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«Non è gioco se è azzardo»: il 3 incontro a Pontenure

azzardo

Nel 2023, nella provincia di Piacenza, sono stati puntati sul gioco d’azzardo circa 630 milioni di euro, con una perdita di 110 milioni. Il disturbo da gioco d’azzardo è una dipendenza in crescita e in evoluzione, una patologia sempre più diffusa che colpisce non solo la persona, ma l’intero nucleo familiare, con conseguenze economiche, sociali e di salute fisica e psicologica. Sono poche le persone che chiedono aiuto: far emergere questo sommerso è il cuore di Iceberg, progetto realizzato in co-progettazione tra Ausl di Piacenza, Fondazione La Ricerca, Cooperativa sociale L’Arco e Distretti socio-sanitari, impegnati nella lotta contro una problematica che affligge sempre più la nostra comunità. L’obiettivo di Iceberg? Sensibilizzare la comunità sul tema e supportare i familiari dei giocatori d’azzardo, perché solo insieme, familiari, operatori, comunità, possiamo affrontarlo, sostengono gli operatori.
E proprio per sensibilizzare più persone possibili, l’Associazione Il Sogno di Pontenure ha organizzato una serata dal titolo “Non è gioco se è d’azzardo”, prevista per mercoledì 3 dicembre alle 21 presso la Biblioteca Comunale Villa Raggio, in Piazza Tre Martiri a Pontenure.
Durante la serata, a ingresso libero e gratuito, interverranno il dott. Maurizio Avanzi, Responsabile della cura del disturbo da gioco d’azzardo per l’Ausl di Piacenza, la dott.ssa Silvia Cabrini, psicologa e psicoterapeuta del SerDP dell’Ausl di Piacenza, Mara Verderi, operatrice di Progetto Iceberg, e Anna Arzani, commerciante che ha scelto di rimuovere le slot machine dal suo esercizio.

Nella foto in alto, di Siciliani-Gennarii/SIR, giocatori alle slot machines.

Pubblicato il 2 dicembre 2025

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