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La giornalista Chiappini a Cives: il carcere non è pubblica vendetta

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Di carcere in Italia si parla poco o non abbastanza, una realtà a cui le persone “perbene” tendono a sfuggire quasi negandone la presenza, purtroppo tanta parte dell’opinione pubblica, nonché molti politici in cerca di facili consensi, preferisce discutere di punizione piuttosto che di rieducazione. Eppure la nostra Costituzione sancisce che la pena deve essere prima di tutto rieducativa e chi è in prigione nolente o volente è parte della nostra comunità e quindi prima o poi uscirà e tornerà all’interno della società. Per questa mancanza di attenzione i dati statistici parlano chiaro, in Italia la recidiva degli ex detenuti risulta essere altissima, sette su dieci tornano a delinquere, ma la percentuale precipita all’uno per cento per l’esigua minoranza di chi in carcere ha potuto lavorare.
Per questo l’impegno di persone come Carla Chiappini e Alberto Gromi, ospiti del corso Cives presso l’Università cattolica di Piacenza ed impegnati in prima persona all’interno delle carceri italiane, creando laboratori di scrittura, risulta essere di fondamentale importanza.

La giornalista Chiappini ha raccontato le problematiche più salienti delle carceri italiane legate al sovraffollamento, alla violenza, all’inattività di uomini e donne costretti in spazi ridotti a volte anche con problematiche igieniche a causa della scarsità d’acqua messa a disposizione, sino arrivare al dramma dei suicidi che in Italia è una realtà in continuo aumento, tanto che la loro frequenza è di circa venti volte maggiore rispetto a quanto avviene tra le persone libere. Ha anche detto come la scrittura autobiografica sia uno strumento molto importante per raccontare sè stessi e gli altri e nella lettura di alcuni testi di detenuti fatta dal  professor Gromi è emersa una sensibilità inaspettata per molti dei partecipanti.

Chiappini ha parlato infine anche delle persone messe alla prova, ovvero di coloro che richiedono una sospensione del procedimento penale nella sua fase decisoria di primo grado per reati minori e che partecipano alla pubblicazione della rivista “Sosta forzata” che la giornalista stessa dirige, sottolineando l’importanza formativa dell’esperienza per le persone coinvolte. Cives con questo appuntamento ha concluso l’anno 2022, la terza parte del corso dal titolo Zona Franca riprenderà il 20 gennaio presso la Fondazione di Piacenza e Vigevano con l’incontro aperto al pubblico che vedrà la partecipazione del fotografo premio Pulitzer Lorenzo Tugnoli.

Stefania Micheli

Pubblicato il 21 dicembre 2022

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