Un incentivo economico ai dipendenti di aziende, enti pubblici e privati che percorrono il tragitto tra casa e lavoro in bicicletta, contribuendo ogni giorno in misura concreta a ridurre il traffico veicolare e le emissioni nocive: è il progetto “Bike to work” – cofinanziato al 70% dalla Regione Emilia Romagna, per il restante 30% dall'Amministrazione comunale – cui le aziende, gli enti pubblici e privati con sede a Piacenza possono aderire entro il 14 aprile prossimo.
E' infatti online, sul sito www.comune.piacenza.it, l'avviso pubblico che dettaglia tutte le modalità di partecipazione all'iniziativa, realizzata in continuità con il PUMS e in linea con le politiche del Piano aria integrato regionale (PAIR 2020), per favorire la mobilità sostenibile e l'utilizzo di mezzi non inquinanti negli spostamenti quotidiani: bicicletta tradizionale, a pedalata assistita o monopattino elettrico.
I contributi stabiliti dalla Regione Emilia Romagna riconoscono 20 centesimi al km, fino ad un massimo di 50 euro mensili per ogni lavoratore coinvolto, a seguito della stipula di appositi accordi con i mobility manager delle realtà aziendali che desiderano candidarsi al progetto.
Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire al Comune di Piacenza, entro il termine del 14 aprile, esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC), trasmessa all’indirizzo protocollo [DOT] generale [AT] cert [DOT] comune [DOT] piacenza [DOT] it, specificando, nell’oggetto, “Manifestazione di interesse per la partecipazione al progetto Bike To Work – 2021”.
Il modulo da compilare, allegando la copia di un documento di riconoscimento del sottoscrittore, si può scaricare dal sito web comunale e dovrà contenere, come precisato nel testo completo dell'avviso, i dati identificativi dei dipendenti, la distanza chilometrica del tragitto casa-lavoro (andata e ritorno) e la descrizione del mezzo utilizzato, il codice Iban dei partecipanti e un contatto telefonico. Sul sito www.comune.piacenza.it è a disposizione anche il modello che le aziende potranno utilizzare per raccogliere, in via preliminare, le adesioni del proprio personale.
Nella foto: da sinistra, la project manager di Movesion Melissa Berutti, la sindaca Katia Tarasconi e l'assessora alla Mobilità Sostenibile Adriana Fantini.
Il turismo a Piacenza diventa anche scientifico. Le nostre pianure, le nostre colline sono un vero museo all’aria aperta, dove scienza e arte agricola, natura e tecnologia, prodotti agricoli e salute, tracce del passato e programmi di sviluppo imprenditoriale sostenibile s’incontrano. Un luogo da vivere tutto l’anno che, accanto all’offerta turistica tradizionale del nostro Paese, che valorizza l’eccezionale contesto ambientale, artistico e culturale, può offrire anche un viaggio emozionante nel mondo della scienza e della tecnologia. Esperienze individuali e collettive intrise di valori e d’identità umana e sociale.
È in questa ottica che si colloca il percorso ideato dal professor Ettore Capri e dal gruppo di ricerca della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università Cattolica e si articola in un tour attraverso la conoscenza delle acque sotterranee e della loro qualità dal punto di vista chimico, in particolare per la presenza di contaminazione da pesticidi. Il percorso parte dalla facoltà per poi muoversi nei campi sperimentali realizzati nel corso di progetti di ricerca dell’Università Cattolica e dei suoi collaboratori privati ed istituzionali. Dalla pianura ci si sposta in collina, dove la natura e l’impatto dell’uomo muta e crea mutazioni.
Si termina con l’incontro degli imprenditori che, con la loro carica empatica, testimoniano il paesaggio vero e tipico del territorio e della comunità piacentina. Si termina con momenti di convivialità sempre tecnico scientifica, «vere e proprie Master Class di degustazione vini e prodotti tipici piacentini» come sostiene il prof Capri, che precisa come il turismo scientifico sia «destinato a tutti i cittadini, adulti giovani e bambini. Stiamo studiando le migliori modalità per informare i cittadini, gli agricoltori e i consumatori rendendoli partecipi di questo progetto. Solo attraverso la partecipazione possiamo realizzare la gestione corretta delle risorse e la loro valorizzazione. Questo è essenziale oggi e soprattutto domani, perché tutte le risorse umane e naturali diventeranno sempre meno disponibili».
Il primo itinerario è stato lanciato nei giorni scorsi per trenta funzionari di agenzie alimentari ed ambientali europee provenienti da tutta Europa. Esperti di pesticidi, ma anche comuni cittadini venuti da Milano dove svolgevano dei corsi di aggiornamenti, hanno percorso un itinerario che ha preso il via dalla Residenza Gasparini, di fianco all’Università Cattolica, per procedere con la visita guidata, curata dalla dott.ssa Nicoleta Suciu e dal dott. Federico Ferrari, dei campi pozzi di Pontenure e, successivamente, della Val Tidone. Il percorso è terminato sul bellissimo terrazzo che si affaccia sui colli dell’azienda vitivinicola Torre Fornello di Enrico Sgorbati, che ha guidato gli ospiti nei vigneti e nelle cantine. «Le prospettive di turismo scientifico a Piacenza sono enormi. Parliamo di un territorio unico anche perché è unica la comunità che lo popola», continua il prof. Capri, «dobbiamo solo metterlo a regime insieme alle amministrazioni locali anche grazie agli strumenti regionali presenti e futuri».
Nel contesto del turismo scientifico la facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università Cattolica è impegnata nella valorizzazione dei propri prodotti di ricerca e nella costruzione di musei all’aperto destinati all’intera cittadinanza. Il primo dovrebbe essere realizzato grazie al contributo della regione Emilia-Romagna e dei programmi GAL con il comune di Ziano e di diversi professionisti ed imprenditori della Val Tidone per la realizzazione di un vero e proprio Osservatorio del Paesaggio. Il primo della provincia.
Nelle foto: in alto, il tour scientifico promosso dall'Università Cattolica sulle colline della Val Tidone; sopra, il professor Ettore Capri.
Incontro Matrimoniale è un’associazione riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italiana è parte di World Wide Marriage Encounter (WWME) nato nel 1952 come programma per migliorare la relazione matrimoniale ed oggi esteso in tanti paesi del mondo. L’associazione è aperta a tutti coloro che, di qualsiasi età, credo e cultura, desiderano approfondire e migliorare le proprie relazioni, ispirandosi alle parole di Gesù “Amatevi come Io ho amato voi”. Responsabili per la Zona di Reggio-Parma sono Simona e Fabrizio Caprari insieme a padre Alberto Lanaro. Attualmente Incontro Matrimoniale (IM) si rivolge agli sposi cristiani, coppie coniugali, consacrati, famiglie, giovani, fidanzati o conviventi, persone sole (vedovi, divorziati…) con la proposta di un weekend specifico in cui i partecipanti, stimolati dalle testimonianze di vita concreta presentate da un team di animatori, vivono un’esperienza di relazione e la possibilità di rivalutare la propria vita. Ecco la testimonianza di Caterina e Filippo di Reggio Emilia che hanno partecipato al We Sposi lo scorso mese di ottobre.
“Insieme da quando avevamo 17 anni”
Siamo sempre stati una coppia unita da obbiettivi e valori comuni ma spesso con scontri accesi per via dei nostri caratteri forti. Stiamo insieme da quando avevamo 17 anni e da sempre abbiamo seguito il progetto comune di sposarci e avere una famiglia. Abbiamo sempre percepito l'importanza di seguire percorsi per rafforzare la nostra unione; prima da fidanzati poi da sposati e poi nell'educazione dei figli. Da tempo sentivamo l'esigenza di recuperare una sintonia che la routine, il lavoro, i figli e le varie preoccupazioni avevano annebbiato. In verità prima di partecipare al Weekend Sposi di Incontro Matrimoniale lo scorso ottobre, avevamo già tentato diverse altre volte ma per un motivo o per l'altro c'era sempre qualche imprevisto che faceva saltare tutto. Siamo partiti senza aspettative. Più che altro per prendere una boccata d'aria e dedicare un po' di tempo a noi due soli. Così è cominciato il weekend. Siamo stati poi subito catapultati in un percorso molto intenso e senza quasi renderci conto siamo stati trascinati da un torrente in piena di informazioni ed emozioni. Sì, è stata una esperienza molto intensa e anche un po' faticosa ma ci ha permesso di riscoprire ciò che col tempo avevamo cominciato a dare un po' per scontato e cioè che ci amiamo, che ci vogliamo bene. Il metodo proposto ci ha in poco tempo dato la chiave per riconnetterci, ci siamo come sentiti spogliati di noi stessi, nudi l'uno davanti all’altra. Ci ha fatto capire l'importanza di ascoltare e riconoscere le proprie emozioni. Ci ha aiutati a scovare e fare cadere le nostre difese, le nostre paure e fragilità. È rinato in noi quel desiderio di sentirci uniti, di sentirci felici perchè insieme. Ci siamo sentiti ritoccati nel profondo l'uno dall'altra. Abbiamo ripreso consapevolezza che siamo uniti, siamo una squadra, un sostegno l'uno per l'altra, che ci stimiamo per quello che siamo, compresi i nostri limiti e difetti. Che le nostre insicurezze, chiusure, incomprensioni e distanze non sono più grandi del nostro amore. Al ritorno a casa ci siamo sentiti più forti e più felici. I nostri bimbi hanno notato questa serenità che si è riflessa anche su di loro. Soprattutto siamo tornati con la voglia di rimetterci in gioco e con degli strumenti concreti ed efficaci per coltivare il nostro rapporto e fare rifiorire la nostra relazione ogni giorno. È un'esperienza che consigliamo a tutte le coppie. Pensiamo che questa sia un'occasione da non lasciarsi scappare per la cosa forse più importante della nostra vita che è l'amore che ci lega”.
Caterina e Filippo di Reggio Emilia
Per saperne di più
WE Sposi è aperto anche a sacerdoti, religiosi e religiose; si svolge dal 24 al 26 marzo a Bellaria (RN) presso l’Hotel Gioiella. Referenti: Giovanni e Paola Piccinini Cell: 335 141 5523; e mail: segreteria [DOT] parmareggioe [AT] wwme [DOT] it Il prossimo WE per fidanzati in Emilia-Romagna sarà dal 6 all’8 ottobre a Borgonuovo di Sasso Marconi (Bo), per le date in altre regioni limitrofe è possibile consultare il sito www.incontromatrimoniale.org
Nella foto, Udienza generale in Aula Paolo VI l'8 febbraio scorso. Il Papa saluta una famiglia con bambina. (foto SIR/Marco Calvarese)
Le scuole primarie del Quarto Circolo didattico di Piacenza, nello specifico la “De Amicis”, la “Caduti sul Lavoro” e la “Due Giugno” hanno ricevuto i Carabinieri Forestali del raggruppamento Biodiversità di Punta Marina di Ravenna avendo aderito al progetto Nazionale di educazione ambientale per l’A.S. 2022-2023 “Un Albero per il Futuro”. L’impegno degli istituti è quello di accudire le piantine che il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità in collaborazione con i Carabinieri Forestali di Piacenza ha consegnato e piantato nei giardini scolastici per poi geo-localizzarle. Queste piante e le scuole contribuiranno a formare un “grande bosco diffuso” che sarà visibile su un’apposita piattaforma web che ne monitorerà la crescita e lo stoccaggio di CO2.
“Un albero per il futuro” prevede la donazione e messa a dimora nelle scuole italiane di circa 500mila piantine nei diversi Istituti scolastici che hanno aderito e intrapreso questo percorso verso la consapevolezza dell’importanza degli alberi per il contenimento dei cambiamenti climatici e la conservazione ambientale con il supporto dei Carabinieri Forestali e della Biodiversità. Inoltre presso la scuola “De Amicis” è stato piantato anche l’albero simbolo dell’impegno verso lo Stato e la lotta alle mafie, ovvero l’Albero del giudice Giovanni Falcone. Alcune gemme del famoso Ficus macrophillacolumnarismagnoleides che cresce nei pressi della casa del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia, infatti, sono state prelevate dai Carabinieri Forestali e duplicate nel moderno Centro Nazionale Carabinieri per la Biodiversità Forestale (CNBF) di Pieve Santo Stefano (AR). La presenza dell’Albero di Falcone concorrerà a sensibilizzare i ragazzi al tema dell’impegno sociale ma anche all’importanza della salvaguardia ambientale. Un progetto ambizioso dei Carabinieri per combattere i crimini ambientali con l’Arma dell’educazione alla legalità ambientale e con il coinvolgimento delle scuole in questo obiettivo strategico.
E’ stato operativo e proficuo l’incontro tra il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile e Marica Montanari, imprenditrice piacentina e membro del Comitato Impresa Donna costituito presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in rappresentanza delle categorie economiche produttive. Il Comitato ha presentato la sua attività rivolta prevalentemente alla promozione di iniziative finalizzate allo sviluppo dell’imprenditoria femminile, a facilitare l’accesso al credito, a favorire la qualificazione imprenditoriale femminile ed a individuare gli strumenti idonei per attivare un sistema di collaborazioni sinergiche con gli enti pubblici e privati.
In particolare la presidente del Comitato Federica Bussandri si è soffermata sull’ultimo progetto in corso di svolgimento “Una Montagna di Talento” rivolto alle imprenditrici delle aree interne e montane: “Questo progetto ci ha viste impegnate nelle zone maggiormente decentrate rispetto alla città e alle infrastrutture, abbiamo operato direttamente sui territori, collaborando con i sindaci e con le associazioni di categoria. Le imprenditrici – precisa Federica Bussandri - hanno risposto in modo molto positivo e con grande partecipazione. Durante i percorsi sono emerse le peculiarità delle vallate, le ricchezze e le eccellenze unitamente ai punti di debolezza su cui ora lavoreremo per favorire al meglio la creazione di reti di imprese”. Marica Montanari ha manifestato grande apprezzamento per l’attività e l’impegno del Comitato, ribadendo la stretta correlazione con l’attività che lei stessa sta portando avanti nel Comitato Impresa donna “L’obiettivo del Comitato costituito presso il Ministero è proprio quello di implementare e monitorare le misure di sostegno all’imprenditoria femminile, incentivando le donne ad avviare un’attività imprenditoriale. In particolare sono chiamata ad elaborare proposte e soluzioni a problematiche connesse alla presenza delle donne in ambito economico, creando opportune sinergie”.
Importanti obiettivi
Il Comitato piacentino e Marica Montanari hanno subito affrontato questioni concrete ed operative su cui lavorare al fine di raggiungere obiettivi importanti:
- migliorare l’accesso ai finanziamenti ed ai contributi, analizzando quali sono le principali problematiche legate alle modalità di presentazione delle domande; - garantire una costante formazione alle imprenditrici (ma non solo) iniziando già dalla scuola, attività che già vede la Camera di commercio di Piacenza impegnata in azioni di orientamento e che potrà quindi essere implementata; - potenziamento ed incentivazione alla autoimprenditorialità. “L’attività imprenditoriale” prosegue Marica Montanari “garantisce maggiore flessibilità nella gestione del tempo ma richiede un grande impegno ed una competenza sempre maggiore in diversi ambiti, con particolare riguardo all’innovazione tecnologica. “E’ una grande opportunità – conclude Bussandri - e ci riempie di orgoglio potere collaborare con Marica Montanari, nella consapevolezza che il nostro impegno e il nostro lavoro potrà tradursi in un sostegno per tutte le imprenditrici o aspiranti tali e non solo per le imprenditrici locali”. L’impegno del Comitato piacentino è quindi quello di collaborare con Marica Montanari al fine di mettere a fattor comune le esperienze di questi anni, elaborando proposte e soluzioni funzionali allo sviluppo economico locale ma anche nazionale.
L'imprenditoria femminile
Al 31 dicembre 2022 le imprese femminili risultano essere 6.255, mentre nel 2021 erano 6.249 e 6.250 nel 2020. Accanto ad una flessione ormai costante nel settore agricolo (1.009 imprese nel 2022 rispetto alle 1.032 del 2021) e nel settore del commercio (1.554 nel 2022, contro le 1.592 del 2021), si registra un incremento delle imprese femminili nell’ambito delle attività professionali, scientifiche e tecniche che passano dalle 181 del 2021 alle 201 attuali. Leggero aumento anche nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione che raggiunge le 782 unità, dopo una flessione che aveva caratterizzato lo scorso anno. Incoraggiante è l’incremento, se pur contenuto, nelle attività manifatturiere che raggiungono le 401 unità. Dal raffronto con i territori limitrofi si può notare come a Piacenza sia maggiore l’incidenza delle imprese femminili rispetto al totale delle imprese registrate. Il 21,5% a Piacenza, il 20,7% a Parma, il 18,6% a Reggio Emilia ed il 19,7 a Lodi. Soffermandosi sulla forma giuridica, risultano predominanti le ditte individuali (4.067) e a seguire le società di capitali (1.265) che registrano un tasso di crescita del 4,03%. Il 19,72% delle imprese femminili sono artigiane, mentre il 14,15% è guidato da imprese straniere ed infine il 9,37% da giovani. L’incontro è stato anche l’occasione per presentare la nuova componente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile di Piacenza, Margherita Spezia in rappresentanza della cooperazione. Margherita Spezia che ha manifestato entusiasmo per la nomina, sostituirà Nicoletta Corvi dimissionaria, a seguito dell’assunzione dell’incarico di Assessore al Welfare presso il Comune di Piacenza.
Nella foto da sinistra in alto: Susanna Fumi (agricoltura), Margherita Spezia (cooperazione), Michela Giannini (Camera di commercio). Da sinistra in basso: Elisa Tatano (Industria), Laura Cagni (credito), Federica Bussandri (artigianato), Marica Montanari (imprenditrice e membro del Comitato ministeriale Impresa Donna), Giovanna Malvicini (commercio), Katia Baldrighi (commercio), Giuliana Biagiotti (credito), Enrica Gambazza (artigianato) e Gabriella Ferrari (artigianato).
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