Una Bohème di successo
Il teatro pieno in tutti gli ordini. Tante persone a seguire questo gioiello lirico di Giacomo Puccini che strappa momenti di viva commozione. Musica sempre penetrante e segnata di dolcezza, nei momenti via via più belli e così umani.vOttimo l’orchestra Filarmonica Italiana, con il direttore Aldo Sisillo che ha tenuto in pugno tutto lo spettacolo e che gli è uscito quasi perfetto.vI cantanti, allora. Ecco una timida Mimì, di giusta recitazione, di bella voce, di generosità espressiva, capace di modulazioni opportune ed evocative di sentimenti delicati, pure tragici (MariaTeresa Leva).
La simpatica Musetta, di bella presenza, birichina, di solida voce e, alla bisogna, di toccante generosità (Lucrezia Drei). Rodolfo, nei panni del poeta, forse di limitata presenza scenica, ma per certo di argentina voce e di generoso impegno (Azer Zada).vDi voce brunita e armoniosa i baritoni, compagni di vita bohèmienne di Rodolfo, tutti dotati di opportuna mimica.vDisinvolti, di bel canto e di una non trascurabile punta umoristica: Marcello (Carlo Seo), Schaunard (Stefano Marchisio), Colline (Maharram Huseynov), Benoit (Gianluca Lentini).vGrande attenzione degli orchestrali, tutti. Ben evidente il Coro Del Teatro Municipale di Piacenza, diretto da Corrado Casati e il Coro Farnesiano di Piacenza di voci bianche, diretto dal maestro Pigazzini.vNotevole la regia, curata da Leo Nucci, e le scene e i costumi, curati da Carlo Centolavigna e da Artemio Cabassi.vTanti gli applausi, a scena aperta e in un lungo interminabile finale.vIl pubblico ha gradito per la delicatezza dei sentimenti suscitati, per la direzione precisa, per le vocalità molto buone.
Pubblicato il 30 dicembre 2019
Luigi Galli
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