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Ausl: «Appena sarà possibile ripristineremo la guardia medica in montagna»

 guardia medica Ottone

“La Guardia medica non viene tolta alla montagna. È vero, viene parzialmente allontanata, ma le due postazioni baricentriche rispetto alle vallate, Bettola e Bobbio, vengono mantenute nonostante le difficoltà a trovare medici disponibili a Piacenza come ormai su tutto il territorio nazionale. Tanti nostri medici sono poi oggi impegnati su un altro servizio territoriale di pari importanza: stanno facendo funzionare le Usca, che ormai sono chiamate a eseguire in media quasi 400 visite domiciliari ogni giorno, anche e soprattutto nelle zone di montagna dei comuni nei quali la Guardia medica è temporaneamente sospesa”.
Luca Baldino, direttore generale dell’Azienda Usl interviene nuovamente sul tema che riguarda Ferriere e Ottone (accorpate a Bettola e Bobbio) per ribadire che il motivo di questa temporanea rimodulazione “non è dettato dalla volontà di chiudere dei presidi territoriali, ma dalla inderogabile necessità di ridisegnare e adattare l’organizzazione sanitaria per rispondere a questa nuova importante ondata della pandemia”.
“Appena possibile ritorneremo all’assetto di prima, ma ora, con i numeri dei positivi che continuano a crescere in modo esponenziale, con l’aumento degli accessi al pronto soccorso e con l’incremento dei posti letto covid occupati nei reparti ordinari, alcune scelte risultano obbligate. È necessario, oggi più che mai, da parte di tutti, cittadini e istituzioni, un grande sforzo di comprensione e lettura della situazione a cui stiamo andando incontro”, continua Baldino. “Alcuni disagi sono purtroppo necessari per mantenere in piena funzionalità gli strumenti costruiti per combattere l’epidemia e provare a non ritrovarci in una situazione simile a quella della primavera dello scorso anno”.
Il servizio di Guardia medica anche così temporaneamente rimodulato, è comunque garantito per tutti i cittadini della provincia ed è attivabile telefonando numero 0523.34.30.00. Un operatore esperto sarà in grado di indirizzare l'utente perché possa usufruire del servizio richiesto in ambulatorio o a domicilio. Lo stesso operatore potrà inoltre attivare i servizi di emergenza qualora la situazione lo richiedesse.

La  provocazione del sindaco Oppizzi e la risposta della Prefettura

A Ottone, intanto, il sindaco Federico Beccia (che di professione è medico di medicina generale) sta cercando di tamponare la situazione programmando lui stesso la sua presenza nell’ambulatorio. Il sindaco di Ferriere Carlotta Oppizzi ha “emanato” una (finta) ordinanza, volutamente provocatoria, nella quale chiedeva alla popolazione di “non ammalarsi e stare male nelle ore serali e notturne dei giorni feriali e durante tutte le giornate festive”. Ovvero le fasce orarie nelle quali dovrebbe essere garantita la presenza della guardia medica sul posto. La provocazione ha fatto il giro d’Italia, ma la prefettura di Piacenza, in una nota, ha censurato l’atteggiamento del Comune di Ferriere. “In relazione al documento pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Ferriere, di cui è stata data ampia risonanza mediatica, premesso che lo stesso, non protocollato né pubblicato nell’albo pretorio del comune, non è un'ordinanza sindacale, se non nell'aspetto, ma ha carattere puramente comunicativo. Per altro, la continuità assistenziale (già guardia medica) trova risposte, seppur meno prossime, h 24 nel servizio sanitario locale”. “La collettività - dice la prefettura - non deve essere ulteriormente confusa, nei tempi già difficili che stiamo vivendo, a motivo di forme di riorganizzazione del sistema sanitario, rese necessarie dalla situazione pandemica”.

MCL: «La Sanità non lasci sola la popolazone della montagna»

“Come «movimento di testimonianza evangelica» - interviene nel dibattito Umberto Morelli, presidente provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori di Piacenza - al fianco dei lavoratori non possiamo non schierarci al fianco delle popolazioni dei comuni di Ottone e Ferriere, e delle loro amministrazioni comunali esprimendo a loro la nostra solidarietà e vicinanza, che a partire dei prossimi giorni saranno private dal servizio della guardia medica. Ancora una volta i territori già penalizzati pesantemente dallo spopolamento e dall'impoverimento economico occupazionale oggi vengono private di un determinante servizio. Da anni nel corso delle varie campagne elettorali per la elezione dei vari rappresentanti del nostro territorio nelle istituzioni del nostro paese, tramite la stampa locale abbiamo potuto prendere atto dei buoni propositi della valorizzazione dei nostri territori con incentivi per le imprese a maggioranza a vocazione agricola tramite le quali promuovere la promozione turistica del nostro territorio, purtroppo buoni propositi non si sono mai concretizzati. Pur prendendo atto delle difficoltà della sanità del nostro territorio evidenziate ancor di più dalla pandemia ancora in essere che paga, a sua volta di scelte politiche approssimative facciamo appello alle istituzioni perché queste realtà del nostro territorio montano, non venga privato da questo servizio essenziale. La riscossa economica e turistica della nostra montagna, a nostro parere può e deve ripartire da questi territori per cui ci sembra ingiusto al posto di creare servizi per renderli appetibili a investimenti economici che ne creino sviluppo abitativo, togliere ancora una volta servizi determinanti si otterrà la «morte sociale» di queste comunità, che la nostra realtà piacentina a nostro avviso non può permettersi”.

Nella foto, guardia medica di Ottone.

Pubblicato il 7 gennaio 2022

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