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Al Rural Festival la Cattolica porta il mais antico

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La 6ª edizione del Rural Festival parla (anche) piacentino. La manifestazione che riunisce gli agricoltori e gli allevatori custodi di antiche cultivar vegetali e razze animali diffuse in Emilia-Romagna, Toscana e Liguria, in programma il 7 e 8 settembre all’Agricola Rosa dell’Angelo di Rivalta di Lesignano de’ Bagni (Parma), ha tra i protagonisti l’Università Cattolica di Piacenza.
Tra gli stand e le areee dedicate alla biodiversità agricola infatti è stato realizzato una sorta di labirinto dedicato al mais: “Abbiamo allestito un piccolo campo in cui sono state coltivate tutte le varietà recuperate, una trentina, sul territorio regionale”, spiega a Il Nuovo Giornale, Matteo Busconi, professore associato della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali.
Parte tutto da Ricolma (da RIcupero Caratterizzazione COLtivazione del Mais Antico), progetto “finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con lo scopo di recuperare, caratterizzare, valorizzare varietà locali di mais”, spiega il docente.
Nella due giorni parmense sarà allestito anche un banchetto dove poter conoscere la storia dei mais locali - tra cui il Turco di Borgotaro e il Piacentino o Nostrano di Salsomaggiore, per citarne alcuni - “che possono essere utilizzati anche da polenta e hanno diverse pigmentazioni: dal chiaro allo scuro, dal bianco al giallo al rosso scuro”.

Sono varietà che si sono perse perché rispetto ai mais ibridi, coltivati negli ultimi cinquanta sessanta anni, “sono meno produttive, hanno caratteristiche agronomiche che li rendono meno vantaggiosi se l’intenzione è fare produzioni in grandi quantità”, chiarisce Busconi.
Questi mais cosiddetti antichi hanno comunque “caratteristiche di interesse che per valorizzare zone marginali possono valere la pena di essere coltivati. Non si può fare la stessa agricoltura che si fa in pianura ma la coltivazione di queste varietà può essere competitiva per permettere produzioni di nicchia”, conclude il professore della Cattolica.

Il Rural Festival è aperto dalle 10 alle 21 con ingresso gratuito.
Per il programma completo: www.rural.it

Matteo Billi

Pubblicato il 6 settembre 2019

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