelle piacentine, azioni di riqualificazione ed ampliamento della rete sentieristica, promozione e sviluppo di nuove iniziative per il “Comprensorio dell’Alta Val Nure” e il recupero della viabilità storica della strada di “Maria Longa” a Varano; la realizzazione dell’Ostello panoramico di Rocca Nuova, il recupero della ex-scuola a Bore e rifunzionalizzazione a casa vacanze e centro polivalente, la ristrutturazione e l’ampliamento della biblioteca comunale di Farini.
Le risorse Feasr/Feampa permettono di intervenire per la valorizzazione, il supporto gestionale e la manutenzione dei Cammini presenti sul territorio, oltre che per sostenere le reti di collaborazione e il ruolo di promozione delle associazioni locali. Tramite fondi Fsc si realizza il percorso escursionistico-culturale della Via delle Miniere, Località Canneto, a Ferriere e i recuperi edilizi del Castello di Varano. Il Pnrr ha finanziato il recupero del Castello di Vigoleno di Vernasca, il restauro del patrimonio culturale degli edifici di culto e siti di ricovero per le opere d’arte a Bedonia e Ferriere e la tutela e valorizzazione di architettura e paesaggio rurale a Bedonia, Bettola, Borgotaro, Ferriere, Terenzo, Varsi. Da ultimo, risorse del bilancio regionale sono state stanziate per la valorizzazione del patrimonio geologico di Bardi, un percorso partecipativo per la Rigenerazione urbana a Bore e la riqualificazione del Centro polifunzionale per eventi e spettacoli nell’ex deposito comunale di Albareto.

Pubblicato il 22 febbraio 2025

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«Anziani al Centro»: un progetto per la Terza Età a Piacenza

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Al via da marzo  laboratori gratuiti, eventi e iniziative per promuovere socialità, benessere e partecipazione attiva degli anziani.
 
La tre giorni della Terza Età a  Piacenza, 4/ 7 marzo  
Prenderà il via nel mese di marzo 2025 il progetto "Anziani al Centro", un'iniziativa dedicata alla terza età promossa da Epikurea APS in collaborazione con MCL Piacenza RadioRaccontiamoci Aps Ostello del Teatro Chezactors Assomensana Piacenza sostenuto da FONDAZIONE PIACENZA E VIGEVANO. Il progetto nasce dalla consapevolezza che mantenere una vita sociale attiva e praticare regolarmente attività fisica siano elementi fondamentali per il benessere e la qualità della vita degli anziani. "Anziani al Centro" si propone come un'opportunità per contrastare la solitudine, l'isolamento e la sedentarietà, offrendo agli anziani di Piacenza un luogo di incontro, di socializzazione e di crescita personale. Socializzare e muoversi: un toccasana per la salute. Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato come la socializzazione e il movimento fisico abbiano un impatto positivo sulla salute degli anziani, contribuendo a prevenire malattie croniche, depressione, declino cognitivo e fragilità. "Anziani al Centro" vuole offrire un contributo concreto in questa direzione, promuovendo uno stile di vita attivo e стимулиante per gli anziani di Piacenza.

Laboratori, eventi e tanto altro
Il progetto prevede un ricco programma di laboratori gratuiti, eventi e iniziative pensate appositamente per gli anziani. Si parte il 4 marzo con i laboratori "Leggere per i nipoti" e "Camminata salutistica e respirazione diaframmatica" presso l'Ostello del Teatro.
Il 5 marzo sarà la volta di "Punto Anziani Punto Digitale Facile", "CreAttivaMente" e del gruppo di lettura "Ti piace leggere?" presso Epikurea.
Il 6 marzo si torna all'Ostello del Teatro con "Il Teatro Che Fa Bene" e "Camminata salutistica e respirazione diaframmatica".
Ma non è finita qui: sono in programma anche eventi gratuiti come il "Balli di gruppo" del 5 marzo all'Ostello del Teatro
e  l'incontro "Ansia da Pensione I talenti da riscoprire" del 7 marzo alla Biblioteca Passerini  Landi ZONA HOLDEN
e lo spettacolo "Cabaret Mama Extravaganza" del 7 marzo al Teatro Trieste 34 (con biglietto ridotto per i partecipanti al progetto).

Appuntamenti
I laboratori gratuiti
4 marzo martedì  Ostello del teatro Via Trento 29
 - 14,30-16,30 Leggere per i nipoti Con Carolina Migli
-  16,30-17,30 Camminata salutistica  e respirazione diaframmatica  con Dott. R. P. Forti
5 marzo mercoledì  Epikurea Via Scalabrini 134 a
- 10,30 Punto Anziani Punto Digitale Facile portaci le tue difficoltà (SPID; FSE; INPS)
- 15,30-16,30 CreAttivaMente laboratorio di allenamento mentale con la Dott.ssa N. Porcu
-17,30-18,30  Ti  piace  leggere? Gruppo lettura con E. Bardetti porta il tuo libro preferito
6 marzo giovedì  Ostello del Teatro   Via Trento 29
-14,30 -16,30  Il Teatro Che Fa Bene con F. Arcelloni
- 16,30-17,30 Camminata salutistica  e respirazione diaframmatica con Dott. R. P. Forti

Gli eventi gratuiti
5 MARZO MERCOLEDÌ Ostello del teatro Via Trento 29
20,30 -21.30 Balli di gruppo  con Bailar Salsa divertiamoci insieme
7 MARZO VENERDÌ Biblioteca Passerini Landi  «Zona Holden» entrata vicolo San Pietro
17 – 18 Ansia da Pensione I talenti da riscoprire con
 Dott.ssa F. Bonara (ex Ausl)
e  P. dello Iacovo  (Scrittrice)

Evento spettacolo
Il 7 marzo alle ore 21 Spettacolo «Cabaret Mama Extravaganza», in programma presso il Teatro Trieste 34 di Piacenza. Con  Golden DinDin e Pamela Torch, lo spettacolo promette risate e divertimento. Grazie a questo progetto, avrai diritto a un biglietto ridotto per assistere alla performance.

Pubblicato il 22 febbraio 2025

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Uno studio sulle caratteristiche radiologiche nei pazienti con malattie reumatologiche e patologie polmonari

il team di pneumologia e reumatologia

Uno studio che vuole mettere in luce le caratteristiche radiologiche rilevabili con la tomografia computerizzata ad alta risoluzione nei pazienti con malattie reumatologiche e patologie polmonari, in particolare l’artrite reumatoide, la più frequente malattia infiammatoria reumatologica. Un’indagine altamente specializzata di respiro internazionale, guidata da Marco Sebastiani, professore associato in reumatologia all’Università degli studi di Parma che svolge la sua attività assistenziale all’Ospedale di Piacenza, che ha come obiettivo individuare le particolarità delle alterazioni polmonari nei pazienti con malattie reumatiche rispetto a quelle delle classiche malattie polmonari.
“Abbiamo proposto questa indagine nell'ambito della Società italiana di Reumatologia – sottolinea il professor Sebastiani – Lo studio vede la Reumatologia di Piacenza nel doppio ruolo di promotore e centro coordinatore, con il coinvolgimento di circa 30 centri di Reumatologia in Italia e la partecipazione del gruppo di studio sulle complicanze polmonari in corso di malattie reumatiche di Eular, la società europea di Reumatologia”.
L’indagine si concentra sull’infiammazione polmonare che può manifestarsi in queste patologie, cercando di definirne le caratteristiche radiologiche specifiche.
“Fino ad oggi questo tipo di problematiche veniva equiparata alle malattie polmonari cosiddette idiopatiche, senza considerare che si potesse trattare di tipologie diverse, e senza considerare che l’evoluzione e il tipo di malattia respiratoria possono essere direttamente influenzate dalla presenza di una malattia reumatica. Queste caratteristiche possono essere fondamentali per definire la diagnosi, il trattamento e capire il percorso della malattia nel tempo. Lo studio analizzerà le caratteristiche radiologiche di questi pazienti per correlarle con le diverse malattie reumatiche, i diversi sintomi e, laddove presente, con la biopsia polmonare. Grazie all’analisi combinata di tutti i livelli di indagine potremmo avere un nuovo approccio verso il paziente lungo tutto il suo percorso di diagnosi e cura, aggiungendo un nuovo passo verso una medicina personalizzata e di precisione”.
Lo studio è stato sviluppato in collaborazione con l’Università di Parma e con il supporto di Information and communication technologies e Innovazione ricerca e qualità, che hanno messo a disposizione la tecnologia e i mezzi informatici necessari per la raccolta dati a livello italiano ed europeo. Oltre alla Reumatologia, sono attivamente coinvolte nel progetto anche le strutture di Pneumologia e Radiologia del nostro ospedale, che già collaborano in un percorso diagnostico-terapeutico (Pdta) per la presa in carico e la valutazione multidisciplinare dei pazienti con interstiziopatia polmonare”.

Nella foto, il team di pneumologia e reumatologia.

Pubblicato il 23 febbraio 2025

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Sono 4.539 i giovani piacentini che né studiano né lavorano

 Neet Cattolica

Riguardo al numero di Neet, dall’inglese Not in Education, Employment or Training, Piacenza e la sua provincia si trovano sopra la media regionale, ma al di sotto di quella nazionale. In termini assoluti, sul nostro territorio i Neet sono 4.539, di cui 1.823 nella sola città, e sono accomunati dal fatto che, a un certo punto dell’adolescenza e alle soglie dell’età adulta, non lavorano, non studiano più, non seguono corsi di formazione di alcun tipo. Si tratta di ragazze e ragazzi di età compresa fra i 15 e i 29 anni che troppo semplicisticamente si vorrebbero ascrivere a una generazione di “sdraiati”, in realtà se considerati nel loro insieme costituiscono un fenomeno variegato e complesso. Sono giovani di cui non è semplice elaborare un profilo. Hanno infatti studiato, poco o tanto, e hanno età anche molto diverse. Che siano demotivati, apatici o scoraggiati, rappresentano ad ogni buon conto una risorsa inutilizzata in un mondo del lavoro minacciato peraltro dal calo demografico e in cerca di professionalità che non trova.
È questo il dato principale che emerge da un primo interessante studio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che sarà presentato ad inizio aprile a Piacenza e di cui si è occupato il team formato dai docenti Maurizio Baussola, Paolo Rizzi, Chiara Mussida e Pierpaolo Triani. Lo studio non riguarda unicamente i Neet, ma anche l’esclusione sociale, e prende il titolo: “Il rischio di esclusione economica e sociale dei Neet e le strategie pubbliche e private per favorire l’accesso all’educazione e al lavoro”.

“Dal punto di vista nazionale, l’Italia detiene un primato sui Neet, con tassi mediamente più elevati rispetto al resto d’Europa, benché a Piacenza la situazione sia migliore”, sottolinea Chiara Mussida, docente di Polita economica della facoltà di Economia e Giurisprudenzza. “Entrando più dettaglio, dai dati analizzati emerge che nel 2023 sono Neet il 16.06% dei giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni. Il tasso si riduce al 10.56% se si considera il Nord-Est. Considerando invece l’Emilia-Romagna troviamo mediamente un 11%, con Piacenza e provincia che si collocano al di sopra della media regionale (11.7% e 11.2%)”.
Sempre riguardo ai Neet, “considerando il panorama nazionale e il genere, si vede una prevalenza delle donne (53%) rispetto agli uomini (47%), anche se il gender gap non è molto significativo”, prosegue la professoressa Mussida, che. Evidenzia come “osservando i titoli di studio, ha la licenza media il 32,5%, mentre l’8,3% ha un diploma professionale, il 44,8% ha un diploma di maturità e infine l’11.5% ha completato l’università o è in possesso di un diploma superiore come gli Its. C’è dunque chi ha un titolo di studio relativamente elevato, ma non risulta occupato”. Per quanto concerne la cittadinanza, è invece “interessante notare che a livello nazionale più dell’80% dei Neet sono di cittadinanza italiana, il 15% ha provenienza extra-europea”. È evidente, la necessità di politiche mirate e contestualizzate: il problema dei Neet richiede azioni sia centralizzate sia localizzate. “L'importanza della qualità istituzionale, delle politiche mirate e dei cambiamenti culturali nel ridurre i tassi di Neet diventa sempre più rilevante. Integrare questo quadro nelle politiche a livello dell'Unione Europea rimane fondamentale”.

Pubblicato il 21 febbraio 2025

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