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Il campus della Cattolica in scena per la Notte dei Ricercatori

carmine

Un hub della ricerca intersettoriale e multidisciplinare che riunisce quasi 200 docenti universitari, 119 ricercatori e decine di dottorandi attivi in 17 centri di ricerca e 6 Dipartimenti: è questo il volto del campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che è stato protagonista anche quest’anno della Notte dei Ricercatori.

Una comunità scientifica di oltre 350 persone che si muove tra agroalimentare e sviluppo sostenibile, economia, diritto, educazione e formazione. Competenze diverse che dialogano e si contaminano, perché le sfide di oggi - dal cambiamento climatico alla gestione delle risorse, dalla transizione digitale alle nuove forme del lavoro - non hanno soluzioni semplici. Richiedono sguardi ampi, idee nuove e il coraggio di anticipare i tempi.

Dietro i numeri c’è un costante investimento in laboratori e strumentazioni di ultima generazione, e soprattutto, in capitale umano. Una combinazione che favorisce lo sviluppo di ricerca di base e applicata, trasferimento tecnologico, progetti condivisi con imprese e istituzioni. Il territorio raccoglie i frutti di questo impegno quotidiano, trasformandosi in un laboratorio a cielo aperto dove l’università incontra le comunità locali e contribuisce a generare sviluppo. Ma il respiro non si ferma ai confini piacentini: i risultati entrano nelle reti di cooperazione internazionale, portando la città al centro di sfide globali perché la ricerca è per sua natura, motore di crescita per il pianeta intero. Il campus piacentino è così non solo un laboratorio di ricerca e innovazione, ma anche un polo di attrazione per centinaia di giovani studenti italiani e internazionali, che scelgono Piacenza per la qualità delle sue facoltà e per un ambiente di studio aperto al mondo.

La Notte dei Ricercatori 2025 è stato l’occasione per avere un “assaggio” di questo patrimonio di saperi. Il programma del campus piacentino ha proposto un ricco calendario di laboratori e incontri pensati per avvicinare il pubblico alla scienza. Dalla magia dei numeri in “Bellezza e matematica” ai percorsi su “Alimentazione sana e sostenibile”, dalle esposizioni dedicate alle malattie delle piante e al ruolo di api e insetti come custodi della biodiversità, fino agli approfondimenti sui microrganismi e la sicurezza alimentare. Non sono mancate riflessioni più sociali ed economiche, come i laboratori di problem solving ed emozioni, le sfide della moda sostenibile, gli incontri su come fare impresa e quelli dedicati al Made in Italy che innova. Un mosaico di iniziative che, tra le navate e gli spazi espositivi dell’ex chiesa del Carmine, che ha contribuito a rendere la scienza accessibile a tutti.

 Nella foto, la Notte dei Ricercartori. (foto Del Papa)

 Pubblicato il 28 settembre 2025

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