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Con don Eliseo il mio primo «4mila»

messa al campo


Il ricordo di Chiara Sacchi.


“Il battesimo del primo 4000”. In questo ricordo personale desidero racchiudere il dono che
è stato il ministero sacerdotale di don Eliseo. A Resy si arrivava alla fine della settimana della vacanza comunitaria per i giovani, dopo giorni di allenamento fatto di lunghe camminate, allesperienza clou: raggiungere una vetta del Monte Rosa che superava i 4000 metri in cui si metteva in conto due giorni di cammino, lesperienza del ghiacciaio da attraversare in cordata, latmosfera del rifugio in alta quota.

Le nuove reclute insieme in cordata


Certamente non era un
esperienza per tutti e non era sufficiente lasciarsi travolgere dalla passione di chi già laveva vissuta; per lanciarsi in questa avventura si sentiva il bisogno di avere qualcuno in cui riporre la propria fiducia. E questo qualcuno cera. Le “nuove reclute” erano messe nella stessa cordata di don Eliseo di cui lui era i capo e un altro più esperto era il chiudi fila. Percepivi fin da subito che qualcuno avrebbe vigilato sui tuoi passi lenti , sulle tue fatiche e ad ogni sosta ti avrebbe aiutato ad alzare lo sguardo oltre i tuoi scarponi.

Anche una confessione apre nuovi sentieri dentro di te

A quest’immagine sovrappongo quella di don Eliseo seduto con te, sulla roccia alle spalle del Rifugio di Resy che durante una confessione o un semplice dialogo, non solo accoglie la tua vita con le sue domande, ma ti apre nuovi sentieri, ti pone davanti “inizi” possibili, ti sprona ad osare, incoraggia “battesimi” che suggellano scelte fondamentali. Lo
è stato per me, lo è stato per molti giovani e adulti: un capocordata che invitava con le sue parole, le sue meditazioni sulla Parola, i suoi sguardi sugli eventi della storia a camminare nella vita con il proprio stile, con i propri tempi, con le soste necessarie, con i doni conosciuti e con quelli che i nuovi incontri/servizi/responsabilità progressivamente ti avrebbero svelato. Una vita non vissuta da soli ma in compagnia del Signore che don Eliseo ci ha aiutato a sentire “compagno di cammino” e sostenuti da quella Chiesa, fatta di volti e di esperienze formative, che ci ha aiutato ad amare.

Chiara Sacchi

Insegnante, già presidente diocesana
di Azione Cattolica

Pubblicato il 30 aprile 2021

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