«3479 km di speranza»: il Sermig ha incontrato l'As.So.Fa
La solidarietà, l’impegno per la pace, ma anche un segno concreto per ridurre le distanze in tempo di pandemia. È lo spirito del progetto “3479 chilometri di speranza” che vede il Sermig di Torino al seguito del Giro d’Italia. Giunto anche a Piacenza, il gruppo torinese, durante la tappa del Giro, nella parrocchia di San Giuseppe Operaio, il 10 maggio, ha incontrato l’As.So.Fa., l’Associazione Volontaria di Solidarietà Familiare di Piacenza. Il Sermig, Servizio missionario giovani, è il gruppo fondato a Torino nel 1964 da Ernesto Olivero, con lo scopo di combattere la fame nel mondo tramite opere di giustizia, promuovere lo sviluppo e praticare la solidarietà verso i più poveri. Con la presenza dei suoi volontari, Marco ed Elena, il Sermig ha avvicinato la città di Piacenza, toccata dalla Corsa Rosa, incontrando giovani, scuole, amici e simpatizzanti e consegnando la “Lettera alla coscienza”, manifesto dell’impegno civile del Sermig.
RISVEGLIARE LE COSCIENZE
L’incontro di Piacenza è stato coordinato da Lucia Bianchini di As.So.Fa, coadiuvata da Francesco Bianchini e Michele Marchini. All’inizio i saluti del Parroco di San Giuseppe Operaio, don Federico Tagliaferri che ha ospitato l’evento nel rinnovato salone dell’Oratorio, di Mons. Luigi Chiesa, Vicario Generale che ha portato la vicinanza del vescovo mons. Adriano Cevolotto e del Presidente di As.So.Fa Giancarlo Bianchini.
Il meeting, guidato con forza trascinante da Lucia Bianchini, ha evidenziato attraverso preghiere e canti l’importanza di risvegliare le coscienze come dice la lettera di Ernesto Olivero: “La storia bussa ogni giorno alla porta della nostra umanità, del nostro cuore, della nostra intelligenza. Intorno a noi abita un odio più forte di mille bombe atomiche. Siamo capaci di andare nello spazio, di fabbricare missili intelligenti e debellare malattie fino a ieri incurabili. Eppure, non siamo ancora capaci di riconoscere nell’altro il nostro volto”
LO STUPORE BUSSA ALLA PORTA DELLA STORIA
I testi e gli interventi hanno sottolineato, come dice la lettera alla coscienza, che: “Il mondo si può cambiare! Abbiamo dentro la forza interiore per farlo, una forza che ribolle e geme in noi. Dio ama senza misura il nuovo che i giovani portano dentro e sa che sono in grado di realizzarlo. Un miracolo che può esplodere solo se la coscienza si risveglia in loro, in noi, in tutti. Allora, lo stupore busserà alla porta della storia”.
UNA SENTITA PARTECIPAZIONE
I giovani dell’As.So.Fa, insieme ad altre realtà giovanili come gli studenti del Colombini, i gruppi scout, il gruppo di San Giuseppe Operaio, una rappresentanza della Chiesa Evangelica, hanno partecipato portando dei cartelloni con frasi significative sulla pace.
Al termine la Preghiera a “Maria Madre dei Giovani”, a cui ha fatto seguito la consegna della lettera alla coscienza ai vari rappresentanti della società civile e delle istituzioni locali, ad un giovane imprenditore, al presidente del CSI (Centro Sportivo Italiano) di Piacenza, alla delegata provinciale del Cif (Centro Italiano Femminile), ad una insegnante di sostegno, ad alcuni giovani in rappresentanza delle parrocchie e a vari volontari in rappresentanza del volontariato piacentino.
Il messaggio di speranza si è trasformato anche in un progetto di solidarietà, presentato all’incontro, per bambini e ragazzi in Italia e nel mondo: “PER CHI NON HA SPORT”, per sostenere attività sportive organizzate dal Sermig nei tre Arsenali di Torino, di San Paolo del Brasile e a Madaba in Giordania.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 13 maggio 2021
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