«Stazione di posta» e Centro servizi: in via Bolzoni un nuovo punto di riferimento diurno per il contrasto alla povertà
È stata inaugurata venerdì 4 aprile la “casa” di via Bolzoni 30 che accoglierà la “Stazione di posta” e il Centro servizi destinati a persone in situazioni di povertà e marginalità estrema. Vengono dunque spostati e implementati i servizi prima offerti in via Beati. È un progetto del Comune di Piacenza, realizzato operativamente dalla cooperativa Centro Sociale Giovanni XXIII e dalla Fondazione La Ricerca. L’edificio ospiterà un centro diurno completo di lavatrici, docce e uffici per consulenza, orientamento ai servizi sul territorio, aiuto nelle pratiche burocratiche e accompagnamento mirato a seguito di colloquio. Il servizio è supportato da una rete di realtà, fra cui l’Azienda sanitaria locale di Piacenza, la Caritas diocesana e lo Sportello migranti dell’Associazione Migrantes. Finanziato dal Pnrr, il servizio verrà poi trasferito in via Gaspare Landi al termine dei lavori nell’edificio di proprietà di Asp Città di Piacenza, previsto per giugno 2026.
Due servizi, uno al mattino e uno al pomeriggio
Sono due le realtà presenti nell’edificio di via Bolzoni: il Centro servizi, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30, che offre servizi di consulenza e orientamento ai servizi sul territorio, aiuto nelle pratiche burocratiche e accompagnamento mirato, e la Stazione di posta, aperta dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 17, con servizio doccia e lavanderia e, letteralmente, la possibilità di un “fermo posta”. All’inaugurazione era presente la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, insieme all’assessora al welfare Nicoletta Corvi, il prefetto Paolo Ponta, la direttrice delle attività sociosanitarie dell’Ausl di Piacenza Eleonora Corsalini, l’amministratore unico di Asp Città di Piacenza Andrea Chiozza, il presidente della Fondazione La Ricerca Enrico Corti e i rappresentanti di tutte le realtà coinvolte nel servizio.
Le finalità
I servizi inaugurati il 4 aprile accoglieranno, si prevede, 300 persone fino a marzo 2026. L’obiettivo primario è rendere pienamente fruibile alle persone in condizioni di marginalità anche estrema presenti sul territorio il diritto all’iscrizione anagrafica per fruire dei servizi essenziali come l’accesso ai servizi socio-assistenziale. Il progetto mira a costruire, migliorare e mantenere nel tempo un complesso di strutture per raggiungere un sistema solido in grado di superare gli attuali approcci di tipo emergenziale per approcci strutturati affinché le persone in situazioni di grave marginalità possano avviare, attraverso i servizi e le consulenze offerti un percorso di inclusione sociale.
Corvi: “I numeri della povertà sono in aumento”
“L’intento – ha spiegato l’assessora Nicoletta Corvi – è quello di offrire prospettive di vita differenti alle persone che accogliamo. I destinatari della «stazione di posta» sono tutti coloro che non hanno un luogo dove far arrivare la posta, questo luogo vuole essere per loro un punto di riferimento. Questo servizio è in gestione a due soggetti, il Centro Servizi Giovanni XIII e la Fondazione La Ricerca, che collaborano con noi e con una pluralità di altri soggetti nell’intenzione di poter mettere al centro la persona e costruire attorno alla persona una polarità di risposte e di supporto necessari per creare maggiore benessere. È un centro diurno, per l’accoglienza notturna valgono i servizi già esistenti, che sono comunque collegati a questo. Purtroppo, i numeri della povertà sono decisamente in aumento, negli ultimi due anni abbiamo avuto un flusso di persone decisamente più significativo. Per cui, quello della marginalità è un tema importante”.
“Una bussola verso il reinserimento sociale”
La responsabile dei due servizi è Natascia Cagnoli, operatrice della cooperativa Centro Servizi Giovanni XXIII. “Siamo in tutto sette operatori – spiega – che si turnano tra mattina e pomeriggio. Per ogni turno sono sempre presenti due operatori”. Stefania Bianchi, responsabile dell’Unità operativa Promozione dell'integrazione sociale del Comune di Piacenza, si augura che “chiunque possa trovare accoglienza come persona, nei suoi bisogni, e un accompagnamento da parte degli operatori. Vogliamo fornire una nuova bussola verso il reinserimento sociale, offrendo cure sanitaria se necessarie, e un accompagnamento verso il reintegro lavorativo e nei servizi”. Alla presentazione sono intervenuti anche Davide Folloni (Centro Sociale Giovanni XXIII) e Anita Barbieri (Fondazione La Ricerca).
Francesco Petronzio
Nelle foto, l'inaugurazione di “Stazione di posta” e un locale interno. (foto Del Papa)
Pubblicato il 4 aprile 2025
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