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Sacra Famiglia, la forza dei laici e dei diaconi

ragazzi

Don Angelo Cavanna è da vent’anni parroco all’Infrangibile a Piacenza.
Dal nido e dalla scuola per l’infanzia all’oratorio,
dall’accoglienza notturna per i senza fissa dimora ai percorsi di fede



“Io sono grazie ai laici”. La forza di don Angelo Cavanna, sacerdote dal 1998 e parroco da vent’anni alla Sacra Famiglia, in uno dei quartieri storici più popolari di Piacenza, sono i laici della sua parrocchia. Uomini e donne che il sacerdote, classe 1964, definisce “eroici” nella generosità del servizio ai poveri, agli adolescenti, ai bambini.

Si prepara un quarto diacono

In una Chiesa in cui sempre di più si sta realizzando l’esortazione del Concilio Vaticano II a coinvolgere i laici, don Angelo già da tempo conta su un gruppo numeroso e unito, sulla collaborazione di tre diaconi permanenti e di un quarto che al diaconato si sta preparando. Su una comunione cresciuta negli anni, che coinvolge anche le altre parrocchie della Comunità pastorale. Comunione tra sacerdoti. Comunione tra sacerdoti e laici: “I laici sono molti motivati - spiega con gratitudine -, tra loro ci sono diversi giovani. Abbiamo catechiste, educatori, scout. La mia è un’attività di coordinamento. Senza di loro non potrei fare quello che faccio”.

Loco CCI Black sxLe strutture

Intorno alla parrocchia, l’azione pastorale si declina attraverso il nido e la scuola dell’infanzia, che ospita ottanta bambini a cui don Angelo, una volta a settimana, fa catechismo. E ancora, attraverso l’oratorio e la Casa di accoglienza per senza fissa dimora. Qui le persone che vivono per strada trovano una parola di conforto, un piatto caldo, la possibilità di lavarsi e dormire su un materasso. Entrano alle 18 ed escono la mattina, dopo la colazione. Sessanta i volontari che si alternano in questa Casa invernale che può ospitare fino a otto persone e che il parroco ha fortemente voluto: c’è chi accoglie con il sorriso, chi cucina, chi si occupa dell’assistenza notturna.
In oratorio si offre il servizio del doposcuola e la possibilità di frequentare dei corsi di chitarra e di canto.

Volontari in campo

Nel microcosmo della parrocchia della Sacra Famiglia molti sono i ministri straordinari della comunione che visitano i malati. I volontari animano il Centro Caritas di distribuzione viveri e indumenti, e un Centro d’ascolto, sempre in contatto con la Caritas diocesana.
Durante l’estate sono decine di ragazzi delle scuole superiori che si mettono a servizio dei più piccoli nei centri estivi, rispondendo, sottolinea don Angelo, “a un forte richiamo a spendersi”, anche se magari durante l’anno non frequentano la parrocchia.

Riscoprire la fede

A proposito del generale calo dei fedeli nelle chiese, don Angelo non ha dubbi: “Il tempo dei grandi numeri è finito, ma possiamo fare molto, offrendo occasioni di evangelizzazione per tutti. Ho assistito anche a ritorni alla fede. Io credo nel valore dell’evangelizzazione della catechesi: la ricchezza della Parola di Dio si mostra annunciandola”.
Da 42 anni nel Cammino neocatecumenale, il parroco della Sacra Famiglia è testimone di come “quando una persona accoglie l’esperienza di un movimento, riscopre la ricchezza della Chiesa e cammina verso una vita di fede autentica. Il Vangelo - continua il parroco della Sacra Famiglia - cambia la vita di uomini e donne. Ho visto miracoli, famiglie trasformate, persone che hanno riscoperto gli affetti, le relazioni”.
Don Angelo Cavanna non si stanca di sottolineare l’importanza di un cammino comune: “Il Vangelo va vissuto nella comunità, lo scopo di un’esperienza ecclesiale dev’essere quello di far riscoprire le relazioni fraterne. Il Cammino neocatecumenale è un buon mezzo, non l’unico. Tutti i movimenti ecclesiali e i cammini di fede sono validi quando sono finalizzati a far scoprire la bellezza dei sacramenti, della Parola di Dio, della preghiera”.

In festa tra la gente

La parrocchia della Sacra Famiglia, a settembre, per tre giorni, organizza ogni anno, ormai da quasi mezzo secolo, una festa dal sapore antico e popolare: la Festa del fungo. Anche in questa occasione sono moltissimi i volontari impegnati.
Il tutto si svolge tra stand gastronomici, musica, eventi. In apertura, la messa celebrata all’aperto, nel campo sportivo di via Pavia. Un evento, la Festa del fungo, che unisce e coinvolge tutti nel quartiere. Durante la 46ª edizione, nel 2024, c’è stato anche lo spazio per portare all’attenzione della gente i principali miracoli eucaristici avvenuti nel mondo e riconosciuti dalla Chiesa. Nell’occasione, infatti, è stata presentata la mostra nazionale itinerante sui miracoli eucaristici realizzata da San Carlo Acutis.

Il sostegno ai sacerdoti attraverso le offerte nell’ambito della campagna “Uniti nel dono” rappresentano perciò un aiuto importante a contribuire personalmente all’azione pastorale della Chiesa indirizzata al bene di tutti.

Lucia Romiti

Nella foto, bambini e ragazzi del catechismo e scout alla Sacra Famiglia al termine di una messa presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto. Don Angelo Cavanna è il primo a sinistra vicino all’ambone.

Offerte ai sacerdoti: perché e come donare

Promuovere e raccogliere le offerte dei donatori a sostegno di tutti i sacerdoti delle diocesi italiane, inclusi gli anziani e malati e quelli in missione all’estero, è molto importante. Perché, dal 1990 il loro sostentamento non è più a carico dello Stato, ma è affidato alle persone, come te.
Sostenere i sacerdoti, inoltre, significa anche supportare tutte le nostre comunità che, grazie a loro, esistono.

Le donazioni sono raccolte a livello centrale dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero (www.icsc.it) per poi essere redistribuite equamente tra tutti i sacerdoti. Ogni persona che fa un’offerta, contribuisce alle necessità quotidiane del proprio parroco, ma anche di altri, meno fortunati e con comunità più piccole.
I dati delle offerte e dei donatori vengono costantemente aggiornati in modo trasparente e accessibile a tutti.

Le offerte dovrebbero essere la fonte principale di reddito per i sacerdoti. Purtroppo però esse coprono solo l’1,7% del necessario; la parte restante viene recuperata con parte del gettito derivante dall’8xmille, che però è stato concepito per servire altri scopi di carità.

Il contributo versato a favore dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero è deducibile dal reddito complessivo delle persone fisiche fino ad un tetto massimo di 1.032,91 euro annui. Se inserita nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi), l’offerta concorrerà a diminuire l’Irpef e le relative addizionali.

Come donare

Sono disponibili varie modalità per effettuare la propria donazione a sostegno dei sacerdoti:
- on line dal sito www.unitineldono.it con carta di credito o PayPal
- numero verde: 800.825000 per effettuare una donazione tramite telefono
- bollettino di c/c postale N° 57803009 intestato a: Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero - Erogazioni liberali, via Aurelia 796, Roma 00165
- bonifico bancario a Intesa San Paolo, IBAN: IT 33 A 03069 03206 10000 0011384 da effettuare a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero, con causale “Erogazioni liberali art. 46 L.222/85”

Visita il sito www.unitineldono.it

Pubblicato il 26 dicembre 2025

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